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Autore: Kooskia    03/01/2012    5 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 6 – Forgiare il proprio destino

Non era facile concentrarsi quando la stanchezza iniziava a farsi sentire, i muscoli delle gambe si lamentavano senza tregua e il sudore imperlava la pelle. Eppure il ragazzo strinse i denti, cercò una presa più salda sull’elsa e si scagliò all’attacco.
La radura risuonava del clangore del metallo che colpiva il metallo, dopo alcuni ultimi minuti di quel duello tutto ebbe fine.
Kooskia si lasciò cascare a terra, mentre il suo avversario cercava anch’egli un momento di riposo.
-Un bel combattimento.. stai migliorando, ragazzo..-
L’uomo era uno dei migliori cacciatori della tribù, dotato di un corpo sviluppato da una vita dura nella natura selvaggia. Non c’era da stupirsi che si fosse conquistato una spada come trofeo nella Battaglia della Collina e che avesse imparato ad usarla con discreta abilità.
-Se non altro non mi ha spezzato qualche osso.. - pensò Kooskia..
Si portò la mano su un livido che iniziava a crescere sulla gamba destra, dove era caduto durante il combattimento: dava fastidio ma non più di tanto.
Kooskia si alzò, deciso a ripulirsi il sudore dal corpo quando il suo sguardo incrociò quello del draghetto dorato: era passato qualche tempo dalla sua nascita ed fino a quel momento non si era mai scollato di dosso dal ragazzo.
-Beh che hai da guardare !! Era così divertente vedermi cadere a terra ogni due minuti !! –
Si girò ben deciso a lasciarsi dietro quell’essere bizzarro per almeno qualche minuto, quando improvvisamente egli avvertì come una voce.. un pensiero non suo risuonargli in testa..
-Sì..-
Una parola tanto breve, eppure in quel momento carica di genuina ironia…

L’anziana saggia sorrise, nel guardare oltre le spalle del ragazzo. Si era interrotta nel suo racconto per osservare (come faceva spesso) l’incredibile meraviglia dorata che giorno dopo giorno sembrava voler crescere…
Si riscosse e tornò a concentrare la sua attenzione su di Kooskia..
-Dunque come dicevo, l’altro giorno ti ho raccontato del primo contatto tra il nostro Popolo e i Cavalieri, di come uno dei loro in missione esplorativa fosse giunto in queste terre e abbia contribuito a sedare un conflitto tra Clan che imperversava da molte generazioni.. noi Sciamani abbiamo sempre sospettato che i Cavalieri agissero come entità indipendenti, pertanto devi comprendere come probabilmente le tue priorità e i tuoi doveri non dovranno comprendere solo il Popolo dei Lupi, ma anche altre persone e culture che ancora ci sono ignote e.. –
Kooskia fece cenno di voler fare una domanda e la sciamana annuì facendolo parlare…
-Anziana Madre.. io.. ancora non capisco.. – il ragazzo fissava un punto imprecisato del terreno su cui era seduto a gambe incrociate pur di non fissare negli occhi la saggia donna.
-Perché devo fare tutto questo? Perché dovrò lasciare questa mia foresta? Perché non posso semplicemente vivere qui e così il mio drago… -
La vecchia si alzò, osservando la radura nella quale stavano avendo le loro quotidiane lezioni.
-E’ molto semplice Kooskia.. tu non sei obbligato a far nulla, tuttavia questo è un grande onore per il nostro Popolo, da troppo tempo siamo rimasti ignari di cosa accadeva nel mondo e il risultato è stata solo distruzione e morte. Quando il tuo drago sarà in grado di volare voi potrete viaggiare più lontano di quanto nessuno di noi abbia mai fatto.. potresti scoprire la causa del male e del pericolo che ci ha attaccati ed evitare che accada di nuovo..-
L’anziana osservò il giovane annuire, mostrando un’espressione più convinta. Ella era consapevole che Kooskia non avrebbe dimenticato tanto facilmente gli orrori di quel triste giorno.
Fece alcuni passi, pensando a come ingentilire ulteriormente il suo discorso quando inevitabilmente il suo sguardo si posò sul draghetto.
Come ogni membro degli Sciamani del Popolo dei Lupi, lei conosceva rudimenti di magia ed era rimasta non poco sorpresa dal sentire il resoconto di Kooskia come secondo lui il draghetto fosse in grado di comunicare parole o brevi frasi nella sua mente..
-Sei vecchia, sei saggia.. tu sai dei draghi..-
Quando avvertì il tocco di quella mente giovane eppure potente nella sua, l’anziana non potè frenare un gemito di sorpresa: ma era una sorpresa benevola, di quelle che lasciano il sorriso sulla bocca..
E l’anziana non lo represse quando si rese conto di un’altra cosa…
-Maschi… che siate lupi o umani o forse anche draghi, siete tutti uguali… immagino che non ti eri reso conto di avere a che fare non con un drago, ma con una dragonessa… -
L’espressione di Kooskia non necessitava ulteriori spiegazioni..
La donna concentrò la sua attenzione sulla giovane creatura dinanzi a lei..
-La mia conoscenza è data da minuscoli brandelli di sapere.. ma nel vasto mondo che affronterai, troverai domanda a tutti i tuoi enigmi: insieme al tuo Cavaliere.. –
Quindi si voltò, mantenendo sempre un sorriso di consapevolezza …
-Dovrai darle un nome.. e bada bene che le piaccia !! Voi maschi coi nomi non ci sapete proprio fare.. beh.. comunque-
La sua espressione si fece dubbiosa..
Il ragazzo e il drago comunicavano con la mente.. già questa capacità seppur non significativa lasciava aperta la possibilità … e quello strano marchio sul palmo che non si decideva a sparire..
-Kooskia, voglio fare un tentativo… e bada che non mi accontenterò di una o due prove-
Si chinò, fino ad afferrare una pietruzza .. per poi lanciarla al ragazzo che l’afferrò al volo..
Che cominci allora.. sia per te che per la tua dragonessa è tempo di forgiare il proprio destino..
-Concentrati su quella pietruzza, cerca di scavare a fondo dentro di te, oltre la tua mente e le tue conoscenze .. e ripeti con attenzione queste due parole…-
  
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