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Autore: shesmara    03/01/2012    0 recensioni
“Non importa dove vivremo, con chi saremo o che scelte avremo preso.. ci incontreremo alla mezzanotte di Capodanno 2011” Era la promessa che fece Louis ad Addison, quando entrambi avevano tredici anni. Ma la manterrà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non importa dove vivremo, con chi saremo o che scelte avremo preso.. ci incontreremo alla mezzanotte di Capodanno 2011”
E' una promessa?”
E' una promessa!”

Capodanno 2011. 28 anni, e una vita che soddisfava ogni mia aspettativa.
Non mi potevo lamentare proprio di nulla. Vivevo in una bella casa nell'Upper West Side di New York insieme alla mia migliore amica Mary, con la quale studiavo insieme medicina.

Allora mi sta meglio questo vestito oppure quest'altro?” mi chiese Mary, trotterellando in salotto con i suoi tacchi altissimi, almeno 13 centimetri.
Mi sta chiedendo di scegliere tra due vestiti che dicono -portami a letto subito- oppure -stuprami- lo sai?” chiesi, ridendo.
Sei sempre la solita Addie, non mi puoi dare un consiglio una buona volta? Che ti costa?”
Mi alzai dal divano dove ero comodamente svaccata ed esaminai i vestiti. Entrambi erano cortissimi, uno senza spalline tutto nero e aderente, perfetto per mettere in risalto le curve di Mary, e l'altro tutto brillantinato con una scollatura sulla schiena. “Scelgo quello nero” dissi alla fine.

Perfetto, tifavo anche io in segreto per lui!”
Allora perchè mi hai chiesto?” sbuffai.
Per esserne sicura, è Capodanno. Voglio che ogni parte di me gridi al mondo che mi voglio divertire!”
“Come se non lo facessi anche le restanti 364 notti dell'anno.”
Mi lanciò un'occhiataccia “E tu che ti metterai stasera?”

Non ho ancora deciso.”
Sei un caso senza speranza, lo sai questo vero?”
Annuii, sapendo che aveva ragione. Che motivo avevo di mettermi tutta in tiro? Nessuno si sarebbe accorto di me alla festa a cui saremmo andate. Una festa per ricconi, alla quale Mary mi aveva costretto ad andare, dicendo che sarebbe stata piena di buon champagne, un ottimo buffet e figli di papà ubriachi e superdotati.
L'unico problema era che non mi interessava per niente.
L'unico problema era che non me ne facevo niente dei figli di papà, io ancora ricordavo la promessa che mi aveva fatto Louis, quindici anni fa.

Ora dimmi a cosa stai pensando!”
Guardai Mary, che intanto si era messa il vestito, e si stava truccando. Era bellissima, tutti alla festa sarebbero caduti ai suoi piedi.

Lo sai a cosa sto pensando, lo sai benissimo! Non farmelo ridire.”
Lei posò il mascara che si stava mettendo “Lasciami indovinare, a Louis?”
Indovinato. Roteò gli occhi, fece una piccola pausa e si avvicinò a me, per farmi sentire meglio cosa voleva dirmi “Ok, non ripeterò per la milionesima volta che secondo me stai solo perdendo tempo e sognando ad occhi aperti qualcosa che non potrà mai accadere, ma..”
“Ma l'hai appena ripetuto” dissi io.

Si, ma aggiungerò qualcosa. Se davvero credi che per qualche inspiegabile motivo Louis si farà vivo stasera, hai un motivo in più per farti bella, non credi? Oppure vuoi che Louis ti riveda dopo quindici anni in uno stato pietoso?”
Aveva ragione. Se davvero l'avessi rivisto, dovevo essere bellissima, quasi da togliere il fiato. Andai in camera mia e presi quel vestito. Il vestito che avevo comprato proprio per Capodanno, sperando che Louis si sarebbe fatto rivedere.
Louis abitava a Sacramento, nello stesso mio quartiere, quando eravamo adolescenti. Andavamo nella stessa scuola, e frequentavamo anche qualche corso insieme. Era stato la mia prima cotta, e io la sua. Me l'aveva detto la sera prima che partisse e si trasferisse in Ohio. Non c'eravamo dati nessun bacio, ma ci eravamo fatti una promessa. Una promessa che non mi ero dimenticata. E speravo nemmeno lui. Da quando partì non seppi niente di lui, non esistevano ancora i cellullari e non mi venne nemmeno in mente di chiedergli il suo nuovo indirizzo.
Tutto quello che sapevo sul suo conto me l'aveva raccontato il suo amico Luke, nonché mio migliore amico. Sapevo che era andato all'università e ora stava scrivendo un libro. Sapevo che era tornato a Sacramento, nella casa dove viveva da piccolo, ma senza i suoi genitori, che erano morti in un incidente d'auto nel 2007. Sapevo anche che si ricordava ancora di me, ma non avevo mai chiesto a Luke della promessa. Era un nostro segreto. Avrei potuto chiamarlo tante volte, ma non ne avevo mai avuto il coraggio. Forse perchè non avevo idea di cosa avrei potuto dirgli, o forse perchè aspettavo il mio lieto fine, durante la notte di Capodanno. Un po' da film, ma avevo avuto quindici anni per sognare quel momento e l'avevo sognato in grande.

