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Autore: LaUrA43587    02/01/2012    7 recensioni
Jennifer e Ania sono amiche per la pelle e nulla sarà mai in grado di separarle. Hanno vissuto i momenti più indescrivibili, tragici, allegri e magici insieme.
Jennifer conduce una vita normale, ma conserva un segreto che non può rivelare... un segreto che non le appartiene.
Ania, cameriera, ha alle spalle una passato tragico.
Le loro vite cambieranno radicalmente quando incontreranno cinque ragazzi che le aiuteranno con qualsiasi mezzo. Quando s'innamoreranno vivendo un'estate da sogno.
" E’ vero che non so niente di te. E’ vero che ti conosco da poco, ed è sempre vero che veniamo da mondi diversi. Ma non m’importa! Tu sei la prima ragazza che riesce a farmi sorridere con poco. Sei l’unica che non vorrei mai vedere piangere. Ti prego non tenerti tutto dentro…. "
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Innamorato di una Stella

Non voglio crederci

Ehi, ti amo Jojo

Resta! Ho coperto entrambi gli occhi, ero cieco.

Tutto andrà bene, quindi Jojo dimmi solo perche

 

 

Avrebbe dovuto essere una mattinata piena di gioia: si sarebbero dovuti svegliare l’uno abbracciato all’altra, avrebbero ricordato con allegria la sera precedente per poi andare in sala da pranzo a fare colazione col resto del gruppo. Era questo quello che si era immaginato Taemin e mai avrebbe immaginato che invece si sarebbero trovati lì sulla riva della spiaggia a discutere sul passato di Ania.

Tommy li aveva lasciati da un pezzo ed era forse passata più di un’ora da quando Taemin era arrivato al beatch, ma nonostante ciò la ragazza non voleva, o meglio non riusciva a rivelargli la motivazione di quel suo gesto.

< Perche non mi hai detto niente? Perche l’hai fatto!? > continuava a chiederle sperando in una risposta.

< Non pensavo che…. Non volevo coinvolgerti…. Volevo solo rendere tutto migliore… non potevo fare altro. > farfugliava lei senza lasciare la mano del cantante che avrebbe solo desiderato conoscere meglio i pensieri di Ania.

< Ti prego parla. >

< Io…non ci riesco > disse solo la ragazza in lacrime lasciando la mano del ragazzo e mettendosi a correre verso casa.

Taemin, sia per la rabbia, la tristezza e l’indecisione sul da farsi decise di lasciarla andare. Semplicemente la guardò mentre spariva tra le persone. Iniziava a pensare che forse era stato un errore passare una vacanza in Italia, innamorarsi perdutamente di lei e voler perdere tutto pur di farla felice. Tornò lentamente in hotel invaso da mille e mille pensieri che gli tormentavano la mente e la prima persona che vide nella hall fu Jonghyun che sorrise al più piccolo andandogli incontro e abbracciandolo come si abbraccia un fratello.

< Ehi fungo! Avete fatto un casino ieri notte….! Wow! Dai raccontami tutto: com’è andata? > chiese il Bling preso dalla curiosità di sapere.

< Jongh…. Ho sbagliato tutto. Mi sono innamorato della persona sbagliata. > sussurrò tenendo lo sguardo basso e ricordando della prima volta che aveva visto Ania: se la ricordava così bella, fragile. Lei, i suoi occhi, il loro scontro al ristorante, le sue mani così premurose di volerlo far star bene, i suoi capelli che tanto aveva accarezzato con dolcezza e le sue labbra così morbide, che sembravano fatte apposta per lui.

< Che cosa? >

< Io l’amavo e lei…. Lei non mi parla! > urlò indiavolato tirando un forte pugno al muro. Tutte le persone lì presenti si voltarono a fissarlo e a questo punto Jongh decise di farlo salire al piano di sopra per capire meglio cosa fosse successo di tanto grave.

