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Autore: Suzuki_san    03/01/2012    3 recensioni
C’è aria di tempesta nella travolgente storia fra Misaki Takahashi e Usami Akihiko. Nuove esperienze affollano la vita di Misaki, che dovrà vedersela con un nuovo ammiratore e la gelosia di Usagi-san. Riuscirà il nostro beniamino a venirne fuori?
È la prima fanfiction che scrivo, per favore non siate troppo crudeli con le critiche=)
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Eri Aikawa, Misaki Takahashi, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Guardò la sveglia. Erano le sei e mezza di mattina e da parecchie ore Misaki si girava e rigirava nel letto ripensando alle parole di Iroshi. Che diamine! Ma perché doveva sempre cacciarsi in quelle brutte situazioni? Fortuna che Usagi era impegnato nella scrittura del suo romanzo. Aveva dichiarato ad Aikawa di volerlo terminare il 23 dicembre per potere stare insieme a lui per Natale. Gli ultimi due anni li aveva passati chiuso nel suo studio a scrivere. Aveva tempo fino alle ore 17:00 per prendere una decisione. Quando scese per la colazione Usagi era seduto sul divano –Buongiorno Misaki- forse poteva chiedere consiglio ad Usagi, in fondo lui era adulto e sicuramente aveva più esperienza di lui.
-Usagi-san…se io dovessi morire tu cosa faresti?- Usagi rimase talmente sorpreso da quelle parole che il fumo della sigaretta gli andò di traverso facendolo tossire. Non poteva sentirsi un banale buongiorno?
-Ma cosa dici Misaki? Non rispondo nemmeno ad una domanda del genere-
-No davvero…perché se tu dovessi morire io mi sentirei completamente perso…non avrei più nessuna ragione per vivere-
-Non voglio sentire questi discorsi…se io dovessi morire tu devi voltare pagina, anche se questo non vuol dire dimenticare. Devi rifarti una vita-
-Io non credo di poterci riuscire-
-Tutti dicono così, ma per noi esseri umani l’amore è un’esigenza, prima di tutto fisica, ma anche spirituale. Non si può vivere senza amore. Si può soffrire per anni e anni e anni, ma non si può rinunciare all’amore, nemmeno pensando alla sofferenza degli altri- Misaki rimase seriamente colpito dalle parole di Usagi. Era un uomo molto intelligente e di buon senso, e le parole che aveva appena detto era la realtà della vita. Gli sorrise e lui scompigliò i suoi capelli –Stupido ragazzino…su ora prepara la colazione, così potrò finire il mio romanzo e domani e dopodomani ti avrò tutto per me nel nostro primo vero Natale- e prese Misaki per il bacino, baciandolo e mettendogli una mano nei pantaloni. Misaki riuscì a sfuggire alla sua presa e dopo aver atteso che Usagi tornasse al lavoro, uscì diretto alla libreria. Le parole di Usagi, lo avevano illuminato.
 
Iroshi era sommerso dalle scartoffie dell’archivio. Era il lavoro che più odiava quando arrivava la fine dell’anno. Mettere in ordine tutte le rimanenze. Almeno lo aiutava a distrarsi e non pensare al Natale. In quel momento entrò Josuke  e sembrava parecchio stupito –Indovina chi è appena entrato nella libreria e sta chiedendo di te-
-Chi?- disse Iroshi senza alcuna emozione
-Come chi? Misaki Takahashi ovvio…devo ammettere di essere molto sorpreso, mai avrei pensato che ci fossi riuscito a farlo venire di sua spontanea volontà- Iroshi lo guardò con aria assente –Ma insomma, sei per caso ubriaco?-
-No…sto bene- Josuke alzò le sopracciglia, pensando a quell’uomo e alle sue innumerevoli stranezze e  se ne andò.
Dopo poco apparve sulla porta Misaki. Iroshi sorrise nel vederlo con il volto affannato, aveva corso?
