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Autore: BebaTaylor    02/01/2012    0 recensioni
Calliope, diciassette anni, ultimo anno di liceo. Abile nell’organizzare feste. Un dolore arrivato all’improvviso che le lacera l’anima, ma fa credere a tutti di averlo superato. Un ex ragazzo, troppo stupido per capire il motivo per cui è stato lasciato e una ex migliore amica, che non la racconta giusta. Un rapporto da ricucire con Chris e Travis, che erano i suoi migliori amici, prima che lei voltasse loro le spalle per stare con James e la sua cricca.
Zack, ventun anni, meccanico, tastierista e all’occorrenza cantante nel gruppo formato da lui, Chris, Travis, Antony e Matt. Capace di arrivare alle spalle senza farsi sentire.
Clarissa, capo cheerleader, sceglierà di rinunciare ai suoi “privilegi” per seguire quello che le dice il suo cuore.
Chris, pronto a prendere a pugni chiunque faccia soffrire Calliope, con un segreto che ha paura persino a confessare a se stesso.
E poi c’è Jessica, pronta a portare scompiglio nelle loro vite.
Questa è la loro storia.
STORIA SOSPESA maggiori info alla fine dell'ultimo capitolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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All Things Come To
Those Who Wait


Capitolo Tre


Callie guardò con sorpresa il padre. «Cosa hai detto?» chiese a bassa voce, la mano destra era ferma a pochi centimetri dalla fetta di pane tostato.
«Che ho sentito i tuoi amici ieri sera quando sono uscito con John. Sono davvero bravi.» rispose Carl aprendo il frigo per mettere a posto la bottiglia di latte. John era un suo collega di lavoro.
«Ah... ho capito.» mormorò Callie prendendo la fetta di pane e dividendola a metà.
«A proposito, che fine hanno fatto? è da un po' che non li vedo.» Carl chiuse il frigorifero e si voltò verso il bancone della cucina.
Callie non sapeva cosa rispondere. I suoi genitori non sapevano nulla di quello che era accaduto fra lei, Travis e Chris. «Stanno bene.» rispose e si chiese come mai suo padre si accorgesse in quel momento che era da un po' che non li vedeva, era passato più di un anno dal giorno in cui Chris era entrato in quella casa.
«Sono in ritardo, devo andare.» esclamò Callie guardando l'orologio appeso sulla parete di fronte a lei. Scese dallo sgabello, afferrò la borsa posata su un altro sgabello e uscì di casa.
Pochi minuti dopo era davanti alla villetta dove viveva Liz. Sonò il clacson un paio di volte. Lei e Liz si conoscevano da molti anni, ed erano sempre state molto legate, almeno fino al giorno in cui Liz decise di entrare nel gruppo più "in" del liceo, voltando le spalle alla sua migliore amica.
I pensieri di Callie vennero interrotti dall'arrivo di Liz.
«Scusami.» disse la bionda entrando in macchina.
«Non importa.» rispose Callie, ingranò la marcia e partì.

Appena arrivate andarono da Daphne, Liam, Chris e James. Callie si avvicinò a James e lo baciò, cercando di cancellare il ricordo dell'incontro con Zack a supermercato, avvenuto qualche giorno prima.
«Tutta la scuola lo sa.» esclamò Daphne.
«Sa cosa?» chiese Callie, ancora abbracciata a James.
Daphne sbuffò e incrociò le braccia con un gesto teatrale. «Che Clarissa e Travis stanno insieme!» spiegò.
«Ma dai? Che schifo.» mormorò Chris scendendo dal muretto sul quale era seduto.
La campanella suonò, e gli studenti entrarono nell'edifico.
La prima ora era quella di economia. Callie si sedette al solito posto, vicino alla finestra che dava sul campo da football. L'insegnate, il professor Brown attese l'arrivo di tutti gli studenti prima d'iniziare a spiegare la lezione. Callie guardò a destra, verso Clarissa. La cheerleader se ne stava seduta con lo sguardo basso, la penna stretta nella mano destra. Callie notò che teneva le spalle contratte. Il professore sì abbassò per raccogliere la penna che gli era caduta e sul banco di Callie arrivò un bigliettino. "Clarissa e Travis hanno una storia. Passaparola"
La grafia era di una ragazza, ma Callie non la riconobbe. Piegò il bigliettino, allungò le braccia dietro di sé e lascio cadere il biglietto sul banco che si trovava dietro al suo.
Clarissa si voltò verso di lei e Callie la guardò. Improvvisamente si sentì in colpa, abbassò la testa e prese la biro. Non osava alzare il viso, aveva paura di incrociare lo sguardo di Clarissa.
Finalmente le due ore di economia finirono. Callie, appena uscì dall'aula, si diresse in bagno. Appoggiò la borsa accanto al lavandino, girò la manopola dell'acqua e mise le mani sotto il getto caldo.
«Grazie tante.» esclamò duramente Clarissa, fissando Callie attraverso lo specchio.
Calliope prese qualche salvietta di carta dal distributore. «Per cosa?» domandò asciugandosi le mani.
Clarissa piegò la testa di lato e sorrise. «Lo sai. Tu e la tua amichetta eravate al centro commerciale.»
«E allora?» domandò Callie.
Clarissa fece una smorfia e scoppiò a ridere. «E allora? E allora?» domandò. «Dovevate farvi gli affari vostri.» continuò puntando il dito contro la compagna.
Callie gettò le salviette di carta nel cestino, prese la sua borsa e si allontanò.
«Tanto prima o poi lo sarebbero venuti a sapere.» disse con la mano appoggiata sulla maniglia della porta e prima che Clarissa potesse dire qualcosa, Calliope uscì in corridoio.

