Film > Altro
Segui la storia  |       
Autore: solocate    02/01/2012    0 recensioni
Questa non è la prima storia che scrivo, anche se in questo momento mi sento come se non avessi mai scritto niente in vita mia.
Questa storia prende ispirazione dal libro "Il Corpo" di Stephen King, o dal film "Stand By Me" di Rob Reiner.
Mi sono chiesta: "E se in quel gruppo di amici ci fosse stata una ragazza? E se quella ragazza fosse partita prima dell'avventura raccontata, e tornasse improvvisamente a casa?"; questo racconto è il risultato delle mie domande.
Sono cosciente delle mie scarse capacità, ma spero comunque di coltivare in qualcuno di voi un minimo di curiosità per questa storia.
Buona lettura
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Chris  Gordie
  Vern   Teddy  Jamie



Quel Lunedì Jamie si svegliò alle sei: si cambiò, si pettinò pazientemente i lunghi capelli neri e scese a preparare la colazione.
Sistemò le tre ciotole di fiocchi d’avena di fronte alle sedie, poi scaldò l’acqua per il caffè in polvere, aspettando che la spia rossa si accendesse.
Prima che ciò accadesse, sua madre scese le scale con addosso vestaglia e bigodini.
La differenza tra madre e figlia era evidente: la prima era sempre in ordine, con ogni riccio al suo posto e la gonna sempre abbinata alla camicia; l’altra aveva i capelli di suo padre, gli occhi di un comunissimo marrone scuro, e preferiva indossare jeans e t-shirt.
Quando le raggiunse il signor Wright, Jamie tolse la caffettiera dalla base e riempì le tazze.
Si sedettero e mangiarono con calma: George finì di sorseggiare il caffè coperto dal giornale, lei ne approfittò per uscire.
Si sedette sul gradino della veranda ed iniziò a leggere “Orgoglio e Pregiudizio”, aspettando l’arrivo dell’autobus.
Aveva appena iniziato a leggere il secondo capitolo, quando il grande veicolo giallo svolto e si fermò per farla salire; Jamie si sedette e riprese a leggere.
Trovava Elizabeth singolarmente sveglia ed acida al punto giusto, questo fece di lei uno dei personaggi preferiti fin dall’inizio.
Il bus attraversò cinque isolati, poi svoltò e si diresse verso est, in direzione della scuola.
Quando si fermò per far scendere gli studenti, la ragazza aspettò di rimanere sola: prese un respiro profondo, e prese il coraggio per scendere.
Atterrò sul marciapiede gremito di studenti: le urla e le risate sembravano il ricordo di un sogno lontano, i volti familiari parevano comparse di un film visto tempo addietro.
Tutto era lontano anni luce, e allo stesso tempo faceva inesorabilmente parte del presente.
Intimidita, abbassò lo sguardo ed entrò nell’edificio, evitando le facce curiose che la osservavano.
Aveva 18 anni e si trovava a ricominciare tutto da capo, come se non fosse stato già abbastanza difficile 5 anni prima.
Jamie tirò fuori dallo zaino il foglio con gli orari ed i nominativi delle classi: la prima ora, che sarebbe cominciata in dieci minuti, era quella di musica.
Professoressa McDomel, aula A09.
Prima di andare, ripose i suoi effetti personali nell’armadietto.
Le bastò seguire una massa di studenti del quarto anno per arrivare presto a destinazione: l’aula in questione era quasi piena.
L’insegnante era seduta sulla cattedra e parlava animatamente con alcuni alunni: era una donna sulla trentina, giovanile e alla mano.
Al suono della campanella si sedettero tutti, e la donna con i capelli biondi iniziò a parlare
«Buongiorno a tutti: io sono la vostra insegnante di musica» disse scrivendo il suo nome alla lavagna.
«Alcuni di voi mi conoscono già, per altri invece è il primo anno.. Benvenuti!».
Sorrise aggraziatamente, e tutti i ragazzi del corso assunsero un’espressione poco intelligente.
Jamie alzò gli occhi al cielo e sul suo volto apparve una smorfia.
«Nuovi studenti, alzatevi in piedi» disse la professoressa in tono solenne.
Lei ed altri due ragazzi erano ora al centro dell’attenzione.
«Nomi?» «Mareen» «Wright» «Tessio» borbottò l’ultimo ragazzo.
Vern Tessio faceva parte della combriccola che Jamie aveva frequentato fin dalla nascita.
Era sempre stato un ragazzotto tondo ed anche un po’ stupido: veniva puntualmente preso in giro - dalla sua banda scherzosamente, dagli altri con cattiveria.
