Serie TV > The Mentalist
Ricorda la storia  |      
Autore: Sasita    01/01/2012    6 recensioni
E' capodanno, di nuovo. E come sempre Teresa si deprime per questo giorno che tutti festeggiano ma in cui non trova ci sia niente di cui essere felici. Ma forse quest'anno c'è una sorpresa per lei...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Just like bourbon and smiles



La musica rimbombava incessante, stancante, tra le coloratissime mura del pub.
Teresa avrebbe quasi detto di trovarsi in una discoteca.
Forse. Se non fosse stato per il fatto che lei non andava mai in discoteca. Almeno, non più.
L’alcool girava come acqua corrente tra gli altri clienti del bar, ma lei si era attenuta solo ad un giro di Bourbon. Forse avrebbe ceduto a un bicchiere di Champagne a mezzanotte. Forse.
Alla fine, perché si trovava lì e non al calduccio di casa sua, silenziosa e solitaria, non lo aveva capito.
Odiava la fine dell’anno. Ma cosa c’è mai da festeggiare, si domandava piccata quando tutti gli si avvicinavano, sorridenti e brilli, con la loro aria soddisfatta di chi ha appena ricevuto il più bel regalo del mondo.
Un regalo? Un altro anno finito e passato non le sembrava proprio un dono, figuriamoci bello.
Ma dopo tutto passare l’ennesimo capodanno da sola non le piaceva. Così, presa da chissà quale perversa possessione menadica, si era vestita di tutto punto ed era uscita.
Neppure l’aria gelida di quel triste dicembre l’aveva fatta desistere.
Poi era arrivata in un pub ben illuminato, da cui sembrava sprizzare la promessa di dimenticare la solitudine.
Illusa.
Già dopo i primi dieci minuti si era resa conto di non essere più la ventenne di una volta che faceva amicizia velocemente e ballava sui tavoli quando iniziava ad essere anche solo leggermente alticcia.
No, ormai andava per i quaranta e gli anni si facevano sentire. Aveva bisogno di qualcuno con cui passare il suo ultimo dell’anno. Con cui condividere la nostalgia del tempo che passa sempre più veloce.
Iniziava a farle male la testa e la musica, o il rumore, per meglio definirlo, la stordivano più di quanto non facessero i fumi dell’alcool.
Si sporse sul bancone, chiedendo al barista un secondo giro di bourbon, rassegnandosi alla consapevolezza che era ancora sola, anche in mezzo a una cinquantina di persone.
Quando qualcuno le picchiettò sulla spalla quasi sobbalzò, tanto era distratta.
Si girò pronta a bloccare “l’assalitore”, con i suoi riflessi da poliziotta.
-       Ehi, ehi, ehi! Non uccidermi, Lisbon. - le disse un Patrick Jane in giacca e camicia sbottonata fino quasi a metà petto.
-       Ehilà, Seccatura. Che ci fai da queste parti? – gli domandò la donna, sorridendo al barista che le porgeva il bicchiere.
Jane fece spallucce - Mi annoiavo nel mio appartamento. Sono venuto a fare due passi... e ti ho vista dal vetro. – le sorrise – Tu, invece? –
-       Idem. – gli lanciò uno sguardo divertito – Con la differenza che se io ti avessi visto sarei fuggita il più lontano possibile. Possibile che io ti debba avere tra i piedi pure in vacanza? – sospirò platealmente – Sarai la mia rovina. –
Jane ridacchiò – Ma va! Tu mi adori. –
-       Sì, come il cibo andato a male e le malattie. – commentò, con un sorrisino.
Il viso del biondo si illuminò – No, semplicemente come Shakespeare e i versi. – rispose – Conosci questo musical? – le domandò poi.
-       Ci sono molte cose che non sai di me, una di queste è che ero una patita di musical. – rispose Teresa, alzando le spalle e buttando giù l’ultimo sorso di dolce liquido ambrato.
Iniziava decisamente a stare un po’ meglio. Almeno parlare con qualcuno, anche se quel qualcuno era Patrick Jane, di certo era meglio che ubriacarsi e perdere la cognizione del tempo e del luogo, la notte di capodanno.
Verso cinque a mezzanotte erano entrambi brilli e spettinati, ridacchianti come e peggio di dodicenni alla loro prima sbornia.
Il countdown iniziò tra le grida generali, erano tutti pronti ad acclamare il 2012, quell’anno che aveva su di sé tanti presagi e tante aspettative insieme.
La fine della crisi finanziaria, l’inizio dell’era dell’acquario, amori, amicizie, la probabile fine del mondo...
 
5
 
Jane e Lisbon si alzarono dai loro sgabelli e si avvicinarono al megaschermo che trasmetteva in diretta da Los Angeles quelle persone con i faccioni pieni e i boccali di champagne tra le dita.
 
4
 
Si guardarono sorridendo, iniziando anche loro a gridare lo scandire del tempo.
 
3
 
L’enfasi generale li stava avvolgendo e i freni inibitori sembravano star ballando la bamba insieme alle cellule nervose.
 
2
 
Jane si sporse verso di lei, quasi incapace di fermare le sue azioni. Le prese una guancia tra le mani e gli si avvicinò, schioccando le labbra a un centimetro dalle sue.
 
1
 
Teresa gli si avvinghiò alle spalle e si gettò tra le sue braccia senza pensarci due volte.
 
0
 
Gli applausi scoppiarono proprio mentre le loro labbra si sfioravano dolci e passionali. Quasi non si accorsero del fascio di luce che li investì. La gente urlava, festeggiava, saltava e ballava.
Si baciarono a lungo, quasi volessero riprendere il tempo perduto.
E quando si separarono erano entrambi abbastanza sconvolti da non riuscire a parlare.
Fu Lisbon a riprendersi per prima.
Gli sorrise, con gli occhi luccicanti, e gli strinse il busto quasi non volesse farlo andare via mai.
Lui, lentamente, l’abbracciò di rimando mentre un tenero sorriso gli si dipingeva sul volto.
Rimasero così, e le persone vicine iniziavano a copiarli.
Nonostante tutto quel che era successo, dall’uccisione di Red John alla perdita della memoria di Patrick, loro due e i loro sentimenti non erano cambiati.
Non se lo erano mai detto, ma questo non significa che non sapessero.
E così, il 2012 forse non sarebbe stato così terribile come si era prospettato. 




Dice l'autrice:
Allora, mi ci metto adesso a scrivere le note perché prima non ho avuto tempo. Quindi, partiamo dal presupposto che a me non piace il capodanno. Perché? Mi mette nostalgia, tutto qui. Mi da la sensazione di non avere assolutamente la mia vita tra le mani, e di essere schiava di una corsa incessante e infinita. Finite le mie fisime da scrittrice pazza (xD), vedrò di dare delle velocissime spiegazioni. Le frasi in corsivo di Patrick e Teresa vengono da un musical "Much Ado About Nothing", che in realtà era una commedia di Shakespeare, ma che come sempre è stato fatta e rifatta mille mila volte. :) La canzone si chiama "We go together" e le ho riprese da un video che ha fatto una ragazza bravissima su youtube, questo video qui: http://www.youtube.com/watch?v=LctBVjk6sOU Vale la pena. Guardatelo. :D
Detto questo credo di aver detto tutto...
Buon duemiladodici gente!

Sasy


   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: Sasita