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Autore: Hagne    03/01/2012    1 recensioni
"Dora era graziosa quando stava zitta .
Dora era dispotica quando i suoi compagni di scuola prendevano in giro suo fratello gemello .
Dora era dolce quando si appisolava accanto alla gabbietta del suo pitone Agata .
Dora era una bambina ubbidiente quando al cenone di natale intratteneva gli ospiti con canzoni fatte di balbettii e pigolii graziosi .
Dora era diventata una ragazzina curiosa , con un bizzarro interesse per gli animali , un amore viscerale che l’aveva portata , fin dall’età di otto anni , a collezionare tomi di zoologia .
Dora odiava la luce , era terrorizzata dal sole , e soleva nascondersi sotto l’ombrello arancio che portava sempre con sé .
Dora amava la pioggia , le tempeste , gli uragani , e amava gli animali , tutti , persino quelli che sua madre Madeline definiva disgustosi .
Dora aveva chiesto un alligatore per natale , chiedeva sempre un alligatore per natale , ma nessuno glielo regalava mai .
[...]
Dora non dormiva sull’erba , non dormiva sapendo di essere osservata , ma quel giorno si appisolò tra le braccia di Ethan Fox , per nulla infastidita dai suoi occhi neri , né dalle mani fredde poggiate sulla sua schiena .Perché Ethan profumava di buono e sarebbe stato innamorato di lei per altri tre giorni.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“So we sing a lullaby to the lonely hearts tonight
Let it set your heart on fire, let it set you free
When you're fighting to believe
In a love that you can't see
Just know there is a purpose
For those who wait”

( For those who wait – Fireflight )








Dora  era graziosa quando stava zitta  .
Dora  era dispotica  quando i suoi compagni di scuola  prendevano in giro suo fratello  gemello .
Dora  era dolce   quando si appisolava accanto alla gabbietta del suo pitone Agata .  
Dora era una bambina ubbidiente  quando al cenone di natale  intratteneva gli ospiti con  canzoni fatte di balbettii e pigolii graziosi .
Dora era diventata una ragazzina curiosa ,  con un bizzarro interesse per gli animali  , un amore viscerale che l’aveva portata , fin dall’età di otto anni , a collezionare tomi di zoologia .
Dora odiava la luce , era terrorizzata dal sole , e soleva nascondersi sotto l’ombrello arancio che portava sempre con sé .
Dora amava la pioggia , le tempeste , gli uragani , e amava gli animali , tutti , persino quelli che sua madre Madeline definiva disgustosi .
Dora aveva chiesto un alligatore per natale , chiedeva sempre un alligatore per natale , ma nessuno glielo regalava mai .
Agata era l’unico sfizio che suo padre Edward le aveva concesso , in barba alle urla isteriche della mamma .
E poi c’era Margot , la vedova nera che suo fratello Irvine  le aveva regalato al suo sedicesimo compleanno , e Norberto , il pappagallo che non sapeva parlare ma che ruggiva meglio di un  leone .
