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Autore: nickstalent    01/01/2012    1 recensioni
Sam è una ragazza nata a Milano, dove conose Sara. Le due hanno un sogno nel cassetto: andarsene a Londra. Così cominciano a cercare lavoro. Trovarono il posto solo in un locale, chiamato SHU' café.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-COINCIDENZE.


Un'altra giornata iniziata con il sole che entrava dalla finestra, logicamente spalancata da mia madre. Venni svegliata dalla radio di papà, che suonava alle 6.20 precise di ogni mattina.
io:"PAPAAAAAAA’, spegni quella fottuta radio per favore." Dissi mettendomi il cuscino sulla testa.
Rimasi per un po’ nel letto, e mi alzai. Stropicciandomi gli occhi, scesi al piano di sotto dove si poteva percepire l’odore del tè caldo.
Mamma:"Sam è tardissimo, vatti prima a lavare e a vestire, e poi farai colazione" Mio fratello, felice del rimprovero che avevo avuto, si mangiò un biscotto ridendo. Io annuii a ciò che aveva detto mia madre, e salii nuovamente al piano di sopra.
Aprii l’armadio. Non sapevo cosa mettermi, così presi una camicetta bianca con dei jeans. Mi infilai in bagno, e ci stetti circa 30 minuti. Si erano fatte le 7.20 ed era tardissimo.
Presi il mio zaino che stava sulla sedia, affianco alla scrivania, e scesi. Mamma stava fuori, nel vialetto di casa, che mi bussava piena di rabbia. Aprii la tasca davanti dello zaino, ci infilai quattro o cinque biscotti, e uscii di casa.
Salii in macchina con mia madre mi fissava con un aria molto severa.
Mamma:"Metti la cintura, siamo molto in ritardo per colpa tua." Non so come, ma ogni giorno mia madre mi doveva far sentire umiliata.
Arrivati a scuola mi accolse Sara, la mia migliore amica.
Sara:"Ciao tesoro.." disse abbracciandomi.
Sara:"..Guarda un po’ qua, ho trovato questo giornale sulla tavola del salone, e cè questo lavoro per noi. Cercano giusto due ragazze. E’ un locale vicino a piazza Duomo, non molto lontano da qui. Ci pagano bene. Se vogliamo andarcene a Londra dobbiamo iniziare a lavorare da adesso."
Gli strappai il giornale da mano, e guardando incredula la notizia, annuii pianamente.
io:"Hai completamente ragione. Oggi, dopo scuola facciamo un giro da quelle parti a vedere questo locale e quando possiamo iniziare."
Finita la scuola, prendemmo la macchina di Sara, e andammo in quel posto. Aveva ragione, non era molto lontano, era molto vicino anzi, a quasi una decina di minuti da casa mia.
Entrammo nel locale, che era immenso, e c’avvicinammo ad un bancone con attorno parecchie ragazze e un paio di ragazzi, credo staff del locale.
io:"Scusateci, siamo qui per i due posti di lavoro disponibili." Mi rispose una voce rauca, di un maschio.
tizio:"Oh, finalmente qualcuno. Piacere io sono Mario, sono padrone del locale. Seguitemi e ne parliamo meglio." Disse incamminandosi per un lungo corridoio. Aprii la porta e ci fece accomodare.
Mario:"Allora, noi non cerchiamo nessuno in particolare, dopo tutto è un locale. Cerchiamo soltanto ragazze e ragazzi dai diciassette anni in su. Voi quanti ne avete ragazze ?" disse giocherellando con i pollici.
Sara:"Noi abbiamo entrambe diciotto anni. Vorremmo sapere un po’ di più in che consiste questo lavoro."
Mario:"Fantastico. Allora questo locale, come ben saprete ci chiama SHU’ cafè, in pratica organizziamo cene di Gala, eventi aziendali di ogni genere, feste ed eventi privati, è una cornice perfetta per una serata di successo. A seconda di quello che si fa, voi dovrete essere pronte."
Io e Sara ci guardammo e annuimmo, il proprietario capii, e ci diede dei moduli. Stavano circa una trentina di domande, e in dieci minuti lo finimmo. Lui ritirò i fogli.
Mario:"Bene ragazze, qui si lavora ogni giorno duramente, a voi affido solo tre giorni a settimana, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 13.30 alle 22.20, allora incominciate fra tre giorni, cioè lunedì." Lo ringraziammo e uscimmo dal locale.
I due giorni passarono in fretta, che mi ritrovai davanti allo Shu, pronta per il mio primo giorno di lavoro. Affianco a me Sara, come sempre. Entrammo e ci presentammo a tutti. Mario ci portò in uno stanzino e ci diede dei cartellini con il nome e ritornammo nella sala grandissima dove c’era tutto lo staff.
Mario:"Allora ragazzi, come sapete fra una settimana verranno un gruppo inglese, i one direction. Sarà un meeting e lo dobbiamo organizzare bene, inizierà alle 16.00." Dopo detto questo, tutti andarono a fare qualcosa, tranne noi, che stavamo ferme come due coglione.
io:"EEEEMH, Sara che facciamo ?" lei mi guardo come per dire ‘cazzo ne so’. Intanto si avvicinò una ragazza, Martina, e ci chiese se la potevamo aiutare a spostare delle transenne e tavoli. transenne. Dopo sei ore di lavoro, avevamo fatto la prima parte di locale. Era davvero dura, così, stanche morte, io e Sara salutammo tutti a andammo alla macchina.

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MY SPACE
Saaaaalve, questo è il mio primo capitolo,
spero vi piaccia, se volete che vada avanti per favore
recensite almeno in tre, sdfghjk.

  
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