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Autore: Saralasse    03/01/2012    11 recensioni
[...]Una sensazione di pericolo l’aveva colta quando aveva inserito la richiesta fra le altre sul tabellone delle missioni, tuttavia si era detta che non poteva essere niente di reale, non era una missione complessa e il villaggio da cui giungeva si trovava nei pressi della città.[...] Una nuova storia sulla mia coppia preferita, NaLu naturalmente! Enjoy it ;)
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Natsu si risvegliò in un luogo completamente diverso dalla camera dove aveva trascorso la prima notte in quella casa: era freddo e umido, sporco, e qualcosa di viscido ricopriva a tratti il pavimento. Almeno, potè constatare, non era buio e riusciva a guardarsi intorno senza problemi. Il suo sguardo percorse lentamente il profilo del letto sul quale giaceva, fino a posarsi sulla persona addormentata ai piedi di esso.

Lucy. Era lei, su questo non c’erano dubbi. Ma la sua mente? Era ancora vittima di Angĕlus o era libera? Si era trattato di un orribile incubo?

“Lu…?”, provò a chiamarla, la voce poco più che un sussurro. A fatica, per via delle ferite che aveva un po’ su tutto il corpo e limitavano i suoi movimenti, riuscì a mettersi seduto, allungando una mano verso di lei.

La guancia che aveva colpito era ancora arrossata per le ustioni e vi posò la mano, delicatamente, come a voler lenire il dolore che doveva aver causato. Poteva quasi sentirlo sulla propria pelle quel colpo, vibrare nel cuore al solo ricordo. La mano di Lucy raggiunse la sua mentre lei socchiudeva gli occhi e si sollevava, guardandolo negli occhi.

“Natsu… ti sei svegliato finalmente”, disse in un soffio mentre lo abbracciava, piano, per non fargli male. “Credevo… temevo che Lucifer ti avesse ucciso, non volevi saperne di riaprire gli occhi!”.

Natsu ricambiò l’abbraccio, tuffando il viso nei capelli biondi di Lucy, inspirandone il profumo che sapeva di casa; forse alla fine, ne erano davvero usciti in qualche modo, perché tra le braccia teneva la sua Lucy, quella che lui stesso aveva trascinato alla gilda e nella propria vita. E, inevitabilmente, anche nel suo cuore.

“Lucy, ce l’abbiamo fatta? Lucifer è morta?”.

La maga lasciò andare un sospiro, sollevandosi leggermente per poterlo guardare in viso; solo allora, Natsu si rese conto delle fasciature che si intravedevano sotto i vestiti. “No, purtroppo no. E dire che l’abbiamo fatta arrabbiare non renderebbe nemmeno lontanamente l’idea di quanto sia infuriata. Mi ha lasciata andare, dicendo che mi ribello anche troppo per i suoi gusti e che, con te morto…”. Fece una pausa e chiuse gli occhi, come a voler scacciare un triste pensiero. “Con te morto, io non gli servivo più. Quando si è resa conto che eri ancora vivo ha deciso di gettarci quaggiù, tutti e due, con l’intento di costringerci a fare ciò che vuole prendendoci per stanchezza. Ha detto che siamo fortunati a servirle altrimenti ci avrebbe già uccisi”.

Natsu prese il viso di Lucy fra le mani e la baciò delicatamente. “Io voglio riportarti a casa, Lu. Queste ferite non sono niente per me, sconfiggerò quel mostro e torneremo tutti e due a Fairy Tail, devi credermi!”.

Lucy mise le mani sulle sue, guardandolo dritto negli occhi e gli sorrise, liberandosi della stretta per poterlo abbracciare. “Mi sei mancato Natsu. Anche se ero certa che prima o poi saresti venuto a prendermi, quelle fiamme mi facevano troppa paura, non sono come le tue… quelle le conosco, mi fido di loro”.

Il mago sorrise, scoprendo i canini affilati e rafforzò la stretta attorno a lei. “Mi sei mancata moltissimo anche tu, Lu… ma se non fosse stato per Loke non avrei mai saputo che sei ancora viva, non ho molti meriti in questa faccenda, mi sono fatto addirittura catturare!”.

Lei scosse lievemente la testa, in segno di diniego. “Se non ci fossi stato tu davanti a me forse non sarei riuscita a trattenere Angĕlus e quell’attacco avrebbe ucciso chiunque si trovasse al tuo posto… era quello che voleva in quel momento, era talmente livida di rabbia che non intendeva lasciarti in vita. Sei stato molto fortunato, potrebbe radere al suolo l’intero continente di Fiore se rilasciasse quell’incantesimo al massimo delle sue forze”.