Dora amava i suoi animali , ma  non amava tenerli chiusi , per questo , ogni qual volta sua madre Madeline usciva per andare a fare la spesa saliva in soffitta , una soffitta grande e ingombra di cianfrusaglie , ma larga abbastanza da lasciare che Agata potesse muoversi  in  piena libertà .
 Dora amava i luoghi chiusi , la facevano sentire al sicuro , la tenevano nascosta , la rendevano invisibile agli occhi di chi non le voleva bene .
Irvine però andava sempre a cercarla , sempre , e la trovava , quasi  captasse  i suoi pensieri , i suoi bisogni .
Irvine era gentile , era premuroso , era bello .
Dora amava suo fratello ,  ma non amava farsi vedere con lui .
I capelli biondi di Irvine erano lisci , lucenti e profumati , quelli di Dora erano lunghi oltre le ginocchia ed erano troppo sottili e leggermente più opachi , simili alla cenere del camino quando la legna si corrodeva .
Irvine era alto e atletico , e aveva un bel sorriso , Dora invece era piccola , minuscola per i suoi diciassette anni , con labbra troppo sottili ed occhi troppo grandi , di un verde più scuro di quelli del fratello .
La voce di Irvine era dolce , calda , quella di Dora  , invece , era bassa e flebile , rauca per le poche parole che bisbigliava ogni due o tre giorni .
Dora non amava parlare , non amava la gente , ma amava Irvine , ed amava gli animali .
Eppure c’era un ma che ora la teneva chiusa in soffitta , a giocare con Norberto e Margot mentre fuori il sole bruciava e le impediva di uscire  .
Dora era timida , silenziosa ,  ma non tanto diversa dalle altre sue coetanee  , ed era innamorata , tanto innamorata di un ragazzo al quale non osava neanche mostrarsi , perché era terrorizzata da lui , da quegli occhi tanto scuri da sembrare senza fondo , e da quel sorriso obliquo che sembrava tanto il ghigno di una bestia errante .  
 Dora era innamorata , e non sapeva cosa fare , come relazionarsi con quelle farfalle nello stomaco che provava a zittire ingurgitando quantità industriali di caffè nero .
Irvine non lo sapeva , e non avrebbe dovuto  saperlo , mai  , perché Irvine era gentile , ma era troppo protettivo , troppo impulsivo quando qualcuno la importunava , attaccabrighe e turbolento , ma Dora lo amava lo stesso .
Dora era innamorata , e non sapeva cosa fare , ma rimaneva lì , in soffitta , guardando Margot zampettare tra i suoi capelli e Norberto picchiettarle delicatamente la spalla .
Aveva sonno Dora , tanto sonno , e c’era una voce di donna a conciliarle il riposo , una voce bassa e sibilante come i versi che Agata emetteva quando le accarezzava la pelle squamata .
Dora amava Agata , era stato il suo primo animale , amava i suoi occhi dorati , quasi magici , amava la sua pelle bianca e striata di nero , amava persino la sua linguetta rossa .
Dora non credeva alla magia , ma  quando le parve di sentire Agata parlare con voce umana ci sperò un po’ , in un po’  di magia .
Papà Edward aveva detto che Agata era un serpente speciale , un serpente magico , capace di avverare i desideri , ma Dora non credeva alla magia , o almeno , non vi avrebbe creduto fino al giorno dopo .




