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Autore: FollediScrittura    03/01/2012    1 recensioni
Era già la terza volta che rileggeva quella lettera e ogni volta gli rifaceva lo stesso effetto.
Incredulità.
Suo fratello era venuto a mancare,il fratello a cui un tempo aveva confidato tutto e che stimava più del loro stesso padre.
Morto.
Era morto senza averlo potuto salutare un ultima volta,senza aver avuto la possibilità di chiedergli perdono per avergli sbattuto la porta in faccia anni prima,quando per volere del padre dovette dimenticarlo.
Genere: Erotico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cuori in Tempesta

prologo



                                                                                                                                                                                                                                                         Boston 1875





"Mio caro amico,è in tristi circostanze che vi scrivo questa lettera. Purtroppo da avvocato di vostro fratello,sono angosciato nel dirvi che è venuto a mancare a causa di un incidente di caccia. Sapete meglio di me che erano anni che cercavo di farvi riconciliare ma la testardaggine vostra e quella dell'ormai defunto Robert,ha sempre avuto la meglio. Ma sapete meglio di me che lui ha sempre nutrito stima e affetto nei vostri confronti e infatti nel testamento ha specificato voi come solo e unico erede dei suoi averi..."
Era già la terza volta che rileggeva quella lettera e ogni volta gli rifaceva lo stesso effetto.
Incredulità.
Suo fratello era venuto a mancare,il fratello a cui un tempo aveva confidato tutto e che stimava più del loro stesso padre.
Morto.
Era morto senza averlo potuto salutare un ultima volta,senza aver avuto la possibilità di chiedergli perdono per avergli sbattuto la porta in faccia anni prima,quando per volere del padre dovette dimenticarlo.
 E ora se ne era andato come niente fosse,senza sapere quanto in realtà fosse dispiaciuto per quello che gli aveva fatto.
-Robert...- e prese un lungo respiro prima di rimettersi a leggere l'ultima parte della lettera. La parte più importante.
"Erede ad un patto. Che voi vi prendiate cura di sua figlia ,la piccola Alice. Ha specificato che,se gli fosse accaduto qualcosa quando lei non avesse ancora compiuto la maggiore età oppure che non abbia contratto ancora matrimonio,che voi siate il suo unico tutore legale. Vi prego di accettare le sue condizione,la piccola non ha nessun parente vivo al di fuori di voi e sarebbe anche un modo per dare pace ai vostri dissapori. Sereno nel sapere che sicuramente prenderete atto dei vostri doveri,vi saluto aspettandovi nella dimora di vostro fratello Robert Emmet Hall.
James Appelfild"
Strappò la lettera per poi buttarla nel camino acceso. Cosa avrebbe dovuto fare? Prendersi cura davvero della figlia del suo defunto fratello? Stava per sposarsi e sapeva che Candice non avrebbe mai accettato di prendersi cura di una bambina che non era sua.
Eppure doveva farlo,doveva prendere atto di ciò,suo fratello era morto e non sarebbe arrivato nemmeno in tempo per il funerale. Non avrebbe nemmeno avuto il tempo di salutare  Robert per l'ultima volta. Avevano vissuto questi anni da perfetti estranei,dimenticandosi di quell'affetto che li aveva legati per anni e tutto questo solo perchè lui era andato contro il volere del loro padre. Si prese un sigaro dal cassetto e iniziò a farlo girare da una mano e l'altra come faceva ogni volta che doveva prendere una decisione importante. Sospirò piano e si ricordò di tutte le volte che Robert lo aveva difeso contro la furia di suo padre e di come si era preso cura di lui quando la loro madre era venuta a mancare,aveva fatto sempre di tutto per la sua felicità e lui invece gli aveva sbattuto la porta in faccia quando ne aveva più bisogno. Ma ora poteva riscattarsi,adesso una cosa poteva farla,una cosa che poteva mettere pace alla sua anima e che avrebbe tranquillizzato quella di suo fratello.
Prendersi cura di Alice.
E così dicendo ordinò al maggiordono di preparare le sue cose e la carrozza. Sarebbe partito subito per dare conforto alla sua nipotina.
Ma quello che Matthew non sapeva è che quella lettera avrebbe portato più scompiglio di quanto potesse immaginare.
  
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