“Per quanto tempo sono stato incosciente?”.

“Oggi è il sesto giorno da quando sei arrivato qui… stanotte avrei dovuto consegnare il mio corpo a Lucifer”.

“Tu non consegnerai niente a nessuno Lucy!”, esclamò Natsu, stringendola con fare possessivo. “A proposito… perché proprio stanotte?”.

“Stanotte saranno trascorsi sei mesi dai funerali che avete celebrato per me, credendomi morta. Non so bene in che modo ma pare che le cose siano collegate, perché dovevo perdere ogni legame con la mia vita: sei giorni dopo il mio funerale hai abbandonato la tomba rassegnandoti alla mia morte. Sei settimane dopo, Loke e gli altri spiriti sono venuti a conoscenza della mia dipartita, immagino che Lucifer sapesse esattamente che i loro contratti sarebbero serviti a dare invece conferma del mio essere ancora in vita: questa notizia avrebbe dovuto generare in voi, in te, una speranza intrisa di disperazione, perché non avrebbe lasciato comunque che mi trovaste prima dell’approssimarsi di questa notte”.

Natsu aveva sbarrato gli occhi man mano che la spiegazione di Lucy procedeva, turbato da ogni rivelazione che gli stava facendo. “Mi stai dicendo che lei ha manovrato l’intera Fairy Tail per tutto questo tempo?”.

“E’ così”.

“E perché proprio questa notte? Perché dovevano essere trascorsi sei mesi?”.

“Sei giorni. Sei settimane. Sei mesi. 666, il Numero Bestiae, il simbolo di Pravus. Stanotte, col giungere dell’ultima cifra, tu avresti dovuto… unirti a me, e trarne piacere mentre io avrei sofferto. Questo avrebbe garantito che la mia anima si distaccasse completamente dal suo involucro terreno, lasciando che Lucifer lo occupasse senza più impedimenti. E la mia capacità di aprire i Portali del Piano Stellare, amplificata dai suoi immensi poteri, le avrebbe garantito di aprire la via per il suo signore”.

“Tutto questo è folle…”, disse Natsu incatenando lo sguardo a quello di Lucy. “Non avrei mai potuto Lu, tu sei bellissima e ti desidero ma…”, arrossì a quella confessione. “Io voglio che avvenga soltanto se tu lo vuoi quanto me”.

Lucy sorrise, accarezzandogli delicatamente il viso. “Lo so, non temere Natsu. Ti conosco troppo bene per pensare che avresti mai potuto compiere un’azione tanto terribile. Mi dispiace soltanto averti trascinato qui, non ne usciremo più”.

Natsu sogghignò, lasciando Lucy e si alzò dal letto, dirigendosi spedito verso la piccola finestra che dava luce alla cella. “Non hai notato che mancava qualcuno quando ci siamo rivisti?”.

La maga aggrottò le sopracciglia, concentrata nello sforzo di ricordare, quando improvvisamente il suo viso si illuminò. “Happy!”.

“Esatto Lu! Non sarò un genio ma il mio istinto non sbaglia mai ed ero certo che quella Succuba mi stesse trascinando in una trappola… però sapeva che avevi perso le chiavi e che volevi me al tuo fianco… gli altri non hanno capito, non sapevano cosa mi avevi confessato prima di scomparire, ma io ero certo che parlasse di te, non potevo restare a Magnolia! Happy ci ha seguiti da lontano per un tratto, poi quando abbiamo imboccato la strada che conduce a Wisteria è tornato alla gilda”.

Lucy si alzò per raggiungere Natsu quando un colpo tremendo risuonò nell’aria, andando a colpire le mura dell’edificio. “Che succede?!”, esclamò mentre finiva lunga distesa sul letto.

“Erza e Mira sono arrivate”.

 

Erza e Mirajane avevano preparato i loro bagagli ed erano partite alla volta di Wisteria, muovendosi il più in fretta possibile. Il piccolo villaggio si raggiungeva in una sola giornata di cammino ma raccogliere informazioni sui loro nemici e decidere come agire per limitare al minimo i danni a loro stesse e a Natsu e Lucy, aveva preteso più tempo del previsto, così non avevano potuto lasciare la gilda prima della sesta mattina dalla partenza del loro compagno.

“Erza, tu pensi che davvero quella Succuba non si sia accorta che Happy la stava seguendo?”.

“Stai tranquilla Mira. Happy ha seguito le tracce di Natsu grazie al suo olfatto, non si è mai avvicinato tanto da farsi vedere né percepire con la magia”.