°°°

   



Dora non amava il sole , ma amava indossare gli abiti di suo  fratello per andare a scuola  sebbene la corporatura di entrambi fosse tanto differente .
Dora non amava quando qualcuno la obbligava a far qualcosa , ma mamma Madeline avrebbe pianto se lei si fosse rifiutata di farsi vestire , e lei odiava vederla piangere .
Per questo era costretta ad indossare quei vestiti tanto imbarazzanti , ma Dora era una ragazza intelligente e furba , e soleva nascondere nel  suo zaino la felpa blu di suo fratello .
Irvine aveva un buon profumo , un odore di fresco e di neve che la faceva sentire al sicuro , lo stesso profumo che le solleticò le narici quando indossò la felpa prima di sedersi al suo banco .
Dora non amava particolarmente la scuola , ma amava imparare , quello sì , ma non amava essere osservata , la faceva sentire a disagio , la indisponeva e la portava , il più delle volte , a stringersi nelle spalle come in cerca di riparo .
Dora non amava essere osservata , ma quando si voltò per ricambiare con rabbia quello sguardo tanto insistente , non potè che strozzarsi con la propria saliva e farsi piccola piccola sotto quegli occhi neri .
Ethan Fox la guardava dal fondo della classe , il mento appuntito poggiato sul palmo della mano e alcune ciocche rosse abbandonate sull’occhio destro .
Dora amava Ethan Fox , ma non per questo amava farsi osservare da lui , non le faceva piacere , non la rendeva felice , si sentiva solo a disagio , tremendamente a disagio.
Avevano le stesse lezioni , lei ed Ethan Fox , l’ultima era in comune anche con Irvine , e quando suo fratello le chiese se ci fosse qualcosa che non andava , Dora non potè che stringersi a lui con forza .  
Irvine non era uno stupido , ed era suo gemello , lui la capiva , la osservava, e quando Irvine incrociò lo sguardo di Ethan Fox la strinse con più forza , ricambiando l’occhiata torva che il ragazzo gli  aveva lanciato  .
Quando il bus arrivò Dora potè abbandonarsi sul sedile con un sospiro  sollevato , salutando dal finestrino suo fratello  , impegnato con gli allenamenti di football .
Era sola Dora , ma non le dava  fastidio il silenzio , c’era abituata , ed era tanto piccola da non dar fastidio a nessuno con la sua presenza , così presa dai suoi pensieri da non accorgersi che qualcuno si era seduto accanto a lei .
Tutti sapevano che Dora non amava quando la gente la osservava , quando le parlava , quando le sedeva accanto , benché la piccola Dora Evans fosse tanto graziosa e delicata da far male al cuore , ma nessuno aveva mai osato avvicinarla .
Non per cattiveria , ma perché Dora non li avrebbe neanche visti , sentiti , percepiti , rinchiusa nei pensieri profondi quanto i suoi occhi .
Dora non amava il calore umano , se non quello emesso da papà Edward , mamma  Madeline e Irvine , per questo , quando il gomito cozzò contro un arto caldo e morbido Dora sobbalzò , tirando al petto il proprio zaino e osservando con occhi sgranati chi le era seduto affianco .
- Cosa c’è ?
Era stato un ringhio quello di Ethan , un rantolo basso e minaccioso uscito dal fondo del suo stomaco , un ruggito basso e minaccioso che la portò a dilatare le pupille con gli occhi un po’ più lucidi .
Ethan storse l’angolo della bocca in una smorfia , sistemandosi meglio sul sedile e infilandosi le cuffie con un gesto stanco dopo aver lanciato una lunga occhiata alla sua vicina .
Dora non amava essere osservata , in particolar modo da lui , ma era impossibilitata a muoversi  , a scappare da lì , perciò si limitò ad osservare i capelli rasta del ragazzo seduto di fronte a lei , il respiro incastrato in gola per paura di farlo arrabbiare .
Perché Ethan Fox era un delinquente , un attaccabrighe che aveva mandato un suo compagno di classe all’ospedale , un buono a nulla secondo i loro insegnanti , un ribelle , la rovina della loro società con tutti quegli orecchini e lo sguardo pungente , ma Dora lo amava lo stesso , amava il suo sguardo distante , amava la sua bocca dal sorriso amaro e aspro .
Non tutti sapevano che Dora amava gli animali , un adorazione che la rendeva strana e un po’ sempliciotta per alcuni , ma Dora li amava , e non amava vederli morire  .
Una farfalla  sfuggita all’acquazzone era entrata da un finestrino , posandosi dolcemente sui rasta del ragazzo seduto davanti .
Era una bella farfalla ,  dalle ali variopinte , piccola e delicata , graziosa , ma tanto fragile , così delicata che Dora si lasciò scappare un singulto spaventato quando il ragazzo  con i rasta allungò una mano per stritolarla tra le dita , quasi infastidito da quel piccolo essere che non avrebbe potuto nuocergli .
Dora amava gli animali , più delle persone , più degli esseri umani , e amava quella piccola farfalla che era lì lì per essere schiacciata sotto i suoi occhi , ma non morì , qualcuno lo impedì .
Quando Ethan tornò a sedersi rilasciò un sibilo frustrato , liberando  il ragazzo dalla morsa della sua mano mentre Dora chiudeva le mani a coppa come il vicino le aveva ordinato di fare .
E quando la farfalla scivolò tra le sue dita , viva , e tanto graziosa , Dora sentì gli occhi pungere e le guance andare in fiamme .
Dora  non sorrideva quasi mai , con nessuno , ma quando Ethan la vide  , strinse le labbra e si affossò maggiormente contro il sedile , calando la visiera del capello con un gesto secco e infastidito .
Dora non credeva alle fantasie , ma poco prima di scendere le parve di vedere , oltre la visiera abbassata , un lieve rossore pizzicare le guance di Ethan Fox .
Dora non sorrideva quasi mai , ma sorrise a lui , da sotto la pioggia , riparata dal suo ombrello arancio e con una farfalla posata dolcemente tra i capelli .







