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Autore: Ciribiricoccola    02/01/2012    1 recensioni
"Tu forse sei ancora giovane per capirlo, ma... tienilo a mente: sei una viaggiatrice, hai un percorso da completare, e qualsiasi cosa succeda... è inutile fermarsi o tornare indietro. Devi continuare, andare avanti, sempre!"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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talia

Buon ritorno dalle Feste a tutti!!!

Il ritardo è dovuto proprio a quell XD Scusatemi, mi sto lentamente riprendendo dopo il tipico devasto natalizio!

Prima di tutto, un' ERRATA CORRIGE: avevo scritto nell'introduzione al capitolo precedente che questo sarebbe stato il penultimo capitolo.... Ebbene, non è così. ADESSO mancano due capitoli alla fine della storia, che di conseguenza sarà composta da 7 capitoli in totale. Pardon!

Per il resto, niente da segnalare. Vi auguro una buona lettura, fatemi sapere cosa ne pensate!

Ciry

Capitolo 5

“Pronto?”
“Jonesy, sono io…”
“E’ successo qualcosa? Quella ragazzina?”
“No, tranquillo, è qui e sta bene, tra non molto verrà a prenderla sua madre…”
“Ma si può sapere cosa le è successo?”
“Ascolta me! Tu hai da fare adesso?”
“Perché?”
“ Ho avuto un’idea per farla stare meglio. Ma mi occorrete tutti e tre.”
“Cosa vuoi fare, un concertino privato?”
“Esattamente.”
John reprime una risata dall’altra parte del filo.
“Certo che ne hai di tempo da perdere… ma se il favore è per lei…”
“Dove sono Bonzo e Robert?”
“Li ho lasciati entrambi in camera di John, due coglioni a strillare davanti alla TV, c’era una partita…”
“Li hai lasciati con l’alcol?”
“Io no, ma magari se lo sono procurato…”
“Andresti a recuperarli? Una parte di me vuole credere che siano ancora sobri…”
“Se ci tieni, ok… Aspettaci, ma non pretendere che arrivino in condizioni irreprensibili!”
“Ti ringrazio, a tra poco!”

 

Neanche mezz’ora e bussano alla porta.
Un record, devono essere sobri per forza!
James interrompe il suo medley personalizzato di Elvis per Talia, che si stava pure divertendo ad ascoltarlo, ed apre.
Entrano tutti insieme, un po’ rumorosi ma in grado di non ricoprirsi di ridicolo, e Robert si è perfino infilato una camicia.
Di Bonzo.

“Ciao, scricciolo! Ti sei ripresa!” la saluta quasi subito il biondo dalla chioma folta; Talia sorride timida e agita una mano nella sua direzione, ricevendo in risposta il tintinnio di un cembalo tenuto in mano da quell’estroverso spilungone.
John è il primo che le si avvicina per domandarle educatamente come stia.
“Bene, grazie… Il livido si è sgonfiato…” lo informa lei, indicandosi la guancia.
Il bassista sorride e commenta: “Meglio così!”
“Lascia che ti presenti John” continua poi, tirando piano per un braccio il batterista, lì vicino “Anche lui è amico di Jimmy, suoniamo tutti nella stessa band. Puoi chiamarlo Bonzo, è praticamente il suo secondo nome!”
“… Bonzo?” gli fa eco Talia, perplessa.
“Bonzo, come quel cartone animato, sì… il cane!” le spiega Jonesy.
E John, serissimo, se ne esce con un Bau monotono e grave rivolto all’amico e collega.
La ragazzina non può fare a meno di ridere, al che il batterista si rallegra e, dopo averla guardata ben bene in viso, borbotta: “Chiunque ti abbia fatto quella cosa… è una testa di cazzo. E lo posso dire, tanto sei abbastanza grande per le parolacce!”
Lei incrocia lo sguardo del bassista, notando che non ha neanche provato a fermare Bonzo.
Si sorridono con una certa intesa, dopodiché afferma: “Lo penso anch’io…”.

 

Proprio come una principessa, anzi, forse più come un califfo, se ne sta a gambe incrociate sul grande letto sfatto, e ai suoi piedi, sulla moquette, se ne stanno tutti gli altri; tutti tranne Robert, che ha insistito per farle una treccia, i suoi capelli sembrano piacergli davvero tanto…
Così, da dietro la sua schiena, attento a non farle male mentre intreccia le sue ciocche tra le dita, il vocalist annuncia: “Talia, vogliamo cantarti qualcosa di speciale che faccia passare più velocemente il tempo. Jonesy e Jimmy ci hanno più o meno spiegato la tua situazione… Cosa ti piacerebbe ascoltare?”
L’altra scrolla le spalle, disorientata, senza sapere cosa rispondere.
James interviene: “Dovete sapere che Talia non conosce la nostra musica, perché in casa ha potuto ascoltare sempre e solo Elvis…”
“Chissà che palle dopo qualche anno!” sbotta Bonzo in tono sorpreso; anche Robert esclama: “Non esiste! Con tutto il rispetto, ma non esiste! Adesso dovremo aprirti altre strade!”
“Ehm…”

Talia quasi si sente in colpa: non sa chi siano i Led Zeppelin! È lì con loro e non ha la minima idea di quanto siano famosi, vede solo quattro adulti fuori dal normale!

