03/01/2012
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Draghi e capelli ramati
L’autunno aveva trasformato il piccolo paesino inglese in un tripudio di colori caldi e scintillanti, dal rosso mattone all’ocra pallido. Un vento freddo soffiava tra le fronde degli alberi e trasportava le foglie lungo la strada in piccoli mulinelli, come ballerine danzanti al ritmo di una musica silenziosa.Nel giardino di una piccola casetta dal tetto spiovente sedevano due bambine, con le teste chine su un libro di favole. Le piccole non potevano essere più diverse, sia nell’aspetto sia nei comportamenti. La prima era bionda e molto magra. Aveva uno sguardo attento e sembrava intenta a tenere sotto controllo tutto ciò che la circondava. La seconda aveva i capelli ramati e gli occhi verde smeraldo. Sfogliava, come incantata, il libro che teneva sulle gambe, noncurante dei continui borbottii della sorella.
- Dai Lily, entriamo in casa. – la ragazzina bionda la strattonava per una manica – Si gela qui fuori.
- Aspetta Tunia. Voglio vedere come finisce questa storia.
La madre le osservava, mentre spazzava le foglie secche sotto il portico. Vide la luce del sole riflessa tra le onde ramate della sua secondogenita. Lily aveva sempre avuto qualcosa di speciale, qualcosa che mancava a tutti gli altri. La donna era fermamente convinta che quella bambina avrebbe fatto cose eccezionali e nessuno poteva toglierle dalla testa questa idea.
- Hai visto, Petunia? – Lily mostrò un’immagine del libro alla sorella – Il principe ha sconfitto il drago e salvato la principessa.
La bambina guardò il cielo con aria sognante: nuvole argentate correvano su una superficie color nontiscordardime.
– Mi piacerebbe incontrare un drago un giorno. Secondo me non sono cattivi.
- Non esistono i draghi, Lily! – le fece presente la sorella, incrociando le braccia sul petto, con un tono che non ammetteva repliche.
La signora Evans si preparò ad assistere alla classica discussione che avveniva giornalmente in casa sua. La fantasia di Lily, o forse solo il suo credere in ciò che la gente normale non sarebbe riuscita nemmeno a concepire, si scontrò per l’ennesima volta con il desiderio di concretezza e normalità della sorella.
- …e nessuno ne ha mai visto uno! – Petunia stava portando avanti il suo monologo anti-draghi.
- Come fai a saperlo? – le rispose con decisione la sorella – L’hai per caso chiesto a tutte le persone della Terra?
Petunia Evans sembrò impreparata alla secca domanda di Lily. Si alzò in piedi e aprì la bocca, ma ne uscì solo qualche suono sconnesso. Infuriata, si sistemò il nastro attorno ai capelli e rientrò il più velocemente possibile in casa. La madre scosse il capo e la seguì, pronta ad affrontare l’ennesima sfuriata della figlia contro la sua sorellina.
Lily Evans rimase seduta sull’erba ad accarezzare le ruvide pagine del libro. Non sapeva che dietro la siepe c’erano un paio di occhi neri come la pece che la osservavano incantati.