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Autore: kaggy95    03/01/2012    3 recensioni
- Vedete InuYasha e io..siamo due persone..che non avrebbero mai dovuto innamorarsi..Eppure è succeso!- -No..- sussurro ancora, è tutto quello che riesco a dire, perchè la mia testa è ancora ferma a quello che aveva detto all'inizio: Noi due stiamo per sposarci!
Non è la prima Fanfic che scrivo o pubblico, ma sto ricominciando da zero dopo 3-4 anni. Siate clementi. ç.ç Storia ispirata da un film SOLO ispirata.
è tra il comico e romantico, se ti va di leggerla è solo un mio piacere e se vuoi anche scrivermi cosa ne pensi..Ancora meglio!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehilà! Scusatemi per l’attesa, ma sapete le feste e gli studi ;D ma non ho intenzione di lasciare questa storia. Ringrazio infinitamente le mie due primi lettrici: Pluto90 e lolaweme,  che mi hanno seguito fino a qui, :) e a CrazyV :D.

P.s. Siccome non capisco perché la “font” non cambia nonostante io usi Nvu o_o vi dico prima di leggere chi è che racconta (cosa che non mi piace) D: mi dispiace, se qualcuno sa come risolvere, mi fa un favore se mi risponde. Grazie.

 

The Proposal

Capitolo 2

(InuYasha)

 

Tutto mi aspettavo..ma non questo. Ancora una volta, il mio capo mi stupisce.

Magari lo puniva..con qualche sospensione tipo ai ragazzini di scuola, e invece no, lei schietta:

Libera il tuo ufficio.

Fredda direi anche. Beh, è per questo che non oso tanto contraddirla perché so di poter avere la stessa fine, aspettando fra due anni di essere anch’io al suo stesso livello.

 

Ma tornando alla realtà…

 

-Naraku..libera il tuo ufficio.- rispose solamente Kagome.

L’interessato, alzò la testa con uno sguardo..sconvolto; poi guardò me e di nuovo lei e increspandosi le labbra –con ancora la bocca aperta- quasi con difficoltà ad usare uno dei 5 sensi del nostro corpo disse solo:

-P-Prego?-

-Ti ho chiesto mille volte di far andare Bankotsu da noi, e non l’hai fatto: Sei licenziato.-

 Continuando a guardarli, chiusi la porta di vetro dietro di me, per non far insospettire nessuno, da come parla piano, sembra che vuole –almeno- licenziarlo con dignità. Naraku nel frattempo, riprendendo un po’ d’aria ricominciò a parlare.

-Te l’ho detto, è impossibile. Bankotsu Mercy non ha mai rilasciato un’intervista in vent’anni.- disse sicuro di sé. Ma prontamente ella rispose.

-È davvero buffo, perché gli ho appena parlato al telefono e ha detto di sì.-  

Ahia. La strega ha tirato le arti magiche. Che farai?

-Scusami?-

-Non l’hai neanche chiamato. Vero?- domandò infastidita. E lo sarei anche io se un mio indipendente non fa il suo lavoro.

-Ma..!-

-Lo so, lo so. Bankotsu è un tipino difficile da trattare…per te.- e avvicinandosi verso di lui -Senti, ti do due mesi di tempo per trovarti un altro lavoro e poi dirai che sei stato tu ad andartene. Ok?- concluse sempre fredda ma tranquilla, non aspettando risposta uscendo –seguito da me- da quel ufficio ormai libero.

-Che sta facendo?- continuando a camminare

-Si muove..- rispondo osservando Naraku andare avanti e indietro -..Ha gli occhi in fuori.- finì non riuscendo più a vederlo.

-Non farlo Naraku..non farlo..- sussurrò..sapendo cosa farà e infatti eccolo che spunta fuori nel corridoio e lei non potendo fare nulla si girò per “compiacerlo”. Sì, perché sa che tanto vincerà lei.

-SEI…UNA MALEDETTA..VIPERA!- e subito tutti i colleghi alzarono lo sguardo spaventati e forse sbalorditi(?) da quello che poteva succedere..perché mai nessuno le aveva risposto così, nessuno aveva mai detto ciò che pensavano tutti di lei e neanche quello che disse dopo.

-NON HAI IL DIRITTO DI LICENZIARMI!-  e vendendo il suo ex capo tranquilla con indifferenza continuò -L’ho capito il tuo “giochetto”, approfitti della storia di Mercy solo per farti bella col consiglio di amministratore, perché TU ti senti minacciata da ME!-

Ma Kagome continuò a starsene zitta sorridendo; certo che lei sa proprio come gestire le cose, e forse si sta anche divertendo, è incredibile sembra la regina delle nevi.

