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Autore: Selene Black    03/01/2012    1 recensioni
Sesto anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per Joy Black, che, essendo amica della famiglia Weasley, passa le vacanze di Natale alla Tana. Ma all'interno della famiglia dalle rosse chiome, c'è qualcuno con cui non va più molto d'accordo che le si presenta improvvisamente davanti, chiedendo di poterle parlare proprio la sera di Natale, sera che le ricorda quello che è successo al ballo del ceppo due anni prima...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Ritornai in quella che prima era la camera di Ginny, e nella quale ora dormivamo anche io e Hermione. Ma mi bloccai.
Lo guardai frastornata. Che cosa ci faceva lì? 
 
-Fred?- dissi sorpresa, squadrandolo. Aveva addosso il suo solito completo blu, il suo colore preferito, ma sopra indossava un pesante maglione verdastro, con una grossa F ricamata da Molly. Se ne stava lì appoggiato alla parete, con le mani in tasca, ma appena mi aveva visto era scattato in piedi.
 
-Jo. – disse lui di rimando, sorridendo. –Hai un attimo?-
 
Non parlavo con lui da sola da tanto, troppo, tempo: dal mio quarto anno. Da Natale. Esattamente due anni prima. Accanto a lui c’era sempre stato George, il mio adorabile Georgie, e comunque avevamo sempre avuto un sacco di altre persone attorno. Non ci eravamo mai permessi di restare soli, anzi, nei primi tempi dopo quello che era successo, ci eravamo evitati spudoratamente.
 
Annuii e mi girai poggiando i vestiti che avevo in mano su una sedia, per poi sedermi sul letto. Lo guardai
 
-Dimmi.-
 
Lui si guardò attorno e storse un po’ il naso.
 
-Veramente pensavo a qualcosa di diverso.- Poi spostò i suoi occhi di nuovo su di me, guardandomi con intensità e avvicinandosi. Io lo fissai aggrottando le sopracciglia. Che cosa intendeva?
 
-Tu pensi Frederick? – esclamai fingendomi stupita, in un inutile tentativo di allentare la tensione che cresceva dentro di me. Quello sguardo, lo sentivo premere sulla mia pelle, scavare in profondità, sfiorarmi il cuore e rendermi  indifesa. Lui allargò il sorriso nel suo solito ghigno e, sempre più vicino, afferrò un mio maglione in cima alla pila di vestiti e mi prese la mano. Un secondo dopo mi ritrovai un po’ stordita in un punto della Tana che non avevo mai visto. Guardai sbottando Fred, che sorrideva ancora, e lasciai la sua mano, per guardarmi in giro.
 
-Potevi avvisarmi.- soffiai mentre scuotevo la testa, cercando di liberarmi dal leggero senso di nausea che mi assaliva ogni volta che mi materializzavo.
 
Eravamo in soffitta, credevo, non dalla parte dove dormivano Ron e Harry, nella vecchia stanza di Charlie, ma in un'altra. L’aria fredda soffiava da una grande apertura, simile a un enorme finestra, che dava sui campi. Mentre guardavo fuori, senza muovermi da dove mi trovavo, sentii Fred passarmi accanto e lo vidi sedersi sulle assi sporgenti della “finestrona”, lasciando penzolare nel vuoto le gambe. Con la mano fece segno di sedermi accanto a lui. Così, passo dopo passo sul legno scricchiolante, arrivai sul bordo dell’apertura, mi accoccolai stringendo le ginocchia a me, tenendo la testa alta, e guardai il cielo. Fred stava facendo lo stesso, sorreggendosi sulle braccia tese.
Era uno spettacolo stupendo. Le stelle splendevano come non mai, grazie anche all’assenza di luce artificiale, e da quel punto così alto della Tana erano magnifiche.
 
-Io e Georgie abbiamo scovato questo posto dimenticato qualche anno fa, e ne abbiamo fatto una sottospecie di laboratorio. Mamma e papà non se ne sono mai accorti, e hanno continuato a cercarci senza mai scovare dove fossimo. Soprattutto mamma, ci perdeva la testa a continuare a urlare i nostri nomi, ma poi si sono arresi.- disse ridacchiando.
Lo guardai. Il profilo del suo viso alzato  a guardare il cielo si stagliava nel blu della notte, rischiarato dalla luce delicata delle stelle. Era stupendo. Come sempre.
Cercando, come facevo ormai da due lunghissimi anni, di non lasciarmi prendere dalle emozioni, tornai a guardare in su. Non dovevo cadere preda dei sentimenti. Non dopo quello che mi aveva fatto.
La rabbia montò dentro di me, e ruggì nel mio petto, come una bestia tenuta a freno in continuazione.
 
