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Autore: fers94    02/01/2012    1 recensioni
Rober fa ritorno a Madrid dopo tre anni di assenza per ritrovare la donna che ha sempre amato.
Il primo capitolo fa solo il punto della situazione, mentre nei successivi si sviluppa l'intreccio della storia.
(...) Il suo sorriso era quello di sempre, quello che i miei occhi avevano fotografato anni prima ed avevano gelosamente custodito in un angolo segreto della mia mente (...) [dal capitolo 3]
(...) - Buongiorno... Da quanto sveglio? - Da sempre. Ho passato la notte a guardarti dormire. Sembri un angelo quando dormi. - E quando sono sveglia, invece? - Quando sei sveglia, lo sei. (...) [dal capitolo 10]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6. Profumo di nozze
 
 
Le sorrisi, ancora un po' vergognato. Mi misi poi composto sulla seggiola e guardai come partiva il traghetto. Il mare quella sera era una tavola e i riflessi del tramonto facevano di esso una vera meraviglia. Poi, del tutto inaspettatamente da parte mia, sentii la testa di Silvia appoggiarsi sulla mia spalla. Anche lei fissava il mare che rifletteva il tramonto. In quell'istante preferii rimanere in silenzio; il momento era bellissimo così com'era, e non volevo neppure rischiare di macchiarlo, nemmeno minimamente. Pochi secondi dopo, a Silvia squillò il cellulare, quindi si allontanò per rispondere. Al momento della risposta sembrò molto felice, quasi se quella che stesse ascoltando fosse una voce alla quale era molto affezionata. Mentre parlava sorrideva, ed ogni tanto mi lanciava uno sguardo; sembrava parlasse di me. Allora cominciai a ipotizzare chi fosse, ma poi rinunciavo perché la mia mente mi ripeteva che Silvia in realtà non stesse parlando certo di me. La telefonata durò un bel po' di tempo, poi Silvia si riaccomodò accanto a me e cominciò a parlarmi di quella chiamata.
- Ho una bellissima notizia, sicuramente ne sarai contento anche tu!
- Beh, puoi cominciare dicendomi chi era, per esempio...
- Era Lola. Sai, mi ha detto che avrebbe presto chiamato anche te, ma poi le ho detto che eri con me, quindi mi ha semplicemente chiesto di riferirti ciò che ha già detto a me...
- Lei e Pedro tornano a vivere a Madrid?
- Uhm... No, però è comunque qualcosa che li riguarda entrambi! Dai, spara! Voglio vedere se riesci ad indovinare!
- Mi hai detto che è una notizia bellissima... Dunque... Le opzioni sono due: o Lola aspetta un bambino, o si sposa con Pedro. Giusto?
- Non è incinta...; quando fece quest'affermazione, il suo viso s'imbrunì un poco. Ovviamente credo che questo avvenne perché a Silvia veniva in mente il fantasma del nostro figlio mai nato. Ma subito si riprese, quindi sorrise e riprese il discorso.
- Ma hai indovinato, Pedro e Lola presto diventeranno marito e moglie. Precisamente tra un mese e pochi giorni. Lola mi ha chiamato non solo per rendermi nota la notizia, ma ovviamente anche per invitarmi alla cerimonia. E naturalmente sei invitato anche tu!
- Cazzo, il bifolco si sposa... Incredibile! Mi sembra strano; insomma, li ho visti innamorarsi e cercarsi talmente da vicino che il coronamento del loro sogno d'amore mi sembra quasi irreale... Sono davvero felice...
- Ah, c'è un'altra cosa; Lola me l'ha detta, ma preferisco non riportartela io a voce. Se fossi in te, farei un colpo di telefono al bifolco, come lo chiami tu! Ha da dirti una cosa importante riguardo il matrimonio, la stessa che ha detto Lola a me... Insomma, non farmi parlare troppo e chiamalo, appena puoi!
- D'accordo, d'accordo... Ma così mi fai preoccupare!
- Tranquillo... Preoccuparsi per quello che ha da dirti Pedro è veramente l'ultima cosa che può capitare; al massimo ti emozionerai un po', forse...
- Basta, mi fai stare sulle spine! Ora lo chiamo...
Mi allontanai e velocemente feci il numero di Pedro sulla tastiera del mio cellulare. Ero agitato; Silvia mi aveva detto che era qualcosa d'importante ed io per le cose importanti tendo praticamente sempre ad agitarmi. Mentre riflettevo, sentii il "pronto" di Pedro e mi buttai nella telefonata.
- Auguri bifolco! Congratulazioni!
- Rober! Sarà almeno un mese che non ho tue notizie! Ah, comunque molte grazie!
- Beh, l'ultimo mese mi ha scombussolato la vita, perdonami se sono stato praticamente irreperibile, ma forse la tua promessa sposa è stata tenuta aggiornata sugli ultimi cambiamenti... E non sono stato io a farlo! Comunque... So che hai da dirmi altro riguardo il tuo matrimonio, vorrei sapere cosa c'è, insomma, sai che mi agito facilmente!
