Buonasera, buongiorno o buon pomeriggio a chiunque sia capitato su questa pagina!
Vi chiedo di spendere due minuti per leggere ciò che sto per dirvi.
Questa storia è stata scritta da me nel lontano (non poi così lontano, dai) 2011, solo un anno dopo la formazione di questa boyband e, lo ammetto, l'ho scritto nel pieno del mio periodo da carota. Ahimé, ci piamo passate tutte.
Anyway! Tengo ancora moltissimo a questa fan fiction, ho dedicato davvero moltissimo tempo alla costruzione della storia e allo svolgimento delle vicende, mi ha dato la possibilità di creare un mondo tutto mio, di riempirlo con le emozioni e i sentimenti che preferivo e non avrò mai nessun rimpianto riaguardo a questa storia. 
Come ho già precedentemente detto, è una storia che ho personalmente scritto nel 2011/2012, quindi ero relativamente piccola e, se continuerete a leggere, ve ne renderete conto dallo stile di scrittura e dalla banalità della trama ma vi chiedo di essere comunque gentili con delle eventuali recensioni/critiche. Essendo molto legata a questa stroia, ho deciso di riguardarla capitolo per capitolo e sistemarla come meglio riesco. Intanto, spero vi possa piacere .

- C.

<< Non mi toccare! >> urlai togliendomi di dosso le mani di David. Uscii di casa con indosso un felpone che Louis aveva lasciato a casa prima di andarsene, finalmente ero cresciuta tanto quanto bastava per poterla indossare; la adoravo, era più o meno l'unica cosa che mi rimaneva di mio fratello, la indossava sempre quando mi accompagnava a scuola e quando mi portava al parco.
Mi chiamo Clare. Ho 17 anni, vivo in una città di cui non ricordo il nome, insieme a mia madre e il suo nuovo marito, sottolineo nuovo perché ne ha cambiati molti dalla morte di mio padre.
Ecco come nasce la storia.
Io e mio fratello Louis siamo stati sempre molto uniti, eravamo una bella famiglia, benestante e i miei genitori si amavano alla follia.
Tutto questo pero cambiò in poco tempo.
Sì, perchè mio padre si ammalò di cancro, quest'ultimo coinvolse il cuore e i polmoni, portandolo alla morte.
Dopo la sua scomparsa mia madre non fu più la stessa, cominciò ad ubriacarsi, ritornare tardi la mattina e non si prendeva più cura né di lei né dei suoi figli. Io ero piccola per cui più di tanto non ricordo, o forse cerco solo di dimenticare, ma mio fratello si. Lui ascoltò tutte le litigate fra mia madre e il suo fidanzato. Per questo appena Louis compì 14 anni scappò via di casa per andare in un piccolo paesino vicino Londra, lì si sistemò bene, finì gli studi e conobbe 4 ragazzi, i suoi migliori amici, ogni volta che me me parlava al telefono li definiva "fratelli", e in ogni telefonata mi ripeteva che prima o poi, quando ne avesse avuto la possibilità mi avrebbe portato via da quella casa di pazzi.
<< Sei troppo piccola, non mi è permesso portarti via con me. Anche se lo vorrei. >>
Ecco l'unica ragione per cui io ero rimasta con mia madre e i suoi tanti fidanzati, me lo disse mio fratello la sera prima di partire, mentre io dormivo.
<< Sei troppo piccola. >>
E questa era la frase che mi rimbombava in testa ogni giorno.
Ormai il mio unico scopo era quello di crescere, crescere e crescere.