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Autore: SpiraleOvale95    01/01/2012    10 recensioni
Quelle parola toccarono profondamente la ragazza che abbracciò Trunks in un abbraccio così forte da toglierli in fiato.
-Ti prego non aver paura dell’amore, perché significherebbe che hai paura di me!- Disse Pan tenendo la sua testa premuta contro il petto del Saiyan.
I due si sorrisero guardandosi dolcemente negli occhi.
-Posso baciarti? È da una vita che aspetto di farlo!-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Goten/Trunks
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia non si ruba! Ecco, la tanto aspettata storia sui figli! Vi preavviso che sarà una storia abbastanza lunga, e punto a fare più di 30 capitoli, ma si vedrà dalla scuola e dalla vita... Però per il momento ne ho già scritta un terzo! La storia parla di Trunks e Goten, due grandi amici che si trovano ad affrontare l'adolescenza insieme, tra le prime cotte, i primi baci, i primi amori e le prime esperienze sessuali, spero che non vi annoi come storia. Un abbraccio a tutti quelli che mi seguiranno! 
BUONA LETTURA
SpiraleOvale95


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Capitolo 1
Ormai la fanciullezza era finita e incominciavano gli anni dell’adolescenza..
Era il loro primo giorno di scuola del quarto anno alla Academy of study, o meglio conosciuta come la A.S., era una scuola superiore non molto lontano dalle loro case.
Avevano deciso di affrontare la scuola superiore insieme, anche se questo avrebbe comportato uno sforzo per entrambi visto che si sarebbero dovuti svegliare presto per recarvisi.
I due ragazzi si erano dati appuntamento davanti all’edicola del Vecchio Jenkins dove si sarebbero dovuti trovare per recarsi insieme a scuola.
Trunks arrivò sul posto, come al solito il leggero anticipo, mentre Goten era sempre in ritardo. Il giovane dai capelli lilla aspettò dieci minuti poi decise di chiamarlo.
-Dove sei finito Goten?-
-Sono quasi arrivato, aspettami li! Due minuti!-
E senza dir altro gli attaccò il telefono in faccia.
-Non ci posso credere che deve farmi arrivare in ritardo anche il primo giorno di scuola, ma non si smentisce mai?-
Appena fece per girare i tacchi e andarsene senti qualcuno che lo chiamava a gran voce.
-Trunks! Aspettami!-
Poi un ragazzo moro gli si catapultò addosso.
I due erano finiti l’uno sull’altro come dei ebeti, rotolando a qualche metro di distanza. -Sei il solito Cretino, alzati da me!-
L’amico sorrise -Eccomi, sei felice di vedermi?-
-Mio malgrado devo rispondere di si, brutta zucca vuota!-
-Wow! Stai diventando sempre più come tuo padre, non è che tra qualche anno ti verranno anche i capelli neri sparati in alto e ti abbasserai di venti centimetri?-
I due si guardarono un secondo in faccia senza proferire alcuna espressione per poi esplodere in una ricca risata, dopo essersi rialzati corsero a scuola visto che come al solito, per colpa di Goten erano in ritardo.
Si trovarono davanti all’istituto in un battibaleno e cercarono subito la loro aula, quando la trovarono (finalmente) la lezione era già cominciata.
-Vedi Goten, adesso dobbiamo entrare e ci etichetteranno come dei ritardatari!-
-Non dire così, diciamo che abbiamo perso l’autobus e tutto filerà liscio! Fidati!-
-Come sempre!- E alzando gli occhi al cielo Trunks azzardò una smorfia di disperazione.
Bussarono ed entrarono in classe, la prof gli squadrò da capo a piedi e poi gli chiese: -Serve aiuto?-
Trunks andò subito nel panico per rispondere. Ma il suo caro amico Goten gli parò subito le spalle.
-Vede abbiamo perso l’autobus e siamo arrivati tardi, ci dispiace molto!-
L’amico annuì con le goccioline di sudore che scendevano veloci dalla sua fronte.
-Per questa volta vi faccio entrare senza portare la giustificazione. Ma bisogna svegliarsi prima la mattina!-
-Ci scusi!- dissero insieme, prendendo poi posto in due banchi rimasti vuoti in fondo alla classe.
