Pairing: Severus Piton

Cosa sarebbe successo se Piton avesse deciso di consegnare i propri ricordi a Harry prima di essere ucciso?

L'aria odorava di sangue, di fumo. E il cielo pesto sporco di fuoco quasi non si distingueva dall'asfalto bagnato dai morti, caduti ma con valore.

La battaglia di Hogwarts. Senza precedenti.

Studenti e professori della grande scuola di magia sia che fossero personalmente schierati a combattere, sia che stessero curando i feriti o lanciando incantesimi di difesa, sentivano quella virtù chiamata coraggio che rimbombava e ardeva nei loro petti.

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In una stanza quasi completamente sommersa dalle macerie, era invece una voce a rimbombare.

“Harry! Harry!”

Hermione Granger guardava l'amico intensamente, come se si sforzasse di capire il suo dolore.

Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto.

Era entrato nella mente dell'oscuro signore, sentiva la tortura a cui era sottoposta la sua anima e pensò che era alquanto peggio del dolore fisico.

Con un ultimo urlo lacerante trattenuto, riaprì gli occhi.

“..l'ho visto” disse con un fil di voce appena. “Sta cercando Piton.”

Hermione, insieme all'altro amico di avventure Ronald Weasley si scambiarono un'occhiata.

“Credo” continuò Harry “che Voi Sapete Chi pensi che la bacchetta appartenga a lui. La bacchetta di Sambuco”

“Silente è stato ucciso dal professor Piton” realizzò di colpo Hermione, aiutando Harry ad alzarsi da terra.

“Ora la bacchetta risponderà solo a lui” commentò Ron. “Probabilmente ora vorrà..”

“Ucciderlo.” concluse Harry con il respiro pesante, guardando fisso il pavimento distrutto.

Un pensiero colpì la mente del ragazzo, come un fulmine.

“Devo andare a cercare Severus Piton”.

E quasi come se l'avesse detto a se stesso, il ragazzo sopravvissuto cominciò a correre con le poche forze rimaste, lasciandosi alle spalle i due amici ignari di tutto.

“Harry!” gridò di nuovo Hermione.

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Aprì la porta della stanza con una tale forza che i libri appoggiati sul ripiano accanto caddero con un tonfo sul pavimento.

Harry sapeva che l'avrebbe trovato lì.

Severus Piton, ex professore di pozioni e nuovo preside, sussultò.

Il ragazzo impose a se stesso di trattenersi, di respirare e contare fino a dieci, ma dopo tanti anni non riuscì a impedire l'esplosione della sua rabbia.

“Io la odio” urlò, e sentì immediatamente le lacrime bruciargli agli angoli degli occhi.

“Lei mi disgusta, Piton. Vigliacco!”

Ormai le lacrime gli scorrevano lentamente lungo le guance. “Potter..” disse Severus Piton.

“Hai ucciso Silente” Harry urlava e piangeva allo stesso tempo, passando dal formale “lei” usato in tutti quegli anni ad un più accusatorio “tu”.

Il ragazzo voleva urlare ancora, prenderlo a schiaffi, qualunque cosa per poter liberare quella rabbia troppo trattenuta dentro di se.

Si passò rabbiosamente una mano sul viso per asciugarlo dalle lacrime, ma quando rialzò lo sguardo si accorse che anche le guance del suo interlocutore erano rigate dal pianto.

Quasi come se fosse esausto perfino per rimanere sconvolto dalle parole di Harry, Severus, l'uomo più odiato da tutti, placò per un momento l'ira nel cuore del ragazzo.

Dopo dei lunghi momenti di silenzio, prese una fiala dal suo bancone e vi ci fece scivolare dentro le lacrime.

Harry sentiva il cuore bruciare.

“Portalo al pensatoio” parlò finalmente, Piton. “Ti prego.”