«Non riesco a capire perché devo scrivere io quell'articolo!» si lamentò Liz sbattendo con poca grazia il vassoio del pranzo sul tavolo tondo
«Che articolo?» domandò Daphne coprendosi la bocca con la mano.
«Quello su Chris, Travis e gli altri tre cretini.» spiegò Liz sedendosi.
«Dobbiamo fare anche delle foto.» esclamò Eddie.
Liz e Eddie facevano parte del giornale scolastico, mentre Daphne e Callie del comitato studentesco.
«Non v'invidio.» pronunciò Daphne girando la forchetta nelle zucchine lesse. «No, proprio no.»
Callie rimase in silenzio, guardando la frittata di patate che aveva nel piatto. Ripensava all'incontro con Clarissa.
«Allora vieni?» domandò Liz posando una mano sull'avambraccio dell'amica.
«Cosa? Dove?» domandò stupita Callie.
Liz sbuffò. «Con me e Eddie.» rispose Liz aprendo il brik del succo d'arancia. Callie la guardò stupita. «Da quei cretini. Per l'intervista.» spiegò Liz.
Callie aprì la bocca sorpresa. L'ultima cosa che voleva era trovarsi nella stessa stanza per più di un secondo con Zack. «Non so se posso.» rispose. «Quando dovreste farla questa cosa?»
«Oggi pomeriggio.» rispose Eddie.
Callie si bloccò. Quel pomeriggio non aveva nulla da fare. Non poteva uscire con James perché il ragazzo era impegnato con gli allenamenti della squadra di football, e questo Liz lo sapeva bene.
«Dai, ti prego!» mormorò Liz congiungendo le mani e guardando la l'amica con aria supplichevole. «Ho bisogno di supporto morale!» continuò. Daphne scoppiò a ridere.
«Ti prego, ti prego ti prego!» mormorò Liz; accanto a lei Eddie faceva la sua imitazione.
«Oh, va bene. Però ora smettila.» esclamò Callie allontanando il vassoio.
«E smettila anche tu.» aggiunse rivolgendosi a Eddie.
Liz sorrise raggiante e abbracciò Callie. «Grazie, grazie, grazie!»
«Mi devi un favore.» esclamò Callie posando una mano sulla spalla di Liz e si diede della stupida. Non doveva accettare, doveva dire di no, ma non l'aveva fatto, non era riuscita a dire quella semplice sillaba.
«Fatti trovare alle quattro vicino alla mia auto.» disse Eddie. Callie annuì. Mancavano tre ore e mezzo, forse sarebbe riuscita a trovare una scusa plausibile per declinare l'invito di Liz. Pensò che forse poteva cadere dalle scale e rompersi una gamba, ma scartò subito questo pensiero, mancavano una decina di giorni al ballo di Halloween, e lei lo stava organizzando, insieme a Daphne e agli altri ragazzi del comitato. No, non era proprio il caso di sperare di rompersi qualche osso, almeno non in quel periodo.