Goten bisbigliò all’amico. –Non è andata tanto male!-
L’altro lo guardò con fare minaccioso. –Ricordami che dopo ti uccido!-
Suonò la campanella della fine lezione, e i due andarono a casa insieme.
-Goten, ti va di passare da me? Mia madre ha chiesto quando saresti andato a trovarla visto che è da tanto che non ti vede!-
-Magnifico! Andiamo così la saluto!-
Si avviarono per arrivare fino a casa di Trunks.
Il Saiyan guardò dentro a un tubicino di metallo e la porta si aprì. Goten sorrise a vedere come Bulma non si fosse smentita a costruire le sue folli invenzioni.
-Mamma, sono a casa!-
Sentirono un gran tonfo e poi uno scalpitare impetuoso verso di loro. –Tesoro!- Una donna molto bella con i capelli color del cielo saltò addosso al suo bambino dandogli un grande bacio sulla guancia. -Come sono contenta che sei tornato! Allora come è andata!? Raccontami tutto!-
-Magari più tardi mamma, c’è anche Goten qui con me!-Dicendo questo Trunks indicò l’amico che dietro alla sua schiena muoveva velocemente la mano in segno di saluto.
Da una stanza uscì Vegeta piuttosto infuriato, si massaggiava la testa mentre guardava la moglie con disprezzo.
-Bulma, ti pare il modo di strillare, mi hai fatto cadere dalla scala!-
-Scusa tesoro!- La donna si avvicinò al Saiyan e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. Vegeta divenne rosso e con fare ancora più rabbioso di prima se ne andò.
-Venite ragazzi, vi ho preparato un pranzetto con i fiocchi!-
-Grazie Bulma non dovevi!-
-Ma smettila Goten, vieni con me e serviti pure!-
Andarono in cucina e si abbuffarono come animali.
-Uh, grazie Bulma, era tutto squisito, ma ora devo proprio andare, chissà mia madre come sarà in pensiero!-
-Ok, ciao Goten, torna presto a farci visita!-
Il ragazzo si diresse verso la porta per poi andare nel giardino e spiccare il volo quando vide la sorella di Trunks, Bra che entrava in casa con una borsa piena di libri.
-Ciao Bra, sei di ritorno dalla scuola?-
-Ciao Goten, che bella sorpresa! Comunque si, torno anche io da scuola, sono stremata! Vado a riposarmi.-
-Ok ciao!-
 -Ciao!-
Detto questo la ragazza salì velocemente le scale per andare ad appoggiare la cartella in camera sua, Goten però fu catturato da quel corpicino tanto esile e formato mentre saliva le scale, era da tanto che non vedeva Bra e non si mai era davvero reso conto di quanto fosse cresciuta, l’occhio poi gli cadde sul suo piccolo sedere perfetto che rimbalzava a ritmo di come lei saliva le scale.
-Hai ancora tanto da guardare?- Una voce gelida gelò il sangue al ragazzo che girò lentamente lo sguardo. Vegeta era li, immobile a fissarlo. –Guarda che poi si consuma!- detto questo fece un sogghigno malizioso. Seguito poi da una risatina.
-Scusami!- detto questo uscì svelto dalla porta e volò via, aveva fatto una pessima figura con Vegeta e solo il pensiero di quell’uomo gli gelava il sangue nelle vene.
Saltò prendendo così il volo, e come un fulmine andò verso casa dove la madre lo stava aspettando impazientemente.
Nel frattempo Vegeta chiamò il figlio maggiore.
-Trunks!-
Il ragazzo si precipitò di corsa giù dalle scale fino a raggiungere il padre fermo davanti alla porta d’ingresso.
-Si papà?-
-Dimmi la verità..- Fece una pausa, Trunks odiava quando suo padre faceva quelle pause, perché volevano dire solo due cose, o che stava per dire qualcosa di molto serio, o qualcosa di estremamente imbarazzante. –Ma tra Bra e quello là c’è qualcosa?- Ecco, come al solito la teoria si confermava, Trunks divenne tutto rosso e si mise una mano dietro alla testa.
-Papà, non ne so nulla io! Non ne abbiamo mai parlato, ma credo che se ci fosse stato qualcosa me lo avrebbe detto!-
Sulla faccia del padre comparve un sorriso. –Hai ragione, scusami, delle volte sono troppo apprensivo nei confronti di tua sorella!-
Trunks gli sorrise e poi corse in camera sua dove si sarebbe preparato per andare nella GR ad allenarsi un po’.
