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Autore: TheBlazer    03/01/2012    2 recensioni
Da una collaborazione lord_mew e Pequedark_Velvet... *rullo di tamburi* Jet, un giovane e coraggioso ranger di Forestopoli, Hoenn, parte alla volta di una nuova e misteriosa regione. Al suo fianco c'è Amber, una dolce ragazza Domadraghi determinata ad ottenere il titolo di Capopalestra. Il loro obiettivo sarà ritrovare il professor Hazel, un noto studioso di evoluzioni scomparso nel nulla poco tempo prima. Ma quello che né Jet né Amber sanno è che gli studi di Hazel racchiudono un grande, antichissimo segreto, e che quella che è cominciata come una semplice investigazione potrebbe trasformarsi in una missione per la salvezza del mondo...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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light&dark
  Pokemon Light & Dark: Safiria

Risveglio






Jet era morto.
Doveva essere morto.
Non percepiva assolutamente nulla, se non la vacua, distante consapevolezza che i suoi sensi si stavano spegnendo poco a poco. Il buio lo avvoltolava come una soffice ala nera, attirandolo dolcemente nelle sue remote profondità, e lui si lasciava trascinare senza opporre la minima resistenza, soggiogato da quella corrente oscura e invitante, piena di promesse di pace.
Non cedere, ragazzo.
Ad un tratto, un improvviso raggio di luce trafisse le tenebre. Quella luce parlava di dolore e di amarezza, ma anche di sorrisi e risate, di affetti e amicizie, di coraggio e sapienza. Quella luce parlava di vita. E gli ricordava quanta strada avesse ancora da percorrere. C’erano ancora troppe emozioni da provare, troppe cose da sperimentare, troppe persone da conoscere.
Non sono ancora pronto a morire, pensò torpidamente Jet.
Allora resisti, sussurrò una voce melodiosa nella sua testa. Resisti e vivi, Veggente. E non dimenticare che il tuo viaggio è appena iniziato.

« Ha visto, professore? Si è mosso! »
« Sia ringraziato il cielo! Jet? Jet, mi senti? »
« Jet, ti prego, svegliati! »
Quelle voci, dapprima ovattate e confuse, si fecero poco a poco sempre più chiare. Gli parevano stranamente familiari, ma ora come ora non avrebbe saputo abbinarle a un volto...
« Per favore, Jet! »
Lentamente, Jet prese maggiore coscienza del proprio corpo. Era disteso su qualcosa di morbido – letto, si chiamava letto – e lungo le braccia avvertiva un leggero prurito, come se delle minuscole sanguisughe gli stessero mordicchiando la pelle. Lottando contro il torpore che le appesantiva, Jet riuscì in qualche modo a sollevare le palpebre... e quasi sussultò quando si ritrovò davanti al naso due visi.
Uno era minuto grazioso, dominato da grandi occhi di un azzurro incredibile e circondato da una nuvola di riccioli castani.
L'altro era più largo e grossolano, con il mento ombreggiato da una barbetta scura. Lo sguardo color caramello era caldo e benevolo, e bastò incrociarlo perché Jet percepisse un immediato senso di sollievo. Aveva visto quello sguardo già molte volte, sia all'Accademia Ranger che a Borgo Foglianova.
« Professor Birch » mormorò.
Birch sorrise, un sorriso triste. « Mi sono precipitato qui non appena Maya mi ha informato dell’accaduto. Temevo di essere arrivato troppo tardi… » Il suo tono s’incrinò. « Mi sento terribilmente in colpa per averti coinvolto in questa brutta situazione, Jet. »
Jet fece per tirarsi su, ma una scarica di dolore lo trapassò da parte a parte e lui ricadde sui cuscini con un grugnito. Fu solo allora che si rese conto di avere il torace nudo e le braccia percorse da tubicini, uno dei quali collegato a una flebo.
« Questo è... un ospedale...? » Girò la testa quanto poté. Attorno a sé vide pareti bianchissime, immacolate. Al centro della stanza c'era un tavolino rotondo, su cui qualcuno aveva appoggiato un mazzo di narcisi. Il delicato profumo dei fiori si mescolava all'acre odore antisettico che impregnava l'aria. « Siamo a Porto Quarzipoli? »
« Uh-uh » annuì Maya. « Sei rimasto in coma per giorni. Ci hai fatto prendere un bello spavento, ranger, dico sul serio. »
« Che diavolo è successo? » mugolò Jet.
