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Autore: Poisoned_Eyes    03/01/2012    0 recensioni
Winona è ribelle, Winona non ascolta, preferisce fare di testa sua.
Josh è fin troppo maturo per la sua età e vorrebbe fermare il male che lo sta uccidendo.Possono due anime incontrarsi e cambiare il proprio destino? La travolgente storia di due ragazzi rinchiusi in un mondo di plastica.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

 

Winone salutò gli amici sulla spiaggia ed iniziò a percorrere il piccolo tratto in riva al mare che separava il chiosco dalla sua nuova casa.
Con le scarpe in mano sentiva la sabbia tra le dita dei piedi, così fresca e morbida. Quando arrivò l'onda di acqua salmastra e ghiacciata fu costretta a spostarsi e si rese conto che ormai da dieci minuti stava fissando il riflesso della luna bianca sul mare, senza però guardarlo davvero.
Stava riflettendo su se stessa, sul luogo dove il destino l'aveva voluta portare e perchè l'aveva fatto, su Joshua.
Una volta le avevano detto che in riva al mare tutto diventava chiaro, si dissolveva ogni dubbio..ma per Winone non era così. Questa nuova situazione l'aveva riempita di mille dubbi e si sorprese a chiedersi se stava facendo la cosa giusta, se dovesse lasciarsi andare e godersi la vacanza.
"Ciao" una voce attirò la sua attenzione. Si voltò e vide Joshua, in piedi vicino a lei.
"Ti sei divertita?" - "Si, grazie. Sai dirmi che ore sono?" - "Quasi l'una!" - "Allora sarà meglio che vada, grazie di tutto..! " rispose Winone prima di voltarsi ed affrettare il passo verso casa sua.
"Aspetta Win! Perchè te ne vai?" chiese perplesso.
Winone ritornò sui suoi passi e gli si avvicinò: "senti josh, lo so che è stata una bella serata e mi sono divertita anche io ma, dai lo sappiamo già, io sono in vacanza e molto probabilmente quando tornerò alla mia vita dimenticherò tutto e non rimarrà altro che il ricordo di un'avventura estiva. Non credo sia questo che vuoi".
Joshua rimase spiazzato dalla sua risposta e senza controbattere si girò su se stesso e si incamminò verso il chiosco. Dopo qualche passo la guardò e disse "Buonanotte turista di passaggio. Grazie per la serata che non ricapiterà e che nessuno si ricorderà".
Win si rese improvvisamente conto di quanto era stata scortese e come era solita fare, vittima ormai della sua fondamentale timidezza, ritornò a casa, si chiuse in camera e rimase a letto anche tutta la giornata successiva.

Ore 16:45. Un messaggio. "Heeeii bbeella, come stai?? Ti diverti? Fatti sentire ogni tanto! Bacii xx Macy <3". Win rispose al messaggio soltanto perchè le sembrava carino farlo: "Ciaoo Macy! Qui non mi diverto molto, e ti dovrei raccontare un sacco di cose...vabeh senti appena ho un po' di tempo ti chiamo! xx ".
La voce di sua madre dalla cucina la costrinse ad alzarsi, si vestì con un paio di shorts di jeans e una camicia molto stile indie beige, stivaletti e bracciali al polso. Mentre si vestiva si chiedeva se ora la potevano scambiare per una ragazza del posto, almeno avrebbero evitato le solite domande di routine "come ti chiami, da dove vieni?...ah già, si sente dall'accento".
Uscì verso le 5 di casa e appena mise piede sulla spiaggia fu raggiunta da un gruppo di ragazzi nel quale riconobbe le ragazze della sera prima.
"Win ciao! Stiamo organizzando una partita a pallavolo, vieni?" le chiese Marissa.
Bene, pensò. La classica partita di pallavolo. Tutti si toglieranno la maglietta lasciando mostrare i loro fisici scolpiti. In fondo, è per questo che si gioca sulla spiaggia, no?
"va bene dai, arrivo" le parole le uscirono senza controllo e cominciò a giocare.
Due ore dopo fecero in bagno e si radunarono tutti a cerchio attorno ad un falò quando il sole cominciava a calare.
"Parlaci di te, Win. Non sembri la classica snob di città" chiese una ragazza bionda con dei piccoli rasta che le incorniciavano il viso.
"Che idea avete delle ragazze di città?" disse sorridendo " Non sono tutte snob! Che cosa volete sapere esattamente?".
"Non so forse se sei fidanzata?" disse Calvin, un ragazzo del gruppo con evidente tono ironico.
"Hahah no no, avevo un fidanzato ma..." il suo racconto fu interrotto dall'arrivo di un ragazzo. All'inizio Win non lo riconobbe coperto com'era da un cappellino stile Frank Sinatra e una camicia hawaiiana portata aperta. Lo osservò e si rese conto che era Joshua.
Il sole era ormai calato e l'unica luce era quella del falò.
"Win vieni a fare una passeggiata?" chiese lui.
Gli altri si voltarono e le ragazze la guardarono con sguardi complici, come se avessero pensato che tra lei e lui ci fosse qualcosa.
Giusto per non passare per la ragazza che si perde le occasioni si alzò e lo seguì.
Cominciarono a camminare e si fermarono solo quando il falò dei ragazzi era grande quanto il pollice di una mano e si sedettero sugli scogli.
Senza che Win avesse il tempo di parlare Joshua le si avvicinò e le appoggiò una mano sul braccio. Lei si rese conto di quello che stava succedendo ma non riuscì a spostarsi, probabilmente perchè non lo voleva. Joshua le si avvicinò sempre di più e quando ormai lei pensava che sarebbe successo l'inevitabile lui cominciò ad annusarla.
Al principio lei rimase perplessa.
"scusami eh ma...mi stai annusando?!" - "si. Come i cani. Dicono che le persone sono come gli animali. Se ti piace l'odore dell'altro allora siete fatti per stare assieme. Tu ad esempio sai di giglio. L'hai mai sentito?"-"No, sinceramente mai. E tu allora sai di...di vaniglia?"-"ah non lo so, dimmelo tu. Ti piace la vaniglia?" chiese lui prima che lei scoppiasse a ridere.
"perchè ridi?" - "perchè sei buffo, forse? A te piace il giglio?" - "I miei genitori hanno un negozio di fiori e quindi è ovvio che mi piace. È uno dei fiori più profumati, sai?"-"Beh, lo considero un complimento!...Comunque Jonathan ora devo andare." disse lei che come ogni volta era costretta ad allontanarsi un po' per paura di affezionarsi troppo, e un po' per paura di fare passi falsi.
"Okay vai pure....ah e, Win?" - "Si?" - "Non mi hai detto se ti piace la vaniglia".
Questa frase la lasciò perplessa. Guardò prima la luna e lasciandosi trascinare dal vortice di emozioni che si era creato rispose senza pensarci due volte: "Si Josh, mi piace la vaniglia. Mi piace molto".
Si voltò, salutò i ragazzi al falò e ritornò a casa. Quella sera si decise a scrivere sul suo diario e prima di andare a dormire si spruzzò sul collo un po' del suo profumo preferito che come a causa di uno strano scherzo del destino era proprio alla vaniglia.

. . Ringrazio quelli che seguono questa storia e mi scuso per il ritardo! Spero che il seguito vi piaccia! Questo l'ho scritto io Poisoned_Eyes e il prossimo sarà di Dogenigia_Luna. Un bacio!
  
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