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Autore: thatsmybreath    02/01/2012    4 recensioni
"Ciò era la mia rovina, l’amore era stato la mia rovina, mi aveva distrutta." Ma di certo nella vita le emozioni migliori vanno provate, ed io ero riuscita nel mio obiettivo, le avevo vissute con quei cinque ragazzi e la mia migliore amica.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le lacrime mi scorrevano velocemente sulle guance, tempo  qualche secondo e scomparivano bagnandomi i pantaloni, il vento gelido gli faceva cambiare il loro corso a piacimento e mi scompigliava i capelli che si agitavano violentemente sul mio viso. Faceva freddo, molto freddo, il mio semplice cappotto di lana non bastava a proteggermi, tremavo. Mi portai le mani sugli occhi cercando invano di cancellare il mascara tutto sbavato segno di quello che stava accadendo. I ricordi mi scorrevano nella mente tutti confusi come pezzi dispersi di una pellicola di un film, le sue braccia che mi stringono a sé, le sue labbra sulle mie, il tocco gelido della mia mano sulla sua schiena nuda, i suoi occhi fissi nei miei, quella macchina, quella fottuta macchina che aveva cancellato la mia esistenza, le sue urla, le mie, lo sfrigolio delle ruote sull’asfalto bagnato. Fino a quel momento era tutto così perfetto, la mia vita era passata da essere completa ad essere vuota. Sentivo una voragine dentro di me, volevo rivederlo, riabbracciarlo, dirgli una volta per tutte quello che provavo per lui. Se quella fottuta macchina non fosse arrivata, se non avessi insistito ad andare a quella festa ora sarebbe qui con me. Basta. Non riuscivo più a sopportare tutto ciò, dovevo finirla lì, la mia vita doveva finire lì insieme a lui. Perché invece ero ancora qui? Perché ero rimasta per soffrire?
 
Presi una sigaretta dalla tasta e l’accesi, il fumo che usciva dalla mia bocca si confondeva con la nebbia che sovrastava il cielo, tempo di qualche secondo e già era invisibile ai miei occhi, perché anche la mia vita non poteva essere così? Perché le emozioni che si provano per una persona devono durare nel tempo e non semplici attimi di secondi? Ciò era la mia rovina, l’amore era stato la mia rovina, mi aveva distrutta. Il dolore mi aveva lacerato l’anima, non riuscivo più ad essere felice, qualsiasi cosa i ragazzi provassero a dirmi per farmi aprire le labbra al sorriso era inutile. Nella mia mente continuava a sostare quell’immagine, quella macchina, quelle urla mi rimbombavano nella testa ogni giorno; potevo percepire qualsiasi cosa ma quelle urla erano stazionarie nella mia mente, e si facevano sentire soprattutto quando c’era silenzio. Da un certo senso mi tenevano compagnia, perché erano gli ultimi suoni usciti dalla sua bocca, quelli che mi ricordavo meglio, ancora meglio di quando mi aveva detto per la prima volta “ti amo”.

Ad ogni tiro sentivo i polmoni riempirsi di quella sostanza che mi faceva male, ma cosa era più doloroso di quello che stavo provando? Ormai la mia vita era un continuo soffrire e la nicotina di certo non mi avrebbe distrutta. Le lacrime continuavano a scorrere, gelandosi ad ogni folata di vento insieme alla punta del mio naso che ormai non mi sentivo più. Intorno a me c’era la desolazione, ero rimasta sola, ancora una volta per mia volontà, seduta su una panchina, quella panchina, a farmi del male. Sì perché avrei benissimo potuto trovare qualcosa per distrarmi ma non volevo, non volevo cancellare quello che era successo, perché ormai era successo, e le cose successe non si possono dimenticare questo la gente lo deve capire. Avessi avuto abbastanza coraggio, sarei salita su una terrazza e mi sarei buttata giù, io desideravo raggiungerlo con tutta me stessa, volevo riassaporare la gioia del vederlo sorridere, ma non ne avevo il coraggio. Avevo paura, ero debole. Senza di lui non ero più nulla, non mi importava dei giudizi degli altri io non mi sarei data pace, non avrei dimenticato quella sera, non avrei mai ammesso che non era colpa mia di quello che era successo. Io mi sentivo colpevole, ero colpevole. Il dolore che stavo provando me l’ero procurato io stessa e quindi dovevo accettarlo, sopportarlo, conviverci, fino a quando non mi avrebbe perdonato conducendomi da lui.

Mi manchi, scusami di quello che è successo, perdonami ti prego. Guardai il cielo ormai quasi nero in cerca di una sua risposta, che però non mi arrivò, neanche questa volta.
 
DUE ANNI PRIMA.