« Alla laguna? Esattamente non lo so nemmeno io » ammise la ragazzina « Tutto quello che so è che cinque giorni fa, mentre stavo massacrando l'ennesimo dilettante, nella mia palestra è comparso un Aposend. Sono rarissimi gli Aposend, sai? In certe isole li considerano addirittura creature leggendarie. Ovviamente, quando l'ho notato mi sono subito avvicinata a lui e subito dopo ho visto voi due distesi sul suo dorso insieme a Wyrveon e... »
« Aspetta, frena un secondo... cos'è un Aposend? »
Maya corrugò la fronte e indicò qualcosa dalla parte opposta della stanza. « Beh, quello. »
Jet si sollevò a fatica... e rimase di sasso.
Vicino al muro c'era una creatura alta più di due metri, con il corpo completamente ricoperto di un morbido vello bianco come la neve, che si scuriva nel nero carbone sul muso e sul petto. Le zampe lunghe ed eleganti terminavano in artigli affilati come rasoi. Dal dorso sporgevano due ali oblique, simili a quelle di un Latios. Ma a catturare l'attenzione di Jet furono soprattutto le iridi, grandi iridi di un penetrante rosso cremisi... le iridi del Pokemon che lui considerava come un fratello.
« Absol? » Dopo un attimo di smarrimento, Jet sorrise e tese la mano. « Sei tu, amico mio? »
Absol, o meglio, Aposend trotterellò subito verso di lui, offrendo la testa alle sue carezze. Era proprio lui. Mentre gli accarezzava il collo sinuoso, Jet ebbe l'impressione che Aposend sprizzasse emozioni nello stesso modo in cui una stella emana luce: preoccupazione, sollievo e felicità scorrevano dal Pokemon alle sue dita come un fiume in piena, sommergendogli la mente di pensieri non suoi.
« Sei stato tu a salvarci » mormorò il ranger in un lampo di comprensione. « Ci hai protetti tu da quell'esplosione, vero? Senza di te, io e Amber ora saremmo... Amber! » Il ragazzo trasalì. « Come sta Amber? Dov'è? »
« Shh, non agitarti » disse Birch, appoggiandogli una mano sulla spalla. « Amber ha sicuramente visto giorni migliori, però le sue condizioni sono stabili e i medici sono ottimisti. Adesso sta riposando nella stanza vicina. »
Jet fece un sospiro di sollievo. « Grazie al cielo. »
« Sarà contenta di sapere che ti sei svegliato, era preoccupata da morire per te 
» squittì Maya. «  E a proposito di Amber, non indovinerai mai chi è venuta a trovarla stamattina! » 
« Chi? » Il ragazzo sentì una familiare sferzata di gelosia. « Ryan? »
Maya scosse la testa con una risatina. « Macché Ryan e Ryan! No, sto parlando di Miss Io-sono-una-strafiga-tu-non-vali-un-fico-secco... nientemeno che Sua Altezza Reale, sua sorella Opal! »
« Opal?! » Jet era esterrefatto. «  Ma se lei e Amber si odiano a morte! »   
« Lo so, è questa la cosa strana! » Maya s'adombrò, visibilmente seccata. « Sacro Arceus, ma ti rendi conto che quella racchia dai capelli biondi mi ha letteralmente buttato fuori dalla stanza di Amber? Ha osato fare un simile affronto a me, una Capopalestra titolata, nominata appositamente dalla Lega di Safiria! La prossima volta che s'azzarda a mettere piede a Quarzipoli la spingo giù dal molo, poco ma sicuro. Oggi la perdono solo perché a quanto pare aveva qualcosa di super segreto da dire ad Amber... roba da Domadraghi, suppongo. » La ragazzina si strinse nelle spalle. « Oh, giusto, e sempre parlando di Domadraghi ho una brutta notizia: Ladon Pendragon è scomparso nel nulla. »   
« Lo so » disse Jet, stringendo i pugni.  « E io ho una notizia ancora più brutta: Pendragon e Hazel si sono alleati con il Team Rocket per impossessarsi di Safiria. »    
« Che cosa? » esclamò Birch.
