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Autore: Ladynotorius    02/01/2012    1 recensioni
Quando la sfiga ti perseguita hai due possibilità: o la prendi con filosofia o lasci trappole sparse per stanarla.
Lei si chiama Rosa, vive a Londra e sta cercando lavoro. E scrive. Un blog personale in cui mette in bianco e nero che la fortuna è cieca ma la sfiga ha quindici decimi nel suo caso. E quando finalmente trova lavoro capisce il perché di tutti i bonus di cui parlavano nell'application online che ha dovuto compilare e che le ha richiesto ben DUE ore.
"Me ne f***o se mi danno il giorno del compleanno libero se per lavorare devo sopportare un'ameba e un branco di imbecilli!"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Diario,

Se la sfiga si potesse quantificare potrei aprire un negozio e diventare miliardaria.

Veramente, allo stato attuale sono così sfigata che se mi buttassi dalla finestra di camera mia, probabilmente rimbalzerei indietro anche dopo aver fatto un volo di sette piani.

No, ti giuro… non è umanamente possibile che stia succedendo tutto a me.

Ieri notte, mentre tranquillamente cercavo online qualche lavoro a cui mandare un curriculum sai che è successo? Ho visto un animaletto sul mio piumone. Un piccolo, minuscolo, infinitesimale insetto.

Tu dirai “e che sarà mai, stai sempre a lamentarti!”. Ma tu forse dimentichi che io abito nella fottuta Londra e insetto+letto significa bed-FUCKING-bugs!

Pulci da letto! Dannatissime pulci da letto, in Italia sono rarissime, e te credo! non siamo mica cerebrolesi da non sapere costruire bene una casa o da affittare una cazzo di stanza senza prima aver fatto una disinfestazione! Stamane Sara si è alzata ed era punta dovunque pure sulla chiappa e ha dormito coi leggings!! Il braccio sembra quello di un drogato, il decolté è una cosa incredibile avrà non meno di sette punture, ma scherziamo!?

E quando l’ho detto ai nostri padroni di casa loro che hanno detto? “Si, bhé, siamo a Londra sono normali, fate una cosa PORTATE FUORI TUTTA LA VOSTRA ROBA che oggi passo e vi metto lo spray apposito per loro.”

Caro diario, tu non sei una donna, lo sappiamo entrambi. Tu sei fortunato perché per metterti un vestito nuovo basta cambiarti il template. Non porti mutande, calzini, maglie, magliette, vestitini, jeans, leggings, camicie, tute, felpe, maglioni, cappotti, giacche a vento ecc ecc.

Io si. Sara… secondo te una che mi propone di andare a fare shopping un giorno si e l’altro pure che guardaroba può avere?

Diario caro, quando ci siamo trasferite qua abbiamo preso due taxi. Due Minivan. E li abbiamo riempiti così tanto che quando abbiamo scaricato si è risollevato di venti centimetri buoni. E ad un certo punto uno degli autisti ha suggerito “forse una di voi potrebbe prendere la metro” visto che la scelta era fra sedermi sul tettuccio incatenata in qualche modo, o su uno dei sedili con alle gambe la busta del cibo, sopra la mia borsetta, sulle ginocchia il pc e una sacca di libri e incuneata vicino al cruscotto la mia cartelletta dei disegni…

Avrei fatto meglio a incatenarmi in qualche modo al tettuccio.

Sai cosa significa tutto questo? Significa che il salotto sembrava un campo PROFUGHI ECCO COSA SIGNIFICA!! E poi? E poi sai che succede? Quando sarebbero passati a metterci lo spray, che non si sapeva neanche l’ora, il che mi pare giusto, avremmo dovuto aspettarne altre TRE, sempre accampate a mo di barboni, e POI entrare, aprire le finestre e lasciare arieggiare per almeno un’ALTRA ora prima di poter entrare dentro definitivamente e riportare le nostre cose.

Ah, dimenticavo, non possiamo pulire niente se no il veleno per quelle figlie di una grandissima scrofa in calore viene via!

Quindi quando sono rientrata ho fatto un volo che avrebbe fatto apparire Neo di Matrix un dilettante perché, casomai non lo sapessi, quel veleno non è liquido, non è in polvere, è una fottuta cera oleosa che ci impiega UNA VITA ad asciugarsi!

Il mio fondoschiena ringrazia ma le bestemmie che ho tirato alle pulci avrebbero dovuto renderle in via d’estinzione all’istante.

Stronze.

Ti aggiorno adesso seduta sul divano riprendendo prontamente a descriverti le sfighe della mia vita cercando di vederci un lato positivo che, scusa, al momento non vedo.

Ah bhè vogliamo parlare della mia pelle? Ho smesso di contare le macchie che ho, quella crema idiota non funziona per un cazzo anzi sembra peggiorare la situazione.

