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Autore: kanon801pi    01/01/2012    2 recensioni
Ho un sacco di domande e neanche una risposta, ho più lacrime che vogliono uscire che sorrisi da mostrare. Per cosa poi? Qualcuno vorrebbe vederli davvero? E dopo, sarebbe contento?
Guardo davanti a me, sei ancora lì. Mi dispiace, non ho ascoltato neanche una parola, ma sono tutte per me, vero? Le hai dette solo perché io potessi ascoltarle senza saltarne neanche una. Ho il cuore che mi scoppia e la testa chissà dove, ma cammino senza inciampare… e sono troppo vigliacco per avvicinarmi a te.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie, Contesto generale/vago
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Cari lettori, sono qui per present- … no, non ci siamo! ù__u  Hello folks! And now… e che è, un talkshow?! (e di pessima qualità, per giunta) ò__ò *coff coff* Signori, siamo qui riuniti per… ci mancava solo il funerale! DX.
Dovete perdonarmi, ma è da un po’ che rimugino su come cominciare queste note d’autore e il vuoto cerebrale mi ha assalito (avete presente le balle di fieno… ecco. u_u)
Comunque, questa one-shot è venuta al mondo con la certezza che il disperso Sasuke Uchiha… si, disperso. Ditemi voi se questo è il co-protagonista e non lo vediamo da 80 capitoli! Ma stavo dicendo, che Sasuke Uchiha, l’uomo dalla discutibile capigliatura, per aver fatto tutto quel casino, in un manga già nel caos di per sé, può essere solo un pipparolo mentale di prima categoria. U__U
Con questo chiodo fisso è venuta fuori ‘sta cosa! Ah, ho messo il rating giallo solo per le parolacce presenti, in quantità più o meno pari a quelle dette quando sbatti il mignolo allo stipite della porta… forse un po’ di meno.
Per chi si è già annoiato e non è riuscito ad arrivare fin qui, mi dispiace ._. , per i masochisti che stanno per cominciare a leggere, godetevela! E per chi ha finito ed è risalito per lanciare qualche pomodoro, fate pure! In questo periodo di crisi, il cibo gratis è sempre ben accetto! XD
Enjoy! X3
 


Pensieri. Sulla Strada Per Casa

 
 
Ah, sono ancora qui.
Il sole si è abbassato un bel po’. Sarà bene che cominci a muover-
 
<< Ahi! >>
 
Si sono impigliati i capelli nella corteccia… controllerò dopo.
Mi sono appisolato come un cretino. Il vento era così piacevole. Per quanto tempo ho dormito? Dieci minuti, un’ora, è già domani?
L’erba è bagnata e mi si sono attaccati i pantaloni. Ero troppo stanco.
L’ho sempre detto che qui si stava bene. Ne è passato di tempo e le fronde si sono allargate dall’ultima volta.
Questa penombra mi aiuta a vivere.
Ma non basta.
Mi guardano ancora come fossi una minaccia. Non mi importa.
Finché posso vedere questo azzurro non ho nessun problema. Non c’è neanche una nuvola.
Shikamaru si annoierebbe a morte.
Però è ancora lì, ci fosse anche una tempesta, imperturbabile, continuerebbe a stare lì. Quell’azzurro. Ci si potrebbe anche perdere e per me non sarebbe una novità.  Sicuramente, mi recupererebbe anche in questa situazione. Non si è fermato un attimo. È un idiota. Dovrebbe pensare un po’ di più a se stesso… per il suo bene, forse, dovrei lasciarlo andar-
 
<< Sasuke bastardo, ti ho trovato finalmente! Ti avevo detto di aspettare, lo sai che ero a una riunione. Nonna Tsunade dice che devo stare attento, ma io non li capisco i discorsi troppo difficili, mi annoio e poi… >>
 
Si, questo azzurro non svanisce, resta lì, ci fosse anche una tempesta, imperturbabile, continuerebbe a stare lì. Quell’azzurro.
 