°°°





Dora non era superstiziosa , non credeva nella magia , ma aveva fatto dei sogni strani , tanto , troppo strani .
Agata le aveva parlato , davvero , con una voce bassa e sibilante .
Cinque giorni , ti concederò cinque giorni da passare con lui   le aveva detto , sibilato , ma non aveva una voce cattiva , era gentile , morbida , sarà sotto incantesimo , proprio come tu hai desiderato , che lui si innamori di te aveva poi continuato , cacciando fuori la linguetta rossa al suo sguardo confuso dopodiché tutto tornerà come prima .
Dora non credeva alla magia , ma dovette crederci , per forza ,  quando intuì che qualcosa non andava , che c’era qualcosa di tremendamente sbagliato nel modo in cui Ethan la seguiva con lo sguardo , sempre , costantemente .
Dora non si guardava spesso intorno , ma le occhiate del ragazzo erano ingombranti , la facevano  inciampare su rialzamenti del pavimento inesistenti , e la rendevano goffa e spaurita .
Irvine era preoccupato , spaventato da come si nascondeva dietro le sue spalle , dagli sguardi spaventati che lanciava all’interno del bus prima di separarsi da lui .
Irvine non amava vedere la gemella spaventata , e Dora odiava farlo preoccupare , ma non poteva fare altrimenti .
Ethan era ovunque , dietro di lei  in classe , alla sua destra   quando apriva il suo armadietto , al suo fianco sul bus e davanti a lei poco prima di entrare a scuola .
Agata era un serpente speciale , un serpente magico aveva detto papà Edward , e seppur  riluttante all’idea , Dora non potè che concedersi quella piccola follia  .
Ethan Fox sarebbe stato innamorato di lei per cinque giorni , e due erano già passati , perciò , tanto valeva approfittarne  .
Dora non cercava nessuno se non suo fratello , non parlava con nessuno , non rispondeva alle domande , non rincorreva gli studenti  , ma quel giorno   lo seguì fin sotto un albero , dondolandosi sui talloni per decidere se sedersi vicino a lui .
Ethan si era disteso , forse ignaro della sua presenza per la musica alta delle cuffie , forse non si era accorto di lei , forse poteva ancora scappare , ma Dora era stanca di scappare , voleva solo stargli vicino , tutto qui .
Si lasciò cadere con un goffo ‘puff  , stringendo tra le dita l’abito a fiori che Madeline le aveva fatto indossare , lo sguardo puntato davanti a sé .
Era immobile  , e continuò a esserlo anche quando sentì un fruscio alle sue spalle , anche quando si sentì tirare da una mano , anche quando  Ethan si stese nuovamente con lei tra le braccia .
Dora conosceva solo l’odore di pulito e di neve di Irvine , quello fruttato di papà Edward e quello caramellato di mamma Madeline , ma Ethan aveva un buon odore ,  profumava di buono , di erba bagnata e di zucchero a velo .
Era morbido e profumato , e a lei piaceva , tanto .
Dora non dormiva sull’erba , non dormiva sapendo di essere osservata , ma quel giorno si appisolò tra le braccia di Ethan Fox , per nulla infastidita dai suoi occhi neri , né  dalle mani fredde poggiate sulla sua schiena .
Perché Ethan profumava di buono e sarebbe stato innamorato di lei per altri tre giorni .



