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Autore: Hermione Jane Granger    17/08/2006    11 recensioni
Un nuovo sentimento nel cuore. Sconosciuto, inaspettato...eppure, così limpido, forte, travolgente... Aiutatemi e scoprirlo. Venite con me, e attraversate il mio piccolo mondo. Vi guiderò io...e non vi perderete, perchè la mia luce e il mio amore, sono più forti di qualsiasi ostacolo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Coppie: Ginny/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1: Confusione e…
Autore: Hermione Jane Granger
Paring: GinnyX... lo scoprirete leggendo!



“Mi dispiace David.”
“Beh...si, dispiace anche a me... e.... scusa,ma...ora dovrei andare, ciao.”
E si allontanò dal parco con passo veloce e spedito.
Ed eccola lì. Come sempre, sotto quella quercia, a guardare il suo “appena ex” che se ne andava. Eh si. Ne aveva mollato un altro.
Era già il terzo, nel giro di 3 mesi.
Le sue storie da un po’ di tempo, che non saprebbe definire quanto, duravano si e no un mese e dopo di che la passione spariva, la felicità si dileguava e lei si sentiva così strana e a disagio che non riusciva più a continuare la relazione. E così, la faceva finire.
Aveva spezzato un sacco di cuori, se ne rendeva conto. Ma per lei una coppia può esistere solamente se c’è l’amore. Era questo che pensava… e lo pensa tutt’ora!
Sapeva che c’era qualche problema ma non riusciva a capire quale. Ci ragionava su delle ore, intere giornate (più che altro notti) ma arrivava sempre alla stessa conclusione: il problema era di sicuro in lei e non nelle sue povere “vittime” innocenti.
Guardò l’orologio.
Erano le 16:45.
Il cielo era coperto da nuvole grigie che non lasciavano filtrare il tiepido sole di novembre e quindi, anche perché era autunno, c’era piuttosto freddo.
Si strinse più forte nella veste, rabbrividendo ad un a folata di vento non per niente calda.
Meglio rientrare al castello, è inutile restare qui. Si disse, e così fece.
Finalmente un po’ più al calduccio, protetta dalle forti mura di Hogwarts, il vento non riusciva a toccarla, anche se doveva dirlo, c’erano parecchi spifferi..
Che faccio adesso? .....ma si, dai, vado in sala comune, e mi distrarrò un po’.
Salendo le scalinate, incontrò parecchie sue compagne del 5° anno e le salutò.
Esatto. Era proprio al 5° anno. Tante cose erano cambiate ed era cresciuta, diavolo se era cresciuta! I suoi lineamenti erano più definiti adesso, e non aveva più quell’aria da bambinetta, ma un aspetto molto più femminile. Si era alzata di parecchi centimetri durante l’estate, le curve erano più accentuate, il seno più grande e i fianchi...beh, wow, erano davvero dei bei fianchi.
Ma i suoi capelli rossi erano sempre gli stessi, forse un po’ più lunghi ma sempre di quell’acceso colore.
“Cuor di Leone!” disse la parola d’ordine alla Signora Grassa che senza esitazione la lasciò passare. Entrò nella sua Sala Comune, dove il fuoco scoppiettava allegramente e un’ondata di calore la pervase.
Oh, questo si che poteva essere definito caldo!
Si guardò intorno in cerca di un viso familiare. E lo trovò.
Seduta su di una poltrona accanto al camino, intenta a leggere un libro dall’aria molto istruttiva e sicuramente noioso pensò, stava la sua migliore amica Hermione.
Le andò vicino e aprì la bocca per salutarla. Ma quando la vide si bloccò all’improvviso.
La ragazza non stava leggendo... si era addormentata. Con una mano si reggeva la testa, e con l’altra teneva il pesante libro sul grembo. Ginny si incantò a guardarla.
