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Autore: SmokerCarrot    02/01/2012    2 recensioni
Ciao a tutti!
Ebbene, sì questa è la mia prima FanFiction, ed parla dei One Direction. Mi è venuta l'ispirazione quando stavo facendo i compiti di spagnolo, non lo so nemmeno io come ho fatto ma ok.
Parla di.. no, non voglio anticipare nulla. Leggete e saprete!
Spero vi piaccia e fatemelo sapere con le recensioni.
Recensite anche per insultarmi, per dire che odiate la FF, ma recensite comunque! Baci xx
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! 
Okey, questa è la mia primissimissima Fan Fiction, 
L'ispirazione mi è venuta mentre stavo facendo i compiti di spagnolo, non chiedetemi il perchè, non lo so nemmeno io.
Che dire altro.. spero molto che vi piaccia.
Ah si! E recensite! Anche per solo dirmi che faccio schifo! Grazie mille xx



Sono solo ricordi.  Ricordi della vecchia vita.


Avevo le mani fredde e stavo tremando. Ormai il sole era tramontato, e si poteva intravedere la luna sbucare fuori da una nuvola scura.
Ero rimasta stesa su quel prato a vedere il cielo tutto il pomeriggio. Lo facevo sempre con Josh.
Josh era il mio ragazzo. O almeno, lo era prima dell’incidente. Quell’incidente fatale, per lui.
Morì una notte, mentre tornavamo a casa da una festa.
Non mi ricordo molto, mi ricordo solo alcune scene.

 
Dopo la festa mi chiese se volevo tornare a casa con lui, in moto. Io accettai ovviamente. Mi fidavo di lui e sapevo che non sarebbe successo niente. O almeno così credevo.
Josh accese il motore e schizzò via veloce sulla strada. All’inizio era divertente, la velocità mi è sempre piaciuta. E anche l’adrenalina.
Poi però mi accorsi che andavamo troppo veloci, e gli chiesi gentilmente di rallentare.
Non notai la differenza di velocità, così iniziai ad urlagli di rallentare.
Perché non mi dava retta? Perché?
Pensai che forse i freni non funzionavano, ma ciò non era possibile. Pochi giorni fa mi aveva detto che li aveva riparati. Allora perché andavamo così veloci, nonostante le mie urla?

 
Vidi il nero. Il buio totale. Riuscivo solo a sentire delle urla di una donna. Cercai di aprire gli occhi. Non ci riuscivo. Cos’era successo? Non riuscivo a capire.
Sentì l’avvicinarsi di un’ambulanza, e sentì ad un certo punto qualcuno correre e buttarsi a terra accanto a me.
Mi faceva male il collo, la mano sinistra e la gamba destra.
Cos’era successo? Non riuscivo ancora a capire.
L’unica cosa che sentì era quel discorso che non avrei mai voluto sentire: -La ragazza è viva, dobbiamo portarla subito in ospedale.-
-E il ragazzo?-
-Il ragazzo non ce l’ha fatta, purtroppo. Chiamate la famiglia e raccontate dell’accaduto. Chiamate anche la famiglia della ragazza. -
 
Aprii gli occhi lentamente. All’inizio vedevo il bianco.
Perché c’era così tanto bianco in quel posto? Dov’ero?
Mi guardai attorno,  e vidi sul divano alla mia destra una donna e una bambina che dormivano abbracciate. Non riuscivo ancora a focalizzare bene chi erano.

Alla mia sinistra vidi una figura, che guardava fuori dalla finestra.
Chiusi gli occhi e li riaprii, provando a capire dov’ero e con chi.
-Papà.-> pronunciai debolmente.
-Oh dio..-  l’uomo si avvicinò al letto –Sei sveglia mia piccola principessa! Sei sveglia!- Stava urlando.
-Guardate ragazze! La nostra piccola si è svegliata!-
Guardai a destra e capì che quelle due donne che dormivano sul divano erano mia sorella a mia mamma.
-Vai ad avvisare i dottori!- Mamma si rivolse a papà, che in un attimo si era catapultato fuori dalla stanza.
-Mamma.. dove sono? Cos’è successo?- La guardai dritta negl’occhi.
Lei rimase in silenzio. Una lacrima aveva iniziato a solcarle il viso. Perché la mia adorata mamma piangeva?

-Ale..- Mi girai verso mia sorella –è successa una cosa sta notte. Hai fatto un incidente stradale con Josh, mentre tornavate a casa con la sua moto. Lui aveva bevuto troppo e.. vi siete scontrati contro un’auto. Subito dopo lo schianto siete volati via, e la moto ti è finita addosso.- Sentì una pugnalata al cuore.
Vidi che anche mia sorella aveva iniziato a piangere. Odia veder le persone che amavo in questo stato.
-E.. Josh.. come sta? Dov’è?- iniziai a chiedere preoccupata.
-Josh..- mia sorella aveva quello sguardo preoccupato. Probabilmente preoccupato per la mia eventuale reazione.
-Tesoro mio, mi dispiace da morire.. ma Josh non è più.. qua.- S’intromise mia madre.
-Cosa intendi dire con ‘non è più qua’? Non vorrai mica dirmi che è.. morto?-
Rimasero tutti in silenzio.
Il mio Josh. Il mio Josh mi aveva lasciato su questo mondo? Senza neanche salutarmi?
Avrei voluto urlare. Piangere all’inifinito.
-No no no no.. Mamma dimmi che state scherzando.. ti prego!- Le lacrime iniziarono a scendermi una dietro l’altra. Sembrava stessero giocando a rincorrersi.
-Mi dispiace tesoro..- Soffocai il mio pianto nell’abbraccio che entrambe mi stavano dando.
-Però tu sei viva amore. Dopo un coma durato un mese, ti sei svegliata. Lo so che è doloroso perdere una persona che ami, e che una cosa simile non si può dimenticare, ma io, te, noi, i tuoi amici, ti staremo accanto. E supereremo insieme sta cosa.

 
 
Erano ormai le sette di sera, e il mio coprifuoco era alle sette e mezza. Alle otto, avrei dovuto cenare con il resto della famiglia. Mi alzai delicatamente dal prato, e iniziai ad incamminarmi verso casa.
Faceva troppo freddo, così iniziai a velocizzare il passo. Volevo tornare a casa. Volevo chiudermi in camera mia e piangere, piangere, piangere fino a soffocare nel cuscino.
Erano ormai passati 8 mesi dalla sua morte, ma il ricordo dell’incidente, del mio risveglio in quel ospedale dal colore morto, e il ricordo del immenso dolore provato in poco tempo, mi assaliva la mente. Una cosa simile non si può dimenticare. Anzi non si deve. Non si deve dimenticare una persona che ha fatto tanto per te.
Tornai finalmente a casa. Quella casa fredda, piena di ricordi con Josh. Quella casa che nonostante tutto, io amo.
Andai in cucina e trovai i miei genitori. Li salutai abbracciandoli, senza però dir niente loro. Presi un succo e salì in camera mia.
Chiusi a chiave la
porta, mi buttai a peso morto sul letto, presi l’ipod e cliccai PLAY per far partire la canzone degli Evanescence. Immortal.
  
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