-Sai cosa sei?! SEI UN MOSTRO!-  secondo ahia. Meglio che mi sieda penso che il suo discorso sarà lungo.

-Naraku, smettila.- ma lui continuava

-Il problema è soltanto uno, è che tu non hai uno straccio di vita, fuori da questo ufficio; e pensi di poter trattare tutti noi, come se fossimo i tuoi schiavi personali! Sai una cosa: provo una gran compassione per te, perché lo vuoi sapere che cosa avrai sul tuo letto di morte? Niente e nessuno.-

E finì. Davvero forte come frase. E Kagome prendendo aria cominciò subito a rispondergli.

-Ascolta con attenzione, Naraku, non ti ho licenziato perché mi sento minacciata.- E subito Naraku fece la faccia di uno come “sì certo” credendo di aver il coltello dalla parte del manico, ma, non si era resa conto che ha perso prima ancora di poter aprir bocca in quell’ufficio.

-No..Ti ho licenziato perché sei pigro, inetto, incompetente e passi più tempo a tradire tua moglie di quanto ne passi in ufficio; e se dici un’altra parola, InuYasha ti sbatte fuori a calci nel sedere Oke..!- -Sei..!- -Un’altra parola: e uscirai di qui con una scorta armata. InuYasha ti riprenderà col telefonino e ti sbatterà su quel sito internet..qual’era?- si rivolse poi a me sorridendo cattivante sapendo già la risposta -YouTube?- le risposi sottointeso, anche perché sono stato proprio io a cercare cose su Naraku dato che Kagome ne era così furiosa di avere certi “incompetenti” come dice lei.

-Esatto. È questo che vuoi?- e Naraku fece la faccia di chi ha veramente perso (neanche nei miei sogni riuscirei a vedere il vero Naraku con quella faccia xD ma fate finta che lo sia!NdA)

  -Come pensavo. Ora ho da fare.- e si girò verso la sua meta, e i colleghi tornarono ai loro posti, come se non fosse successo niente.

-Fai portare via quella vetrinetta e falla mettere nella sala riunioni.-

-Sarà fatto.-

-E nel weekend dovrai aiutarmi a correggere i suoi manoscritti-

-Questo weekend?-

-Ti crea problemi?- mi “chiese”come per dire “non mi interessa è un ordine”o “ti butto fuori se mi dici di sì, sai che ne sono capace”.

-No, è che..è il compleanno di mia nonna, compie novant’anni..dovevo andare..- ma già stava andando via non appena le dissi di no. - ..D’accordo..non ci andrò. In effetti mi stai salvando da un weekend noiosissimo..ahnf..e grazie dell’ascolto.- finii con ironia ma infastidito. Non la sopporto quando fa così, va bene che licenzia in modo giusto, ma avere almeno rispetto per gli altri, anche se non sono del suo stesso livello non vuol dire che io valgo di meno!...Però, adesso come la mettiamo con i miei? -.-‘’

Ogni volta, da quando sono qui a New York, i miei non hanno fatto che chiamarmi per tornare indietro, ma poi quando “capirono” (o almeno mia madre) che era una cosa seria, pensai che avrebbero smesso, ma continuarono lo stesso quando non tornavo neanche per le vacanze, anche perché non ce n’era neanche una dove potevo almeno partire e tornare appena in tempo, soprattutto poi se la strega ti lasciava dei compiti da svolgere. Ma ormai non posso tirarmi indietro neanche stavolta. Presi il telefono, pronto per dare ancora una volta cattive notizie ai miei.

 

 

Torno seduta nel mio ufficio. Uff..cavolo quel Naraku..ci mancava solo lui, qui nessuno mi capisce.

Mi ha fatto davvero imbestialire. Cosa crede?! Che non lo sappia che non avrò nessuno? O che tutti abbiano paura di me? Beh lo so. Ma ripensandoci…oddio..vado verso il bagno, finché non mi vedo allo specchio e noto le lacrime, pur sottili e lente a cadere ci sono.- Maledizione…!!-  e mi asciugo con la carta del rotolo. Torno in ufficio e prendendo il set di trucchi ritorno in bagno. Meglio darci una ritoccata. Ho pur sempre la mia dignità e orgoglio. Quando uscii, fuori dall’ufficio notavo il mio indipendente alquanto amareggiato. Deve essere la sua famiglia, sembra che lo vogliano..mah, in fondo è solo il compleanno di sua nonna.