Anche Hermione era cresciuta parecchio. I capelli non più cespugliosi come una volta le ricadevano in morbidi boccoli sulle spalle, un po’ più alta di lei, il seno più sodo e proporzionato, fianchi e gambe perfette. Occhi di uno splendente color cioccolata celati adesso dalle palpebre chiuse ornate da lunghe ciglia nere. E le labbra... due labbra morbide e piene, rosee semichiuse a rivelare i denti bianchi e perfetti, grazie a quell’incidente avvenuto nei sotterranei con Malfoy al 4° anno. Il respiro era calmo e regolare, il petto che andava su e giù, su e giù... lentamente... Ginny rimase a guardare la giovane Grifondoro osservando ogni particolare del suo viso, dove quelle labbra invitanti la costringevano a fissarle senza distogliere lo sguardo... si sentì improvvisamente accalorata. Il cuore incominciò a battere più velocemente, il respiro si fece agitato...
Ma che stava facendo?!
Contemplava le labbra di Hermione?!
Era davvero impazzita. Si, doveva essere impazzita. Distolse lo sguardo dall’amica guardandosi in giro nervosamente per vedere se qualcun altro avesse notato il suo strano comportamento.
E strano era dir poco!
Nessuno la fissava.
Ottimo.
Un mugugno che proveniva dalla poltrona davanti a se, la costrinse a girarsi.
“Aaawnn..! Mmm...ciao Ginny...ma cosa...” lanciò un occhiata fuori dalla finestra dove il buio ormai regnava sovrano e spalancò gli occhi.
“Oddio!!! Ma che ore sono?? Accidenti, mi devo essere addormentata! Ma come ho potuto?? Dovevo finire questo libro prima di sera!!”
La rossa sghignazzò.
“Che hai da sghignazzare te?? Non c’è niente da ridere!! Ho dei tempi da rispettare, IO – sottolineò quel io in modo grave, facendo un movimento bellissimo con le labbra, che a Ginny non sfuggì – non come quei due scansafatiche dei miei amici!!! Tsk!” sbuffò adirata. “Dai, Hermione, che vuoi che sia, lo finirai in un batter d’occhio quel libro, sei velocissima a leggere, lo sai meglio di me, e quindi, non vedo il motivo di tutta questa agitazione. Non lo sai che il nervoso porta le rughe? E io non voglio vedere il tuo bellissimo viso rovinato in così giovane età!”
La Grifondoro la guardò strano per un attimo per poi aprirsi in un sorriso.
“Hai ragione. Come sempre, amica mia. E poi – si portò una mano ad una guancia, accarezzandosi la pelle rosata con i polpastrelli dell’indice e del medio della mano destra – non posso permettermi di avere le rughe! Altrimenti, qui finisce che divento peggio della McGranitt!” e si lasciò andare in una risata leggera e non forzata che contagiò Ginevra, anche se la battutina non era particolarmente divertente.
“Senti Herm, andiamo a cena? Io sto morendo di fame!”
“In effetti...anche il mio povero pancino reclama cibo...ma si, andiamo!”
Prese Ginny sotto braccio e si avviarono insieme verso la Sala Grande.


Quando la cena fu terminata, e di nuovo furono nell’accogliente Sala Comune di Grifondoro, Hermione, Ginny, Ron e Harry se ne stavano spaparanzati sulle morbide poltrone rosse, accanto al fuoco che ardeva nel camino, sazi e felici di essere al calduccio e non fuori a congelarsi.
Ron e Harry discutevano animatamente sul campionato di Quidditch di quell’anno, e sulle scarse possibilità che aveva Tassorosso di batterli, mentre le due ragazze stavano intavolando una conversazione sul cattivo tempo che percuoteva Hogwarts in quei giorni. Ginny però continuava a distrarsi...continuava a pensare a quelle labbra, a quegli occhi, mentre la voce di Hermione cercava di riscuoterla dai suoi pensieri.
“Gin? Ginny? GINNY!”