“Cretina vuoi muoverti?!”
“Arrivo, cinque minuti”
“Sei sempre la solita ritardataria, per colpa tua devo sempre passare meno tempo con Harry”
“Tanto non ti piace veramente quello lì, ci stai solo perché è uno dei fighi della scuola. Chissà quante volte ti ha tradita”
“Non dire stronzate, e vedi di muoverti”
Non la sopportavo veramente più, mia sorella era insopportabile. Mi trattava sempre come se fossi la sua serva soltanto perché ero più piccola di lei di un paio d’anni. I nostri genitori erano spesso via per lavoro e quindi eravamo da sole, e lei ne approfittava.
“Elisabeth?!”
“Cosa c’è adesso?”
“Già che sei in camera, prendimi la borsa, quella di pelle marrone abbinata con la giacca che ho addosso”
“E io come cazzo faccio a sapere che giacca hai addosso ora?”
“Come scusa?”
“No, niente, parlavo da sola, ora te la prendo”
“Vedi di farti curare sorella” qualcuno suonò il campanello, mia sorella corse alla porta aprendola di scatto
“Oh Harry, ragazzi, che piacere!” buttò le braccia al collo al suo ragazzo, Harry Styles, baciandolo con passione. Lui era lo stronzo più stronzo e stupido che avessi mai conosciuto. Anche i suoi quattro amici non erano da meno, insieme formavano i cinque coglioni, anche se erano definiti da tutti i fighi della scuola. –“come mai qua così presto?” disse con la sua voce irritante
“Siamo venuti per darti un passaggio a scuola, sei pronta?” disse il riccio dagli occhi verde smeraldo
“Ovvio amore mio, Elisabeth la mia borsa!”
“Eccola e smettila di chiamarmi così”  corsi da lei e gliela diedi, ovviamente non badai a salutare i suoi “amici” fuori dalla porta
“Noi andiamo a scuola, ciao”
“Scusa Charlotte ma se ti ricordi dobbiamo andarci insieme, mi avevi promesso che non mi avresti lasciata a piedi da sola”
“Lo so, ma non credo ci sia posto in macchina, giusto ragazzi?” si girò verso di loro con aria compiaciuta
“No, siamo al completo ci dispiace” rispose quello dai capelli biondo cenere e gli occhi azzurri
“Ma fanculo, vado a piedi allora” chiusi la porta in faccia a tutti e sei e continuai a prepararmi, anche se tanto non avevo nessuno su cui fare colpo o a cui interessavo. Io e mia sorella eravamo entrambe magre con gli occhi verdi tendenti all’azzurro peccato che lei fosse bionda, io castana, lei alta ed io bassa. Lei era il capo delle cheerleaders e stava con il figo della scuola mentre io ero una semplice ragazza single, sempre dietro all’ombra di sua sorella. Non esistevo per nessuno, a parte che per la mia migliore amica, Alison. La mia vita faceva cagare, ma dovevo farmene una ragione.
Mi guardai un’ultima volta allo specchio, facevo schifo. Non so come ma riuscì a trattenere le lacrime che mi erano solite a scendere in quei momenti di puro sconforto; mi infilai gli UGG, era quasi Natale e faceva veramente freddo, e uscì di casa pronta ad affrontare un’altra giornata.
“E tu cosa ci fai qui?” furono le prime parole che mi uscirono di bocca
“Non volevo lasciarti andare a piedi da sola, quindi ti ho aspettata”
“E da quando uno degli amici di Harry Styles aspetta fuori da una porta una sfigata come me?”
“Da ora, comunque piacere sono Liam Payne”
“Piacere sono Elisabeth, o semplicemente Eff”
“Hai un nome davvero bello”mi sorrise
“Grazie, di solito è mia sorella quella con il nome bello, il mio fa cagare”
“No, non è vero secondo me. Allora tu in che classe sei?”
“Sono in seconda, faccio il corso di biologia tu?”
“Io sono in quarta, insieme appunto a Charlotte e ai ragazzi”
“Ah giusto, tu sei un loro amico”
“Perché questa cosa ti crea problemi?”
“No, è che io non sono solita a parlare con gli amici di mia sorella”
“Te lo proibisce?”
“In poche parole sì, ha paura che glieli rubi, e poi io a loro non frego proprio un cazzo”
“A me sì invece e dovresti smetterla di paragonarti a lei”
“Cioè ma ci stiamo parlando solo da cinque minuti, non mi conosci nemmeno Payne”
“Lo so, ma già ti trovo interessante”
“Okay, la situazione si sta facendo imbarazzante, andiamo che sennò arriviamo in ritardo”
 “Come vuoi”.
C’era una certa distanza tra noi mentre camminavamo e la cosa mi faceva sentire sicura.
“Si può sapere perché ti sto così sul culo?”
“Non è  che mi stai sul culo Liam, è che ci stiamo parlando da solo dieci minuti e tu mi tratti come se ci conoscessimo da sempre. Io non sono una che da molta confidenza agli sconosciuti”
“Sono uno dei migliori amici del fidanzato di tua sorella, sono stato parecchie volte a casa tua senza che tu lo sapessi, vengo nelle tua stessa scuola e tu mi consideri uno sconosciuto?”
“Sì, problemi?”
“No, speravo mi trattassi con più gentilezza, visto che ti ho anche aspettata per non lasciarti andare a piedi da sola”
“Va bene, scusa, è che oggi sono di cattivo umore. Rincominciamo da capo. Mi ha fatto piacere di averti conosciuto Liam”
“Anche a me Elisabeth.”

Per il resto del tragitto restammo entrambi in silenzio, ma arrivati a scuola ecco che già l’imbarazzo si fece sentire. Vidi correrci incontro tutti gli amici di quarta di Liam, compresi i quattro coglioni del suo “gruppo”.
“Ragazzi lei è Elisabeth, la sorella di Charlotte” mi presentò e riuscì a sentire delle risatine provenire dalla bocca di qualcuno. Stavo già incominciando ad irritarmi, non mi piaceva essere presa per il culo, feci per andarmene ma una voce e una mano distesa verso di me mi bloccò.
“Piacere io sono Harry Styles e loro sono rispettivamente Niall Horan, Louis Tomlinson e Zayn Malik”
“Piacere Elisabeth” gli strinsi la mano e mi sorrise.


-Allora come prima cosa ciao a tutti *-*questa è la seconda fanfiction che pubblico, vi avviso già che è un po’ diversa dal solito ma spero vi piaccia comunque, l’ispirazione mi è venuta mentre facevo una versione di latino, che ho poi abbandonato per buttare giù questo capitolo ahahah. Fatemi sapere con qualche recensione cosa ne pensate mi raccomando!
Hope you like it, with love.

 
 
 
  
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