Ora davanti a lei c’era un ragazzo di bella presenza, ma sempre insicuro.
«Suonate qualche strumento? Cantate?» Vern fece segno di no, e Mareen disse di aver studiato flauto alle medie.
«Wright?» «Suono la chitarra» tagliò corto lei.
La professoressa sorrise e proseguì «Bene: la prossima lezione sfrutteremo il laboratorio che il consiglio studentesco ha deciso di fornirci»
Passarono il resto dell’ora a parlare dei loro gusti musicali: menzionarono Elvis, B.E. King, Chuck Berry e Johnny Cash, i percursori del rock n’ roll.
Al suono della campanella uscirono dalla classe tra il malcontento generale, perché le seguenti ore sarebbero state decisamente meno interessanti.
«Cristo Santo, sei proprio tu!» esclamò Vern, avvicinandosi alla sua vecchia amica.
«Sei Jamie, Jamie Wright! Sei tornata!» continuò concitato.
«Ciao Vern» rispose lei «Come stai?»
«Tutto bene. Ma che fine hai fatto? Gli altri ci rimarranno quando gli dirò che sei qui. Quasi non ti riconoscevo prima!» disse tutto d’un fiato.
«Vern, ora devo andare, ma parleremo con calma» disse Jamie allontanandosi.
Si sorrisero, poi ognuno prese la sua strada.
Il resto della giornata passò con una velocità incredibile: all’ora di pranzo, Jamie diede un paio di morsi alla mela che si era portata da casa, poi uscì e si sedette lontano dagli altri, sotto l’ombra di un cipresso.
Finì di leggere il terzo capitolo del libro, e quando la campanella suonò rientrò per la lezione di letteratura.
Arrivò tra i primi e decise di sedersi all’ultimo banco, aspettando: era certa che lì avrebbe incontrato Gordie.
Gordie Lachance era il ragazzo più talentuoso e brillante che lei avesse mai conosciuto: oltre ad essere uno studente modello, riusciva ad inventare e scrivere delle storie fantastiche, catturando l’attenzione di chiunque.
Jamie osservò ogni volto che faceva capolino nella classe, finchè non riconobbe quello allungato e pallido del suo vecchio amico.
A differenza di Vern, Gordie non era cambiato molto. Era solo un po’ più alto, il corpo sottile e gli occhi da cerbiatto che tanto odiava erano ancora lì.
Passò tutta l’ora a cercare lo sguardo del suo vecchio compagno di avventure: sperava di risentire la sua voce, come se bastasse a farla ritornare indietro nel tempo.
E poi successe, quando meno se l’aspettava: il ragazzo si girò e, sentendosi osservato, ricambiò lo sguardo.
Passarono alcuni attimi prima che si rendesse conto di chi lei fosse. A quel punto rimase a bocca aperta, e Jamie lo salutò rapidamente, cercando di non farsi vedere dal professore.
Gordon le fece segno di uscire: Jamie chiese di andare in bagno, e lui finse di sentirsi poco bene qualche minuto dopo.
Quando furono nel corridoio vuoto, si abbracciarono.
«Io non ci posso davvero credere» disse lui staccandosi «Sei davvero qui?» chiese incredulo.
«Sì, sembra di sì»
Jamie si sentiva stranamente a suo agio, come se non fosse passato un istante dall’ultima volta in cui si erano parlati.
Evasi dalla lezione di letteratura, ebbero modo di raccontarsi le avventure che non avevano condiviso e le novità che lei si era persa.
Dopo essersi detto abbastanza, Gordie decise di chiedere a Jamie la prima cosa che aveva pensato quando l’aveva vista.
«Penso che ora tu mi debba spiegare una cosa» iniziò, serio.
«Promettimi che mi risponderai in modo sincero, anche se la domanda è scomoda» «Qualsiasi cosa» disse lei.
Gordie era visibilmente agitato: sfregava le mani contro il tessuto ruvido dei jeans, e sembrava non essere mai pronto per formulare quella domanda.
«Non ti mangio mica. Dai, tranquillo»
Un sospiro, e poi finalmente parlò «Sapevamo tutti che tu te ne saresti andata. Perché ci hai vietato di dirlo a Chris?»


---
Vi chiedo scusa, perché mi sono resa conto di essere estremamente piatta e noiosa. Meglio tardi che mai, no?
Il prossimo capitolo sarà.. diverso, spero. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro / Vai alla pagina dell'autore: solocate