La rossa sussultò sentendo il suo nome urlato a quel modo e sbattendo le palpebre più volte si rivolse all’amica:
“Oh, Hermione, scusa, stavi dicendo?”
“Dicevo che per domani è previsto un grosso temporale e io devo perfino andare giù, nelle serre, ma che hai stasera? Sei parecchio distratta sarà la seconda volta che ti devo risvegliare dai tuoi sogni ad occhi aperti, si può sapere a che pensi??”
A te Hermione, penso semplicemente a te.
“A niente! Tranquilla è che...niente, pensavo alla bufera di domani, non sarà rischioso uscire dal castello se si preannuncia questo tempo?” rispose Ginny, cercando di cambiare discorso.
“Mmm...” disse Hermione, ma evitò di tornare sull’argomento e continuò – no, tranquilla, starò attenta, e poi devo assolutamente andare nelle serre ho un compito importante da svolgere e.... – “Ragazze, noi andiamo a dormire! Voi che fate?” la interruppe Harry.
“Oh, allora andiamo anche noi, sono parecchio stanca.” mormorò la caposcuola.
“Si anchio...” si unì Ginny che più che al sonno pensava ad un posto tranquillo e comodo come il suo bel letto a baldacchino, dove poter pensare e lasciarsi andare ai piacevoli ricordi senza dover essere interrotta ogni minuto dall’oggetto di essi.
“Bene, allora buonanotte Hermione, notte sorellina!” disse Ron, salutandole con un cenno confuso e precipitandosi su per le scale che portavano al dormitorio maschile.
“Notte ragazze.” salutò Harry, per poi seguire il suo amico a ruota.
Quando furono sole nella Sala, Hermione si voltò verso Ginny.
“Bene. Adesso che siamo sole, mi vuoi dire che cosa esattamente ti tormenta? Lo sai che a me puoi dire tutto.”
Non questo Herm.
“Niente te l’ho già detto! Sono solo... molto stanca, tutto qui.” buttò lì, la rossa.
“No, Gin, tu non sei solo stanca. Ho saputo... ho saputo che hai rotto con David. È forse questo che ti preoccupa?”
Hermione era sinceramente preoccupata. E Ginevra non sapeva che dirle. Potè solo constatare che questo suo atteggiamento era così... tenero. “No... David non c’entra...” rispose così e abbassò lo sguardo al tappeto indiano mentre, a braccia incrociate, con le mani si massaggiava i gomiti.
“E allora cos’è? Cos’hai? Ti prego dimmelo, sono molto preoccupata per te!” e lo era davvero. Ginny glielo poteva leggere negli occhi castani.
“Davvero, non è niente. E ora scusami...”
Non poteva dirglielo. Non poteva dire una cosa su cui era incerta pure lei stessa. Non poteva dire QUELLA cosa, proprio a lei.
Fece per avviarsi verso le scale del dormitorio ma Hermione la bloccò prendendola per un polso. Quel contatto improvviso accelerò i battiti cardiaci della piccola Weasley, che si sforzò per non lasciar trasparire alcuna emozione.
“No.” disse l’altra.
“Ti prego...” sussurrò Ginny, il polso ancora stretto tra le dita della Caposcuola.
“Gin... dimmi qualcosa! Ho paura. Sono settimane che ti comporti in modo strano, ma che cos’hai? Stai male forse?” la presa sul piccolo arto non si allentava.
“Ti prego... lasciami andare...” sussurrò di nuovo Ginny.
“Ma..!”
“Lasciami!” e diede uno strattone col braccio per cercare di liberarsi proprio mentre Hermione la mollava. Ginny perse l’equilibrio, scivolando all’indietro, avrebbe preso una gran bella botta se l’amica non l’avesse afferrata di nuovo per il polso e non l’avesse tirata verso di se, facendo cadere entrambe per terra.
Una sopra l’altra.
Oh... pensò la rossa.
Hermione aveva chiuso gli occhi in quei 5 secondi in cui stavano cadendo. Ora che erano a terra e sentiva il peso e il respiro caldo e affannato di Ginevra su di se, li riaprì.