Veramente, i medici qui sono degli idioti. Ho sentito la mia migliore amica Lara, mi ha detto di provare col cortisone, andrò domani in farmacia a chiedere.

Dicevo, le macchie peggiorano e sono stata punta anche io quindi non solo mi devo curare per quello ma devo anche cercare qualcosa per ste punture! Il mio ex ha ancora le cicatrici e lui le ha avute a MAGGIO! Quando si parla di buone notizie…

Non posso lamentarmi dei mei amici però, visto che mi hanno invitata prontamente ad andare a dormire da loro. Il fatto è che non me la sento più di tanto. Insomma potrei avere quelle bestiacce anche nei vestiti, non vorrei portarle a spasso e con me è matematico che succeda.

Certo, Sara è un caso patologico. Era seduta sul divano ed è stata morsa altre due volte, io non so se ha la calamita, fatto sta che è tutta butterata anche in faccia!

Io ora faccio una prova, nel senso, se le abbiamo nei vestiti dobbiamo lavare tutto a non meno di sessanta gradi.

… il che significa che dovremmo fare una cosa come 8 lavatrici a testa, più la roba da mandare in lavanderia perché Sara ha un vestito che da solo costa quanto l’affitto intero di casa nostra per non meno di due mesi e mezzo che se lo infilasse in lavatrice finito il lavaggio ne troverebbe quattro, tanto è delicato.

Dio, Buddha, Allah, Odino, Thor, datemi un segno della vostra benevolenza e fate in modo che io quando mi alzo da questo divano non abbia nuove punt

Non ci credo.

Ditemi che non è vero.

No veramente, non ci credo.

Ho un topo in casa.

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Citazione del giorno: Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto. Corollario delle Leggi di Murphy

Sta ascoltando: I stand Alone – Godsmack

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- Tu dici che è vero quello che racconta o se le inventa un po’?

Andres non alzò neanche lo sguardo.

- Per me è troppo incazzata per inventarsele.

Andres continuò imperterrito a fare quello che stava facendo.

- Che poi diciamocelo, fra lei e la sua coinquilina potrebbero veramente aprire un negozio di sfiga…

- Scusa, ti sembra che mi interessi? – si alzò, spense lo schermo del pc e si diresse a passo spedito verso il guardaroba, prese il cappotto e lo guardò con sguardo intento.

- Come, cosa, che fai? – Mark sembrava scendere dalle nuvole.

- Sono le undici di sera. Secondo te che cosa faccio, spazzolo i capelli alle bambole?- Aggrottò le sopracciglia per la scemenza cosmica appena detta, ma ormai il danno era fatto e doveva cercare di mantenere una parvenza di serietà in volto e fare finta che quella idiozia fosse stato frutto di un ragionamento e non il refuso di un comico.

- Perché, tu li spazzoli quei capelli? – ma non se lo fece ripetere due volte, anzi, quasi a sfregio prese il cappotto e con un “accidenti è tardi, dovresti andare a casa anche tu” uscì prima di lui.

Niente da fare, tanto Andres era dedito al lavoro, quanto Mark alle cazzate.

E a dimenticarsi le cose accese.

Quando spense la luce dell’ufficio si rese conto che il suo collega aveva ancora il pc in fibrillazione quindi, sbuffando, si avviò verso la sua postazione, pensando ad una maniera molto cattiva di fargli sapere cosa avesse dimenticato acceso.

Magari un virus. O uno di qui pop up aperti che continua all’infinito e non c’è modo di tirarsi via, ma solo andare avanti.

Quasi gli si illuminarono gli occhi al pensiero.

Si sedette e guardò, con sommo disgusto, la scrivania del suo collega. Ci mancava solo una donnina nuda e si aveva la riproduzione perfetta del tavolo di un quindicenne in piena crisi ormonale.

Dopo aver schivato un fazzoletto sporco, un bicchiere di coca cola del McDonald e una cartaccia completamente spiegazzata riuscì a raggiungere, incolume, il mouse.

E proprio quando fu sul punto di spegnere tutto lesse un frammento del blog per cui lo stressava Mark e incuriosito non se ne andò prima di aver letto ogni singolo intervento.

Quando uscì dalla stanza stava ancora ridendo.

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Tutto quello che racconto è vero.Un anotte verso le tre ho visto un animaletto che si muoveva sul mio letto... Da lì è iniziata la mia epopea controle Bed bugs, pulci da letto... Dio quanto non vi auguro di incontrarle mai nel vostro cammino...

LadyNot ringrazia tutti quelli che seguono la sua storia e si fanno due risate con lei, chi recensisce e chi non e chi anche via facebook le fa sapere che continua a ridere delle sue disgrazie

Baci a tutti!

  
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