°°°
 





Dora non amava  parlare di sé , ma le piaceva ascoltare .
Quel giorno però , il terzo giorno , Dora avrebbe preferito non sentire , non vedere l’espressione rabbiosa di Ethan .
Dora arrancava per la strada con il fiato corto , tentando di accostare la figura cupa e minacciosa del ragazzo , ma le sue gambe erano corte , e piccola com’era veniva sballottolata come una pallina da ping pong sui marciapiedi .
Cadde per terra ,  sbucciandosi le ginocchia e sentendo gli occhi pungere , perché non era giusto , non era giusto che lei avesse  una famiglia che le voleva bene mentre Ethan veniva ignorato  dai suoi genitori .
Dora amava le case illuminate dal fuoco del camino  e quelle ornate dalla ghirlande di popcorn nel giorno di Natale , ma la casa di Ethan era buia , fredda e dal forte odore di chiuso .
Era Natale e Dora non era casa  con la sua famiglia , si trovava invece con le ginocchia sbucciate e gli occhi lucidi su un marciapiede qualunque , ignorata dai passanti che le lanciavano qualche occhiata curiosa .
Ethan era un ragazzo solo , tanto solo , e nessuno aveva mai provato a capirlo , ad ascoltarlo .
Dora non amava quando la gente sparlava di altri , non amava i bugiardi , le persone cattive e quelle senza sentimenti  , ed Ethan non rientrava in nessuna di queste categorie .
Ethan Fox non criticava nessuno , ma si lasciava etichettare come un delinquente e un buono a nulla , non era un bugiardo , non era cattivo , e non era apatico , senza sentimenti .
Dora sapeva che Ethan soffriva , lo aveva sempre saputo , ma non aveva mai avuto il coraggio di aiutarlo , di chiedergli perché , chi lo ferisse , ma ora poteva consolarlo  , poteva stargli accanto , anche se contro il suo volere e per qualche misero giorno .
Dora non amava rincorrere la gente , ma sempre più spesso si trovava ad inseguire lui , a stargli dietro nonostante le sue gambe corte e il poco fiato .
Dora non amava il calore umano , ma si era affezionata  a quello di Ethan , stretto tra le sue braccia troppo corte e tirato indietro dal piccolo corpicino con il quale Dora provava a fare leva per bloccarlo .
Dora non aveva mai baciato nessuno , almeno fino a quel giorno .
Le labbra di Ethan erano calde , il suo abbraccio anche , e sebbene   non amasse il calore , Dora non si lamentò neanche una volta .






°°°



 
Dora non amava  il sole perché  ne era semplicemente terrorizzata .
Il sole le avrebbe bruciato la pelle , l’avrebbe resa cieca , le avrebbe tolto il respiro , ma Ethan non si diede pena delle sue urla quando provò a trascinarla sulla spiaggia .
Faceva freddo , ma il sole era alto , e Dora non aveva il suo ombrello , lasciato sui sedili posteriori della macchina di Ethan .
Sarebbe morta , questo Dora lo pensava mentre veniva trascinata di peso verso la riva , lo credeva davvero , lo sapeva con una certezza sconcertante .
Le era successo già una volta , quando i suoi compagni di asilo l’avevano chiusa nella piccola serra della scuola , abbandonandola sotto il sole cocente per ore e ore , fino a quando non aveva perso i sensi per il troppo caldo e la poca aria chiusa tra quelle mura vetrate .
Dora odiava il sole , ed odiava essere obbligata a fare qualcosa , ma Ethan l’aveva presa di peso e non sembrava volerla lasciare andare , ma lei non voleva passare così il suo quarto giorno , non voleva passarlo a piangere , anche se lo stava facendo tra le sue braccia .
Quando Dora sprofondò tra le onde schiuse la bocca per la sorpresa , ingurgitando tanta acqua da sentire la gola bruciare , ma Ethan la riportò a galla quasi subito , stringendola tra le braccia con forza , esponendola a quel sole che bruciava la schiena .
- Guarda , non stai morendo , non morirai per così poco .
Dora aveva cominciato a notare le sfumature nella voce di Ethan , e anche quella volta riuscì a cogliere una nota di preoccupazione nel suo tono sempre così brusco e sprezzante .
Il sole continuava a colpirla , ma Dora non stava morendo , non sarebbe morta , proprio come lui le aveva bisbigliato all’orecchio , proprio come lui aveva promesso.
Il quarto giorno Dora superò la paura del sole , continuando  a piangere tra le braccia di Ethan , stretta a lui  come una bambina si sarebbe aggrappata ad  un salvagente .
Eppure , anche dopo che il sole fu tramontato rimasero entrambi abbracciati , senza sapere chi davvero si stesse aggrappando all’altro in cerca di amore e sicurezza .