Jet li aggiornò rapidamente sui fatti avvenuti alla laguna, raccontando a lunghe linee la leggenda dei Titani e provando a spiegare di come avevano localizzato il tempio e trovato il Frammento.
« Insomma, fammi capire: tu prima eri lì che vagavi nel fango, senza la minima idea di cosa fare o di dove andare, poi hai sentito una specie di strano calore e... puf! Tutto t'è diventato chiaro? »
« Più o meno » disse Jet, un po' scocciato dal pessimo riassunto di Maya.
« Eppure, solo un Veggente può entrare in contatto con i cuori dei Pokemon » rifletté la castana. « Ma un Veggente teoricamente dovrebbe avere anche la facoltà di comunicare con loro. Jet, tu sai parlare con i Pokemon? »
Jet aveva già aperto la bocca per negare, ma Birch lo anticipò: « Ma certo che può parlare con i Pokemon, Maya! Attraverso lo Styler, lui può infondere i suoi sentimenti in loro, e ricevere i loro in cambio. »
« Quello lo sanno fare tutti i ranger » obiettò Jet.
« Non importa, adesso è di te che stiamo parlando. La linea di sangue di Larimar è scomparsa oltre un secolo fa... mi chiedo come accidenti abbia fatto a rispuntare a Hoenn. » Birch si grattò la barbetta, pensieroso. « Dannazione, non riesco ancora a credere che Hazel si sia venduto al Team Rocket. E' sempre stato un tipo un po' bislacco, ma restava pur sempre un mio collega... credevo che stesse dalla nostra parte. »  
« Hazel è solo un viscido traditore » sbottò Jet. « Non la passerà liscia, lo giuro sulla mia stessa vita. »
« Ehi, non pensare di essere l'unico a voler scendere in campo » disse Maya, scrocchiandosi minacciosamente le dita. « Io sono con te, e confido che lo saranno anche i Capipalestra di Platinopoli, Nuova Smeraldopoli, Oripoli, Opalina, Topaziopoli e Rubinia. Gli invierò subito un messaggio, affinché mettano in allerta le città e al tempo stesso si preparino a fronteggiare il Team Rocket al massimo delle loro forze. »
« Nel frattempo dobbiamo impedire a tutti i costi che Hazel s'impossessi dell'ultimo Frammento » aggiunse Birch. « Dubito che riusciremo a contrastare quattro Titani nello stesso momento... Sarà già un miracolo se riusciremo a sconfiggerne tre. »
Jet continuò ad accarezzare Aposend con espressione assente. Tra sé e sé, aveva già deciso cosa fare. Ma stavolta Amber non sarebbe venuta, no... stavolta sarebbe stata al sicuro.
« Partirò subito » disse, con insolita calma. « Non posso starmene con le mani in mano mentre l'intera regione si mobilita. Dopotutto sono il Veggente, giusto? Troverò quel dannato Frammento e lo riporterò qui prima ancora che Hazel se ne accorga. »       
Birch e Maya annuirono cupamente. Nessuno dei due ne era contento, ma accettarono a malincuore l'unica soluzione possibile.
« Sarà difficile » osservò Birch. « Hazel gode di poteri molto limitati rispetto a quelli di un vero Veggente, ma prima o poi localizzerà l'ultimo Frammento. L'unica carta a tuo favore è che lui sa che sei sopravvissuto all'esplosione, né ha ragione di sospettarlo, quindi non cercherà di sabotarti in partenza. » 
« Giusto, cerchiamo di vedere l'aspetto positivo... »
« Ma » aggiunse Birch, questa volta con una nota inflessibile nella voce « tu non ti muoverai da questo letto prima di cinque giorni. Hai bisogno di cure e di riposo. »
« Prof, ma io non posso... »
« Oh, sì che puoi. Puoi e lo farai. » Birch scarmigliò affettuosamente i folti capelli castani del suo ex pupillo. « Jet, pensi davvero di essere in condizioni di viaggiare? Ora come ora, è già tanto se riesci a metterti a sedere. Non ce la farai mai ad attingere ai tuoi poteri così, figuriamoci poi a raggiungere il Frammento, ovunque esso sia. E se fosse a Topaziopoli, la gemma dei ghiacci? O magari a Opalina, nel cuore del deserto? Hai bisogno di energie, ragazzo, energie che adesso non hai. »
Jet non seppe come replicare.
