Heroides - Mirai Bulma, La Speranza
Aristotele
Bulma si passò distrattamente una mano sulla fronte, sporcandola del grasso della macchina del tempo; sorrise impercettibilmente osservando il suo viso imbrattato. Un leggero venticello le scompigliò i lunghi capelli blu; da troppo tempo non li curava, all'incirca da quando tutto era cominciato, da quando tutti avevano abbandonato il pianeta, uccisi dai cyborg sterminatori. Davanti a lei l'imponente figura dell macchina del tempo la osservava, immobile. La progettazione e creazione della macchina era oramai ultimato, mancava solo una piccola aggiunta.
Alzò la testa al cielo, constatando che il tempo era perfetto per volare. Si perse nell’osservare i colori vividi del manto celeste, beandosi della tranquillità di quella giornata. Nessun androide, nessuna distruzione. Quel giorno era stato inspiegabilmente tranquillo, così diverso dai giorni precedenti, così lontano dai tempi in cui Vegeta si era sacrificato.
Rabbiosamente gettò lontano la chiave inglese, mentre le lacrime cominciavano a farsi strada prepotenti. Dopo tutti quegli anni, dopo tutte quelle battaglie, il ricordo di Lui era ancora così vivo e doloroso da toglierle il fiato. A fatica si ricompose, sentendo in lontananza i passi del figlio. Velocemente prese un foglietto che aveva notato in precedenza, e scrisse semplicemente “Mi manchi.” Lui l'avrebbe letto, e avrebbe capito. Ne era sicura.
“Mamma!” Il ragazzo, vedendo la madre inginocchiata, si avvicinò turbato, aiutandola a rialzarsi. “Va tutto bene?” Fece finta di non notare le piccole lacrime che rigavano il viso stanco della donna.
“Non ti preoccupare tesoro.” La donna, alzandosi in piedi e asciugandosi il viso, gli porse le medicine per Goku. Osservò poi il ragazzo, quanto gli somigliava in quella posa fiera, quanto era diventato grande.
Trunks si avvicinò alla cassetta degli attrezzi della madre, prendendo un pennarello indelebile. Si voltò verso la donna e scrisse a chiare lettere sul fianco della macchina “Hope!”. “Non perdere mai la speranza, mamma.” Disse con voce flebile.
Bulma, regalandogli un dolce sorriso, gli disse “Mi raccomando, non commettere imprudenze.”
Trunks annuì: “Sì, daccordo mamma, abbi cura di te.”
“Vai. - accarezzò lentamente la guancia del suo ragazzo- E non deludermi.”
Il ragazzo, investito di un compito di vitale importanza, balzò nella cabina di comando del velivolo, salutando con un cenno la madre.
Bulma socchiuse gli occhi, osservando la navicella spiccare il volo. Era sicura che il suo ragazzo non l'avrebbe delusa, e mentre Trunks si allontanava verso una dimensione che la donna riusciva a malapena a ricordare.
La donna sentì il cuore riempirisi di orgolio, di orgoglio e speranza.
Note d'autrice:
So che per questo ultimo capitolo avete dovuto aspettare molto, spero che abbia soddisfatto le vostre aspettative! Avevamo aperto con la Bulma del presente e chiudiamo con la Bulma del futuro alternativo di Mirai Trunks! La frase che Mirai Bulma spera arrivi a Vegeta è di mia invenzione, non è presente nè nell'anime nè nel manga, spero sia inerente alla scena ;) Visto che la storia parla del "Futuro Mirai" ne approfitto per invitarvi tutti al contest indetto da me, NeDe e Lady Nazzumi: "Mirai Stories" (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10062806)
Beh, buon annno a tutti!
Filiria