Essi aveva solo 17 anni, anche se andava per i 18, ma il suo fisico era molto sviluppato, era un giovane alto e bello con gli occhi turchini e i capelli lilla.
Squillò il telefono e rispose la madre del ragazzo.
-Si, te lo passo subito! Trunks, c’è Pan al telefono!-
-Adesso rispondo!- Prese il telefono e cliccò il verde, aspetto che la madre mise giù la chiamata e poi salutò Pan.
-Ciao, come stai?-
-Ciao Trunks, io sto bene, piuttosto dovrei fare io a te questa domanda! Non ti fai sentire da giorni, che è successo?-
-Nulla, sono stato solo.. Impegnato..-
-Ti conosco Trunks! Cosa c’è? Stai conoscendo qualcuna? Come si chiama? -
-No, ma che dici! Senti Pan, io ora vado ad allenarmi, ci sentiamo quando ho finito ok?-
-Tanto non mi chiami mai alla fine!-
-Questa volta mi ricordo! A dopo, ciao!-
E così dicendo riattaccò il telefono in faccia alla ragazza.
Purtroppo Trunks si era distaccato parecchio da Pan poiché si era reso conto di essersi preso una cotta mostruosa per lei, non voleva farglielo vedere ma gli era impossibile visto che pendeva letteralmente dalle sue labbra, quindi come un codardo cercava di vederla e sentirla il meno possibile per non caderci con tutti e due i piedi dentro a questa cosa.
Entrò nella camera gravitazionale e vi trovò sua sorella Bra che si esercitava.
-Ciao sorellina! Ti va di allenarti con me?-
-Ma si perché no?-
La ragazza gli sferrò un grande calcio nello stomaco fino a farlo piegare in due dal dolore.
-Scusa, pensavo fossi già pronto!-
Il fratello si arrabbiò e si trasformò il Super Saiyan.
-Non è valido, lo sai che io non ci riesco!-
-Non mi interessa!- E così dicendo combatterono fino all’ora di cena.
Arrivarono in cucina completamente distrutti, mangiarono e poi si chiusero tutti e due nelle loro camere.
Solo Bulma e Vegeta rimasero in cucina a fare i piatti e riordinare.
-C’è qualcosa che non mi convince..-
-Che cosa Vegeta?-
-Questi ragazzi sono un po’, come dire? Hanno gli ormoni sparati a mille!-
Bulma scoppiò in una sonora risata mentre asciugava un piatto: -Scusa, dovrei forse ricordati come eri tu? Che una sera mi amavi e la sera dopo mi odiavi?-
L’uomo sorrise e poi aiutò la moglie a fare i piatti dandole dolci baci sul collo.
Trunks era stravaccato sul letto quando gli si chiusero gli occhi, si addormentò così, di punto in bianco, senza nemmeno mettersi il pigiama o almeno infilarsi sotto le coperte. Morfeo era stato crudele quella notte portandoselo con se prima che essi chiamasse l’amica Pan.
La mattina arrivò e Trunks come al solito fu svegliato dalla sveglia che con quel rumore fastidioso pareva rompesse i timpani, poi dopo essersi lavato la faccia e vestito andò in cucina per mangiare qualcosa prima di andare a scuola.
Come al solito sua madre era sveglia e pure suo padre, si sedette a tavola per bersi una buona tazza di caffè in completo relax per poi immergersi nel caos della città.
Arrivò la sorella che si sedette di fianco a lui mangiando un cornetto. Il fratello notò come si era vestita.
Aveva un gonnellina a scacchi bianca e nera e sopra una canotta scollata bianca, portava delle ballerine e aveva i capelli raccolti in un ciappo a forma di farfalla sopra la testa.
-E tu vorresti uscire così?-
La sorella lo guardò come se non avesse capito che stesse parlando con lei. –Perché non dovrei?-
-Bra, non mi pare proprio il caso! Hai solo 15 anni!-
-Senti tra due mesi ne faccio 16, quindi per piacere non fare il fratellone apprensivo che non ti vedo proprio in questo ruolo!- detto questo mollò il cornetto e si diresse a scuola mentre Trunks fece lo stesso.

Il capitolo n.2 uscirà Mercoledì 4 Gennaio

   
 
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