« Cerca di vederlo come un periodo di vacanza, ranger » disse Maya con un sorriso un po' tirato. « Andrà tutto bene, vedrai. »

Nel frattempo, anche nella stanza accanto gravava un'atmosfera piuttosto tetra. Amber, distesa a letto, lottava contro il caldo senso di torpore che le appesantiva le palpebre, mentre Opal, seduta al suo capezzale, fissava la sorella con sguardo indecifrabile.
« Perché sei qui, Opal? » chiese Amber con voce un po' impastata.
La bionda parve riscuotersi. « Per assicurarmi che non ti avessero affettato come un tacchino nel giorno del ringraziamento, ovviamente. »
« E come facevi a sapere dov'ero? »
Opal esitò un attimo. « Mi hanno inviato un messaggio via Pidove. » 
« Non è vero. » Amber la guardò dritta negli occhi, sforzandosi di ignorare il bruciore emanato dalla ferita all'addome, che sembrava pulsare in fiamme sotto l'esperto bendaggio in cui era avvolta. « Solo Maya, Birch e pochi fidati infermieri sanno che siamo qui, me l'ha detto Maya stessa. Permettimi di ripetere la domanda, sorella... come facevi a sapere dov'ero? »
Opal ricambiò con uno sguardo furente, ma alla fine s'arrese. « L'uomo che adesso mi rifiuto di considerare mio padre ci ha traditi ed è passato dalla parte del Team Rocket. Ha cercato di persuadermi a seguirlo... voleva a tutti i costi che io mi schierassi al suo fianco per la battaglia che presto avrà luogo a Safiria. E io gli ho detto che sì, l'avrei sostenuto. »
Amber fece per sollevarsi, ma Opal la fermò con un gesto.
« Era un'occasione d'oro » sibilò la bionda. « Se gli avessi detto di no, lui sicuramente avrebbe cercato un modo per togliermi di mezzo, visto che ormai sapevo del suo piano. Adesso, invece, potrò essere una spia per coloro che organizzeranno la resistenza. Nostro... padre, se così lo vogliamo ancora chiamare... potrebbe passarmi informazioni preziose sulle prossime mosse dei nostri nemici. »       
Amber annuì, meravigliata dalla prontezza con cui Opal aveva accettato il suo ruolo di doppiogiochista. Sua sorella era sempre stata arrogante e altezzosa, questo sì, ma mai una bugiarda. « Ti ha detto perché l'ha fatto? »
« Per il suo maledetto orgoglio, naturalmente. »  Opal sbuffò. « Lui è convinto che i Domadraghi siano sprecati, a Crisopoli. Vuole un'isola più grande, più denaro e più influenza. E vuole che la gente si prostri davanti a lui e lo tratti con la deferenza con cui tratterebbe un dio. »
Amber scosse lentamente la testa. Non poteva essere... non era quello l'uomo che conosceva e amava. Suo padre era un tipo orgoglioso, senz'altro, però non aveva nulla dell'avidità dipinta dalle parole di Opal. Suo padre amava il proprio mestiere, e soprattutto amava i Pokemon: com'era possibile che avesse scelto di spalleggiare il Team Rocket, con tutte le sue violenze e cattiverie?
« E così, tre giorni fa è partito in segreto, lasciando me con il titolo di sostituta Capopalestra. Non so dove sia andato, però penso che sia in qualche base nascosta dei Rocket. » 
« E adesso? » sussurrò Amber.