Ritornarono nella loro camera da letto (in disordine come al solito, ma ormai sembrava fossero abituati a quel casino).

Jongh si sedette sul letto a gambe incrociate e incitò Tae a sedersi accanto a sé, ma questo rifiiutò l’offerta facendo avanti e indietro per la stanza.

< Allora? Vuoi fare ancora qualche chilometro per la camera oppure mi dici che hai? > disse Jongh cercando di sdrammatizzare.

Il maknae si bloccò tenendo i pugni saldi, quasi come se non volesse fare arrivare sangue alla punta delle dita.

< Ania… Mi ha tenuto segreto una parte di lei troppo importante…. Ha detto che l’ha fatto per non coinvolgermi > pronunciò lui guardando verso l’alto.

< Cioè? Ora non venirmi a dire che è una prostituta! > disse il più grande provando a far sorridere Tae.

< Jongh sono serio. >

< Ok, ok… Ti chiedo solo di sbrigarti a dirmelo perche dovrebbe arrivare Jennifer da un momento all’altro. >

Jennifer! Ma certo! Lei sapeva di sicuro il perche Ania aveva deciso di spacciare droga, doveva saperlo per forza.

Non ci fu il tempo per commentare che qualcuno bussò alla porta con un sonoro “Jongh, sono Jenn! Apri!”.

Fu Taemin ad aprire la porta, ma non fece entrare la ragazza, bensì fu lui ad uscire dalla stanza dicendo all’amico < Te la rubo per dieci minuti. Devo chiederle una cosa >

< Ehi Tae! Com’è andata con Ania? > domandò Jenn sorridendo al maknae.

< Usciamo un attimo Jennifer, poi ti lascio con Jongh > rispose senza considerare la domanda di lei che si limitò a seguirlo giù per le scale fino all’uscita dell’hotel.

< Cosa mi devi chiedere? > chiese sempre con quel bellissimo sorriso stampatole sul volto.

< Ania era una spacciatrice? Se si ti prego dimmi perche. > disse lui tutto d’un fiato.

A questa domanda Jennifer s’impallidì ed il sorriso che aveva fino a qualche secondo prima sparì sostituito da un’espressione preoccupata.

< Come fai a… >

< Lo so e basta. Voglio una risposta. > disse serio

< E’ meglio se te lo dice lei… Io non posso >

< Lei non me lo dirà mai Jennifer. Aiutami almeno tu! Tu prego, non so più come comportarmi con lei. Ho paura che dovrò lasciarla andare… >

< No! Ok… La vita di Ania non è mai stata facile. Lei e la sua famiglia hanno sempre dovuto combattere contro la povertà. Sono sempre stati ad un passo dal baratro e quando la madre di Ania è morta…. >

< La madre di Ania è morta quando era molto piccola. Me l’ha detto lei >

< Era una bugia Tae… La madre di Ania è morta poco più di un anno fa! Suo padre non ha retto il colpo e per un lungo periodo ha lasciato il lavoro. Ania non poteva lavorare, non aveva ancora compiuto i sedici anni e non aveva neanche un lavoro part-time. Io ho provato ad aiutarla, ma non bastava. Finche un giorno Marco non le ha proposto quella soluzione e in quel momento sembrava pure essere una buona idea. Lei non voleva farlo, ma non voleva neppure morire di fame, lo capisci!? > disse Jennifer rimembrando alle condizioni dell’amica un anno prima.

Taemin rimase muto, scioccato da tale storia. Come aveva potuto trattarla così? Aver pensato anche solo per un istante che Ania avesse fatto tutto ciò di sua spontanea volontà.

< Da quando sei apparso tu nella sua vita lei è diversa. Tu l’hai cambiata, tu l’hai riportata sulla retta via, tu l’hai fatta innamorare! Lei ti ama, non l’ho mai vista così felice. >

< Perche non mi ha detto niente? > domandò Taemin portandosi una mano davanti agli occhi cercando di nascondere gli occhi lucidi.