°°°



 A Dora non erano mai piaciuti gli addii , non li aveva vissuti sulla propria pelle , ma aveva letto tanti libri al riguardo.
Era il quinto giorno , e lei ed Ethan si trovavano nel parco poco dietro la loro scuola  .
Si dondolava su un altalena , osservando il profilo immobile del ragazzo davanti a lei , rischiarato dai raggi del sole morente .
 “Cinque giorni , ti concederò cinque giorni da passare con lui”
Le catene tintinnarono quando saltò giù a capo chino , tuffandosi sul petto di Ethan con le piccole mani strette sulla maglia profumata .
- Cosa c’è ?
 “Sarà sotto incantesimo , proprio come tu hai desiderato , che lui si innamori di te”
Dora non piangeva quasi mai , perché non aveva nulla per cui essere triste , ma quel giorno era l’ultimo , e la sua coscienza urlava per il ribrezzo .
Ethan Fox era sotto incantesimo .
Ethan Fox non l’amava davvero .
- Perché piangi ora ? – ruggì con voce infastidita , tentando di allontanarla per guardarla negli occhi , ma Dora gli si strinse contro con rabbia , pregandolo di stare in quel modo ancora per un po’ , solo un altro po’ .
Dora non riuscì a vedere l’espressione preoccupata di Ethan , o la smorfia delle sue labbra , si limitò a strusciare il naso contro la maglia e memorizzare il calore di quelle braccia , l’odore di quella pelle .
- Dora , comincio ad irritarmi , cosa diavolo…
Un bacio lo zittì , troncò la ramanzina che Dora non voleva sentire , non ora , perché quelle sarebbero state le sue ultime parole , e non voleva che fossero intrise di rabbia e frustrazione .
Quando gli si allontanò lo fece con gli occhi pesti e lucidi , restia ad abbandonare la presa sulla sua maglia mentre il sole disegnava l’ombra di loro due abbracciati sull’asfalto .
 “Dopodiché tutto tornerà come prima .”
Dora non sorrideva mai , non sapeva come dire addio , ma con Ethan aveva sperimentato per la prima volta tante cose , cose belle e brutte .
Dora non aveva mai chiesto scusa a nessuno , non  ne aveva mai avuto motivo , ma quel giorno lo fece , con voce rotta e un sorriso tremulo sulle labbra .
Dora aveva imparato ad amare il sole , non aveva più paura del calore umano ed era meno ostile verso gli altri .
Dora aveva imparato ad amare per cinque giorni , e a dire addio un secondo prima del tramonto del sole .






