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Autore: xhesfearless    03/01/2012    1 recensioni
Io bevo dalla bottiglia che mi passa una ragazza, con uno di quei sorrisi innocenti che non ti comunicano malizia, solo voglia di divertirsi. Mi sorride. Si avvicina. Le sue gambe si incrociano alle mie e balliamo, faccio un sorriso ampio e silenzioso portando il volto al cielo sperando che questa notte si concluda addormentato tra le braccia di qualche estraneo che, il giorno dopo inevitabilmente diventerà un amico, piuttosto che finire in uno sbocco.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 © xhesfearless
Sometimes Love is Not Enough
Primo capitolo.



Sono sul punto di addormentarmi. Sento le palpebre pesanti sbattere sempre più lentamente fino a chiudersi del tutto. Abbandonano la candida luce della luna, che filtra attraverso le mie tende azzurre per lasciare spazio al mondo dei sogni. Sono talmente pieno di pensieri che raramente riesco a ricordarmi quello che sogno. Vado a letto sempre più presto perché ormai è tutto monotono, nulla mi appartiene e non ho nulla da conquistare. Nulla mi tiene sveglio. Vado a dormire, sperando che ''domani'' arrivi prima e succeda qualcosa che finalmente mi cambi la vita. Non arriva mai nulla. Ho diciotto anni, e forse non è ancora questo il giorno per fare determinati discorsi ma la monotonia della gente mi ha sempre innervosito, la mia monotonia infastidito, la monotonia della mia vita..Ucciso. Ho sempre trovato un rifugio e uno sfogo nella musica, nella lettura, nella scrittura, o qualsiasi cosa potesse in qualche modo riuscire a farmi esprimere e comunicare le mie sensazioni. Ho sempre saputo di essere in qualche modo diverso dagli altri, ancora non so se sia questa una cosa positiva o negativa ma convivo ugualmente con questa consapevolezza. Nella mia casa non girano soldi, mia madre non fa la puttana, mio padre non è in giri strani di mafia, questo mi rende felice ma ad ogni modo non mi permette di fare una bella vita. Quella buona donna di mia madre, segnata da pesanti occhiaie color petrolio e zampe di gallina, nasconde, reprime, e sotterra la sua bellezza nel lavoro. E' un'insegnate, una persona colta, bella affascinante. Non guadagna un cazzo, e ho ormai perso il conto delle volte che ho mandato a fare inculo persone fermamente convinte che tutti gli insegnanti siano miliardari, non è cosi. Mio padre invece è un operaio. Per guadagnare qualcosa in più, lavora part time in un bar del paesino affianco al nostro ma questo non basta. Lo vedo poco e quando è a casa, giustamente dorme. Non me ne sono mai fatto un problema perché alla fine non siamo mai andati d'accordo. Ma in realtà, non sopporto nulla di lui.

***

Ormai è già buio, non fa più caldo come qualche mese fa e la gente è più coperta. La musica è alta e il cielo perfettamente lindo. Nessun brutto nuvolone nero sporca quel cielo notturno. Più di un fuoco arde sulla bianca sabbia, qualcuno, un po' troppo ubriaco più tardi magari farà un passo falso e si ustionerà. We found love di Rihanna, una delle ultime hit del momento , pompa nelle casse coperta dalle voci e le urla dei partecipanti alla festa. Un' ora fa c'era molta meno gente, non importa. Lenn lo ho perso di vista, non ho idea di con chi sia, ma non importa, mi fido di lui. Ho conosciuto un po' di gente, gente un po' strana. probabilmente tutti un po' fatti, un po' tanto fatti. Gente allegra ad ogni modo. Una ragazza stile dark e un mulatto dagli occhi chiarissimi con le pupille come spilli. Ballo e bevo, un po' troppo forse. La festa in spiaggia è stata organizzata da Cedric, amico di Lenn che continua a ripetere a quest'ultimo di bere e bere, per vedere se lui è veramente un uomo. Un uomo con i cosi detti coglioni. Una bottiglia di Vodka è mantenuta dalla mancina, afferrata al collo. Bottiglia oramai quasi arrivata al termine. L'ha portata, l'ha iniziata e l'ha quasi finita. Beve troppo e glielo faccio notare ogni volta ma pare non ascoltarmi mai. Solo lui ha portato una decina di bottiglie che ha nascosto sotto i tavoli per i pochi eletti che come lui, alla fine della festa, saranno talmente lucidi da poter bere ancora e ancora. Ormai siamo distanti, io e Lenn. Sono accanto al fuoco, dove ci siamo lasciati poco fa. Quel ''poco fa'' potrebbero rivelarsi pochi secondi, qualche minuto o diverse ore dal momento che il tempo è un numero a cui nessuno sta dando molto retta per via dei fiumi d'alcool che scorrono nella gola della gente. L'ultima volta che ho visto Lenn era immerso fino alle ginocchia nell'acqua con Hans che entrambi stavano piegati in due, cercando di pescare con le mani, convinti di prenderli anche. Gli anfibi li hanno lasciati sulla riva. Io bevo dalla bottiglia che mi passa una ragazza, con uno di quei sorrisi innocenti che non ti comunicano malizia, solo voglia di divertirsi. Mi sorride. Si avvicina. Le sue gambe si incrociano alle mie e balliamo, faccio un sorriso ampio e silenzioso portando il volto al cielo sperando che questa notte si concluda addormentato tra le braccia di qualche estraneo che, il giorno dop inevitabilmente diventerà un amico, piuttosto che in uno sbocco.

  
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