« Adesso si combatte » disse la bionda in tono deciso. « Non appena il Team Rocket rinverrà il quarto e ultimo Frammento, comincerà la battaglia per Safiria. Probabilmente ci verrà data la possibilità di arrenderci, ma solo pochissimi lo faranno... I Capipalestra e i loro vice e tutti coloro che vorranno seguirli lotteranno per la nostra regione. »
« Non è detto che sarà il Team Rocket a trovare l'ultimo Frammento » obiettò debolmente Amber. « Potrebbe farlo Jet. »
« Jet? » Opal inarcò un sottile sopracciglio dorato. « Quel ranger dalla lingua troppo sciolta? E perché mai? »
Amber prese fiato. « Perché lui è il Veggente. »
Opal sbarrò gli occhi, stupita. « Che cosa? Il Veggente, quel plebeo coi capelli a punta? Stai scherzando, mi auguro. E' impossibile che gli dèi abbiano concesso un dono così prezioso a uno sciattone del genere... è un totale spreco! »
« No, non è uno spreco. » Amber sorrise, fiduciosa. « E' la miglior scelta possibile. Arceus non avrebbe potuto trovare un candidato più adatto. Jet si risveglierà presto e troverà quel Frammento, ne sono sicura. »
« Bah... » Opal scosse la fiera capigliatura bionda. « Confido più nel potere dei Capipalestra che nel suo, ma spero che se non altro sappia cosa sta facendo. »
« Lo sa, stai tranquilla. » Amber scoprì di essere stranamente calma. Era ancora preoccupata, per Jet e per l'intera Safiria, ma adesso la preoccupazione stava sfumando in una salda determinazione. Adesso aveva un obiettivo da raggiungere. Anche se avesse dovuto combattere contro il suo stesso padre, l'avrebbe fatto con mente lucida e sgombra. Il semplice pensiero dei pericoli che Jet aveva e avrebbe corso la tormentava, ma doveva fidarsi di lui... doveva essere forte e mostrarsi tenace e coraggiosa.  Era l'unico modo che aveva per proteggerlo.
Opal si alzò lentamente in piedi, scrutando la sorella dall'alto in basso. « Quando sarai dimessa dall'ospedale, avrai pochissimo tempo per allenarti prima di dover entrare in battaglia. Combatteremo insieme per difendere la libertà di Crisopoli e di Safiria. Ti consiglio di usare saggiamente il tempo che ti rimane, con o senza ranger. »
La ragazza fece per andarsene, ma esitò un secondo e si voltò verso la sorella, lanciandole qualcosa. Prima che Amber potesse capire bene quello che stava succedendo, sul grembo le atterrò una strana pietra: era piccola e tondeggiante, e di un profondo blu mare.
« E' una Pietra Idrica » spiegò Opal, quasi di malavoglia. « Potresti utilizzarla su Seadra, non credi? Ho pensato che sarebbe potuta tornarti comoda. »
Amber sollevò la Pietra Idrica. A seconda di come la luce la colpiva, sfavillava di riflessi diversi. Le si strinse lo stomaco. Era il primo dono che riceveva da parte di Opal.
« Grazie, sorella » disse con una punta di commozione. « Ne farò buon uso, te lo prometto. »   
I due sguardi castani s'incrociarono, identici in tutto tranne che nell'espressione: quelli di Amber erano caldi e fiduciosi, quelli di Opal pieni di distacco. Eppure, per un solo brevissimo istante, la facciata di ghiaccio della bionda parve vacillare, e Amber ebbe l'impressione che al di là di essa ci fosse qualcos'altro, una morbida anima segreta di cui Opal non aveva mai voluto parlare.





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Finalmente si aggiorna *.* che dire... mi diverto così. Volevo innanzitutto ringraziare infernapenergy, EOW, kety100, Lord Mew e Adventure Boy per aver messo la storia tra le preferite, e naturalmente franky9397 per non farmi mai mancare il suo prezioso supporto *.* buon anno a tutti, raga!

Bacio,
- Flames


Nome: Aposend
Elemento: Buio 
Altezza: 2,15 m
Peso: 105 kg
Descrizione: forma evolutiva di Absol. Ha la capacità di spiccare balzi portentosi e di volare anche per lunghe distanze. Gode di sensi sviluppatissimi, che gli consentono di percepire persino i più lievi cambiamenti climatici. E' un combattente tenace, disposto a lottare fino alla morte pur di proteggere coloro a cui tiene.





  
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