Buon ritorno dalle Feste a tutti!!!
Il ritardo è dovuto proprio a quell XD Scusatemi, mi sto lentamente riprendendo dopo il tipico devasto natalizio!
Prima di tutto, un' ERRATA CORRIGE: avevo scritto nell'introduzione al capitolo precedente che questo sarebbe stato il penultimo capitolo.... Ebbene, non è così. ADESSO mancano due capitoli alla fine della storia, che di conseguenza sarà composta da 7 capitoli in totale. Pardon!
Per il resto, niente da segnalare. Vi auguro una buona lettura, fatemi sapere cosa ne pensate!
Ciry
Capitolo 5
“Pronto?”
“Jonesy,
sono io…”
“E’
successo qualcosa? Quella ragazzina?”
“No,
tranquillo, è qui e sta bene, tra non molto verrà a prenderla sua madre…”
“Ma si
può sapere cosa le è successo?”
“Ascolta
me! Tu hai da fare adesso?”
“Perché?”
“ Ho
avuto un’idea per farla stare meglio. Ma mi occorrete tutti e tre.”
“Cosa
vuoi fare, un concertino privato?”
“Esattamente.”
John
reprime una risata dall’altra parte del filo.
“Certo
che ne hai di tempo da perdere… ma se il favore è per lei…”
“Dove
sono Bonzo e Robert?”
“Li ho
lasciati entrambi in camera di John, due coglioni a strillare davanti alla TV,
c’era una partita…”
“Li hai
lasciati con l’alcol?”
“Io no,
ma magari se lo sono procurato…”
“Andresti
a recuperarli? Una parte di me vuole credere che siano ancora sobri…”
“Se ci
tieni, ok… Aspettaci, ma non pretendere che arrivino in condizioni
irreprensibili!”
“Ti
ringrazio, a tra poco!”
Neanche
mezz’ora e bussano alla porta.
Un
record, devono essere sobri per forza!
James
interrompe il suo medley personalizzato di Elvis per Talia, che si stava pure
divertendo ad ascoltarlo, ed apre.
Entrano
tutti insieme, un po’ rumorosi ma in grado di non ricoprirsi di ridicolo, e
Robert si è perfino infilato una camicia.
Di
Bonzo.
John è
il primo che le si avvicina per domandarle educatamente come stia.
“Bene,
grazie… Il livido si è sgonfiato…” lo informa lei, indicandosi la guancia.
Il
bassista sorride e commenta: “Meglio così!”
“Lascia
che ti presenti John” continua poi, tirando piano per un braccio il batterista,
lì vicino “Anche lui è amico di Jimmy, suoniamo tutti nella stessa band. Puoi
chiamarlo Bonzo, è praticamente il suo secondo nome!”
“…
Bonzo?” gli fa eco Talia, perplessa.
“Bonzo,
come quel cartone animato, sì… il cane!” le spiega Jonesy.
E John,
serissimo, se ne esce con un Bau monotono
e grave rivolto all’amico e collega.
La
ragazzina non può fare a meno di ridere, al che il batterista si rallegra e,
dopo averla guardata ben bene in viso, borbotta: “Chiunque ti abbia fatto
quella cosa… è una testa di cazzo. E lo posso dire, tanto sei abbastanza grande
per le parolacce!”
Lei
incrocia lo sguardo del bassista, notando che non ha neanche provato a fermare
Bonzo.
Si
sorridono con una certa intesa, dopodiché afferma: “Lo penso anch’io…”.
Proprio
come una principessa, anzi, forse più come un califfo, se ne sta a gambe
incrociate sul grande letto sfatto, e ai suoi piedi, sulla moquette, se ne
stanno tutti gli altri; tutti tranne Robert, che ha insistito per farle una
treccia, i suoi capelli sembrano piacergli davvero tanto…
Così,
da dietro la sua schiena, attento a non farle male mentre intreccia le sue
ciocche tra le dita, il vocalist annuncia: “Talia, vogliamo cantarti qualcosa
di speciale che faccia passare più velocemente il tempo. Jonesy e Jimmy ci
hanno più o meno spiegato la tua situazione… Cosa ti piacerebbe ascoltare?”
L’altra
scrolla le spalle, disorientata, senza sapere cosa rispondere.
James
interviene: “Dovete sapere che Talia non conosce la nostra musica, perché in
casa ha potuto ascoltare sempre e solo Elvis…”
“Chissà
che palle dopo qualche anno!” sbotta Bonzo in tono sorpreso; anche Robert
esclama: “Non esiste! Con tutto il rispetto, ma non esiste! Adesso dovremo
aprirti altre strade!”
