Cose dell'altro
mondo!
Cap 1 ---
Aspettando la catastrofe.
"Harry, non ti vedo concentrato!".
Harry alzò lo sguardo e cercò di rassicurare l'amico, ma
Ron non accennava a continuare la partita a Scacchi Magici. Harry non era
concentrato.
"Ron, è tutto ok, veramente!".
"Sarà.", disse Ron quasi in un sussurro, "Scacco
matto!".
Le
pedine ritornarono al loro posto, mentre si esibivano in insulti poco
casti.
"Sei davvero imbattibile!".
"Non sono imbattibile! Sei tu che sembri su un altro
pianeta e non ti applichi!", Ron quasi sbraitava. Era inammissibile che Harry
non riuscisse a batterlo, la partita in corso avrebbe potuto vincerla anche
Grattastinchi!
"Ron, non ti sembra di esagerare? Harry è solo stanco.ti
fa male la cicatrice?", Hermione, non si sa come non si sa perché, si
interessava sempre dell'amico occhialuto e, anche se il rosso aveva ragione, lei
trovava sempre un modo per smontarlo.
Harry si toccò titubante quella maledetta cicatrice.
"No, non fa male".
C'era qualcos'altro che fa faceva male. Era un organo
vitale. Il grande Harry Potter era innamorato della piccola Ginny Weasley, che
sembrava non degnarlo di uno sguardo.
E
pensare che per anni Ginny non aveva fatto altro che pensare al mitico Harry
Potter.
"Hai visto Ginny?", chiese improvvisamente Hermione,
mentre distrattamente accarezzava il pelo rossiccio del suo
gatto.
Ron, naturalmente, lanciava occhiate al povero animale
che si rilassava sotto il tocco della sua padrona.
"Sarà con il suo fidanzato".
Fidanzato???
Harry credette che il suo debole cuore avesse smesso di battere, ma
evidentemente si sbagliava visto che era ancora lì con i suoi
amici.
"Sappiamo l'identità del fortunato?", chiese Hermione
con naturalezza.
Ron
parve pensarci un po' su.
"No, è tenuta segreta! Ma Ginny ha promesso che durante
le vacanze di Natale ce lo farà conoscere e lei naturalmente conoscerà la
famiglia del fortunato", spiegò.
Hermione si morse il labbro inferiore, "Spero che almeno
questo sia quello giusto".
Harry sperava il contrario!!!
*
In
un'altra stanza, in un altro piano del castello, la piccola Ginny Weasley si
apprestava a trascorrere il pomeriggio con il suo ragazzo, e di certo non
avrebbe ripassato né Trasfigurazione né giocato a Scacchi
Magici.
Ginny Weasley sapeva quello che voleva e in quel momento
sapeva che voleva il suo uomo.
I
vestiti giacevano scomposti ai piedi del letto, mentre un groviglio di braccia e
gambe ansimante si esibiva in strane contorsioni sul letto
morbido.
Lui
si posizionò sul fianco destro per poter ammirare la sua donna ancora ansimante,
stanca e con alcune ciocche rosse sudate appiccicate al
viso.
Si
era innamorato?
Non
sapeva dare una risposta a questa domanda.
Dopo gli amplessi, si era sempre fermato a guardare la
donna che aveva avuto per quella notte, o mattina, o
pomeriggio.
Non
lo faceva perché ne era innamorato, ma perché gli piaceva vederle ancora
ansimanti e vogliose, questo lo caricava.
Ginny aprì gli occhi e incontrò quelli del suo
uomo.
"Tra poco è Natale.".
"Pensi che io sia nervoso perché dovrò conoscere la tua
famiglia?".
Ginny annuì.
"Resisterò, tranquilla!".
Le
diede un bacio sulla fronte e, vestitosi, uscì dalla stanza senza dirle una
parola.
Quando si comportava così, aveva sempre qualcosa da
fare.
*
Mancava poco alle vacanze di Natale ed un'insolita
euforia avvolgeva il castello.
Non
erano tutti più buoni, anzi, in quanto a cattiveria c'era qualcuno che non la
mandava mai in vacanza.
Draco Malfoy aveva appena dato uno spintone ad un
ragazzino del primo anno di Corvonero, facendolo sbattere al
muro.
Hermione corse subito in aiuto del ragazzino e vedendo
che Malfoy se ne stava lì senza fare niente per aiutarlo, la rabbia la invase
completamente e a grandi passi si precipitò davanti a Malfoy minacciandolo con
la bacchetta.
"Potresti spiegarmi perché l'hai
fatto???".
"Fatto cosa?".
"Sei sempre il solito, Malfoy!!!", disse rossa in
volto.
"Non cambi mai, Granger!!!".
E
detto ciò, abbassò la bacchetta di Hermione e la lasciò lì senza che lei potesse
ribattere in alcun modo.
*
Ron
e Harry erano frementi. Quindici giorni di assoluto riposo dallo studio. Il
piano delle vacanze aveva a che fare con un solo verbo: oziare.
Oziare era la parola magica.
"Uffa.le carrozze stanno per partire, dove diavolo è
Hermione?", chiese uno sbruffante Ron, intento a fissare l'entrata del castello,
nel caso scorgesse una chioma cespugliosa.
"Ron, rilassati! Sarà sicuramente andata a salutare la
biblioteca!", rispose Harry. Entrambi scoppiarono a
ridere.
"Ah-ah-ah! Come siete spiritosi!", Hermione sbucò da
dietro le spalle dei due amici facendoli trasalire.
"Miseriaccia.Hermione, vuoi farci morire alla tenera età
di 17 anni?", ansimò Ron con una mano sul petto.
Hermione lo ignorò.
"Dov'è Ginny?", chiese Harry
"Sarà andata a salutare il suo ragazzo".