-Allora?- dissi sospirando –Perché mi hai portata qui?- Continuavo a non capire. Voleva prendermi in giro?
 
- Joy, - a sentire il mio nome sussultai leggermente. Non lo usava mai, preferiva i soprannomi. Fece una pausa, e prese fiato. –Deve durare ancora a lungo?-
 
Pur sapendo esattamente a cosa si riferiva mi finsi sorpresa. –Cosa?-
 
Lui si voltò verso di me, era serio. E un Fred Weasley  serio è cosa rara, rarissima, da vedere.
 
- Questo. Non possiamo tornare come prima?-
 
Come prima. Come amici. No, non era possibile. “O forse sì?”
Gli sorrisi triste.
 
-Non sono stata certo io a cominciare.-
 
No, non ero stata io. L’amaro mi salì in bocca, al ricordo di come tutto si era spezzato.
 
- Scusa. –
 
Cosa?
Lo guardai stupita. Avevo sperato così tanto che quella parola venisse pronunciata.
Ma era troppo tardi.
Scossi la testa.
 
-Fred, scusa non è abbastanza. Non dopo due schifosi lunghi anni. - Dissi rabbiosa, facendo per alzarmi, ma la sua mano mi fermò, stringendomi l’avambraccio e trattenendomi.
 
-Ti rendi conto di quanto fossi incazzato, Jo? – No. Ma mi rendevo conto di quanto lo fosse in quel momento. La sua espressione seria faceva pendant con le fiamme che gli ardevano negli occhi castani. –E’ stato insopportabile.-
 
Insopportabile, per lui?! E per me, per me no?!?
 
-Cosa Weasley? Insultarmi disgustosamente? Oh, immagino. Mi dispiace tantissimo averti disturbato mentre ti facevi la Jhonson, immagino debba essere stato davvero scocciante essere interrotti da una “lurida mangiamorte schifosa, tale e quale a suo padre”, una “serpeverde mancata” – Le  mie parole erano velenose, rabbiose, taglienti. Eppure erano velate da tutto il dolore che avevo provato quando lui, uno dei miei migliori amici, uno dei pochi a cui avevo raccontato la mia storia, mi aveva detto quelle cose orribili.  Lui sembrò calmarsi appena, allentando un po’ la presa sul mio braccio.
 
-Non pensavo quelle cose realmente, lo sai bene. E io so quanto tu sia una vera Grifondoro, molto più di quanto lo siano alcuni di noi.- sussurrò fissando le assi del pavimento. La rabbia non l’aveva ancora abbandonato, come non lo aveva ancora fatto con me.
 
-Sai, non sembrava proprio. – strinsi i denti e chiusi gli occhi, cercando di moderare la furia e il dolore dentro di me.
 
-ERO INCAZZATO! – mi fece sobbalzare, quando cominciò a urlare fissandomi furente – Avevo litigato come un matto con George! E sai, non è una cosa normale per noi, non è affatto bello sentire la tua perfetta metà in contrasto con te! Era stato straziante e schifoso, okay? E quando ti ho vista con lui quella sera non sono riuscito a trattenermi, non potevo guardarvi stare assieme, e ho trascinato via Angelina. Dovevo cercare di distrarmi! – strinse gli occhi, sembrava così furioso. E io lo stavo a guardare con gli occhi spalancati. –Poi voi due siete venuti lì, a cercarvi un cazzo di cespuglio, cioè TU e GEORGE! Non ci ho visto più.- Si fermò a riprendere fiato.
 
Era stato così odioso solo perché mi aveva vista con Georgie? Sentii qualcosa cominciare a sciogliersi nel mio cuore. Lo guardavo stupita. Decisi di restare, e tornai seduta, stavolta lasciando penzolare nel vuoto le gambe.
 
-Non potevo credere che voleste… -riprese più calmo, frustrato, ingobbito, con una mano tra i capelli - …insomma, voi due… non avrei mai creduto che…-
 
Stupita. Mi sentivo solo stupita.
 
-Noi due? George è, era, e spero sarà sempre, il mio migliore amico. Mai nulla di più…- sussurrai incredula.
 
Lui mi guardò, con un espressione scioccata come la mia, potevano essere l’una il riflesso dell’altra.
 
-Credevo che… bè ora è ovvio, ma pensavo… pensavo che ci aveste provato e non avesse funzionato. Insomma ti ha invitata al ballo e..-
-Ero rimasta senza cavaliere! – lo interruppi un po’ sdegnata, ma l’incredulità prevaleva ancora.
-Ma avevi rifiutato un sacco di proposte! – disse lui, e notai con piacere che era arrossito.
- Perché… pensavo mi avresti invitato tu. –
 
Lo dissi con tranquillità. Mi era sembrata una cosa talmente ovvia, che quando non era accaduto mi ero sentita così immensamente stupida.
 