- Certo, so del tuo ultimo mese! In ogni caso... Quel che ho da dirti è una roba bella, non angosciarti, ok?
- Va bene però muoviti a dirmelo, bifolco!
- D'accordo... In realtà è una proposta... Ecco, la sposa già l'ho trovata quindi non voglio proporti di sposarmi; ma c'è un altro importante ruolo nel mio matrimonio e vorrei fossi tu a ricoprirlo... Rober, vorresti farmi da testimone di nozze?
- Oh, santo cielo! Sì, sì certo! Sono contento che tu abbia pensato a me, davvero! Accetto volentieri e ti ringrazio!
- Mi fa molto piacere! Ah, voglio dirti anche qualcos'altro! Dato il fatto che so quello che ti sta succedendo in questo periodo, quindi so di te e Silvia, di come siete messi, di quello che state provando a fare eccetera, voglio dirti qualcosa che può renderti ancora un pochino più felice...
- Sarebbe?
- Mah, diciamo che hai tutte le garanzie sul fatto che durante la cerimonia in chiesa starete seduti uno accanto all'altra!
- Non ti seguo Pedro; che vuoi dire?
- Non capisci mai i giri di parole, eh? Va bene, va bene, sarò esplicito e diretto! Lola ha chiesto a Silvia di farle da sua testimone; quindi questo vuol dire che tu e Silvia ve ne starete seduti vicini almeno in chiesa, e direi che durante un matrimonio, stare spalla a spalla con la persona amata è una bella sensazione, almeno credo!
- Ah, ora è tutto più chiaro! Certo, a me fa piacere starle vicino in qualsiasi situazione, figuriamoci in un giorno così bello per due persone a noi tanto care come voi! Grazie, Pedro... Ancora auguri!
- Figurati... Mi hai fatto cornuto tanto tempo fa, ma ad oggi posso forse azzardarmi a dire che quell'episodio è stato un bene per tutti, guardando come siamo messi attualmente!
Scoppiai a ridere, poi risposi.
- Già... Ha reso ad ognuno di noi più chiara la propria strada... Non c'è bisogno che io ti chieda scusa, a quanto pare doveva andare così, no?
- Eh sì... Beh, se non ti spiace ora ti lascio; devo farmi un giro di telefonate per il matrimonio...
- Tranquillo... Ehm, ma lascia che ti chieda un'ultima cosa...
- Certo, dimmi!
- Al matrimonio... Ci sarà anche Marta, vero?
- Beh, Rober, l'invito glielo devo! Sarà lei a scegliere se venire o meno; sicuramente immaginerà la tua presenza all'evento, ma comunque verrà scritto il tuo nome nell'elenco dei testimoni sugli inviti, quindi... Starà a lei decidere... Per te sarebbe un problema rivederla?
- No di certo, forse potrebbe esserlo per lei ma come hai detto tu potrà decidere di fare quel che crede più opportuno per sé stessa... Va bene, bifolco, ti lascio alle tue telefonate!
- Ed io ti lascio alla tua amata! Stammi bene! Ciao, a presto!
- Ciao, bifolco!
E riagganciai. Fantastico; Pedro e Lola si sarebbero sposati di lì a poco (e già questo era meraviglioso), io ero stato scelto da Pedro come suo testimone di nozze e Silvia da Lola, io e Silvia avremmo presto assistito insieme al matrimonio di due persone a cui eravamo parecchio legati, tutto era stupendo. Per quanto riguardava un possibile incontro con Marta, ero tranquillo. Se fosse venuta, sarebbe voluto dire che con me non aveva più problemi e sarebbe andato benissimo; se non si fosse presentata, avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo, e non avrei avuto nulla da dire, percui non ci sarebbero stati problemi in entrambi i casi. Mi riavvicinai a Silvia, quindi sorridendo l'abbracciai prima, poi le parlai.
- Beh, ma è fantastico! Quasi non ci credo... Non solo si sposano, ma io e te saremo i loro testimoni di nozze...
- Eh già... Hanno avuto il loro lieto fine e ci hanno chiesto di accompagnarli...
Poi ci furono momenti di silenzio, quindi presi un po' di coraggio e le dissi qualcosa di cuore.
- Spero di poter presto restituirgli il favore, sai?
- Che cosa stai cercando di dirmi?
- Lo sai, avanti! Ti amo da una vita, è normale che voglia sposarti! L'ho sempre voluto e credo anche tu... Spero davvero che le cose vadano così... Ma ora, penso solo a non sbagliare con te. Il matrimonio, se arriverà, arriverà quando sarà tutto perfetto. Ora come ora, sto provando a farlo diventare perfetto, con te. Mi auguro di riuscirci, col cuore...
Silvia rimase senza parole. Mi fissava, come paralizzata. Poi, d'improvviso, si voltò, andò ad appoggiarsi sulla ringhiera del traghetto e si mise a fissare il mare, muta. Io feci un largo sospiro, poi la affiancai restando in silenzio, aspettando che mi dicesse un qualcosa, ed infatti dopo poco lo fece.
