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Autore: _Ella_    02/01/2012    3 recensioni
Imprecò contro cose a caso, forse persino sul gatto, visto che lo guardava indispettito con quegli occhietti chiari. Era diventato una vacca, forse avrebbe dovuto fargli fare più esercizio, o forse non avrebbe dovuto permettere ad Axel di fargli mangiare schifezze.
Sospirò, cercando di capirci qualcosa nei sistemi fratti.
La seconda superiore era uno strazio, un supplizio!
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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#4 – Quando tutto ebbe inizio; anni 5/10 (fine giugno)

Roxas sgattaiolò in silenzio fuori dal letto, cercando di non farsi sentire da Sora che – da circa cinque secondi – era uscito dalla stanza. Aveva dormito coi vestiti ed aveva preparato le scarpe sotto al letto, pronto per quel giorno: da quando era cominciata l’estate, suo fratello stava sempre fuori coi suoi amici e non voleva mai portarlo con sé. Diceva che era troppo piccolo, ma lui non era d’accordo: lui e Sora avevano solo un anno di differenza, non era giusto!
E poi lui avrebbe cominciato la prima elementare a settembre, quindi non era più un bamboccio, e a metà ottobre avrebbe fatto sei anni, quindi era diventato un ometto, proprio come diceva sua mamma.
Quindi, infilate le scarpe con in velcro – i lacci non riusciva ancora a farli – e bevuto frettolosamente un bicchiere di latte in cucina, Roxas afferrò il casco e la bici con le rotelline, seguendo suo fratello.
La mamma gli aveva detto che lui e i suoi amici si riunivano al parco, che era proprio vicino la sua scuola, quindi – dopo essersi perso un paio di volte – finalmente riuscì ad arrivarci. Posò la bici ed il casco vicino a tutte le altre e, silenziosamente, si nascose dietro i cespugli, fissando il gruppetto di ragazzi che si era formato vicino alle giostre.
Erano poco meno di una decina – li aveva dovuti contare due volte, visto che la prima aveva dimenticato il quattro – ed erano tutti parecchio strani. Vicino a Sora c’era Riku, lo conosceva perché andava spesso a casa loro, visto che abitava alla casa di fronte ed aveva un anno in più a Sora; poi c’era un ragazzo biondo e con gli occhi azzurri, che parlava ad alta voce e si arrampicava sulle giostre più alte, continuando a chiamare un ragazzino che aveva un cappellino verde in testa ed un libricino tra le mani; c’era un altro ragazzo coi capelli rossi e spettinati, gli occhi verdi, ed era alto quanto uno coi capelli celesti, che si divertiva a bruciare le formiche con una lente di ingrandimento; infine, c’erano due ragazze, una bionda e l’altra coi capelli rossicci, ma che non avevano la stessa età.
Sembravano divertirsi, e Roxas dovette ammettere che era un po’ geloso.
«Ehi, facciamo una partita a calcio?» esordì ad un certo punto la ragazza bionda, sogghignando come una iena, mentre tirava giù da un albero altissimo un pallone.
Wow! Voglio imparare anche io ad arrampicarmi così!
«Sicuro!» Sora le corse incontro «Le porte?»
«Una è lì, dove stanno gli scivoli» il ragazzo dai capelli rossi indicò alla sua destra «Mentre l’altra è fra quei due alberi.»
Tutti si misero ai propri posti a giocare, e a lui non rimase che guardare la partita.

 Roxas, ormai annoiato a morte e seduto a gambe incrociate per terra, fissava da una decina di minuti i ragazzi che giocavano. Suo fratello aveva appena fatto un gol, e la ragazzina dai capelli rossicci gli aveva lasciato un bacio sulla guancia – lo avrebbe preso in giro per tutta la vita! – quando il pallone era rimbalzato verso di lui, superando il cespuglio e finendogli dritto in testa.
«Ahi» mugugnò, massaggiandosi la parte dolente della testa
«Ehi, ti sei fatto male, pulce?», il bambino sgranò gli occhi, alzando lentamente lo sguardo su colui che aveva parlato: era quello coi capelli rossi e gli occhi verdi che, il pallone sotto al braccio, gli tendeva una mano per aiutarlo ad alzarsi «Ma lo sai che assomigli a quel tipo?» aggiunse, ammiccando verso Sora
«Zitto!» Roxas gli afferrò la mano e l’attimo dopo lo tirò con sé per terra, mettendogli una mano sulla bocca «Se Sora mi scopre mi uccide!»
«A-ah! Allora lo conosci!»
«Siamo fratelli, e sta’ un po’ in silenzio, non urlare ti ho detto!»
«Axel, ma con chi parli, gli scoiattoli?» questa era la voce di Sora, che faceva per avvicinarsi; Roxas non aveva mai avuto tanta paura in vita sua, nemmeno quando per sbaglio aveva cambiato canale e si era trovato avanti Gollum del Signore degli Anelli
«No, con le pulci! Arriviamo subito»
«Arriviamo?»
L’attimo dopo quel tipo l’aveva preso a mo’ di sacco di patate e portato allo scoperto; aveva le mani a coprirsi gli occhi – stava anche morendo dalla vergogna perché sicuramente tutti lo stavano fissando – ed era terrorizzato al pensiero di vedere in faccia suo fratello
«Che cosa ci fai tu qui?!» strepitò Sora e lui finalmente si tolse le mani dagli occhi, lasciando penzolare le braccia verso il terreno
«Mi annoio di stare a casa da solo, non è giusto!» piagnucolò, prima di sorridere dispettoso «Se non mi fai restare dico a quelli di classe tua che ti sei fidanzato!», suo fratello, ormai rosso fino alla punta dei capelli, balbettò qualcosa
«T-tu non puoi!»
«Allora avevo ragione!», Riku ed il ragazzo che continuava a tenerlo in braccio scoppiarono a ridere e il fratello castano divenne ancora più rosso
«Per me può restare, è simpatico» borbottò il bambino col cappello verde, mostrandogli due begli occhi blu scuro «E poi è più sveglio di Sora»
«Come se fosse difficile, Zexion» aggiunse il tipo dai capelli celesti, che poggiò la schiena contro un albero.
Roxas sospirò tranquillizzato, prima di sorridere e cominciare ad agitarsi nella presa dell’altro
«Anna dai capelli rossi, mi metti giù?»
«Ehi, ehi, ehi! Io sono Axel, Aaaaaxeeeeel, memorizzalo pulce!» Roxas rise per il suo strano modo di parlare e quando finalmente fu per terra, lo ringraziò
«E comunque, io mi chiamo Roxas, non pulce» ma quando l’altro gli scompigliò i capelli biondi sogghignando, capì che non gli sarebbe importato molto.

 


 Salve gentaglia! *-*
Era da un po' che non aggiornavo questa raccolta, inoltre dovevo ancora pubblicare qualcosa per il nuovo anno, quindi come altro augurare una nuova era di tante nuove fic, se non con un'AkuRoku? *-*
Non voglio dilungarmi molto, ho tanta voglia di scrivere, quindi vi saluto, vi auguro un buon 2012 e spero con tutto il cuore che sia migliore del solito :3Ecco i ringraziamenti!

 Chi preferisce:
Niah
___Faxas;

 Chi segue:
Cingomma;

 Ed ovviamente, grazie anche a tutti gli altri che ho già ringraziato :3
Alla prossima genteHHH!!

See ya!

 

 

   
 
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