Nella mente di Harry si susseguirono tutta una serie di
immagini e scene in cui la sua Ginny era avvinghiata a quel
grandissimo.
"Bastardo!!!", sbottò Hermione. Harry ebbe la netta
sensazione che gli stesse venendo un ictus.
"Cosa, Hermione?", domandò Ron con lo stesso tono che si
ha quando si parla con una persona non del tutto sana di
mente.
"Malfoy!", rispose brusca, "Sempre a importunare la
gente!".
"E'
solo uno sbruffone!", disse Harry.
"Chissà da dove gli spunta quel sorriso a 85
denti.".
"Se
la sarà spassata con
"Mamma che faccia da becchino che
ha!".
"Fortuna che non lo vedremo per 15 giorni di fila!".
"Uh, che bello!".
*
Lo
sterminato parco ormai era stato invaso da tutti gli studenti scalpitanti per
l'imminente partenza, ma tra tutta quella massa di gente, dove non riuscivi a distinguere neanche di che colore
fossero gli occhi della persona a te di fronte, Harry Potter cercava invano una
chioma rossa, ma l'unica che vedeva era quella del suo amico
Ron.
"Ron, adesso comincio ad essere preoccupato. insomma,
non è da lei tardare a questo modo!", disse torturandosi le mani e sperando che
l'amico non si accorgesse del rossore che gli imporporava le
guance.
"Harry. sei tutto rosso, che ti prende?".
Merda! Pensò
Harry.
"No
niente. sarà stato il freddo, sai che ho la carnagione delicata!".
Ron
lo guardò sgranando gli occhi; come poteva il grande Harry Potter, il bambino
sopravvissuto e tutte quelle cose là, che aveva affrontato miriadi di pericoli mortali e
il grande Lord Voldemort in persona fregandosene della sua pelle, dire adesso
che la sua pelle era delicata?
"Sicuro di non voler andare a salutare Madama Chips
prima di andare?".
Circondò le spalle dell'amico per cercare di
convincerlo, ma Harry mandò all'aria le braccia di Ron e tutte quelle fesserie
che stava blaterando a proposito dell'influenza, quando vide lei.
"Ciao Gi.", non riuscì a terminare il suo saluto per la
sua amata che Ginny aveva già detto a Ron che sarebbe andata in carrozza con il
suo uomo e che si sarebbero visti direttamente alla Tana.
*
Il
viaggio, per Harry Potter, era stato abbastanza
scombussolante.
Non
tanto per le scaffe, ma per il sapere che la dolce Ginny era in balia di un
ragazzo che non era lui.
"Per fortuna stiamo per arrivare, non ce la facevo
davvero più!".
Hermione sembrava essere stata risucchiata dal libro che
stava leggendo, per tutto il tragitto non aveva distolto lo sguardo da quel coso
nemmeno per un secondo.
"Herm, sei ancora con noi?", chiese
Ron.
"Se
tu ti applicassi in qualcosa, tipo la lettura di qualche bel libro, vedresti che
anche a te i tragitti risulterebbero più brevi", rispose Hermione quasi
ruggendo.
"Ovvio, se leggessi come leggi tu, mi addormenterei dopo
le prime sei righe e non mi renderei conto delle distanze!".
Hermione sbuffò e tornò alla
lettura.
Ron
ridacchiò e si dedicò alle ultime cioccorane che gli erano rimaste, e Harry
guardava un punto fisso pensando alla sua Ginny.
*
Trenta minuti dopo erano arrivati a destinazione e
quando Harry scorse
Una
serie di immagini che lo ritraevano felice in quella strana casa, con quella
strana famiglia e soprattutto con lei. con la più piccola di casa Weasley, lo
rese immensamente felice; ma la sua felicità svanì quando si rese conto che
quella sera avrebbe dovuto conoscere il fidanzato della ragazza che popolava i
suoi pensieri ogni istante della sua vita.
"Harry caro.Oh Merlino, ma quanto sei cresciuto in
questi mesi. sei più alto.".
Era
così assorto nei suoi pensieri che si rese conto troppo tardi di essere nella
ferrea morsa di Molly Weasley.
*
L'ora di cena si avvicinava e Harry sentiva qualcosa
dentro il suo stomaco che stava giocando senza pietà a tennis con le sue viscere
e tutto ciò lo faceva stare tremendamente male.
Ron
e Hermione sembravano spensierati come sempre, sembrava che per loro conoscere
il ragazzo di Ginny fosse la cosa più normale del mondo.
E
guardando i suoi amici un dubbio s'impadronì per pochi istanti della sua mente
costantemente occupata da pensieri in cui Ginny era l'incontrastata
protagonista.
Harry aveva visto Ron all'apice della sua gelosia nei
confronti della sorella, aveva momento, la gelosia di Ron sembrava essere andata
in vacanza?
"Hermione, Harry, Ron. cari, a momenti Ginny e il suo
ragazzo saranno qui.".
Harry si sentì morire.
Continua.
Haloa!
Iniziamo col dirvi che noi non riusciamo a digerire le
DracoxGinny, ma abbiamo voluto cimentarci in questa titanica
impresa.
Ci
scusiamo con gli accaniti sostenitori di questa coppia e soprattutto x coloro
che sostengono Harry Potter che in questa fanfiction apparirà
mooooooooooooooooooooooooooooolto stupido.. Sorry^^
Lasciare un commento non vi costa nulla, dite tutto ciò
che pensate. anche un bleah, fa schifo,
ma chi è il vostro spacciatore? Andrà benissimo^_____^
Adesso se ne avrete il coraggio, preparatevi al secondo
capitolo Uahuahuah!!!!
Ciaoooooooooooooo!!!
gemellina e
redRon JJJ