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Autore: GreengrassTory    02/01/2012    1 recensioni
Una one-shot su Draco e Astoria.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il piccolo Draco Lucius Malfoy, stanco delle continue chiacchiere dei suoi genitori e dei Signori Greengrass, corre in salotto, dove una volta seduto sul divano comodo e accogliente di casa Malfoy, comincia a giocare con la sua piccola bacchetta. Era annoiato di ascoltare sempre le stesse solite conversazioni, politica ed economia e a volte tra i loro argomenti prefriti c'era anche la 'rinascita' del loro fedele Oscuro Signore. Quella sera però a cena, da loro c'era anche la famiglia Greengrass,famosa e rispettata non solo nel mondo magico ovviamente solo dopo i Malfoy, quindi era palese che c'erano anche le due bellissime figlie, Daphne e Astoria. Draco trovava le due sorelline identiche, anche se due anni di differenza le dividevano, entrambe minute, della stessa altezza e l'unico inchippo era la differenza dei capelli: la maggiore, Daphne aveva capelli lunghi, lisci di un castano chiaro, mentre la minore, Astoria aveva i capelli lunghi, mossi e scuri, avevano anche il colore degli occhi identico, ovviamente verde, come vuole la tradizione dei Greengrass. Daphne e Astoria inoltre erano diverse anche nel comportamento, nel parlare, nel carattere. Daphne chiusa, altezzosa e fiera di sè; mentre Astoria altrettando timida, ma sapeva dove,quando e come poter parlare, ragionava velocemente, furba come una volpe ma una vera dolcezza. Entrambe delle vere e proprie Serpi, i genitori oltre allo sperare, credevano e miravano le figlie a comportarsi come delle perfette Serpeverdi. Il piccolo biondo, Draco non era da meno. Racciudeva, forse tutte queste caratteristiche e inoltre sapeva essere garbato e innocente, ma anche copevole e astuto. Era dolcissimo, forse anche per la tenera età, di soli sette anni, ma sapeva conquistare il cuore delle donne, infatti ci riusciva benissimo con la sua mamma, Narcissa, la donna matura lo amava follemente. Astoria veloce come una gazzella, corre in salotto, stufa e annoiata anche lei riesce finalmente a sfuggire dalle grinfe di suo padre, con una delicatezza mai vista, Draco la vede sedersi di fianco e rivolgergli un sorriso altrettanto dolce. Era una bambina e normalmente voleva divertirsi, distrarsi e svagarsi un po, e sperava tanto in quel momento di poter giocare proprio con il piccolo biondino. Però, terrorrizzata dai suoi occhi grigi, non osava parlare, era spaventata da lui, nonostante fosse solo un bambino. Nel frattempo arriva Daphne, felice di poter andare anche lei via, si siede di fronte, sul divano opposto a dove erano seduti Draco e Astoria e li guarda sorridendo, come sempre. "Come sono noiosi e come siete noiosi, credevo che qui si giocasse e invece state zitti." Astoria ovviamente non osa parlare, lei avrebbe detto qualcosa solo al momento giusto. Mentre Draco che le rivolge uno sguardo assassino la guarda con fare minaccioso e altezzoso si rivolge a lei. "Ti stai annoiando? Puoi andartene se vuoi." Daphne convinta di essere condivisa in fatto a pensieri rimane delusa, infatti cerca un conforto e un aiuto dalla sorella che invece non le rivolge alcuno sguardo,la piccola era intenta a guardare delle interessati foto di famiglia. Silenziosamente mentre Draco e Daphne stavano battibeccando, lei si era alzata e si era avvicinata al camino dove c'erano un paio di foto della Famiglia Malfoy. Daphne la guardava curiosa e non aveva osato più rispondere al suo coetaneo. Draco, invece, aveva rivolto lo sguardo verso Astoria, solo dopo che lo aveva fatto Daphne, la guardava anche lui con interesse, soprattutto si chiedeva come mai non era interessata alla conversazione tra lui e sua sorella, tanto credeva che l'avrebbe difesa e invece era stata in silenzio, addirittura era andata via. Astoria con eleganza continuava a guardare le foto senza nemmeno accorgersi del silenzio che la circondava. Lei era fatta così, viveva in un mondo tutto suo e quando c'entrava non sapeva più cosa significasse la parola 'realtà', amava la sua mente, la sua fantasia, i suoi sogni, la sua realtà, non osava più pensare a nessuno e a niente. Viene richiamata dalla vicina voce di Draco, che affascinato