<< … mi ha anche dato un pugno rotante, ma che cavolo! Mi verrà un bernoccolo enorme e… che c’è Sasuke, perché mi guardi così? Ho qualcosa di brutto sulla faccia? >>
Si, mi perderò sicuramente. E ridotto in polvere, svanirò. Nell’azzurro più intenso.
<< Bhe, effettivamente c’è qualcosa di brutto >>
<< Cosa? >>
<< La tua faccia. >>
<< Urgh! Fammi stare zitto, va! Altrimenti dirò così tante parolacce che mi arresteranno! >>
<< Tsk, sei proprio un cretino! >>
<< Muoviti, che la strada è lunga e io mi sono già stancato solo per cercarti. >>
 
Qui il cretino sono solo io! Ma che mi è preso?! Perfino il mio sguardo mi tradisce, senza che me ne renda conto. Lo cerco inconsciamente. Ho bisogno di sapere che, nonostante tutto, se mi voltassi, lo troverei al mio fianco.
Per ora mi accontento di restare a cinque passi di distanza e guardare la sua schiena e quelle braccia incrociate dietro la testa, mentre tengo le mani in tasca incapace di respirare.
 
Dovrei farmi delle domande, non è vero? Di certo le risposta le troverei in qualche libro che non ho ancora letto. Non ho lacrime da versare e faccio finta di fare un sorriso.
 
Per questo mi guardo ogni giorno nello specchio e ciò che vedo è sempre lo stesso: un guscio vuoto che prova stranamente qualche sentimento d’affetto, completamente indifferente alle disgrazie della gente e alla tristezza di questo mondo.
Qualcosa del genere non può certo definirsi un essere umano. Forse sono una nuova specie non ancora scoperta o un essere appartenente a un mondo lontano che è stato lasciato qui per sbaglio. Deve essere così, eppure… avevo un padre e avevo una madre. E avevo un fratello. Devo averli amati tanto in passato. Talmente tanto da stare male. Ma se provavo dei sentimenti così profondi, perché sono ancora qui? Visto che tutte le persone che amavo le ho perdute da qualche parte, perché non sono morto di dolore?
Intanto cammino su questa strada, mettendo un piede davanti all’altro, facendo finta di “andare avanti”.
 
<< Na Sasuke, perché non passiamo di qu- >>
<< No Naruto, non passeremo di là, per poi fermarci a quel chiosco che vende quella brodaglia che ti piace tanto! Ho fatto la spesa e mangiamo a casa. >>
<< Uffa! Ma è casa mia, non puoi dettare legge. >>
<< Non è colpa MIA se la MIA casa è andata distrutta mentre TU facevi “l’Eroe” >>
<< Ah, ah, ah. Molto spiritoso. >>
 
E non è stata ricostruita. Infondo non c’era speranza che io tornassi. Ma quello che parla e cammina per questa strade così familiari sono io.
Ecco perché questo mio continuare a esistere mi lascia perplesso.
Per tutto questo tempo ho pensato di fare la cosa giusta. Mi sono impegnato con tutto me stesso, ma a qualcosa è servito o è tutto perduto? Quello che ho trovato era ciò che stavo cercando da tempo? E se dovessi perderlo , soffrirò ancora? Ma che stavo cercando di preciso?
C’era stato un periodo in cui credevo di avanzare. Invece non mi muovevo affatto, rimanevo fermo, mentre la realtà passava sotto i miei piedi. Ma non mi sono voltato… me l’ero ripromesso. Perché lo sapevo. Lo sapevo che se l’avessi fatto ti avrei trovato lì. Con lo stesso sguardo con cui ci lasciammo quel giorno, mentre il rumore della cascata mi spaccava i timpani: disperato, in pena, ma ancora con le braccia aperte, in attesa di raccogliere i resti di questo cuore ferito dopo la fatidica resa. Ma io non mi sono arreso e non ho esitato. Ero convinto. Per raggiungere mio fratello avrei venduto l’anima al diavolo. Sono passati anni. E poi la cruda verità. Non quella di Madara e neanche quella del villaggio. Ma l’unica e sola, che non ti permette di guardare altrove. Quella dell’uomo che ha peccato di gentilezza, che è vissuto cercando di raggiungere la sua pacifica utopia e che è morto come un martire spacciandosi per traditore.
Con una persona del genere non potevo competere. “Sarò il tuo muro da superare” aveva detto. Impossibile! Come si può scavalcare qualcosa che è già stato fatto a pezzi. È ancora più difficile che farlo su qualcosa di integro…camminare tra le macerie è troppo doloroso.
Perdonami fratello, non ce l’abbiamo ancora fatta! Il mondo non è pronto alla pace che tanto desideravi, è troppo stolto per comprendere, ma forse non è ancora tutto perduto. Me l’ha detto questa testa calda che non sta zitto un attimo… ma andrà bene così?
 
