CAPITOLO 8
-Cosa...cosa hai detto?- balbettò
Kagome sorpresa e confusa
-Hai capito benissimo. Credevi
davvero che avrei rinunciato a lui così facilmente?- le disse Kikio guardandola
con scherno
-Io...credevo che tu avessi
capito...-
-Capito cosa? Che ti ama e che
vuole stare con te, forse?- replicò la miko con sarcasmo –Non farmi ridere. Lui ama me. Crede
di provare qualcosa per te solo perchè mi assomigli, ma saprò fargli capire il
suo errore-
Quelle parole ebbero il potere di
far riprendere Kagome dallo shock e, infuriata, replicò:
-Inuyasha non ti ama e sei
un’illusa se pensi il contrario! È arrivata l’ora che tu ti renda conto che la
vostra storia è finita 50 anni fa!-
-Come ti permetti di parlarmi così,
stupida ragazzina?!- sibilò Kikio con rabbia
-Mi permetto, eccome. Da quando
sono arrivata qui mi sono sentita continuamente paragonata a te. Dopo aver
saputo quello che era successo tra te e Inuyasha, ho cercato di essere
comprensiva, ho persino provato ad aiutarvi a tornare insieme perchè credevo che
fosse questo che lui voleva...Ma adesso basta! Ora so che Inuyasha mi ama ed è
ora che tu sparisca dalle nostre vite e ci lasci in pace!-
Detto questo, Kagome iniziò a
camminare in direzione del villaggio.
-Ora scusami...- disse rivolta alla
sacerdotessa –Ma Inuyasha mi sta aspettando-
Dopo solo pochi metri, tuttavia, fu
bruscamente respinta da una barriera, che la fece volare a
terra.
-Non così in fretta, ragazzina-
sibilò Kikio –Ho creato una barriera che impedisce a chiunque di uscire e di
entrare. Inoltre, in questo modo il tuo odore non può arrivare fino ad
Inuyasha-
-Perché stai facendo tutto questo?
Cosa vuoi da me?- le chiese Kagome
-Prima di riprendermi Inuyasha,
voglio riavere anche un’altra cosa...la mia anima- rispose la
miko
-Cosa?-
-Come tu stessa hai suggerito, se
io riavessi la mia anima e usassi la sfera per avere un nuovo corpo, potrei
restare nel mondo dei vivi con Inuyasha-
La sacerdotessa fece un gesto con
la mano rivolta ai suoi spiriti portatori di anime. Questi si diressero
velocemente verso Kagome e, prima che la ragazza potesse fare qualsiasi cosa, la
imprigionarono contro il tronco di un albero. Tentò di liberarsi, ma fu tutto
inutile, i poteri della miko erano troppo forti.
-Kikio, che stai facendo? Lasciami
andare immediatamente!- gridò
-Non prima di essermi ripresa la
mia anima- rispose l’altra prima di unire le mani e di
concentrarsi
Qualche secondo dopo, Kikio iniziò
a recitare una formula, ripetendola in continuazione. All’improvviso, Kagome
sentì un intenso dolore al petto, come se qualcuno le stesse strappando il
cuore...
Nel frattempo, Inuyasha, si stava
dirigendo verso il pozzo, sbuffando infastidito. Accidenti a lui e a quando
aveva accettato di aiutare Miroku a costruire quella capanna! Il monaco aveva
insistito per continuare fino a che almeno le pareti esterne fossero state
fissate e, quando i due avevano finalmente terminato, era già il tramonto. Dopo
essersi dato una rinfrescata al fiume, si era incamminato velocemente verso la
radura in cui si trovava il pozzo mangia ossa. Tuttavia, non distingueva ancora
l’odore di Kagome. “Come sempre sarà in ritardo!” pensò l’hanyou “Fortuna che mi
aveva promesso che sarebbe tornata non più tardi del tramonto!” Deciso a saltare
nel pozzo per andare a prendere la ragazza se non fosse arrivata nel giro di
cinque minuti, Inuyasha arrivò infine nei pressi della radura. All’improvviso, a
qualche decina di metri dal pozzo, si bloccò. Davanti a lui c’era una barriera.
E al di là di essa poteva scorgere due figure: Kagome e Kikio.
-Ma che diavolo sta succedendo?!-
esclamò il mezzo demone
Vide Kikio in piedi di fonte a
Kagome, imprigionata al tronco di un albero dagli spiriti portatori di anime
della miko...e sembrava soffrire. La barriera gli impediva di sentire quello le
due stavano dicendo, ma quella situazione non gli piaceva per niente.