-Allora Misaki…mi sembrava di aver capito dalle tue parole che non volevi vedermi mai più, posso chiederti cosa ci fai qui?-
-Non per il motivo che pensi tu- disse Misaki sedendosi sulla sedia –Ho fatto una ricerca ieri sera, sull’incidente aereo e mi dispiace-
-Se sei venuto fin qui per darmi la tua compassione puoi anche andartene, non mi serve la tua pietà…ne quella di nessun altro- disse alzandosi e prendendo in mano altri libri
-Non sono venuto qui per compatirti…finalmente ho capito il motivo per cui ti metti sempre in mezzo alle coppie felici…ti piace vedere la sofferenza, provi un piacere smisurato, il che ti fa confondere. Pensi di sentirti meglio sapendo che non sei l’unico a soffrire per amore, ma in realtà sei sommerso dai sensi di colpa- Iroshi si bloccò con il braccio a mezz’aria. Misaki sorrise, aveva fatto centro –Sei un vero bastardo, ecco la verità-
-Se hai finito le tue deduzioni Misaki ora puoi anche andartene-
-Perché non cambi il tuo modo di essere?-
-Non dirmi cosa devo fare della mia vita…devi smetterla Misaki di fare l’adulto…vattene-
-Nessuno merita di essere solo, specialmente in questo periodo. Tu hai sofferto tanto, ma sei tu che continui a farti del male. Devi solo lasciarti questa storia alle spalle e ricominciare a vivere-
-TACI- urlò Iroshi buttando a terra i libri. Misaki si spaventò, non l’aveva mai visto così arrabbiato –COSA PENSI DI SAPERE TU DELL’AMORE? Sei solo un patetico ragazzino che ha scoperto di amare solo grazie a me…ammettilo Misaki, tu prima eri solo un codardo, e ora pretendi di farmi la morale? Vattene via, torna dal tuo amato Usagi-san prima che lui scopra che sei venuto qui-
-No, non me ne andrò finché tu…- Misaki schivò all’ultimo il libro che gli aveva scagliato contro Iroshi
-TI HO DETTO DI ANDARTENE…VATTENE VIA- Misaki si alzò lentamente osservando il volto contratto dal dolore di Iroshi. Si stava trattenendo dal piangere, ma nello stesso tempo lo guardava in cagnesco
-Va bene, io me ne vado ma tu rifletti sulla tua vita…nessun essere umano merita di soffrire. Ricordati che per noi l’amore è un’esigenza, prima di tutto fisica, ma anche spirituale. Non si può vivere senza amore. Si può soffrire per anni e anni e anni, ma non si può rinunciare all’amore, nemmeno pensando alla sofferenza degli altri- gli fece uno strano effetto ripetere le parole di Usagi, ma poi preferì andarsene e questa volta per sempre. Anche lui doveva voltare pagina.
Non appena Misaki uscì Iroshi si accasciò a terra appoggiando la schiena al muro. Si sentiva strano, aveva una sensazione di oppressione al petto. Stava respirando più forte e ad ogni respiro il petto gli faceva sempre più male e sentì le sue guance bagnate. Si toccò gli occhi, stava piangendo? Era la prima volta che piangeva in tutta la sua vita. Suo padre gli ripeteva sempre che piangere era cosa per deboli e lui non aveva mai versato una lacrima. Nemmeno alla morte di Daisuke era riuscito ad esternare la sua sofferenza. Le lacrime scendevano sempre più copiose in un pianto silenzioso. In quell’istante entrò Josuke –Iroshi…stai…stai piangendo?- lui lo guardò con gli occhi pieni di lacrime –Perdonami…Josuke- disse fra i singhiozzi. Lui si inginocchiò di fronte a Iroshi e lo abbracciò. Sentiva le sue lacrime calde sul collo e le sue mani che stringevano la sua maglia, quasi a strapparla. Finalmente era tornato…il vecchio Iroshi…il bambino solo che se ne stava sempre in disparte e non aveva nemmeno un amico…il ragazzo dolce, con cui si poteva parlare di tutto…l’uomo con il cuore pieno di amore. –Credevo che questo giorno non arrivasse mai- Iroshi si staccò dall’abbraccio e si asciugò le lacrime –Tutta colpa di uno stupido ragazzino…ma Josuke credo di essermi lasciato tutta questa storia alle spalle. Finalmente ho capito e voglio ricominciare una nuova vita, iniziando dall’amore- Josuke si alzò, lasciandogli le braccia. No, perché lo aveva fatto? Il suo tocco lo stava riscaldando fino al cuore.
-Allora spero che troverai questa persona…-
-Josuke vieni con me negli Stati Uniti…apriamo un ristorante. È sempre stato il mio sogno-
-Che cosa?-
-Insieme…andiamo negli Stati Uniti…Josuke tu mi hai detto di cercare la persona giusta per me, ma io non ho bisogno di cercare. Credo di averla sempre avuta davanti agli occhi…sei tu Josuke- lui si sentì quasi svenire e senza pensarci si chinò nuovamente e lo baciò. Iroshi provò nuove sensazioni…sensazioni che non provava da anni e solo quando fu senza fiato riuscì a parlare –Mi dispiace di averlo capito così tardi-
-Non dire niente…non dire niente…sarei venuto con te anche se non mi avessi detto queste cose-
-Josuke solo una cosa…in tutto questo tempo io ho sempre e solo amato-
-Allora lascia che sia io ad amare te…vedrai negli USA inizieremo una nuova vita, ci lasceremo tutto alle spalle-
-Si…sono d’accordo…finalmente ho capito che arrendersi all’amore non vuol dire perdere, ma vincere. E io, grazie a te, ho vinto tutte le mie paure-
-Allora partiamo subito, domani stesso-
-Si…ma prima c’è un ultima cosa che devo fare-

  
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