- Anche anni fa credevo potessimo sposarci, io e te. Ma è andato tutto molto diversamente da come me l'immaginavo. Non sono mai riuscita a capirne il reale motivo, so solo che è andato tutto in frantumi nel giro di pochi giorni...
- Io invece credo di saperlo il perché. Eravamo troppo giovani. Da quando abbiamo perso il bambino, sono passati cinque anni. Avevamo tutti e due vent'anni, santo cielo. Ci siamo lasciati andare, facevamo l'amore spesso e senza precauzioni, perché non avevamo freni, eravamo in un uragano di passione incontrollabile. E quando fai l'amore senza preservativo, si sa, alla lunga può arrivare un bambino. Noi non ne consideravamo nemmeno l'ipotesi, eravamo spensierati, troppo spensierati. Alla fine però, questo bambino è arrivato. E tu eri talmente spaventata da questo fatto, che nemmeno me l'hai detto. Non volevi che questo bambino influenzasse la tua vita, la tua carriera, il tuo mondo; quindi hai continuato come nulla fosse, anche se dentro soffrivi da morire. Infine, l'affaticamento del ballare in continuazione, il bambino te l'ha portato via. Ed io l'ho saputo a somme già tirate. E da quel giorno, non abbiamo fatto altro che litigare, fino a rompere. Questo vuol dire che è stata tutta colpa dell'immaturità... Non sto parlando solo dell'ingenuità e della leggerezza con la quale abbiamo inconsciamente concepito il bambino; e non sto parlando nemmeno solo di te, del fatto che tu non mi abbia parlato della gravidanza; ma parlo anche di me, di me che non mi sono reso conto della valanga che ti stava travolgendo, che non ho mai cercato dialogo per capire cosa c'era che non andava, e soprattutto che non ho saputo condurre la discussione che ho fatto con te sul bambino appena ti hanno dimessa. Ti ho aggredita come un ragazzino capriccioso, non ti ho dato possibilità di spiegare, sono solo stato capace di esibire tutta la mia violenza. Per questo, credo sia stata colpa dell'immaturità. Ma io credo che a distanza di cinque anni, sia io che te siamo cresciuti, abbiamo capito come va la vita realmente. Oggi sono pronto per iniziare un percorso lungo tutta la vita con la persona che amo. Oggi è diverso; oggi posso sposarti, posso darti un figlio. Non rimuginiamo sul passato, sugli errori... Sono serviti, ci hanno fatto capire la strada sbagliata, ci hanno fatto crescere; ma ora è tempo di sfruttare quel che abbiamo capito da questa lezione per costruire il nostro futuro. Possiamo farlo, se vogliamo. Vorrei solo dirti che io lo voglio con tutto me stesso, e ti ripeto che ti aspetterò in eterno, se sarà necessario...
Detto questo, come mi sarei potuto benissimo aspettare ed infatti me l'aspettavo, Silvia scoppiò a piangere. Sapevo avrebbe pianto, ma prima o poi saremo dovuti tornare su quell'argomento, rimasto per troppo tempo in sospeso. Era meglio farlo subito, piuttosto che portarselo dietro avendo paura di toccare quel tasto. Quel tasto andava necessariamente toccato, altrimenti il futuro non c'avrebbe mai nemmeno guardato in faccia. Sono del parere che se non risolvi tutte le questioni rimaste appese a un filo con una persona, non puoi continuare il tuo cammino con questa, guardando serenamente alla vita. Per questo gliene avevo parlato pur sapendo che avrei riaperto in Silvia una cicatrice mai del tutto rimarginata. Piangeva con le mani sul volto, singhiozzando, col respiro affannoso. Si vedeva quanto le stesse a cuore quell'argomento. Non potei far altro che abbracciarla, quindi continuò a piangere mentre mi teneva stretto; piangeva sulla mia maglia, mentre io le accarezzavo i capelli. Poi continuai.
- Silvia, so che per te è alquanto doloroso, ma era ovvio che dovessimo tornare a parlarne... Comunque ora è acqua passata, se vuoi e se me ne darai l'opportunità, potremo riprendere da dove abbiamo bruscamente lasciato... Non devi preoccuparti, ti ripeto che in questa situazione l'unica a decidere sei tu; devi stare tranquilla, io sono qui solo per te, solo e soltanto se tu lo vuoi, quindi...
Sollevò quindi il capo dal mio petto, mi guardò negli occhi, si asciugò il trucco sbavato dalle lacrime e mi rispose.
- Tu hai ragione su tutto... Da quando sei tornato, sai con esattezza cosa dire e come dirlo, sai pesare ogni parola, ogni gesto, non ne sbagli una... Come fai a trovare tutte le parole e tutti i comportamenti giusti? Come fai a sapere quello di cui io ho bisogno? Come?
- Lo sai benissimo. Lo so perché ti conosco meglio di chiunque altro. Dai, comunque non volevo certo rattristarti. Ti va una birra e una chiacchierata su argomenti magari un po' più leggeri?
Mi diede un bacio sulla guancia e mi disse che le andava. 
   
 
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