Le restanti ore di lezione proseguirono senza intoppi e alle quattro meno venti Callie era appoggiata al muretto accanto alla macchina di Eddie, rendendosi conto di essere molto in anticipo. Guardò gli altri studenti passarle davanti. Alcuni ridevano e scherzavano, altri si lamentavano di una imminente verifica di cui avevano paura. Callie si rese conto di conoscere nessuno dei ragazzi del primo anno, ma la cosa non le importò molto: lei era all'ultimo anno e non li avrebbe più visti. Guardò il cellulare, mancavano ancora parecchi minuti prima dell'arrivo di Liz e Eddie, sospirò e posò la borsa a tracolla sul muretto.
Davanti a lei passò Clarissa, da sola. Le due si guardarono a lungo, poi la cheerleader salì sulla sua auto e partì.
Callie scrollò le spalle. Non le importava nulla di Clarissa, benché facessero parte dello stesso gruppo, come non le importava dei problemi dovuti alla sua storia con Travis. Erano affari suoi. Sapeva che uscendo con lui le avrebbero parlato dietro. Se il padre di Clarissa, il signor Egan non fosse stato uno delle persone che contribuiva al bilancio della scuola con delle sostanziose donazioni, probabilmente Clarissa sarebbe stata sbattuta fuori dalle cheerleader. Callie si ripeté che non erano problemi suoi, al momento ne aveva uno che considerava ben più grave: doveva incontrare Zack, stare nella stessa stanza con lui e sopportare la sua arroganza e strafottenza.
«Terra chiama Callie. Terra chiama Callie.»
Calliope si riscosse dai suoi pensieri. Eddie e Liz erano davanti a lei. «Scusate, stavo pensando.»
«Bene, direi che possiamo andare.» disse Eddie schiacciando il pulsante del telecomando dell'auto. Le quattro frecce si accesero contemporaneamente ed emisero un "bip". I tre salirono, Eddie al posto di guida, Liz accanto a lui e Callie dietro.
«Dove l'intervistate?» domandò Callie mentre la macchina usciva dal parcheggio della scuola.
«A casa di Eddie.» rispose Liz con un sospiro.
Callie aprì la bocca ma la richiuse subito, non sapeva cosa dire. L'unica cosa che la consolava era il pensiero di non andare in un posto che non conosceva, a casa di Travis c'era stata diverse volte in passato. Durante il breve viaggio guardò fuori dal finestrino. Appena la macchina svoltò a sinistra Callie riconobbe la villetta dove viveva Travis. Eddie fermò la macchina all'inizio del vialetto, i tre scesero dall'auto e Eddie e Liz presero le loro cose dal bagagliaio.
«Siete pronte?» domandò Eddie e bussò alla porta. Dopo qualche secondo si sentirono dei passi provenire dall'interno della casa e la porta si aprì.
«Siete voi.» esclamò Travis. «Entrate.» aggiunse spostandosi per farli passare. Il ragazzo guardò con sorpresa Callie. «Tu cosa ci fai?» le domandò mentre faceva strada verso una stanza sul retro della casa.
«Un giro.» rispose Callie. Un brivido le percorse la schiena quando notò, dalla porta aperta, Zack. Deglutì a vuoto e sperò che l'intervista si risolvesse in modo veloce. Non voleva stare in quella casa, non con Zack presente.
La stanza era spaziosa e ben illuminata. Una parte era stata adibita a sala prove, osservò Callie guardando le casse, le aste dei microfoni, la batteria e le tastiere.
Nell'altra parte, invece, erano posizionati due divani, una poltrona e un tavolino basso. In un angolo, trovavano posto un piccolo frigorifero bianco e un piccolo mobiletto dello stesso colore.
«Sono loro quelli dell'intervista?» domandò un ragazzo con i capelli castani e gli occhi verdi.
«Sono loro.» rispose meccanicamente Chris.
Callie decise che avrebbe guardato da tutte le parti tranne verso Zack. Sentiva, anzi sapeva che lui la stava guardando. Liz si sedette su uno dei divani, e fece cenno a Callie di sedersi accanto a lei. La ragazza accettò con poco entusiasmo, visto che ciò significava trovarsi faccia a faccia con Zack, ma non poteva rifiutare.
«Io sono Antony.» si presentò il ragazzo che aveva parlato prima.
«Io sono Matthew, ma chiamatemi Matt.» esclamò quello seduto accanto a Callie. Eddie continuò a scattare le foto ai ragazzi.
«Non c'è bisogno che mi presenti, la tua amica mi conosce già.» pronunciò Zack con un sorriso sul volto che Callie avrebbe voluto togliere a schiaffi.
«Cosa?» domandarono all'unisono Eddie e Liz.
Callie si sentì osservata da tutti i presenti, avvicinò la mano destra alle labbra e iniziò a mordicchiarsi le pellicine attorno all'unghia del pollice.
«Conoscerci... è una parola grossa.» rispose in un sussurro. «So solo come si chiama.» continuò guardando Liz che aprì la bocca sorpresa.
«E James lo sa?» chiese Eddie leggermente stupito.
«Siete qui per intervistarci o per parlare dei problemi sentimentali di Callie?» domandò bruscamente Chris.
«Io non ho problemi con James!» sbottò Callie guardandolo. Zack scoppiò a ridere.
«Perché ridi?» domandò Liz.
Lui scosse la testa. «Oh, nulla di che. Incomincia pure con le tue domande.» le disse sorridendo.
Callie non presto attenzione né alle domande di Liz né alle risposte dei ragazzi, si limitò a tenere lo sguardo sul foglio dove Liz scriveva le risposte, anche se si era portata a dietro un piccolo registratore.
«Siete fidanzati? Insomma, avete qualche storia al momento?» domandò Liz. «È il preside che mi ha dato alcune domande da farvi, e questa è una di quelle.» si giustificò la giovane giornalista.
«No.» rispose Chris sbuffando.
«Nemmeno noi due.» disse Antony indicando se stesso e Matt.
«Ormai lo sapete.» esclamò Travis sistemandosi meglio sulla poltrona.
«Bene.» disse Liz. «E tu, Zack?»
Il ragazzo appoggiò le mani sulle ginocchia e si sporse in avanti. «Sono libero.» rispose guardando Callie. Lei fece una smorfia e sbuffò.
«Bene.» ripeté Liz. «Io ho finito.» disse. Callie si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, finalmente quella tortura era finita.
«Allora possiamo andare?» domandò alzandosi.
«Mi manca la foto di gruppo.» esclamò Eddie.
I ragazzi si alzarono dai loro posti e si sistemarono nella zona adibita alle prove. Eddie scattò un paio di foto e sembrò soddisfatto del risultato.
«Bene. Adesso possiamo andare?» chiese spazientita Callie prendendo la borsa e sistemandola sulla spalla.
«Sì.» rispose Liz.
Travis si avviò alla porta e i tre compagni di scuola lo seguirono. Callie chiudeva la fila.
«Perché sei nervosa?» le sussurrò Zack. «Forse perché ti piaccio almeno un pochino?» continuò sempre sussurrando.
Callie s'irrigidì, era la seconda volta che Zack appariva dietro di lei, in quel modo, senza che lei se ne accorgesse. E sapeva che non poteva reagire in nessun modo. Non voleva dare nessuna spiegazione, anche perché non c'erano spiegazioni da dare. La colpa era di lui, che la stuzzicava sapendo bene che lei era fidanzata. La ragazza rimase in silenzio, e quando oltrepassò la soglia si sentì sollevata.
«Grazie.» esclamò Liz con un sorriso che a Callie sembrò esagerato, infondo a lei non piacevano né Chris né Travis, ma pensò che forse le interessava uno degli atri ragazzi o Matt o Antony, o forse Zack.
Callie avvicinò la mano sinistra chiusa a pugno alla bocca e si mordicchiò le nocche delle dita. Il pensiero che a Liz potesse interessare Zack le dava fastidio.
«Cos'è questa storia che tu e Zack vi conoscete?» domandò Liz una volta che furono saliti in macchina.
Callie scrollò le spalle. «L'ho visto quando siamo andati allo Zoe e sono uscita a chiamare Cissy.» rispose. «Non è nulla.»
«Non direi... quel tipo ti fissava sempre...» esclamò Eddie.
Callie si morse l'interno delle guance. «Sul serio?» domandò. «Non me ne sono accorta.» disse cercando di fare l'indifferente.
«Se lo sapesse James...» continuò Eddie.
Liz gli diede una sberla sul braccio. «Ha detto che non è nulla, e io le credo.» pronunciò, si voltò e sorrise a Callie che ricambiò sollevata.
«Grazie.» mormorò, e si rilassò contro il sedile.

