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Autore: Relly00    03/01/2012    2 recensioni
« Era essenzialmente Lei.
Non aveva sfumature, era Lei e basta. »
Lei, creatura dalla candida essenza, si aggira per le vie di questo mondo grigio ed astruso; sta a noi trovarla e mostrarla a chi non la conosce.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era essenzialmente Lei.

Non aveva sfumature, era Lei e basta.

Aveva un volto? Sì, lo aveva. Ed era bellissimo, bellissimo in ciò che trasmetteva, in ciò che la sua anima trapelava.

Una bambina, forse: il suo tocco era ingenuo e curioso come quello di una bambina. Così chiunque avrebbe detto al primo sguardo rivoltole... Ma con un occhio più attento si notava d'immediato la saggezza nel suo profondo sguardo di ghiaccio, così freddo ma, nel contempo, così intenso e pieno di vita.

Chiunque esposto alla sua presenza veniva investito dalla sua rispettabilità, quasi solenne... Una donna. Era questo, forse? No, era così fragile! Le sue fragili mani bianche, i capelli leggeri, la pelle diafana.

Un po' bambina e un po' donna; adolescente?, direste voi. Ebbene no, in quel caso le sue grazie sarebbero state celate dall'imperfezione, quella causata dalla trasformazione nella pubertà.

Non ci sono modi per spiegarlo, Lei era solo e soltanto Lei, nella sua completa e pura essenza, che non aveva un nome. Tutto di lei non aveva un nome; il colore degli occhi, dei capelli, il pallore della pelle... Tutto ciò così chiaro alla vista, quando la si aveva davanti, impossibile da narrare con precisione evocando la sua immagine. Lei appariva chiara e limpida, priva di alcuna influenza esterna, del tutto pura nella sua essenza senza nome. Indimenticabile.

Nella vita di tutti i giorni la si incontrava sempre, tutti gli esseri umani la salutavano con allegria, tutti la riconoscevano al primo sguardo e la accoglievano con gentilezza nelle proprie vite.

 

E poi accadde qualcosa.

Non si sa esattamente cosa.

Qualcosa di freddo e cupo.

Lento come l'alta marea. Piano piano, si diffondeva nell'umanità.

Non aveva un'inizio: come una macchia, si limitava ad espandersi col suo fare lento, calmo, minaccioso. Come la nebbia.

Come la nebbia si diffondeva nel cuore di ogni singolo umano, igrigiva ogni lieto spirito.

Faceva appassire. Appassiva l'arte, la musica, la curiosità, l'originalità.

Gli umani incominciarono a chiedersi: perchè? Per ogni cosa si chiedevano il perchè.

Cercavano spiegazioni. Inutili spiegazioni.

Cercavano di darsi risposte. Vane risposte.

E non poterono fare a meno di trovare tutto completamente privo di senso.

La vita, se non riuscivano a trovarle una spiegazione, era inutile e priva di senso.

 

E fu così,

che naque

l'infelicità.

 

Ed ecco come lì, Lei, divenne difficile da riconoscere.

Nell'oblio delle terre pallide ed ingrigite dall'infelicità degli esseri umani, Lei si perdeva. Diventava agli occhi di tutti sempre più velata, sempre meno visibile, un'ombra. Faceva un cenno al mondo ed il suo sorriso bianco evaporava in una nuvola di particelle luccicanti che finivano calpestate dai passanti sul marciapiede. Assorbite dal fumo di una sigaretta. Sparpagliate dal veloce passaggio di un'automobile.

Inizialmente accadde perchè facendosi domande, gli umani finirono per trovarsi così indaffarati a trovare risposte, che non avevano più tempo per Lei.

Rimandavano.

Rimandando, finirono per dimenticare.

Assorbiti dalle loro vite.

Lei finì per diventare quasi invisibile.

Ogni tanto compariva qualche spiraglio di luce, nel mondo... Qualcuno che sì, sollevava le testa e rievocava un brandello di ricordo di ciò che era stato. Allora lei, piena di speranza, correva da questa debole luce, giusto per accenderla, e rendersi visibile! Ma costui scuoteva perplesso la testa, come non ricordando uno strano sogno appena fatto, così lontano dalle realtà.

 

L'umanità divenne cieca.

L'umanità è cieca.

E' assorta. E' distratta. E' afflitta da sè stessa.

Si perde nei suoi problemi. Non si aggrappa. Cade.

Ed eccola nella sua eterna caduta, con le mani tese pronte ad aggrapparsi a quasiasi frivolezza, sperando invano che basti a portarla sù.

Sono tutte corde spezzate.

Il punto non è cosa c'è alla fine della caduta. Non è il "toccare il fondo", perchè non c'è nessun fondale. Non esite un finale che porterà al degrado totale.

Il rammarico dell'umanità è lo stesso lento, graduale, degrado.

 

Nonostante ciò, avvenne che alcuni si ricordarono di Lei. Si svegliarno dal lungo sonno e ricordarono il sogno. Alcuni riuscirono a farsi strada nella nebbia, e a vedere il calore e la luce. A vedere il senso! Più si univano a Lei, più Lei era raggiante. Tutto rinaque dalla consapevolezza di questi. Dallo svegliarsi. Ma il mondo era rimasto comunque in vasta parte inconsapevole nel suo grigio oblio, e ad esso Lei era invisibile, e non poteva farci nulla.

Gli unici che potevano cambiare l'andamento della situazione erano loro, quelli che aveano riaquistato consapevolezza e si erano risvegliati! Loro, solo loro potevano fare luce nel cuore degli annebbiati, e fare una sola cosa: mostrare. Mostrare la felicità.

  
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