°°°





Il nuovo anno porta cambiamenti , e a Dora non era dispiaciuto cambiare un po’ .
Non si era scomposta  quando una ragazza le si era seduta  accanto , sorridendole di sbieco e venendo persino  ricambiata .
Era uscita  sotto il sole senza ombrello , incurante degli sguardi e ammorbidendo i lineamenti ogni volta  qualcuno  andava a sbatterle contro .
Dora era cambiata e non le dispiaceva .
Irvine profumava sempre di neve e pulito , papà Edward si scioglieva sempre ai suoi rari pigolii , e mamma Madeline continuava a vestirla come più le piaceva .
Dora era cambiata un po’ , ma continuava ad amare suo fratello e ad amare gli animali .
Dora non amava parlare , preferiva ascoltare i passi della gente , il trillo della campanella , i miagolii dei gatti sopra gli alberi .
Dora aveva smesso di guardarsi intorno , perché non c’era più nessuno da inseguire , ma c’era un gatto sopra l’albero che piangeva   .
Dora era minuscola per i suoi diciassette anni  , con braccia corte e gambe sottili e delicate  , ma aveva un insospettabile forza nelle mani con le quali si aggrappava alla corteccia dell’albero per salire in cima .
Dora amava l’altezza , era affascinata dal modo in cui le persone sembravano piccole , quasi quanto lei , quando guardava in basso , ma c’era un gatto che miagolava , e non poteva guardare in basso se non voleva perdere l’equilibrio .
Dora amava i gatti neri , quelli che portavano sfortuna , quelli che ti attraversavano la strada e ti fissavano con i loro occhietti gialli , il gatto che strinse tra le braccia quando raggiunse il ramo più alto .
Agata aveva gli occhi dorati , occhi magici , occhi che Dora amava e che amò anche su quel gatto , Lucifero , lo chiamò a quel modo , un nome grande per un piccolo gatto .
Dora sapeva che il suo nome significava regalo , dono , e papà Edward non aveva mai smesso di ricordarglielo .
Un dono caduto dal cielo , diceva poi mamma Madeline con i suoi occhi color miele , anche se Dora sapeva che non era caduta da una  nuvola ma dal grembo di sua madre .
Quel giorno però cadde letteralmente dal ramo spezzato sul quale si era seduta , precipitando  nel vuoto con Lucifero stretto  sul seno prima di essere presa al volo da due braccia .
Irvine la trovava sempre , quando decideva di nascondersi , ma Irvine  profuma di pulito e di neve , non di zucchero a velo , non di buono .
Dora non credeva alle coincidenze , né alla possibilità che Ethan Fox fosse passato sotto quell’albero per puro caso , afferrandola in tempo prima di sfracellarsi contro il terreno .
Dora credeva nel destino , ma Ethan era stato innamorato di lei per una magia , il loro non era destino , quella era una coincidenza , anche se Dora non credeva alle coincidenze .
Ethan la rimise in piedi  con delicatezza , attento a non irritare il gatto che aveva preso a soffiare tra le braccia di Dora , confusa e con gli occhi grandi un po’ più sgranati .
Dora non amava essere fissata , quello non era cambiato , ma gli occhi neri che le facevano paura erano più spenti , più opachi di come li ricordava , erano quasi grigi alla luce del sole , schiariti da una nostalgia che ammorbidiva i lineamenti di Ethan , il sorriso obliquo da bestia errante.
Era dimagrito Ethan , era più alto , più solo , più tutto .
Dora non amava il calore umano , ma la mano che Ethan le aveva allungato era fredda , gelida contro il suo palmo bollente , e non amava il freddo , più del calore umano , più del contatto fisico , odiava il freddo , la terrorizzava .
Dora era piccola , minuscola per i suoi diciassette anni , ma combaciava alla perfezione con il piccolo rifugio che Ethan aveva creato con le braccia , dandole la possibilità di  annidarsi contro il suo petto con un sospiro sollevato .
Dora amava suo fratello , amava Ethan Fox e amava gli animali , e gli animali amavano Dora .
Agata amava Dora , più dei suoi vecchi padroni , più della sua vita passata  .
Agata aveva gli occhi dorati , occhi magici , come Lucifero , come Norberto e Margot .
Dora non credeva alla magia , ma ne era circondata , ci era cresciuta , e l’aveva amata , anche se inconsapevolmente .
Perché Norberto ruggiva ma non parlava , Margot sapeva fare le bolle ma non filava ragnatele , e Agata sapeva parlare e non solo sibilare .
Lucifero miagolava , ma sapeva anche sorridere , un sorriso grottesco alla vista del  quale  Dora si scioglieva in pigolii divertiti.
Dora amava gli animali , e gli animali amavano lei , non amavano Ethan Fox però , non lui , ma Dora lo amava , e questo bastava .
La magia poteva aiutare l’essere umano a risvegliare  i sentimenti sopiti , non a  crearli , ma Dora non avrebbe dovuto saperlo per forza , non importava .
Perché Ethan Fox l’aveva amata in silenzio , a modo suo , fino a quando un serpente , un pappagallo e un ragno non gli avevano parlato in sogno , sciolto i suoi dubbi , ignorato le sue debolezze .
Gli animali amavano Dora , Ethan Fox amava Dora , e questo sarebbe bastato .
Perché Dora profumava di pioggia e vento , come una nuvola , un regalo caduto da una nuvola .



The end




Questo è quello che succede quando faccio indigestione di abbracci falsi e sorrisi ipocriti .
Una storia senza capo né coda , autoconclusiva e un po’strana , tanto strana .
Un piccolo sfogo , tutto qui .
Un saluto , Gold eyes .  
   
  
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