Il blu mare si mischiò al cioccolato. Hermione la guardava così intensamente che Ginny pensò che le potesse leggere nel pensiero.
Sentiva i suoi seni premuti contro quelli della ragazza sotto di se, le mani intrecciate in un vago tentativo di aiutarsi a vicenda, i capelli rossi le ricadevano sul viso, mentre i castani boccoli di lei erano in disordine sotto la nuca.
Rimasero qualche secondo immobili a guardarsi, mentre Ginny cercava di memorizzare le sensazioni che questa situazione le stava causando.
Insieme decisero che era giunto il momento di alzarsi da lì.
“Ehm...” mormorò Ginny, un delicato rossore sulle gote.
“S-si... meglio alzarci... non credi?” rispose Hermione. Stesso rossore dipinto sul bel volto. “Si, hai...hai perfettamente ragione.”
Ginny lasciò a malincuore la mani di lei e le puntò sul pavimento per permettersi di alzarsi. Si sollevarono, si lisciarono e spolverarono i vestiti nervosamente e alla fine si guardarono. “scusami...io non volevo... non... non capisco cosa mi sia preso... io...” cominciò Hermione ma Ginny la zittì con un gesto calmo del volto.
“Tranquilla, è tutto ok. Adesso andiamo a dormire che ne dici?”
“Ok.” e sorrise.
“Ok.”
E finalmente salirono le scale dirette ognuna ai propri dormitori.
Buonanotte, piccola Hermione.


Don.. Don.. Don..
Maledetto orologio! Già non riesco a dormire di mio, figurati se ti ci metti anche tu! Aah, ma che parlo a fare, tanto non puoi sentirmi!
Da come il “maledetto” orologio segnava, erano le tre del mattino. E la piccola Ginny ancora non dormiva.
Il problema che la affliggeva era sempre lo stesso.
Ci ho pensato e ripensato... è TUTTA la notte che ci penso! Per la verità.. sono TRE MESI che ci penso..! e ormai credo che per quanto possa sbattermi la soluzione è una sola:
Mi sono innamorata di Hermione.
Hermione Jane Granger, la mia migliore amica da quasi 5 anni... proprio di lei.
E quindi... sarei... lesbica? Oh non lo so! In questo momento non so più niente! So solo che...
Hermione mi piace. E non nel senso.. come un amica... voglio baciarla, toccarla, coccolarla, farla felice e stare sempre con lei... abbracciarla e sentire il suo corpo a contatto col mio, avere la sua voce solo per me...il suo sorriso... ma... non sono lesbica... cioè, forse in parte... perché i ragazzi mi interessano comunque anche se negli ultimi periodi è andata sempre male perché... perché ero innamorata di Hermione... si, deve essere così.
Allora sarei bisessuale? Non c’è altra spiegazione... ma... CAVOLI MI SCOPPIA LA TESTA! Ho sempre ‘amato’ ragazzi, maschi... e adesso all’improvviso mi sento sconvolta... è scattata una scintilla, oggi, mentre la guardavo... e finalmente mi sono resa conto del perché ogni storia andava male, perché mi incanto a guardarla come un ebete, perché ogni giorno che passa la trovo sempre più bella... davvero, sono proprio impazzita.
Eppure... mi sento finalmente libera, più leggera... e colma di un sentimento nuovo, mai provato... elettrizzante...e mi spaventa allo stesso tempo.
Ora non mi resta che scoprire se per lei...
improvvisamente, si rabbuiò. Hermione non avrebbe mai accettato di stare con lei, di stare con una ragazza. Divenne triste. Oggi però... l’ho vista arrossire! Allora forse qualche speranza ce l’ho! Si... forse, Hermione... dopotutto.......

E si addormentò con quella piccola bolla di speranza che le si era gonfiata nel petto e la cullava dolcemente.




  
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