Lui ci rimase di stucco, invece. Restammo in silenzio a fissarci per lunghi istanti. Poi il suo stupendo ghigno si fece strada lentamente sulle sue labbra. I suoi occhi splendevano di nuovo di quella luce malandrina che differenziava lui e il fratello da qualsiasi altro ragazzo che avessi mai incontrato. E che mi faceva perdere la testa.
Tornammo entrambi a guardare le stelle, taciturni.
 
-È magnifico. – Dissi, per spezzare quel silenzio, mentre una parte di me si pentiva di quello che avevo appena rivelato.
-Mmm.- assentì lui, senza smettere di ghignare.
 
L’aria invernale mi provocò una scarica di brividi che scesero veloci sulla mia schiena, facendomi tremare.
Fred mi guardò di sottecchi e poi prese il maglione che aveva smaterializzato con noi, e me lo porse. Era uno dei regali di Molly, e mi faceva sentire parte di quella famiglia. Lo indossai assaporandone l’odore intenso di Weasley. Lui ridacchiò.
 
-Potresti davvero essere scambiata per una di noi, con quel maglione e i capelli che ti ritrovi. – e poi alzò la mano e mi scompigliò la chioma, più scura della sua, ma sempre rossa. Sorrisi mentre ritraeva la mano e la riportava al suo posto sulle assi del pavimento.
 
-Eri bellissima, sai.. – disse guardando di nuovo il cielo e sogghignando.
 
Lo guardai interrogativa, con le gote in fiamme. Lui se ne accorse.
 
-Al ballo. L’azzurro ti dona. – a quelle parole ricordai il regalo di compleanno dei gemelli, che mi era stato portato dai gufi pochi giorni prima, a Hogwarts, e mi illuminai. Un abito azzurro, azzeccato. Mi sentii felice.
Era così strano, sentirmi così felice accanto a lui.
 
-Due anni Fred. Due lunghi anni.- sospirai rimpiangendo il tempo perduto.
 
Lui si voltò improvvisamente verso di me e si avvicinò, tornando serio.
 
-Ti giuro, Joy, che non mi sono mai sentito così. Mi dispiace, tantissimo, per quello che ti ho detto, per quello che è successo. Per non esserti stato accanto nei momenti più difficili. Invidiavo Georgie, ma ero troppo orgoglioso, troppo ferito per come tu mi evitavi, per come di trattavi, per come io avevo trattato e trattavo te. E in questo raccolgo tutti e due i Natali che non abbiamo festeggiato assieme. – e mise la mano in tasca, tirandone fuori una scatoletta scura. La aprì e restai senza parole. Era una catenina, con un piccolo ciondolo splendente dove erano incisi minuscoli riccioli argentati, al cui centro era incastonata una pietra azzurra, sfaccettata e lucente, a forma di minuscola goccia. La prese e sfiorandomi il collo, me la allacciò.
 
-Buon Natale, Jo.- sussurrò al mio orecchio e poi tornò al suo posto, continuando a guardarmi.
 
Sfiorai incantata il ciondolo perfetto.
 
Era tornato. Era lì accanto a me. Era il mio Fred, e gli avrei perdonato tutto, tutto ciò che mi aveva fatto, che ci eravamo fatti. Quel lungo periodo di distacco, di rabbia e dolore, che era stato provocato da stupide reazioni da bambini.
Perché io lo amavo.
Ma non era giunto ancora il tempo per quel tipo di amore.
Quello era il momento della riconciliazione, del ritrovo, dell’amicizia. E non ci sarebbe stato altro, null’altro che lo avrebbe potuto interrompere. Solo lui e io.
Mi avvicinai, inspirai felice e mi appoggiai al suo petto, stanca della giornata che era stata, stanca di essergli stata lontana, e lo strinsi a me. Senti le sue braccia forti chiudermi in un abbraccio.
 
-Mi sei mancato Freddie. Buon Natale-
 
 
 
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Se non avete capito assolutamente niente, fatemi un fischio, perché questa one-shot è in realtà un capitolo di una storia che ho in testa, e che foooorse prima o poi mi metterò a scribacchiare e pubblicherò. Nel frattempo spero che a qualcuno piaccia questo schizzo, così magari mi decido a mettere su carta tutto quel macello che ho in testa :D
 
 
Ovviamente, se non si capisce, la nostra Joy è pazza del gemello che adoro (niente da togliere a Georgie però *_*)
Bah. Boh. Hoping that someone will like it
 
Sere
*si è tolta lo sfizio, e pubblica sospirando*

  
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