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Autore: MartiSpunk    03/01/2012    3 recensioni
Un'altra storia Robsten? Sì.
E'la prima che scrivo, perciò non siate troppo critici o offensivi: sono molto sensibile. LOL.
Anyway, che dire? Tramite i Gossip - giusti v.v - ho deciso di cimentarmi su questa storiella.
Alcune frasi sono delle citazioni famose, altre sono di mia pura invenzione. I luoghi e il resto, a volte veri, a volte no.
Per me i Robsten sono nati COSI'. La loro storia è nata così.
Quindi... buona lettura. :D
-MartiSpunk.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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D'accordo, eccoci qui. 
Dovreste sputarmi in faccia, dato che sto postando il capitolo solamente adesso e con un ritardo pazzesco. Perdonatemi, tra la scuola e il resto, non sono riuscita a trovare un piccolo spazio da ritagliare per voi. L'ho trovato questo pomeriggio, contenti? u.u
Comunque, il capitolo è questo. A me stranamente piace, per cui. Vi aspetto giù per commentarlo. Buona lettura.
 
POV ROBERT:
 
Mi risvegliai, ripensando a tutto ciò a cui ero andato incontro. Le braccia di Kristen tra le mie, le mie mani che accarezzavano la sua schiena nuda, candida e perfetta. I miei baci lungo tutto il suo corpo, i miei succhiotti e i morsi teneri che le avevo lasciato ovunque. I suoi gemiti che risuonavano per la stanza piccola e buia, il respiro spezzato della sua voce quando pronunciava il mio nome. Avrei potuto arrossire, ma non lo feci. Il sol pensiero di questi gesti mi inebriava e mi tempestava di domande. Si era davvero lasciata andare, oppure quello era solo un sogno ad occhi aperti? Speravo, ovviamente, nella seconda opzione. E pensare che erano passate solamente due orette massimo da quel piacere. Sembrava fossero passati due secondi. 
Sorrisi, accarezzandole i lunghi capelli castani che le nascondevano il viso. Erano umidi, impastati tra di loro, e mi imploravano di cercarla. Li spostai delicatamente e la trovai. Le guance arrossate, gli occhi chiusi mostravano le palpebre timide e innocenti, le labbra rosee più carnose del solito. Cazzo, dopo l'amore era ancora più bella. Sembrava un angelo sceso - con grazia - dal cielo. Il suo braccio nudo sfiorava il mio, il lenzuolo bianco e immacolato la copriva fino alla coscia, poi la spogliava di tutto, e lasciava scoperte le gambe. 
Si girò dall'altro lato, dandomi le spalle e sbadigliando. Stava per svegliarsi. Subito mi avvicinai a lei, strisciando come un cretino sul letto e raggiungendola. Posai le labbra sulla sua spalla e le diedi un piccolo bacio. Le mie labbra non si stancarono e vollero continuare, scendendo fino alla vita. La sentii mugugnare e mi lasciai scappare un risolino che vibrò sulla sua schiena; la innarcò per qualche secondo e poi si rigirò verso di me, con un sorriso idiota stampato sulla faccia.
"Buongiorno", disse tenendo ancora quel sorriso.
"Dormito bene?", chiesi allungando la mano verso la sua guancia ancora arrossata.
"Benissimo. Poco, ma bene."
"Mi dispiace. Dormi ancora se sei assonata. Io ti aspetto."
Sbadigliò sonoramente, ma tornò subito in sè. "Tranquillo, Rob." Il suo stomaco brontolò. "Ops."
Ridacchiai. "Ti preparo qualcosa o chiamo il servizio in camera?"
"Faccio io."
Si alzò, togliendosi il lenzuolo di dosso, e rimandendo completamente nuda. Rimasi a fissarla, con la bocca spalancata e gli occhi sgranati; praticamente folgorato. Ci mancava solo la bava ed ero a posto. Ridacchiò in maniera strana, come se stesse gracidando, e immediatamente si infilò una mia maglietta.
"La prendo in prestito", m'informò con aria furba.
"D'accordo."
Balzai dal letto anch'io, scuotendo la testa. Avevo i capelli pazzi, così cercai di aggiustarli passandomi la mano tra i capelli, senza successo. 
"E' inutile, non si sistemano." Disse, trattenendo una risata.
"Siamo di buon umore stamattina?"
Mi lanciò un'occhiata di intesa e cambiò discorso. "Cosa vuoi che ti prepari?"
"Non ho fame", risposi, sedendomi e appoggiando i gomiti al tavolo.
Annuì, svolazzando per la stanza. Poi le vibrò il cellulare e afferrandolo notai il cambiamento d'espressione che la travolse. "Rob, io ho da fare."
"Dove devi andare?"
"Ehm, mio fratello Cam. Stupidaggini."
Le sorrisi sereno, sperando che mi stesse raccontando la verità. Ma certo Rob, che scemo. "Okay. Torna presto, però."
Mi stampò un bacio casto sulle labbra, prima di dileguarsi ed entrare in bagno. Uscì pochi minuti dopo, trasandata e struccata.
"Io vado, allora."
"Ciao, amore", la salutai stringendola per la vita. Lei mi guardò con aria confusa e irritata allo stesso tempo e si staccò lentamente. 
Mi lanciò un ultimo sguardo fugace, che parve spaventato. Alzai la mano, mimando un 'ciao', e mi sedetti sul letto, tremante.
 