“Ehm…”
Talia
quasi si sente in colpa: non sa chi siano i Led Zeppelin! È lì con loro e non
ha la minima idea di quanto siano famosi, vede solo quattro adulti fuori dal normale!
Ancora
una volta James cerca di toglierla d’impaccio e le propone: “Scegli una lettera
dell’alfabeto…”
“Una
lettera… una lettera, dunque, una lettera…”
Meditabonda
e concentrata, alla fine opta per la R,
come Roland, ma anche come Rabbia, come Ribellione, come Robert…
Robert,
che davanti a quella scelta esclama contento: “Ramble on!”
“Lo
sapevo…” sospira Jonesy con un sorrisetto ironico.
Bonzo
agita il cembalo con entusiasmo.
James
chiarisce: “Deve essere una canzone che le piace però!”
“Ma le
piacerà!” si affretta a dire il cantante, rivolgendosi poi a Talia: “Ti spiego,
scricciolo: questa canzone parla di un’avventura. Un viaggiatore… un mondo da
scoprire… un essere malvagio sempre pronto ad attaccare… una donna amata da
trovare e riconquistare…”
“Sembra
bello!” afferma l’altra con un sorriso deliziato “Come in un libro di fiabe…”
Il ragazzo
finisce di acconciarle i capelli e replica: “Non proprio come… nelle fiabe…
piuttosto, come nella vita! Tu forse sei ancora giovane per capirlo, ma…
tienilo a mente: sei una viaggiatrice, hai un percorso da completare, e
qualsiasi cosa succeda… è inutile fermarsi o tornare indietro. Devi continuare,
andare avanti, sempre! Ti torna?”
Ipnotizzata
dalle sue parole e dai suoi gesti ampi, Talia annuisce anche se in realtà non ha
capito proprio tutto. Forse perché è ancora giovane, come dice lui.
Decide che
appena tornerà a casa si sforzerà di ricordare quel discorso e lo trascriverà
sul proprio diario, come un motto, un promemoria perenne.
Robert canta.
La sua voce è fine, calda, ma riesce anche a graffiare e travolgere tutto ciò
che ha intorno. È incredibile, non
riesce ad ascoltarlo senza avere il batticuore.
Ma quando
lo fa, sorride. E sorride a lei, e poi agli altri, quasi come un papà contento
dei primi progressi del suo bambino.
Ogni tanto
alza gli occhi e la scruta per lunghi secondi, protettivo e bonario. Talia gli sorride di rimando, schiva ma
compiaciuta, e si sente riscaldata, al sicuro.
Vanno avanti
così per più di un’ora, tra una chiacchiera e un accordo, trovando qualche
minuto anche per passarsi una sigaretta – Talia no, non fuma e non vuole
iniziare, una scelta saggia anche secondo Robert – e finiscono per parlare,
parlare tanto, e di una cosa in particolare: bambini.
Tutti e
quattro sono genitori e adorano i propri figli.
James e
Robert parlano delle loro Scarlet e Carmen, che tra le due è la più grande…
Robert è
raggiante perché ha da poco avuto un altro bambino, un maschietto di nome Karac…
Bonzo ne
è contento, dice, perché così giocherà a pallone con il suo Jason, “un
torellino che mi assomiglia”, ma che “è bello come Pat”…
Jonesy non
si sbottona granché sull’argomento, ma perfino lui non può fare a meno di
ridere davanti agli aneddoti più divertenti su tutti quei bimbi, così capita
che ne racconti qualcuno anche lui sulle sue tre bambine, tutte vestite uguali
e tutte e tre con i capelli rossi…
Sembrano
estasiati, proprio come bambinetti davanti ad un negozio di dolciumi, quando
nominano le loro creature.
Per un
attimo pensa che le somiglino, quei ragazzi fatti e finiti, quegli adulti tanto
particolari.
Anche se,
in realtà, sono tutti molto diversi tra di loro, e specialmente da lei.
Ma in
quel momento non importa.
Sono seduti
comodamente sul letto, sul divano e in poltrona, a parlare di cose belle e
divertenti.
Tutto ciò
che è fuori dalla stanza cosa può essere, in confronto?
"Ramble on" è una canzone scritta da Robert Plant e Jimmy Page, contenuta in "Led Zeppelin II" (1969). Non ha teoricamente bisogno di presentazioni, dato che è uno dei loro pezzi più famosi, ma se non siete sicuri di conoscerla, cercatevi il testo o consultate Wikipedia :) : http://en.wikipedia.org/wiki/Ramble_On
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