“Aye!”, esclamò l’exceed azzurro alle loro spalle.

“E tu cosa fai qui?!”, esclamò Erza, alquanto irritata. “Mi sembrava che fossimo d’accordo che ci avresti raggiunto più tardi assieme agli altri”.

“Natsu non può combattere come dovrebbe senza di me, devo venire con voi, adesso!”.

Mirajane sorrise intenerita e annuì. “Happy ha ragione, Erza. Portiamolo con noi, sono sicura che Natsu le stia prendendo senza di lui”.

Erza sbuffò seccata, incrociando le braccia al petto. “E va bene! Spero solo che non dovremo pentircene, lo metteremo nei guai!”.

Happy strinse le zampette come se avesse potuto stringere i pugni, e fissò Erza dritto negli occhi. “Non sono debole come pensi tu, vedrai!”.

Erza sollevò un sopracciglio, guardandolo stupita; una volta tornati tutti a Magnolia avrebbe dovuto ripristinare un minimo di disciplina, Natsu e il suo exceed si ribellavano troppo da quando Lucy era scomparsa.

“E va bene”, cedette. “Vieni con noi”.

Titania riprese il cammino, la mente occupata da ciò che le aveva detto Makarov: l’ordine era di lasciare che Lucifer prendesse il corpo di Lucy, l’unico modo perché fosse esiliata da Earthland era che fosse la stessa maga degli Spiriti Stellari a scacciarla nella dimensione in cui si trovava anche Pravus; tuttavia, il rischio che Lucy perdesse per sempre coscienza di sé era alto ed Erza non osava immaginare quale avrebbe potuto essere la reazione di Natsu se l’avesse persa di nuovo. ‘Possiamo solo sperare che Lucy sia forte abbastanza’.

Le porte del villaggio di Wisteria la riscossero dai suoi pensieri e la desolazione che regnava all’interno dell’abitato li scacciò del tutto. “Cosa succede qui?! Ero sicura che Wisteria fosse un villaggio abitato”.

“Temo che tutto questo sia opera di Lucifer”, disse Mirajane mentre assumeva la forma del Satan Soul. “Forse gli abitanti sono stati scacciati oppure non sono riusciti a resistere al suo potere, ormai manifesto”.

Erza equipaggiò l’Armatura del Purgatorio, preparandosi a distruggere chiunque la ostacolasse. “Cerchiamo Natsu e Lucy”.

Mirajane annuì incamminandosi assieme a lei lungo la strada principale. Tutto era immobile, persino il vento evitava di soffiare; sembrava che il tempo si fosse congelato su Wisteria. Man mano che si avvicinavano alla casa in cui dimorava Lucifer, il potere oscuro che emanava si faceva più forte, tracciando come una pista che le conducesse dritte da lei.

Erza impugnò l’enorme spada che portava con sé, fissando le porte dell’edificio. “Non credo che ci basterà presentarci per essere accolte, Mira”. Disse scagliandovisi contro nel tentativo di abbatterle. ‘Il master aveva ragione sui nostri poteri!’.

“Perché cerchi di aprire quelle porte, creiamone delle altre”, disse Mirajane serafica, apprestandosi ad attaccare. “Darkness Stream!”.

Le mura tremavano sotto i colpi tremendi delle maghe di Fairy Tail e non passarono che pochi minuti prima che Succuba e Incŭbo uscissero per affrontarle.

“Bene, bene”, disse Succuba incrociando le braccia al petto. “Sembra che qui abbiamo qualcuno che desidera lasciare questo mondo prima dell’arrivo di Pravus”.

Incŭbo non disse una sola parola, limitandosi ad armarsi dell’enorme spadone che portava con sé. “Non perdiamo tempo Succuba. Lucifer non deve essere disturbata questa notte”.

Mirajane tornò con i piedi a terra, avvicinandosi ad Erza. “Lei è mia, tu occupati del bestione”.

“Sei sicura?”.

“Sono una maga di classe S di Fairy Tail, Erza. Mi offendi se credi che non possa batterla”, disse Mira mentre si scagliava contro Succuba, impegnandola in una lotta che si rivelò da subito violenta e senza esclusione di colpi. “Soul Extinction!”.

“Obscura Clades!”.

I colpi delle due si scontravano sopra le teste di Erza e Incŭbo che non avevano certo atteso prima di iniziare a combattere a loro volta, facendo cozzare le armi una contro l’altra, ognuno nel tentativo di abbattere l’avversario.

