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Autore: SpiraleOvale95    03/01/2012    8 recensioni
Quelle parola toccarono profondamente la ragazza che abbracciò Trunks in un abbraccio così forte da toglierli in fiato.
-Ti prego non aver paura dell’amore, perché significherebbe che hai paura di me!- Disse Pan tenendo la sua testa premuta contro il petto del Saiyan.
I due si sorrisero guardandosi dolcemente negli occhi.
-Posso baciarti? È da una vita che aspetto di farlo!-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Goten/Trunks
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia non si ruba! Ecco il secondo capitolo, sono già contenta della mia nuova storia e di quelli che la stanno già seguendo, ringrazio che l'ha messa nei preferiti o lo farà, e vi auguro ancora buona lettura.
ps.Mi scuso per la confusione che c'è nell'età dei ragazzi, allora adesso sarà chiara, Trunks ha diciassette anni e va per i diociotto, invece Goten ne ha diciassette ma è nella stessa classe dell'amico poichè la madre lo ha obbligato a fare la primina, Bra ha quindici anni e va per i sedici mentre Pan ne ha quattordici e va per i quindici! Mi dispiace se c'è più distanza tra i ragazzi, ma mi sono trovata meglio a scrivere così, un abbraccio!
SpiraleOvale95


Capitolo 2
Questa volta non aveva davvero intenzione di arrivare in ritardo, quindi aspettò l’amico direttamente davanti a scuola.
Per fortuna Goten arrivò in orario e cominciarono a chiacchierare del più e del meno.
-Ieri mia madre stava per chiamare la polizia visto che non ero ancora tornato a casa!- sorrisero insieme – sai.. dovrei comprarmi un cellulare..-
-Si, dovresti!- i due amici guardarono un gruppetto di ragazze passargli davanti, li mangiavano letteralmente con gli occhi, ma d'altronde come biasimarle, erano davvero due bei ragazzi.
-Allora? Come va con mia nipote?-
Trunks divenne tutto rosso.-Ma sei scemo! Cosa stai dicendo?-
Goten sapeva tutto della cotta di Trunks verso Pan, e sapeva quanto lui ci tenesse a non parlane in pubblico,anzi, a non parlarne affatto.
Ma Goten amava scherzarci su, tra l’atro il romanticone aveva ereditato un fattore genetico dal padre Vegeta, quello dell’arrossire con niente, e per questo era ancora più bello scherzare con lui su queste cose un po’ imbarazzanti.
-Dai su! Non dirmi che non vi chiamate più?- Sentendo questa domanda a Trunks gli si rizzarono i capelli, si era completamente dimenticato di chiamarla la sera prima. Come al solito.
-Uffa Goten se non stai zitto ti faccio diventare bello!-
I due risero insieme fino al suono della campanella.
Entrarono in classe e si sedettero agli stessi posti del giorno prima, Trunks prendeva appunti sulla lezione al contrario del suo amico che si dondolava con la sedia tenendo la matita in bocca.
Qualcosa colpì le tempie di quest’ultimo, un bigliettino bianco e piegato a regola d’arte, lo aprì.
 
Ciao, sono Giulia
Mi chiedevo se a te e al tuo amico
Andrebbe di venire a una festa a casa mia
Questo sabato?
 