Ho un sacco di domande e neanche una risposta, ho più lacrime che vogliono uscire che sorrisi da mostrare. Per cosa poi? Qualcuno vorrebbe vederli davvero? E dopo, sarebbe contento?
 
Guardo davanti a me, sei ancora lì. Mi dispiace, non ho ascoltato neanche una parola, ma sono tutte per me, vero? Le hai dette solo perché io potessi ascoltarle senza saltarne neanche una. Ho il cuore che mi scoppia e la testa chissà dove, ma cammino senza inciampare… e sono troppo vigliacco per avvicinarmi a te.
Che si tratti di quella scodella di brodo decisamente poco salutare, di una nuova tecnica, dell’ultima trovata di Sakura o di quella cantilena di diventare Hokage, hai sempre quella faccia contenta. Ma quando dici il mio nome lo sembra un po’ di più. Solo un po’.
 
<< Sasuke? >>
 
Ecco appunto.
 
<< Sasuke bastardo, non mi stavi ascoltando! >>
<< No. Perché ti stupisci tanto? >>
<< Ma va al diavolo! E alza il passo. Torniamo a casa prima che faccia buio. >>
 
Non va, non va proprio! Questa gentilezza mi ucciderà un giorno o l’altro. Non che ci sia qualcosa di gentile in uno che ti manda al diavolo, ma sta sempre a dire “ andiamo a casa, andiamo a casa”e io come faccio? Aaaaah , maledizione!
Ormai posso solo alzare gli occhi al cielo, scoprendo, inerme, che non è più azzurro. Lo vedo ogni giorno, ma continua a stupirmi. In tutto quel rosso le strade, gli edifici cambiano. Persino le persone sembrano diverse. Solo lui resta lo stesso.
Se solo potessi rivelargli anche solo un briciolo di questi pensieri, io…non sono qualificato per una cosa del genere, non ho nessun diritto di mostrargli questo cuore ferito e pieno di polvere che, proteso verso di lui, chiama disperato il suo nome.
 
Resto qui, cinque passi più indietro, con ancora più domande, senza sapere bene cosa sia una risposta, con le lacrime che scorrono a fiumi, sapendo che costerebbe troppa fatica fare un sorriso.
 
Ormai le ombre si fanno sempre più lunghe. Posso quasi calpestarla la tua, che oscilla stesa sul sentiero.
Ma i passi che ci dividono sono sempre cinque. E non possiamo farci niente.
 
<< Ah, guarda Sasuke! Cominciano a vedersi le prime stelle. >>
<< Se stai per mostrarmi il tuo lato romantico, ti prego, risparmiami! >>
 
Proprio io parlo di romanticismo! Sto sparando cazzate da tre ore e tutto quello che vorrei è sapere che questi sentimenti sono lì, tra le sue mani, e che se ne sta prendendo cura…che un cecchino mi spari sul posto.
 