dall'interesse della bambina, s'era avvicinato e le aveva mostrato ua foto di lui di quando salì per la prima volta su una scopa con suo padre. "Ti piace? Guarda la mia prima volta sulla scopa volante, sono salito da solo, mio padre mi guardava solo da lontano e mia madre piangeva, forse aveva paura. Ma io non ne avevo. T-tu sai volare?" Quel continuo e veloce parlare di Draco, l'aveva portata nella realtà, di nuovo era lì con loro. Si volta verso il bambino e le sorride come da brava ospite, ordini dati direttamente da sua madre, Jacline. "No non so volare, mia madre dice che è pericoloso alla mia età salire su una scopa volante vera e mio padre non c'è quasi mai, non ci sono mai salita su. Tu sembri..s-sei bravo!". Draco attratto dal piccolo racconto della ragazza si dimentica completamente della presenza di Daphne, che per tutto il periodo in cui s'era allontanato non aveva osato aprire bocca. Le sorride anche lui ingenuamente e ritira la foto poggiandola di nuovo sul camino. "Non è pericoloso, è bello invece. Impari a volare. Io sono bravo, lo so, lo dice anche mio padre. Lui dice 'Sono fiero di te', lo dice soprattutto quando sono sulla scopa". Astoria non fa in tempo a rispondergli che viene distratta dal vociare dei loro genitori. Stavano anche loro diriggendosi nel salone dove i piccoli erano rimasti. Si voltono entrambi verso il padrone di casa, Lucius Malfoy, che con eleganza va verso i due bambini all' in piedi vicino al camino, da un pizzicotto dolce al figlio e alla piccola Astoria."Entrambi avete degli occhi bellissimi, lo sapete?" Dice quasi in un sussurro e va a sedersi invitando anche loro. _____________________________________________________________________________________________________________________________ Il sesto anno di scuola ad Hogwarts per il rampollo di casa Malfoy non è stato uno dei migliori. Diventato Mangiamorte grazie all'aiuto dei genitori e inoltre scelto per un ruolo difficilissimo e importantissimo. Draco passava le intere giornate a scuola a pensare, doveva pur sempre trovare una soluzioe per il suo compito, doveva farlo per il bene della sua famiglia ma particolarmente per il suo bene. Non aveva più tempo per studiare, per pensare alle amicizie e addirittura non pensava nemmeno più alle ragazze. Tanto che la madre ogni tanto, per tirarlo un po su di morale organizzava cene con famiglie Purosangue di quel periodo per far tornare il biondino nella società, ma lui ostentatamente non osava intrufolarsi più di tanto, se ne stava in silenzio in disparte con la testa tra le nuvole, lasciando perdere quello che c'era intorno a lui in quel momento. Di solito trascorreva i pomeriggi invernali al settimo piano, specialmente nel bagno dei prefetti. Spesso era in compagnia di Mirtilla Malcontenta, ma lui cominciava ad odiare anche la sua voce, tanto che ogni volta che la sentiva avvicinarsi, la trattava male, tutto solo per rimanere in solitudine. Quella sera del 18 Dicembre, Draco stava piangendo, finalmente era scoppiato in lacrime anche lui, come un essere umano, di fronte a quello specchio vedeva riflessa la sua anima sporca e viziata. Voleva cambiare assolutamente e per nessuna ragione al mondo voleva obbedire al Signore Oscuro, voleva agire di testa sua, ma se l'avesse fatto sarebbe morto. Velocemente si sfila il maglione e lo lancia per terra, con gesti nervosi. Solo dopo essersi calmato un po, cercando di vagare con la mente si accorse che non era da solo nel bagno dei prefetti. Non era Mirtilla Malcontenta, lo sapeva e lo sentiva, il fantasma che aggirava nei bagni da anni, non piangeva in quel modo. Era una ragazza perchè si sentiva dal tono di voce, apparentemente calmo e soave. Non pensò alla ragazza che piangeva, pensò a lui. Che figura c'avrebbe fatto con lei? Draco Malfoy che piange? Un colpo doloroso per la sua figura. "Chi c'è?" Urla come un matto, corre a chiudere la porta con la quale si accedeva ai bagni e lento, con passo felpato si avvicina ai bagni, aprendo con delicatezza ogni porta, sperando di trovare qualcuno prima o poi. Il problema però sorge quando la ragazza sentendo una voce maschile zittisce. "Allora, mh?" La ragazza sentendo sbattere le porte capisce cosa stava per andare in contro, lei fiera Serpeverde non si sarebbe mai fatta veder