Goten guardò la ragazza che lo avevo inviato, era una ragazza molto carina dai capelli color carota intrecciati in una treccia un po’ arruffata e appoggiati sulla spalla destra.
Il ragazzo gli fece un sorriso che venne subito ricambiato e poi continuò a far finta di ascoltare la lezione.
Al cambio dell’ora l’amico andò da Trunks.
-Guarda, il secondo giorno e già siamo richiesti ad una festa! Siamo grandi amico! Batti cinque!- e fece per battere il cinque che fu ovviamente corrisposto dall’amico.
-Dai campione, adesso non ti esaltare! Non sai nemmeno se tua madre sarà d’accordo, non cantare subito vittoria!-
-Dirò che sono con te, mia madre si fida di te, e poi la sera se dovessi bere verrei a dormire a casa tua nel tuo bel lettuccio morbido!-
-Sentilo! Si autoinvita a casa mia! Intanto se mai dovresti venire da me non osare mettere piede nel mio letto!-
I due risero e nel frattempo arrivò anche l’insegnante dell’ora successiva.
Quando tutte le lezioni furono finite la ragazza dai capelli color carota si avvicinò a Goten.
-Ciao, mi chiamo Katia, stavo aspettando un bigliettino di risposta prima, ma di solito chi tace acconsente. Quindi verrete, no?-
-Certo Katia! Comunque io mi chiamo Goten! E il mio amico è Trunks..-
-Piacere!- Disse il giovane allungando la mano verso la ragazza.
-Scusa Katia, ma perché io non ti ho mai vista in questa scuola?-
-Sono nuova, mi sono trasferita da poco in questa città e quindi sto finendo i miei studi qui!-
I due sorrisero e poi si strinsero la mano.
Discussero ancora un po’ di dove si trovasse il luogo e a che ora incominciasse la festa e poi la ragazza fuggi via per non perdere l’autobus che l’avrebbe riaccompagnata a casa.
L’amico raggiunse l’altro che si era già avviato per tornare alla propria dimora.
-Ehy Trunks!-
-Cosa c’è?-
Goten spiegò quello che Katia aveva detto a lui all’amico e poi ognuno andò per la propria strada.
Mentre il Saiyan dai capelli lilla tornava a casa continuava a pensare a Pan, come aveva fatto a dimenticarsi la chiamata, adesso lei sicuramente lo avrebbe odiato.
Corse di filata a casa e prese in mano la cornetta.
Il telefono suonava, ma a casa di Pan non vi era nessuno. Si buttò sul letto abbattuto e cominciò a pensare.
Anche Goten era sul letto, e pensava alla figuraccia che aveva fatto il giorno prima a casa dell’amico, si immaginava sempre gli occhi di Vegeta che lo fissavano in cagnesco.
Però pensava anche a Bra, era diventata proprio una bella ragazza, non c’è che dire!
Sentì suonare alla porta e si ricordò che quella sera Gohan e la sua famiglia sarebbero venuti a mangiare da loro.
Goku aprì la porta accogliendo la famiglia con un grande abbraccio.
Chichi come al solito saltò al collo del figlio che si sbilanciò e cadde a terra, mentre Videl e Pan entrarono indisturbate sotto i sorrisi dei presenti.
Erano sempre belle le rimpatriate e mettevano di buon umore tutta la famiglia.
Mangiarono la cena preparata da Chichi e poi Goten e Pan andarono in giardino a chiacchierare un po’.
-Allora Goten, come è cominciato il nuovo anno scolastico?-
-Benissimo, pensa ci hanno già invitato a una festa non è grandioso?-
Pan lo guardò con fare confuso. –Chi hanno invitato?-
-Me e Trunks, una nostra compagna, Katia, sabato darà una festa e siamo invitati tutti e due ad andare a casa sua!-
La faccia della ragazza divenne seria tutt’un tratto, e un rossore comparve sul suo viso.
-E anche Trunks ha intenzione di andarci?-
-Come no?! Non vede l’ora, è eccitato quanto me!-
Goten non era mai stato un genio, infatti, come suo padre, era sempre visto come un tontolone, ma quella volta capì bene cosa stava succedendo.
-Pan, scusa, io non sapevo che anche tu..-
La ragazzina alzò lo sguardo. –Ma no! Goten, cosa avevi capito io non sono triste!- Si era messa una mano dietro la testa e parlava velocemente, quando faceva così si vedeva che stava mentendo. Poi smise di gesticolare e fissò il ragazzo. –“Anche tu” cosa?- Alzò un sopracciglio come se avesse sentito una cosa molto interessante.
Goten si era reso conto di aver detto troppo e cercò in tutti i modi di cambiare argomento ma senza riuscirci.
-Goten, cosa devi dirmi?- Ora la situazione si era ribaltata, era la ragazza che aveva sotto torchio il giovane.
Il ragazzo non riuscì a tacere, visto che tenersi i segreti non era proprio il suo forte, e spifferò tutto: -Anche Trunks prova qualcosa per te Pan, ma non vuole dirtelo perché pensa che tu sia troppo.. Piccola, e non voglia avere niente a che fare con lui!-
La faccia della ragazza divenne gonfia di rabbia: -Come sono troppo piccola, ma si è visto, ho solo 15 anni d'altronde, lui nei ha diciassette, non capisco perché non me lo abbia mai detto!-Fece una pausa per poi continuare a urlare parlando a raffica: -Ecco perché non ci sentivamo più, non voleva più parlarmi! Io non capisco, e non lo capirò mai quel ragazzo!-
-PAN! Calmati! Tu non dovresti sapere niente in teoria!-
La ragazza smise di urlare e guardò Goten. –In che senso?-
-Che se lui sa che io te l’ho detto è la volta buona che mi uccide! Davvero!-
Lei sorrise. -Il tuo segreto è al sicuro con me!-
Parlarono ancora un po’ di loro e della loro vita, fino a quando Pan non dovette far ritorno a casa, la famiglia volò via, anche perché nel loro caso era solo uno spreco comprarsi una macchina.
Goten, dopo aver aiutato a sparecchiare e riordinare la sala da pranzo andò in camera sua e si sdraiò ancora sul letto a pensare, quando sentì bussare alla porta di camera sua.
-Avanti!-
Entrò suo padre con il solito fare da goffo mentre cercava di non pestare la miriade di cose sparse sul pavimento.
-Se tua madre vedesse questa camera! Urca, sai che urla?-
-Metto a posto dopo.. Mi dovevi dire qualcosa?-
Goku si sedette sul letto. –A dire il vero ho sentito quello che avete detto te e Pan fuori, e mi sono, come dire preoccupato!-
Goten si alzò di scatto dal letto. –Papà, non devi dire niente a nessuno se no Trunks mi ammazza!-
-Non ti preoccupare, ho la bocca cucita!- e dicendo questo fece il gesto con le mani di chiudersi la bocca. - Però mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa Vegeta di questa storia, se per caso ne sappia qualcosa..-
-Sinceramente piacerebbe saperlo anche a me!- Poi pensò a Vegeta, e al suo sguardo, gli si accapponò ancora la pelle.
-Tutto bene figliolo?-
Goten era sbiancato. –Si papà, dai adesso vai a dormire!- e dicendo questo lo spinse fuori dalla sua camera che chiuse con forza.
Quella notte Goten sognò Bra, che vestita solo con dei pantaloncini e un reggiseno risaliva come un gatto il suo corpo seminudo.
Ma poi nei suoi occhi vide quelli di Vegeta quel pomeriggio si svegliò di soprassalto tutto sudato.
-Oh mio Dio ma è un ossessione!- e dicendo così si butto con la testa sopra al cuscino cercando di riprendere in vano il sonno.
 
 

Il capitolo n.3 uscirà 8 Gennaio

   
 
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