Sei stupenda” si complimentò Mary, quando mi vide uscire dalla camera.
Avevo un semplice tubino blu, corto ma non troppo, con una sola manica lunga fino al polso, e mi ero legata i capelli in una coda ordinata e ben tirata. Mi guardai allo specchio, non ero niente male.

Allora vogliamo andare o no a questo party?” le chiesi.
Lei sorrise, mi prese sottobraccio “Andiamo a fare impazzire qualche uomo!”

Sempre la solita, Mary” scherzai, ridendo.
Prendemmo un taxi, e come era prevedibile nella notte di Capodanno a New York c'era un traffico infernale.

Arriveremo in ritardo” mi fece notare Mary, che stava tamburellando le dita tutte smaltate di rosso sulle gambe.
Non ti far venire il panico, sono le nove e mezza. Non ci perderemo mica il brindisi di mezzanotte, e poi non sei tu quella che vuole far impazzire gli uomini? Arriveremo per ultime così appena entreremo non avranno occhi che per te!” cercai di tranquillizzarla. Forse quella da tranquillizzare però ero io. Iniziai a mordermi il labbro nervosamente. Ero fottutamente nervosa.
Calmati Addie, o ti farai sanguinare tutte le labbra, che hai?” mi chiese, prendendomi una mano e stringendola.
Ho paura che non si presenti.. andiamo è praticamente impossibile che lo rivedrò” guardai fuori dal finestrino. Se New York era sempre bellissima, quella notte era magica. Ogni lampione illuminato da piccole lucine rosse e verdi, e su tutti i balconi altri milioni di lucine che la facevano sembrare una regina. “Sono passati quindici anni, chi prendiamo in giro? Non si presenterà”
“Perchè dici così proprio ora? Mancano 2 ore e mezza a mezzanotte, e questa è la notte in cui tutto può succedere.”
Sbuffai “Magari nei film.”
“Magari anche a te, Addison, hai sognato questa notte per quindici anni, non smettere proprio ora di crederci. Se deve succedere, stai certa succederà”

E se non succederà?” chiesi. Mi stavano venendo milioni di motivi in mente perchè lui non si sarebbe fatto vedere. Magari aveva conosciuto qualcuno. Magari non poteva venire, abitavo dall'altra parte del paese. Magari, più semplicemente, non gli interessava di me e di quella stupida promessa che mi aveva fatto quando entrambi avevamo tredici anni, e non sapevamo niente della vita.
Se non succederà, allora te ne farai una ragione” rispose secca lei.
Dopotutto non aveva tutti i torti. Se è destino, stai pur che troverà la strada per succedere, ripeteva sempre mia nonna.
Arrivammo alla festa, alle dieci e un quarto, e appena entrammo mi fiondai al minibar per ordinare qualcosa da bere, mentre Mary andò subito a parlare con alcuni medici che facevano la specializzazione con noi. Tipi carini, da una notte e via. I tipi giusti per la mia amica.
Passai gran parte della serata con alcune compagne di corso, simpatiche e socievoli, che come me non avevano gran voglia di far festa.
Arrivò la mezzanotte, ma nessuna traccia di Louis.
Mi ero ripromessa a me stessa che non ci avrei rimurginato sopra se non si fosse presentato, ma non potevo nascondere che ci ero rimasta male, anzi di merda.
Quindici anni passati a pensare a questa notte, la notte in cui l'avrei dovuto rincontrare. Il primo ragazzo di cui mi ero innamorata, anche se credevo che a tredici anni non sapevo nemmeno cosa significasse 'amore'. Eppure nessun ragazzo che avevo avuto mi faceva battere il cuore, mi faceva ridere per cose stupide, o mi faceva sentire speciale. Nessuno, tranne Louis Tomlinson.
E ora tutti i miei sogni si erano infranti come del vetro che cade a terra.
Passò l'una, le due, le tre. Guardai l'orologio ed erano quasi le cinque.
Cercai Mary dapertutto, ma poi mi rassegnai e così tornai a casa da sola.
Sicuramente aveva trovato qualcuno con cui passare la notte.
Decisi di tornare a casa senza prendere il taxi ma passeggiando, e anche se mi facevano un po' male i piedi avevo voglia di camminare, guardare le persone che tornavano a casa dopo una notte di festa, e altre che invece si alzavano per andare a lavoro. Vedere la città all'alba, e assaporare l'aria del primo mattino.
Arrivai al portone di casa, e mi tolsi le scarpe restando a piedi nudi. Faceva freddissimo, ma i miei piedi chiedevano pietà dopo una camminata di circa 20 isolati. Cercai le chiavi di casa nella borsa, e quando le trovai feci fatica ad aprire il portone. Colpa del troppo alcool forse, ma quei cocktail erano fantastici e non ero stata in grado di dire di no.