-Kagome!-
Inuyasha tentò di farsi sentire, ma
inutilmente. Vedendo che Kagome sembrava sempre più in difficoltà, l’hanyou
sguainò la sua Tessaiga e si preparò per distruggere la
barriera.
Kagome respirava sempre più con
affanno. Stava contrastando Kikio con tutte le sue forze, ma non sapeva quanto
ancora avrebbe potuto resistere. Sperava solo che Inuyasha arrivasse presto.
Sapeva che sarebbe arrivato. Avrebbero dovuto incontrarsi lì già al tramonto,
inoltre lui si sarebbe preoccupato non vedendola tornare. Kikio, troppo sicura
di se e non sapendo quando il mezzo demone fosse diventato potente negli ultimi
tempi, era fiduciosa che il suo piano avrebbe avuto successo.
-È inutile che tenti di resistermi,
non ce la farai mai contro di me. Arrenditi- le disse la
miko
-Mai...- rispose Kagome con
difficoltà –Io non mi arrenderò mai!-
Con le ultime forze che le
rimanevano, la ragazza si concentrò per cercare di utilizzare il potere della
sfera contro quello della sacerdotessa. Appesa al suo collo, la Shikon no tama
iniziò a brillare.
-E così vorresti usare la Sfera dei
Quattro Spiriti contro di me? Non ti servirà. Sono stata la sua protettrice per
anni, conosco meglio di te il suo potere-
Kikio si concentrò per aumentare la
forza del flusso di energia con cui stava cercando di risucchiare l’anima dal
corpo della sua reincarnazione.
-Ahh!-
Kagome urlò. Il dolore aumentò e
sentì che stava per cedere. Non ce la faceva più, le forze la stavano
definitivamente abbandonando. In quel momento, la barriera di Kikio fu
squarciata in due dalla lama di una spada.
-Ma cosa...?- la miko si voltò
sorpresa, interrompendo il sortilegio su Kagome
Mentre la barriera scompariva,
davanti a loro comparve Inuyasha.
-Inuyasha...- sospirò Kagome mentre
il sollievo la invadeva
-Kagome, stai bene?- le chiese
l’hanyou –Che diavolo sta succedendo qui?- fece poi rivolto a
Kikio
-Semplice, mio caro Inuyasha, mi
sto riprendendo quello che è mio- rispose la miko –Voglio riavere la mia
anima-
-Perché? Perchè stai facendo tutto
questo? Perchè l’amo?-
-Non è vero, tu non l’ami! Ti senti
attratto da lei solo perchè è la mia imitazione riuscita male- fece sarcastica
la sacerdotessa
-Smettila di parlare così di
Kagome!- si arrabbiò Inuyasha –Come puoi farle questo dopo tutto quello che ha
cercato di fare per te? Era disposta persino a rischiare la vita per farti
tornare nel mondo dei vivi!-
-L’unica cosa che mi interessa è
riavere te, Inuyasha!-
Il mezzo demone scosse la testa con
rassegnazione.
-Tu non sei la Kikio che ho
conosciuto 50 anni fa. Lei non era capace di fare del male agli altri, di
provare un tale odio verso qualcuno...Quello che provi per me non è amore. Stai
solamente cercando di rimanere attaccata ad una vita che non ti appartiene più,
ad un ricordo che non ritornerà mai-
-Smettila!- urlò Kikio –Smettila di
parlare così! Per noi potrebbe esserci ancora un futuro se lo
volessimo!-
-Ma io non lo voglio, Kikio. Non
con te. Ora libera Kagome, altrimenti...-
-Altrimenti cosa? Mi ucciderai?-
rise la miko
-Sì- rispose Inuyasha –Se sarà
necessario, lo farò-
La sacerdotessa sussultò a quelle
parole.
-Tu...non puoi...non saresti capace
di farlo...- mormorò
-Per Kagome farei questo ed altro.
Tu hai cercato di ucciderla e questo non posso
perdonartelo-
Il cuore di Kagome perse un
battito. Certo, non era la prima volta che Inuyasha le diceva di amarla, ma ogni
volta che lo faceva un’intensa emozione la invadeva.
-Mi dispiace, Inuyasha, ma non la
lascerò libera. Merita di morire per averti sottratto a me, per avermi rubato il
tuo amore!-
Detto questo, Kikio impugnò il suo
arco e scagliò una freccia in direzione di Kagome.