piangere. Silenziosamente sale con i piedi sul bordo del water e aspetta lì paziente e ancora muta. Senza gusto scopre il mantello della ragazza a terra fuori dal bagno. Era serpeverde, ancora peggio. Si sarebbe sparsa la notizia prima nella sua amabile casata e poi nell'intera scuola. Apre come un pazzo la porta del bagno dove c'era la ragazza. Furioso la guarda scendere e raccogliere il suo mantello pronta ad andare via. Uno sguardo intenso unisce i due ragazzi entrambi con gli occhi rossi colmi di lacrime, quelle goccioline salate nascondevano i magnifici colori dei loro occhi. Verdi e grigio. I colori fondamentali della loro amata Casata 'Serpeverde'. Era Astoria Greengrass quella che si parava di fronte a Draco Malfoy. L'amicizia che si era formata anni prima tra loro, in quel momento parve sparire. Come perfetti estranei. Però non era così per entrambi. Astoria a volta si soffermava a guarda Draco pensando a quanto fosse bello e maturo a volte, ma altre volte sentiva un sentimento di paura e pure di odio nei suoi confronti. Ma comunque era attratta da lui. Mentre Draco da quando aveva sette anni, non aveva più parlato con lei. Gli occhi verde smeraldo lo incuriosivano parecchio, tanto che a volta quando lei gli passava davanti si incantava a guardare i suoi modi di fare fini ed eleganti. Ma mai aveva pensato di toccarla o addirittura passare una vita con lei. Lei gli piaceva e a lei piaceva lui, ma mai c'era un occasione per rimanere soli e parlare e magari conoscersi. "Non andrai via spero. Non così!" Draco sbotta all'improvviso mentre blocca l'uscita. "Volevo e voglio solo andarmene di qui." Astoria replica, senza guardarlo più negli occhi. "Solo per poterlo rinfacciare alle tue amiche oche e rendermi ridicolo ulteriormente di fronte a tutta Hogwarts?" Draco sapeva che una Serpe doc si sarebbe comportata così, non avrebbe certo pensato che Astoria non era una Serpe vera e propria nel cuore. Inoltre lui era già un bel po rovinato in quanto a reputazione. Era un vigliacco e ora sarebbe diventato anche una femminuccia e debole. "N-non lo dirò a n-nessuno!" Un singhiozzo esce furtivo insieme alle sue parole, tanto da far pensare a Draco che stesse raccontando delle bugie solo per svignarsela. La mano del biondo con compassione riesce ad alzare il mento della mora facendo incontrare di nuovo i loro occhi rossi come il fuoco. "Giuramelo." Aveva usato una dolcezza infinita in quella sola parola, che nemmeno se n'era accorto. Era una supplica o peggio un ordine, ma vederla in quello stato lo faceva cambiare totalmente dentro, il cuore era caldo con lei. Gli occhi della piccola ragazza erano grandi almeno quanto quelli del ragazzo che aveva di fronte, un balzo al petto lo averte solo quando lo sente pronunciare quella parolina dolcemente. Annuisce con la testa senza riuscire ad aprire bocca. "Posso andare ora, vero?" Astoria continuava a guardarlo. "Sì. Puoi andare!" Di nuovo la fredezza faceva da padrone nel suo cuore, forse non era tanto perchè era lui ad essere freddo, ma solo perchè a quella frase, voleva tanto rispondere di 'No, non andare. Sto bene qui con te'. Ma l'aveva lasciata andare, com'era giusto che fosse. La ragazza corre verso la porta anche se portava ai piedi dei tacchi vertiginosi della sorella maggiore, la porta era chiusa e la chiave non c'era. "H-hai la chiave?" Urla dall'altra parte della stanza senza voltarsi indietro. Il ragazzo che era rimasto immobile a guardare l'orecchino a terra color verde smeralando come gli occhi di lei, non ascoltò le sue parole. "Draco?" La ragazza fu costretta a ripete sempre con tono calmo e dolce. "Sì? Che altro c'è?" Sgarbato chiedea ancora, mentre tra le mani stringeva forte l'orecchino. Tornò al centro del bagno e notò subito gli occhi di lei che lo attendevano con frenesia. Un sorrisino comparse sulle sue labbra. "Cosa c'è?" Chiese ancora Draco. La ragazza era rimasta muta alla scena di lui che sorrideva, forse per il suo aspetto, infatti aveva un viso orribile, gli occhi rossi, la guancia macchiata dalla matita degli occhi, la camicia bianca con le riga verde e argento, fuori dalla corta connellina e il mantello retto dalle braccia. "Si ecco, la chiave, è chiusa la porta. Lo s-sapevi?" Astoria all' improvviso ricomincia a parlare rivolgendosi