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Autore: Niniel Virgo    01/01/2012    2 recensioni
[Ispirato a Alice: Madness Returns]
La piccola Rose era una bambina come le altre, prima di scoprire di dividere il corpo con Alice Liddell. Da allora la sua vita è cambiata, se in bene o in meglio, questo è da scoprire..
[Dal 3°capitolo.]
Morte. Non ho mai sentito nessuno dei miei coetanei parlare di morte. Ma beh, credo di essere l'unica ad avere nella testa una morta con cui parlare, no?
Genere: Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'We are all mad here.'
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Diario, inizio ad essere meno entusiasta di avere Alice nella mia testa. Non perché lei non mi piaccia, ma perché i suoi amici sono..strani. Inquietanti. Spaventosi, anche.

Ero appena tornata a casa dopo la scuola. Mamma stava preparando la cena, Ben era in cortile con i suoi amici a giocare, tutto come al solito insomma. Avevo una gran voglia di chiudermi in camera e mettermi a leggere, dato che Alice si rifiutava categoricamente di riportarmi nel Paese delle Meraviglie.

“Porta pazienza, Rosie. Devi aspettare lo Stregatto.”

Ed è quello che ho fatto, anche se odio aspettare. Mi sono documentata su di lui, ho visto alcune foto, e lo rappresentano come un grasso gatto buffo. Alice mi è sembrata decisamente contraria a questa sua versione, e quando le ho chiesto spiegazioni, mi ha risposto con un “Lo vedrai tu stessa.”, rifiutandosi di aggiungere altro. Odio quando non mi dice le cose.

Credo di aver capito però, perché si è rifiutata di parlare. Quando sono entrata nella mia stanza, tutto era come al solito: il letto in ordine, i libri nella libreria, i giocattoli dentro il cesto vicino alla finestra, un gatto sulla scrivania..

Un secondo. Un gatto?

Io non ho animali. Mamma è allergica.

‎Un gatto. Un enorme gatto appollaiato sulla mia scrivania. Sempre se si può definire così.

E' magro no, magro è un complimento. Posso vedergli le costole, sembra che non mangi da mesi.

Ha dei tatuaggi..da quando i gatti hanno tatuaggi? E da quando portano gli orecchini?

Ma non è questo a spaventarmi, e nemmeno gli artigli e i denti insanguinati.

E' lo sguardo, come di chi sa perfettamente come andrà a finire la battaglia che infervora sotto di sé, e che non aspetta altro che cibarsi delle carni delle vittime.

Ho represso a stento un grido, per non allarmare la mia famiglia. Il gatto mi ha rivolto un ghigno, sembrava quasi che capisse il mio stato d'animo.

“Alice.” Ha miagolato, stiracchiandosi.

Diario, prova a capirmi. Mi trovo un gatto enorme e spaventoso seduto sulla scrivania, che sembra quasi pronto ad azzannarmi, e parla. PARLA. Com'è possibile?

Sono scoppiata in una risata isterica. Non puoi di certo biasimarmi, ero sconvolta. “Tu parli?”

Il gatto ha roteato lo sguardo, come a dire “E ora devo anche spiegarle tutto.”, per poi annuire.

“Certo che parlo. Alice ti ha detto che sarei venuto, no?”

In quel momento, la diretta interessata si è fatta più presente. “Lo sapevo!”

L'ho guardato attentamente, cercando di paragonarlo alle immagini che avevo visto in biblioteca. Era completamente diverso! “Sei lo Stregatto?”

Lui ha annuito. “Ovviamente. Ah, ti facevo più sveglia. Alice, dovevi scegliere proprio lei per sopravvivere?”

Prima che lei potesse rispondere, sono intervenuta di nuovo. “Puoi sentirla?”

Lo Stregatto si è leccato una zampa. “Certo. La sento e la vedo anche, cosa che tu non puoi fare qui.”

Ho sbuffato stizzita. Mi dava fastidio il suo tono superiore, mi faceva sentire stupida.

“Oh, sei nervosa Rose?”

Mi sono irrigidita lievemente. “Tu..come fai a sentire quello che provo?”

“E tu come fai a pensare?” Mi ha chiesto lui di rimando, enigmatico.

Ho aggrottato le sopracciglia, confusa. E questo cosa c'entra? “Beh..è una cosa naturale.”