 

Lucy aveva raggiunto Natsu alla finestra e osservava assieme a lui il combattimento. Era in ansia per le sorti delle sue nakama ma allo stesso tempo era stupita da quanto sembrassero forti in quel momento. ‘In fondo sono passati già sei mesi da quando li ho visti l’ultima volta… chissà quante cose sono cambiate’, si disse voltandosi a guardare Natsu. ‘No, lui non è cambiato proprio!’.

“Natsu!”. La voce di Happy li raggiunse all’interno mentre l’exceed si librava in volo davanti alle sbarre. “State bene?”.

Il mago strinse le sbarre avvicinandosi il più possibile. “Stiamo bene Happy ma tirateci fuori da qui, io voglio combattere!”, esclamò eccitato come non mai. “Quei due sembrano forti, li voglio battere!”.

“Natsu…”, sospirò sconsolata Lucy, il movimento della testa a sottolineare la sua disapprovazione. “Non è proprio possibile, sei stato ferito gravemente e quei due potrebbero ucciderti”.

“Il master dice che Erza e Mira sono le uniche che possono sconfiggerli, perché usano la Magia Oscura”.

“Non mi interessa!”. Natsu strepitava, il corpo in fiamme alla sola idea di combattere contro Succuba e Incŭbo. “Ho un conto in sospeso con loro, hanno tenuto prigioniera Lucy per tutto questo tempo!”.

“Il master ti ha mandato un messaggio”, disse Happy come se non lo avesse proprio sentito. Tirò fuori dalla propria borsa un foglio, ripiegato su se stesso, e lo porse a Natsu prima che l’onda d’urto dell’ennesima esplosione lo scagliasse lontano.

“Happy!”, strillò Lucy tentando di vedere dove fosse finito ma con scarsi risultati. “Happy! Happy rispondi!”, provò a chiamare, inutilmente.

Natsu le prestò attenzione solo per un momento prima di leggere il messaggio di Makarov; le mani gli tremavano di rabbia trattenuta quando giunse all’ultima parola. Non poteva credere a quello che il master gli stava chiedendo, lasciare che Lucifer prendesse il corpo di Lucy nella speranza che lei fosse abbastanza forte da scacciarla. E se non fosse stato così? Se Lucy, troppo provata dopo sei mesi di prigionia, non fosse riuscita nell’intento?

“Natsu… ehi Natsu, mi rispondi?!”, sbottò Lucy dopo averlo chiamato inutilmente per diversi minuti. “Cosa dice il messaggio?”.

Natsu si voltò a guardare Lucy e l’abbracciò, facendo bruciare il foglio fra le proprie mani. “Nulla di importante”.

“Dimmi la verità”, disse lei, sorpresa dalla sua improvvisa tranquillità. “Cosa c’era scritto di così terribile?”.

“Ho detto che non era importante!”, sbuffò Natsu, stringendola più forte. Rifiutava decisamente di ricorrere alla soluzione proposta da Makarov. “Piuttosto dimmi, Lucifer ha usato il tuo corpo per diverso tempo, sai se esiste un modo per scacciarla da questo mondo?”.

Lucy annuì, scostandosi leggermente dall’abbraccio per guardare in viso Natsu. “Esiste. In questo momento non ha un corpo, aleggia tra le mura di questa casa sotto forma di una volontà maligna. Se dopo questa fatidica notte la luce del mattino illuminasse la sua sconfitta, si dissolverebbe come neve al sole. Oppure…”, abbassò gli occhi per qualche istante. “Oppure dovrai uccidere il corpo dell’ospite, Dragon Slayer”, disse mostrando nuovamente a Natsu il suo sguardo cremisi.

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Buongiorno ^^

So di essere in mostruoso ritardo e non posso che chiedervi perdono per questa assenza prolungata ç_ç Purtroppo, se da un lato le cose in famiglia si stanno aggiustando, il che è positivissimo, dall’altro ci sono le operazioni di fine anno da compiere a lavoro, quindi il tempo a mia disposizione è sempre meno, scusate se ci metto una vita ad aggiornare ç_ç

Tornando al capitolo, cosa ne pensate? Siete abbastanza disperati per le sorti della nostra coppia di maghi preferita? Sappiate che il finale non è ancora scritto, potrebbe finire in molti modi… a ogni modo, questo capitolo mi convince anche meno del precedente, quindi… siate sincere se c’è qualcosa che non vi torna oppure semplicemente non vi piace, le critiche costruttive non mi offendono!

Beh, grazie come sempre se avete letto fin qui e retto i miei deliri, e grazie doppiamente se avrete avuto la bontà di lasciarmi un commentino!

  
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