La schiena di Callie sbatté con volenza contro il legno della porta, le sue mani si mossero freneticamente alla ricerca del bordo della maglia del ragazzo, una volta trovato gliela alzò. Il giovane si scostò appena, qual tanto che gli permise di sfilarsi l'indumento e riprese a baciare la ragazza. Le sue labbra scesero lungo il collo, fermandosi sopra la clavicola. Con un gesto repentino fece scorrere le mani sulla cerniera e l'abito di Callie scivolò a terra.
«Ti voglio.» soffiò Callie. «Ti voglio.» ripeté prima di baciare il collo del ragazzo.
«Zack.»
Calliope si svegliò di soprassalto, balzando quasi a sedere sul letto. Era stato solo un sogno. Solo uno stupidissimo sogno. Si passò una mano sulla fronte, scoprendosi sudata.
Zack doveva tormentarla anche nel sonno?
Sospirò e si sdraiò.
Forse Zack aveva ragione, forse lui le piaceva. Si raggomitolò e sperò di non sognare Zack per il resto della notte.

Salve!
Inizaimo con il dire una cosa che mi sono dimenticata. Il titolo è il primo verso della canzone "Before is too late" dei Westlife, album Gravity, anno 2010.
Ringrazio incubus life e milly97 che hanno messo la storia fra le seguite.
Ringrazio ladysynacky che ha messo la storia fra le ricordate.
Ringrazio Medea91h, nemy salvatore, orihime02 e xsemprenoi che hanno messo la stroia fra le seguite.
Ringrazio nemy salvatore, orihime02 e xsemprenoi che hanno commentato il capitolo precedente.
Non mi aspettavo che la storia piacesse così tanto. Grazie anche a chi ha letto e basta.
   
 
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