< Voleva tenerti lontano da tutto questo…. > disse Jenn a bassa voce.

 

Taemin si rinchiuse tutto il pomeriggio nella propria stanza approfittando del fatto che Jongh fosse uscito con Jennifer per andare al bar a prendersi un gelato.

Era da solo, sul letto a fissare ininterrottamente il soffitto. Immaginava Ania, la sua Ania tra le mura di casa in lacrime. Desiderava parlarle al più presto per chiederle perdono per essere stato così cieco, per averla lasciata andare senza dire nulla e per non averla compresa.

Piano piano arrivò la sera e quando Jonghyun tornò in stanza vide Taemin disteso a pancia in su sul letto matrimoniale: non si era mosso da quella posizione per tutto il giorno.

< Ehi piccolo è da molto che sei lì? >

Il biondo si voltò guardando l’orologio. Erano le 9 di sera.

< Più o meno da 5 ore. >

< Wow….Sei in pausa di riflessione? >

< Esatto. Visto che sei in piedi puoi prendermi il cellulare? E’ sul comodino. >

Il comodino era proprio attaccato al letto e a Taemin sarebbe bastato allungarsi per afferrarlo, ma proprio non ne aveva voglia di muoversi di lì.

< Guai a fare troppi sforzi. > disse Jongh lanciandogli l’oggetto.

< Hai mangiato qualcosa almeno? > chiese il Bling infilandosi il pigiama.

Taemin quel giorno non aveva mangiato nulla se non le sue unghie. Aveva giusto bevuto un po’ d’acqua prima di mettersi nel letto.

< Certo >

Detto ciò inviò un messaggio ad Ania con scritto “Ho bisogno di parlarti. Ci vediamo tra dieci minuti sul lungomare. Non mancare”

< Jongh mi passi le scarpe? >

< Ma lo sai che alla fine delle braccia hai ben due mani per prenderti le cose da solo? > ironizzò lui afferrandogli ugualmente un paio di all stars nere che il maknae s’infilò ai piedi prima di uscire dalla stanza.

< Grazie mille. Ci vediamo dopo > disse prima di chiudere la porta dietro di sé.

< Vedi di non tornare domani mattina! > gli urlò Jongh da dentro la camera.

 

Una volta che Tae raggiunse il lungomare si sedette sulla sabbia portandosi le gambe al petto e mettendosi a fissare la luna. Era uno spettacolo mozzafiato vedere la luce lunare così chiara riflettersi sull’acqua salata….

D’un tratto qualcuno si sedette proprio affianco al ragazzo e non volle molto per capire chi fosse. Non si dissero nulla per i primi minuti e rimasero entrambi muti a fissare il mare, apparentemente interminabile.

< Mi dispiace. > disse ad un certo punto il cantante.

< Sono un’idiota. > rispose Ania posando il proprio sguardo sul profilo segnato di Taemin che si alzò improvvisamente guardando le stelle.

< Guarda: sono così tante, così belle e luminose. > sussurrò lui porgendole la mano a facendola alzare.

C’era una stella in particolare più brillante delle altre, più grande e ben più visibile.

< La vedi quella? Tu per me sei quella stella… Sei così raggiante, così solare, bella. Tutte le altre per me sono irrilevanti. Ania io mi sono innamorato di quella stella, sono innamorato di te e non m’importa dei tuoi atti impuri, non m’importa di cosa ti sei macchiata. Ti amo all’infinito e non voglio mai più vederti piangere. > pronunciò accarezzandole una guancia e baciandola passionalmente. Non c’era niente di più bello: solo loro due visti dalle stelle, davanti al mare che rispecchiava la loro immagine.

 

 

 

 

Note dell’autrice: ciauzzz!!!

Non so mai cosa dire qui se non che spero che vi piaccia il mio stupido capitolo. Grazie mille a tutti!!!! :D Un bacione grande!

  
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