-Sì..Mamma. Lo so, lo so. Ok, senti, dille alla nonna che mi dispiace..Mamma..che vuoi che ti dica..devo lavorare. No. Non è vero..NO!Senti..io voglio quella promozione..lo so che papà è arrabbiato.-  e vado verso di lui e vedendomi arrivare cambia discorso, come se non lo avessi sentito -Ma noi valutiamo tutte le proposte molto seriamente, le faremo..sapere al più presto possibile.- e posa il telefono -Parlavi con la famiglia?- gli dico a bruciapelo -Sì..- ormai scoperto -Hanno detto: licenziati?- -Ogni santo giorno- stavo per rispondere driiin (scusate i suoni) 
ma squillò il telefono e subito rispose
-Ufficio della signorina Kagome Higurashi..sì, ok..va bene.- chiude -Shikon e Hama vogliono vederla subito.- -Uhm..- Anf..mi chiedo cosa vorranno, speravo di tornare ai fatti miei…chissà che vorranno..-Ok, vieni a chiamarmi tra 10 minuti.- e così vado.-Ok.- so che sta pensando..”maledetta, non mi fai mai un favore”.

Passarono quei 10 minuti, e andai verso l’ufficio dei miei superiori. Basta non ce la faccio più, voglio sbrigarmi, finire questa giornata e andare a casa!

Entro e chiudo la porta.

-Shikon, Hama.- salutai

-Kagome! Congratulazioni per l’intervista su Mercy, è fantastico…- si complimentò Shikon

-Grazie,grazie e grazie. Non vorrai darmi un altro aumento eh? ahah- risposi sorridendo e compiacendomi del mio lavoro, perché io amo il mio lavoro. Non come un certo pigrone.

-Kagome, ricordi che eravamo d’accordo che non saresti andata alla fiera del libro a Roma non potendo lasciare il Paese dal momento che non avevi il visto…-

-Sì,Certo.- risposi subito, non sapevo cosa centrava questo discorso, e sono un po’ intimorita ma provo a non mostrarlo. -Ma tu ci sei andata lo stesso.- Già. -È vero. Stavamo per lasciare tutto alla Mondadori. Non avevo altra scelta.- dissi scherzando ma dicendo la verità.

Non di certo potevo lasciare così l’associazione.

-Al governo degli Stati Uniti non interessa chi pubblica al Colden Book e..-

-Abbiamo parlato con l’avvocato dell’immigrazione- continuò Hama

-Beh è fantastico. Allora siamo apposto, qual è il problema?-

-Kagome, purtroppo il visto ti è stato negato.-

Oh mio dio.

-E-e questo che vuol dire?- balbettai..

-Che sarai rimpatriata.- mi rispose con tristezza e forse anche pena, ma io non mollo, anzi sono sconcertata, devono spiegarmi

-Rimpatriata?- -Pare che ci fosse anche qualche documento non presentato in tempo.-

Ma..ma è assurdo! -Andiamo..Andiamo, non sono mica un’aliena immigrata, vengo dal Giappone, Santo cielo!- sdrammatizzo -Ci sarà pure..qualcosa che possiamo fare…no?-

-Possiamo ripresentare la domanda. Ma per il momento dovrai lasciare il Paese, almeno..per un anno.-

E qui davvero non ci vedo più..Che..COSA?!..calma Kagome..respira..

-Ookey..-  ci sono! -Ok, non sarà l’ideale ma, posso gestire tutto da Tokyo..con le video-conferenze da internet…!-

-No.- disse subito Shikon

-Se vieni espulsa, purtroppo non potrai lavorare per un’azienda americana.- Seguì Hama. Ma vogliono buttarmi fuori? O_O

-Troveremo un modo. Nel frattempo affido il tuo lavoro a Naraku Spider.(che fantasia di merda xD NdA)- Concluse infine Shikon sorprendendomi.

-Naraku Spider? Quello che ho appena licenziato?-

-Serve un buon capo redattore, e lui è l’unico qui che abbia una certa esperienza.-

-Non posso crederci..Shikon ti prego, non è poss..- -Kagome noi vorremmo tanto che tu restassi. Se ci fosse un modo. Un modo qualunque per sistemare questa faccenda ne saremmo felici.- -Ma non c’è un modo che..- Toc Toc continuo a forzare, perché diavolo non voglio andarmene di qui. Per trovare un lavoro un buon equilibro..dio al solo pensiero di quanto tempo..ma mi fermo finché non arriva quel mio impiegato del “caffè”. Accidenti e adesso che vuole lui?

                                                                                                                                                

Note dell’autrice

Eh sì, siamo alla resa dei conti xD eheh beh mi fermo qua perché sono le 2.53 e dopo averlo riletto e riletto da giorni chissà quante volte o-o sono un po’ stanca xD.

Com’è? Vi è piaciuto? Beh fatemi sapere xD  

Bye alla prossima :D

   
 
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