Serve una mano?” mi girai per vedere chi fosse.
Non ci potevo credere. Era davvero lui? Era davvero chi pensavo che fosse? Non era cambiato molto dopottutto. Aveva sempre lo stesso sguardo, da furbetto come dicevano sempre le maestre. Gli occhi azzurri, quasi glaciali, e quel sorriso che ti faceva perdere la testa. 
Portava i capelli a spazzola, mentre io me lo ricordavo con i capelli a scodella, ma era lo stesso bellissimo.
“Louis?! Louis Tomlinson?!” chiesi, intontinta.

Sono proprio io, l'unico ed inimitabile” disse, azzardando un sorriso appena pronunciato. Forse anche lui non sapeva bene come comportarsi.
Sei qua, non ci posso credere. E' incredibile!”
“Si, sono qua. Ci ho pensato tanto in questi anni, e alcune volte ho pure pensato di non farmi vedere. Avevo paura che magari tu non ti ricordassi più di me, oppure che ti ricordavi di me e della nostra promessa, ma l'avevi classificata come una stupidata detta da due ragazzini, senza pensarci due volte e non avevi nessuna intenzione di rivedermi. Ma alla fine mi sono deciso e sono venuto, dovevo rischiare. Rischiare era l'unico modo per vederti!”
Mi avvicinai a lui, era molto più alto di me “Avevo paura anche io, ma una parte di me l'aveva sempre saputo che saresti venuto..”
“Non potevo mancare, sai una promessa è una promessa!” mi cinse i fianchi. Era così vicino che sentivo il suo respiro farsi affannoso e i suoi battiti accellerarsi.

Non ho mai smesso di amarti, sai Louis?!”dissi, mentre mi specchiavo nei suoi occhi. Sembrava di essere ritornarti a quindici anni prima. Non era cambiato nulla.
Lui mi spostò i capelli dal viso “Ti amo, Addison!"
Posò le sue labbra sulle mie, e sentii che tutto era dove doveva essere, tutto andava come doveva andare.

Ne è valsa la pena aspettare dopottutto..” sussurrai.
Scusa se ti ho fatto aspettare tutto questo tempo, ma ora non ti lascerò mai più”
Sorrisi “Non hai mantenuto la promessa, però” lui mi guardò, confuso “avevi detto saresti venuto a mezzanotte!”
Louis prese il suo orologio e lo mandò indietro, fino a che le lancette non segnavano mezzanotte precisa “Ora è mezzanotte, e questo è il nostro bacio di mezzanotte, ho mantenuto la promessa” e mi baciò appassionatamente.
Ci erano voluti quindici anni, ma avevo avuto il mio lieto fine. Ed era anche meglio di quelli dei film, era perfetto.

Buonasera, ecco una nuova One Shot, E' ispirata un po' al film 'Capodanno a New York e un po' ad una puntata di How I Met Your Mother, e un po' è frutto della mia immaginazione.
In questi giorni sto pubblicando tantissimo, perchè non ho niente da fare e mi annoio. Potessi annoiarmi sempre così sarebber fantastico *-*
Fatemi sapere cosa ne pensate, ed intanto che ci siete passate a leggere, se ne avete voglia la mia FF sui One Direction The Story of Us  e se vi interessa anche la mia nuova FF sui Jonas Brothers My Daydream.  e lasciate qualche recensione,che sono sempre gradite :)
Mi sembra di aver detto tutto, buona serata x

  
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