a lui incurante forse del suo aspetto disordinato. "Si, ma prima dovresti darti una sciacquata e dovresti sistmarti.." Si porta la mano con la quale stringeva la chiave in un pugno alla bocca e inghioia cercando di trovare un modo carino per dirglielo. Non voleva mica offenderla, voleva solo avvertirla, che molto probabilmente aggiustandosi sarebbe stata ancora più bella e spettacolare. La indica con la chiave"..la camicia." Vide subito il viso della ragazza arrossire, un altro sorrisino uscì sul suo volto fine. Mentre lei tornava verso i lavandini, lui tornò indietro e nascose l'orecchino nella tasca dei suoi pantaloni neri ed eleganti. Raccolse a terra il maglioncino di lana e cominciò a sistemarsi. Prima chiuse alcuni bottoni della camicia bianca e si aggiustò la cravatta e poi indossò il maglione. Prese il mantello e lo appoggiò su quello di Astoria; che nel frattempo aveva sciacquato il viso e cominciava a sistemarsi la camicia nella gonnellina. La ragazza non si accorse nè di aver perso l'orecchino e nemmeno che Lui la stava guardando già da parecchio. "Perchè piangevi?" Una domanda diretta, spontanea e quasi innocente uscì dalle labbra di Draco. Anche lui si meravigliò del suo così tanto interesse verso Astoria. Vederla piangere e prima anche singhiozzare gli faceva male. Astoria alzò lo sguardo interrompendo tutto quello che stava per fare o iniziare a fare, gli sorride in modo abituale quasi per gentilezza. "Sto bene." Solo queste due paroline riescono ad uscire dalle labbra della ragazza. Draco annuì con la testa senza aggiungere altro. Aveva capito che quella risposta era fredda e per di più doveva zittire, era una faccenda troppo riservata per poterla dire a lui. "Tu perchè stavi..insomma..piangendo?" Astoria era rimasto a fissarlo mentre lui si stava sistemando i capelli con dell'acqua. Draco alzò di nuovo lo sguardo su Astoria e restò in silenzio per un po, pensando a quale risposta darle. Una parte del suo cervello e del suo cuore stavano ammirando solo Lei, in tutta la sua bellezza, quasi si stava perdendo in quegli occhi, mentre l'altra parte rimanente stava pensando a cosa dirle. Mica poteva dirle che stava per uccidere Silente e quindi stava piangendo perchè doveva assolutamente farlo? Era difficile e poi anche molto pericoloso non solo per lui ma per lei. Draco non si decideva a rispondere e Astoria pensava di averlo turbato un po troppo, quindi abbassò lo sguardo dal suo e riprese a mettersi in ordine. Nessuno dei due parlava e l' imbarazzo stava facendo capolineo. "M-mio padre è stato m-minacciato, da Lui e dice che presto dovrò diventare una di loro, una come lui.. una.." Astoria aveva cominciato a parlare da sola sicurissima che Draco la stesse ascoltando, e infatti così fu. "Mangiamorte?" Draco alzò lo sguardo su di lei rimanendo alquanto scosso, le andò in aiuto, aveva capito la parola che lei non riusciva a dire per paura e per rabbia. Anche Lui lo era, era già un Mangiamorte; ma lui se lo meritava in parte, ma lei no. Era così ingenua e così delicata che vederle in futuro quel tatuaggio sul braccio sinistro sarebbe stato un colpo per lui. "Anche io lo sono.." Draco lo sputò fuori senza esitare, mentre i suoi occhi grigi incontravano quelli verdi. "Tu..tu non vuoi vero?" Draco continuava a parlarle, forse se lo avrebbe detto a qualcuno sarebbe stato meglio, con lui funzioava, rinfacciava qualunque cosa a Blaise Zabini, suo amico da sempre. "Nemmeno io Astoria, ma se così ci impongono..non possiamo fare altro, temo." Quando lei alzò di nuovo lo sguardo su Draco, lui le sorrise sinceramente. "Ho paura.." Astoria aveva ripreso a parlare e lui la guarda teneramente. Si avvicinava sempre di più ad Astoria con passo lento, le sorride prima di parlare di nuovo. "Andrà tutto bene, quello che ti ho appena detto non dirlo a nessuno, te ne prego." La guarda un'ultima volta negli occhi prima di sentirsi catapultare a terra, era Astoria che lo aveva spinto per la troppa forza impegnata per abbracciarlo. Era ancora una ragazza innocente, ora capiva cosa sua madre Narcissa, pensava. E capiva anche come si sentiva. Non si era mai visto Draco abbracciare qualcuno, a lui non piacevano, erano troppo mielosi, ma con lei, gli piaceva.
  
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