POV KRISTEN:
 
"Michael, mi hai fatto prendere un colpo, porca puttana!"
"Kristen avevo voglia di vederti."
"Potevi dirmelo chiaramente invece di farmi prendere un infarto, mh?"
Mi guardò sbigottito e poi chiuse la porta di casa. Lo incalzai, tagliandogli la strada e mettendomi a braccia incrociate di fronte a lui. Alzai un sopracciglio e sbuffai parecchie volte, facendogli capire che ero poco interessata riguardo al suo incredibile piacere nel vedermi. Certo, dopo la pagliacciata di ieri lo ero eccome. Il mio unico desiderio in quel momento era stare tra le braccia di Robert. 
"Dove sei stata ieri sera?", mi chiese, guardandomi a mo' di accusa.
Deglutii, passandomi una mano tra i capelli. "Sono affari miei."
"Robert è affar mio."
"Non ero da lui." Mentii, guardando altrove. Merda, non poteva scoprirlo. E io non potevo dare controsensi, mi sarei fottuta da sola. 
"Qualcosa mi dice che invece c'eri." Si avvicinò a me, teso. Mi accarezzò la guancia decisamente sarcastico e mi squadrò. I suoi occhi si soffermarono sul mio collo e lo studiarono. "Che bel succhiotto. Il vampiro si da da fare, noto", aggiunse, nero.
Porca troia aveva notato il succhiotto. Rimasi zitta, a fissare il pavimento  color avorio.
"Kristen, posso dirti una cosa?", azzardò improvvisamente.
"C-c-cosa?", balbettai.
Mi guardò di nuovo, con meno attenzione, e con i nervi che gli saltavano ad uno ad uno in testa. Poi, si fermò.
"Sei una puttana. Una lurida puttana."
Non fui in grado neanche di degnarlo di una risposta. Inizialmente mi zittii da sola - non potevo aprire bocca. Sarebbero uscite solo offese e urlatine isteriche. Poi, fu lui a zittire il mio silenzio - ironico. Mi stampò uno schiaffo che mi fece barcollare e per sostenermi dovetti appoggiarmi al tavolo della cucina. La mano mi tremava. Sentivo il suo fiato addosso mentre bestemmiava contro di me, stesa per terra a causa del dolore. Era allucinante. La situazione, il gesto, la mia vita. Tutto sbagliato, tutto arduo in ogni istante. Senza neanche accorgermene iniziai a singhiozzare come una cretina, respirando irregolarmente mentre i battiti accelleravano. 
Robert, pensavo, dove sei?
Robert, salvami da questo incubo. Sì perché è solo un incubo tutto questo illudermi che tra me e Michael ci sia qualcosa. Lui mi odia, non mi ama. Lui mi sta sputando in faccia come se fossi nulla. Mi sta stracciando per terra, mi sta buttando addosso tutti i suoi mali, mi sta umiliando così tanto da farmi piangere. E questo non è un film, questa è la realtà, la crudele vita. In questo dannato istante sto rimpiangendo tutto ciò che ho fatto per lui. Tutto l'amore che gli ho donato, sempre. Tutto l'amore che fino a pochi mesi fa gli ho sempre dato, e ho tolto a te. Ti ho lasciato stare, quando il mio cuore apparteneva già a te; mi sono soffermata su lui, quando già il sentimento era svanito. Perdonami. Mi sto rendendo conto di tutto solamente adesso che ci sono andata a sbattere la faccia. Solo adesso che mi ritrovo qui, con la faccia bagnata e l'anima fradicia. 
"SPARISCI! STRONZA, PUTTANA CHE NON SEI ALTRO!"
Scoppiai in un altro pianto stridulo, mentre lui mi prendeva a calci, e mi lasciava sbattere la testa contro il muro, costantemente. Dalla mia bocca uscivano solo lamenti, di dolore, di rabbia. Il mio cervello non connetteva più, di lì a poco sarei svenuta. Sentii una fitta allo stomaco quando me lo fracassò con un pugno, facendomi tremare e stendere completamente priva di forze.
"Robert", sussurrai, prima di appoggiare la testa al pavimento ghiacciato, e chiudere gli occhi. 
 
Uh, drammatico. Lo so e mi dispiace. Ma Kristen e Mike dovevano finirla una volta per tutte, mh? Piango ancora per Stew, per quello che le ho fatto fare, oh mamma. Su, mai perdere le speranze. Tutto si sistemerà, altrimenti Robert che ci sta a fare qui? Alla prossima, gente. :)
-MartiSpunk.
 
 
  
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