sono Sana Kurata, una semplice, esuberante, superattiva ragazza di 16 anni.

Probabilmente non è del tutto normale conservare un diario per una della mia età, per una come me.

L’idea mi balenò in testa due mesi fa, quando allora mi sentivo troppo sola…

Sai una cosa diario, avverto in me qualcosa di diverso. Sì, lo so perché non mi riesce più ridere con tanta facilità, e poi lo sento nello stomaco: sento un gomitolo di emozioni che mi tormenta. Io devo cambiare.

Ma ho paura, paura di non piacere, paura di essere allontana, timore di non essere riconosciuta… proprio ora che sto tornando.

***

Proprio ora che sono tornata.

Ho passato gran parte della mia adolescenza in America.

Si sa, per problemi di lavoro e robaccia varia.

Poi mi sono stufata ed ho deciso di tornare, mi mancavano tutti: gli amici, la famiglia, la scuola (no, non posso averlo scritto).

Ma voglio raccontarti tutto con ordine… iniziando da quando i miei piedi hanno finalmente ritoccato un suolo stabile su cui camminare…

- Sana siamo quasi arrivati. – Questo è il mio manager fidato. Si chiama Rei. Eravamo in aereo e, come Rei mi aveva prontamente informato un attimo fa, stavamo per arrivare-

- Grazie. E questa sono io, non c’è bisogno di presentazioni, anche perché non saprei cosa dirti su di me.

L’aereo atterrò 5 minuti dopo. Non ci mettemmo molto a ritirare le valige. All’aeroporto ci attendevano mamma e la governante, la signora Patricia.

Mia madre si chiama Misako ed è un famosissima scrittrice di romanzi, almeno per come la penso io.

- Piccola, vieni qui e abbracciami –

- Corro ma’-

Corsi davvero e non mi vergognai di farlo davanti a tutti i giornalisti, tanto meno mi vergogna del fatto che scoppia a piangere. Mamma, di nuovo insieme.

Quando eravamo in America Misako mi veniva a trovare ogni tanto, ma abbracciarla in quel momento, sentire di poter possederla per molto tempo, mi riempì di gioia.

- Andiamo a casa. – Proposi io. Tutti acconsentirono.

Appena varcata la soglia della mia dimora mi misi a saltellare per tutta la casa, esausta poi, corsi in camera mia. Ah la mia camera, era tutto come avevo lasciato prima della mia partenza.

**********************************Buon giorno, buona sera o buon pomeriggio a tutti ^^ Questa è la mia prima ff che ho intenzione di proseguire. Quello che avete letto è solo una intruduzione, presto avrete il seguito. Un bacio, Mathilda*****************************************