Ancora una volta James cerca di toglierla d’impaccio e le propone: “Scegli una lettera dell’alfabeto…”
“Una lettera… una lettera, dunque, una lettera…”
Meditabonda e concentrata, alla fine opta per la R, come Roland, ma anche come Rabbia, come Ribellione, come Robert
Robert, che davanti a quella scelta esclama contento: “Ramble on!”
“Lo sapevo…” sospira Jonesy con un sorrisetto ironico.
Bonzo agita il cembalo con entusiasmo.
James chiarisce: “Deve essere una canzone che le piace però!”
“Ma le piacerà!” si affretta a dire il cantante, rivolgendosi poi a Talia: “Ti spiego, scricciolo: questa canzone parla di un’avventura. Un viaggiatore… un mondo da scoprire… un essere malvagio sempre pronto ad attaccare… una donna amata da trovare e riconquistare…”
“Sembra bello!” afferma l’altra con un sorriso deliziato “Come in un libro di fiabe…”
Il ragazzo finisce di acconciarle i capelli e replica: “Non proprio come… nelle fiabe… piuttosto, come nella vita! Tu forse sei ancora giovane per capirlo, ma… tienilo a mente: sei una viaggiatrice, hai un percorso da completare, e qualsiasi cosa succeda… è inutile fermarsi o tornare indietro. Devi continuare, andare avanti, sempre! Ti torna?”
Ipnotizzata dalle sue parole e dai suoi gesti ampi, Talia annuisce anche se in realtà non ha capito proprio tutto. Forse perché è ancora giovane, come dice lui.
Decide che appena tornerà a casa si sforzerà di ricordare quel discorso e lo trascriverà sul proprio diario, come un motto, un promemoria perenne.

 

Robert canta. La sua voce è fine, calda, ma riesce anche a graffiare e travolgere tutto ciò che ha intorno. È incredibile, non riesce ad ascoltarlo senza avere il batticuore.

Bonzo è come in trance con il suo cembalo, addirittura dà il ritmo agli altri battendo mani e dita sul comò a lui vicino. È così concentrato da farle quasi paura, ma la sua testolina si muove da sola a tempo, rapita.

John è quasi l’uomo invisibile del gruppo: serio, posato e preciso sul mandolino, è raro che sollevi il capo dalle sue corde.
Ma quando lo fa, sorride. E sorride a lei, e poi agli altri, quasi come un papà contento dei primi progressi del suo bambino.

James suona la sua bella chitarra purpurea a doppio manico, che ruggisce giocosamente dalla piccola cassa amplificatrice, e Talia vede i suoi capelli ondeggiare a tempo di musica, ballonzolare e ricadere sul suo viso affusolato e serioso. Pare quasi che ci parli, che stia sussurrando chissà quanti e quali segreti a quello strumento.
Ogni tanto alza gli occhi e la scruta per lunghi secondi, protettivo e bonario. Talia gli sorride di rimando, schiva ma compiaciuta, e si sente riscaldata, al sicuro.

 

Vanno avanti così per più di un’ora, tra una chiacchiera e un accordo, trovando qualche minuto anche per passarsi una sigaretta – Talia no, non fuma e non vuole iniziare, una scelta saggia anche secondo Robert – e finiscono per parlare, parlare tanto, e di una cosa in particolare: bambini.

Tutti e quattro sono genitori e adorano i propri figli.

James e Robert parlano delle loro Scarlet e Carmen, che tra le due è la più grande…
Robert è raggiante perché ha da poco avuto un altro bambino, un maschietto di nome Karac…
Bonzo ne è contento, dice, perché così giocherà a pallone con il suo Jason, “un torellino che mi assomiglia”, ma che “è bello come Pat”…
Jonesy non si sbottona granché sull’argomento, ma perfino lui non può fare a meno di ridere davanti agli aneddoti più divertenti su tutti quei bimbi, così capita che ne racconti qualcuno anche lui sulle sue tre bambine, tutte vestite uguali e tutte e tre con i capelli rossi…

Talia ascolta, incantata.
Sembrano estasiati, proprio come bambinetti davanti ad un negozio di dolciumi, quando nominano le loro creature.
Per un attimo pensa che le somiglino, quei ragazzi fatti e finiti, quegli adulti tanto particolari.
Anche se, in realtà, sono tutti molto diversi tra di loro, e specialmente da lei.

Ma in quel momento non importa.

Sono seduti comodamente sul letto, sul divano e in poltrona, a parlare di cose belle e divertenti.
Tutto ciò che è fuori dalla stanza cosa può essere, in confronto?

***

Nomino l'intera (quasi!!!) figliolanza dei Led Zeppelin, ma sappiate che NEANCHE QUELLA MI APPARTIENE U_U
"Ramble on" è una canzone scritta da Robert Plant e Jimmy Page, contenuta in "Led Zeppelin II" (1969). Non ha teoricamente bisogno di presentazioni, dato che è uno dei loro pezzi più famosi, ma se non siete sicuri di conoscerla, cercatevi il testo o consultate Wikipedia :) : http://en.wikipedia.org/wiki/Ramble_On
Nessuno scopo di lucro!

   
 
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