<< Ma tu il sarcasmo non lo lasci mai a casa? Comunque, non so te, ma il cielo mi ha sempre aiutato. Quando sei andato via, non potevo neanche guardare nella direzione in cui ti trovavi, perché non sapevo dove voltarmi. Ma, alzando gli occhi, pensavo che anche tu potevi vedere le stesse cose che vedevo io e allora non mi sembravi poi così lontano. >>
 
Meno male! Questo rosso intenso non è ancora sparito nonostante sia sera. Posso ancora nascondere la mia nuca e le mie orecchie in fiamme. Non sei leale, è un colpo basso e io mi sono fatto fregare. Dopo tutto questo tempo non ti sei ancora pentito?  Valeva la pena impegnarsi tanto? Dunque, sono stato perdonato?
 
Domande, domande e ancora domande e una risposta che cos’è? Lo chiedo piangendo in silenzio e aspettando un sorriso che non accenna ad arrivare.
 
Ma anche se dici così, non basta! La tristezza è sempre davanti agli occhi e la felicità in qualche posto lontano. Il mio passato mi impedisce di andare avanti con cuore sereno. Le perdite, gli errori, l’essermi imposto di stare lontano dall’unico veramente importante. Smarrire anche me stesso per affondare, con piacere, nell’odio più nero.
Le ferite svettano su di me e io non posso nasconderle, sono quindi più debole di chiunque altro?
Non posso andare né avanti né indietro. Ma fermarmi è impossibile.
L’unica cosa che posso fare è seguire ciò che mi ha riportato indietro, che adesso cammina davanti a me, fischiettando un motivetto, mentre mi indica la via.
 
<< Sasuke, siamo arrivati! >>
<< Si, ho visto. Esci le chiavi prima di non poter più vedere la toppa. >>
<< Lo so, lo so! Sempre a puntualizzare! >>
<< Eh, “puntualizzare”?! Ti sei mangiato il vocabolario stamattina? >>
<< Ma tu a ‘fanculo mai, eh? … ne, Sasuke >>
<< Mmh? >>
<< Va tutto bene. >>
<< Eh? >>
<< È inutile pensarci, quel che è fatto è fatto. È impossibile tornare indietro e non possiamo restare fermi qui. Perciò visto che ci siamo incontrati, stiamo insieme e andiamo avanti. Anche se non saremo tutti interi e non potremo camminare bene, mettiamoci il braccio dell’altro sulle spalle  e andiamo.
Riesco a vederti, a sentire la tua voce. Sei tornato.
Ma, nonostante tutto questo, con la testa, viaggi per chissà dove.
Non farlo! Non andare in un posto dove non ti posso raggiungere. Dopo tutta la fatica che ho fatto per riportarti indietro… resta qui e andiamo. Ti porterò ovunque vorrai, ma andiamoci, io e te, insieme. >>
 
Il mio petto si alza e si abbassa, l’aria entra nei miei polmoni. Questo vuol dire che sto respirando.
Sto respirando.
Finalmente.
 
<< Beh, Naruto,  in effetti c’è un posto in cui vorrei andare… >>
<< Dove? >>
<< A casa! Perciò muoviti e sali le scale. >>
<< Non prendermi per il culo! Guarda che io ero serio! >>
<< Anche io >>
<< Eh?! >>
 
Non abbiamo progetti, non sappiamo cosa fare, dove andare o del nostro futuro che ne sarà, ma andrà tutto bene.
C’erano tante domande, vero? E delle risposte chi se ne frega! Piangiamo di felicità e ridiamo fino a scoppiare.
Lo sappiamo meglio di chiunque altro, il lieto fine non esiste, ma c’è domani, il giorno dopo e il giorno dopo ancora. Viviamo finché ce la facciamo e camminiamo. Su un sentiero sconosciuto o sulla strada per casa, non importa. Stiamo insieme. E camminiamo.
  
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