Lui ha ghignato di nuovo. Iniziava davvero a darmi sui nervi. “Lo stesso è per me.” Mi ha fatto segno di sedermi sul letto, cosa che mi ha irritata ancora di più. Come si permetteva di darmi ordini nella MIA stanza?

“Avanti Rosie, siediti e basta.” Mi ha ammonito Alice. “Mai mettersi contro lo Stregatto.”

Mentre mi adagiavo sul letto, lo Stregatto ha emesso una sorta di risata. “Sei diventata più saggia, Alice.”

Quest'ultima mi è parsa più rilassata di prima, e compiaciuta. “Lo so.” Ha risposto, con tono orgoglioso. “Allora, cosa dobbiamo fare?”

Il gatto si è fatto più serio, per quanto sia possibile per uno del genere esserlo. “Come ben sai, il Paese delle Meraviglie è infestato dai seguaci del Dollmaker. Temo che a guidarli sia il Carpentiere.”

Alice ha protestato, indignata. “Possibile che non impari mai, quell'uomo? Non fa che combinare disastri!”

“Lo so, lo so. Ma sai, il lupo perde il pelo ma non il vizio. La prima cosa da fare è cercare il Cappellaio. Lui sa sempre tutto quello che succede, nel Paese delle Meraviglie.”

Mi sentivo una completa estranea in casa mia. Non capivo quasi nulla di quello che dicevano. Carpentiere, Cappellaio..sì, Alice me ne aveva parlato, ma in termini piuttosto generici.

“Perfetto. Quando posso partire?” Ha detto lei, convinta.

“Ehy!” Sono intervenuta, sbuffando. “E io? Non ho intenzione di rimanere qui a fare la muffa, e ti dimentichi che senza di me non puoi andartene da nessuna parte!”

Lo Stregatto ha sorriso divertito. Sì, è decisamente sadico come personaggio, si diverte a vederci litigare.

“La piccola ha ragione. Dovrà venire anche lei.”

“E metterla in pericolo? Assolutamente no!” Ha replicato lei, alzando il tono di voce. Ho roteato lo sguardo, stizzita. Sembrava quasi mia madre.

“Alice, non ho tre anni.”

“No, infatti ne hai solo nove. Sei piccola.” Ha sibilato, gelida. Al che non ce l'ho più fatta. Ognuno di noi ha una soglia oltre il quale non portare più pazienza, e la mia era quella.

“Adesso basta Alice! Non sei mia madre, e se servo anche io per salvare il Paese delle Meraviglie tu non puoi impedirmi un bel niente, al massimo sarò io a impedirti qualcosa! Mio corpo, mie regole!”

C'è stato un minuto di silenzio. Io cercavo di ritrovare la calma, Alice rifletteva..e il gatto? Beh, lui sorrideva, come sempre. Non sono sicura di quello che stesse pensando.

“E va bene.” Ha detto Alice alla fine. “Verrai anche tu. Quando, Stregatto?”

Quest'ultimo si è alzato. “Domani. Verrò a prendervi io.” Si è stiracchiato e, rivolgendo un sorriso, non so se a me o ad Alice, è saltato fuori dalla finestra. Quando mi sono sporta per provare a vederlo, lui non c'era più.

“Che personaggio..” Ho commentato poi, tornando a sedermi.

Alice, che sembrava più calma, era d'accordo. “E' sempre stato così. Abituatici, perché tutti gli abitanti del Paese delle Meraviglie sono come lui.”

Diario, non so se prenderlo come un avvertimento o come una semplice informazione.



L'angolo delle meraviglie di Niniel.

Eccoci arrivati al quinto capitolo! E' anche uno dei miei preferiti, perché Rose incontra il primo personaggio strano di un alunga serie: lo Stregatto. Fin da subito potete notare quanto lui la irriti e beh, c'è una spiegazione. Lo Stregatto è il consigliere di Alice nel Paese delle Meraviglie, quindi secondo me rappresenta la poca lucidità che le è rimasta. Il fatto che Rose non lo sopporti, non è forse sintomo dell'inizio della pazzia? 
Ho cercato di renderlo il più enigmatico possibile, non sono sicura di esserci riuscita. E' parecchio difficile! D:
Beh, non ho altro da dirvi. Nel prossimo capitolo si tornerà nel Paese delle Meraviglie, nel Dominio del Cappellaio!
A presto, Niniel.
   
 
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