CHAPTER 1.


Ormai era l'ultimo giorno in Italia..Ah,l'Italia.

Molti mi hanno sempre detto che era bella,ma non immaginavo così tanto.

E' stato bellissimo,sono stati tutti carini nonostante il mio italiano altalenante e con un accento britannico.

L'unico problema di questo splendido viaggio sono state le compagnie.

Oltre a Char,la mia migliore amica,c'era suo fratello Harry e i suoi quattro stupidi amici. Sì,avete presente chi sono,sicuramente. Si chiamano One Direction,la 'nuova band del momento'. 

Tutti li trovano divertenti,durante il viaggio moltissime ragazze italiane si fermavano a chiedere un'autografo o una foto,io non le capisco. Non sono così speciali,sono antipatici. Assolutamente.

Chi di più? Louis Tomlinson.

E' il ragazzo più egocentrico che conosco,mentre davanti alle fan si comporta come un santarellino. Forse,quello che sopporto di più è Niall,infondo se gli dai un panino lui mangia e sta zitto.

Char dice che li critico troppo,e che comunque Harry è suo fratello e lei è fiera di lui. Io non la capisco.

«Andiamo,dai,o faremo tardi!» dice Char,perdermo l'aereo,me lo sento.

Ci dirigiamo all'aereoporto di Firenze,la Toscana è il posto italiano che preferisco. Corriamo,abbiamo paura di perdere l'aereo,ci eravamo alzati tutti troppo tardi.

«Louis,muoviti,cosa stai facendo?» Harry gli stava urlando.

«Scusami,arrivo! E' Niall che non sa tenere una valigia!»

«Siete dei bambini,muovetevi,non voglio perdere l'aereo per voi. Ah,non vi sopporto pi..» Dico io,scocciata.

«Allora vai!» Mi interrompe Lou.

«Basta ragazzi,chiudete il becco!» Urla infine Char.

Mettiamo le valigie sul rullo,passiamo i controlli.

Finalmente ci mettiamo a sedere,infondo siamo arrivati precisi,mancano ancora dieci minuti prima di salire.

«Che ore sono Char?»

«Le cinque e mezza,ho sonno. Non vedo l'ora di salire sull'aereo.»

«Non dirlo a me..Sono accanto a te,giusto?» 

«Non lo so,perchè io ho preso il biglietto insieme a Harry..»

«..Quindi probabilmente sarà accanto a me!» Intona lui.

«Chiudi la bocca!» Rispondo.

«Dai Harry lasciale fare,sono ragazze!» Dice infine Liam,con la sua solita calma.

«Già.»

Continuiamo a parlare,quando vedo Louis alzarsi. Cammina tranquillo verso i bagni,non sa che tra poco dobbiamo andare? Quel ragzzo è pazzo. Giuro che se mi fa perdere l'aereo..No,che dico,io m'imbarco. Con o senza di lui.

«Lou ma cosa fai? Tra poco dobbiamo andare!» Char si gira verso di lui. 

«Lo so,tranquilla,arrivo!» 

«Va bene.. »

Lo aspettiamo,ma lui non esce da quel fottuto bagno.

«Effy,vai a chiamarlo tu perfavore?»  

«Perchè io? No!» 

«E invece sì,dai!» 

Mi alzo scocciata e mi dirigo verso i bagni..Uhm.

«Tomlinson! Esci da quel cazzo di bagno,cosa stai facendo? Perdiamo l'aereo!»

Lo vedo uscire tranquillo e sorridente,vorrei strozzarlo.

«Calmati!»

Cominciamo a battibeccare senza un perchè,ma soprattutto senza accorgerci che stanno parlando del nostro aereo.

«Tutti i passeggeri al volo 34 di Alitalia.»

Senza sentire,continuiamo a parlare,no,a urlare. Non sopporto i suoi comportamenti.

Poi,finalmente,quando usciamo..Non troviamo nessuno.

No,no. Non posso crederci. Le mie valigie,la mia amica,il mio volo! No.

Mi giro verso Louis,ha una faccia sconvolta. Non possiamo più farci niente,vediamo da quella megafinestra davanti a noi il nostro aereo,sta decollando. Non mi hanno avverita..O forse l'hanno fatto? 

Prendo il cellulare e controllo. Cinque chiamate perse,da Char. Cazzo,cazzo,cazzo.

«Tomlinson!» Mi giro verso di lui «sei un fottuto coglione! Le mie valigie,le mie cose! Siamo in Italia senza niente! Solo la mia borsa. E per fortuna che ho il cellulare e dei soldi. Io ti..»

Mi interrompe mettendomi un dito vicino alla bocca..

«Calmati,okay? Prendermo il prossimo. Infondo saremmo dovuti tornare tra due giorni,l'appartamento è ancora libero.»

«Bene! Ma tieniti a debita distanza,Tomlinson. Io e te non abbiamo niente in comune. Entro due giorni,se non sono a casa,la colpa sarà solo tua.»

«Scommettiamo che ti innamorerai di me?»

«Stai scherzando?»

«No,hai paura? Dai,scommettiamo.»

«Accetto.»

Ci stringiamo la mano,poi con disinvoltura usciamo dall'aereoporto.