Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: _Luna_    03/01/2012    3 recensioni
Questa storia è ambientata dopo Il principe Caspian! Non riuscivo a sopportare l'idea che Susan lo abbandonasse per sempre, così ho voluto dare una seconda opportunità a questa coppia! Spero vi piaccia :3
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Subito Caspian l’aveva portata in camera sua e aveva chiamato i medici più bravi di corte. Quando finalmente gli assicurarono che era fuori pericolo chiamò il generale per decidere sul da farsi. Insieme decisero di convocare l’assemblea per il pomeriggio. Peter si era fermamente opposto, desiderava partire subito con i soldati per mettere in salvo anche Edmund ma Caspian sentenziò che dovevano conoscere meglio il nemico e la sua posizione esatta e altri mille dettagli prima di attaccarlo, interrogando oltretutto il Minotauro.
Peter aveva però ribattuto che suo fratello era ancora prigioniero « Finché non avremo tutte le informazioni da Susan non faremo un bel niente! » e la discussione terminò lì. In silenzio il re tornò nella stanza della ragazza e vi trovò dentro Lucy. « Scusami…non sapevo fossi qui…» fece per andarsene ma la bambina gli disse di restare « Sicura? Posso tornare dopo…»
Scosse la testa « No…rimani…credo che in questo momento voglia solo te…» le strinse la mano per un’ultima volta e uscì dalla stanza senza degnare di uno sguardo il ragazzo che, colpito dalla regina, stava riflettendo ancora sulle sue parole. Si avvicinò al letto di Susan e la guardò: sembrava così piccola, così indifesa. Gli occhi erano chiusi quindi non poté vedere quel cielo infinito che si stagliava, la bocca era semi aperta mentre le guance… i graffi erano ancora freschi. Odio. Puro. Chi aveva osato rovinare quella pelle morbida e liscia? Le accarezzò timidamente la guancia e continuò a guardare quel corpo immobile e debole. Tentando di spostarsi piano, si sedette sul suo letto per tenerle la mano.
Aveva paura.
Paura che i medici si fossero sbagliati.
Paura che Susan l’avrebbe abbandonato una seconda volta e per sempre.
Paura di fallire.
Paura di perdere l’unica creatura che lo facesse vivere.
Assaporò il poco calore che emanava la mano della ragazza e continuò a guardarla. Una minuscola lacrima gli scese lungo le guance. Subito l’asciugò e continuò a guardare Susan. Non poteva abbandonarlo. Si sedette sulla sedia accanto al letto e continuò a tenerle la mano, per sentirsi completo ancora una volta.
« Caspian…? » qualcuno lo scosse « Ti sei addormentato…è ora di andare…  » di malavoglia lasciò la mano di Susan e venne accompagnato da Lucy fino alla sala del trono per discutere sul da farsi. Era sicuro che non si sarebbe deciso niente fin quando Susan non si fosse svegliata e il Minotauro non avesse risposto alle domande. Il mostro si rifiutava di parlare e Caspian decise di andare lui stesso il giorno dopo a parlarci. Susan  era l’unica a sapere cosa fosse successo e chi l’avesse ridotta in quello stato.
Così infatti fu.
Peter tentò ancora una volta di convincere il re a mandare almeno una squadra di esploratori per ritrovare Ed ma non si lasciò persuadere. Appena fu libero dai suoi impegni regali, andò nella stanza di Susan ma vi trovò un ospite poco gradito « Peter. » Il ragazzo lo guardò con occhi di fuoco e desiderò che quell’estraneo se ne andasse ma sapeva che la sorella lo voleva lì, così gli rivolse solo un breve cenno del capo « Se preferisci, posso andarmene » in risposta il biondo borbottò qualcosa che Caspian non capì « Come scusa? » 
« Stavo solo dicendo che invece di stare qui potremmo andare a cercare Edmund!  » il tono di voce si era improvvisamente alzato così come colui che parlava. Non aveva mai sopportato Caspian e men che meno dopo aver visto come si era buttata giù Susan. Lo considerava un povero ragazzo frustrato che non sapeva governare un regno. Aveva rubato il cuore della sorella per poi farlo a pezzettini e ridurlo in polvere.
Ecco cosa rimaneva nella ragazza: un’anima fredda e incapace di amare ancora. Da quando erano tornati nel loro mondo aveva sempre ignorato gli spasimanti, era dimagrita e parlava meno.
L’unico colpevole era lui. Quell’idiota con la corona « Se solo tu mi ascoltassi di più…e non mettessi in costante pericolo la mia famiglia…» 
Le mani fremettero e per poco Caspian non prese la spada per tagliargli la testa « Pensi che sia felice di questa situazione? Eh? » si sedette sulla sedia per mantenere la calma « So benissimo come si è sentita… è stata la mia stessa identica sensazione quando ha attraversato il portale! Pensi che quando ve ne siete andati io mi sia messo a ballare e abbia festeggiato? » 
Evidentemente Peter lo pensava, perché ribatté « Potevi evitare. Se tu non fossi stato così stupido… se tu non ci avessi chiamato quella volta magari ora non saremmo qui, Susan non sarebbe stata malissimo per te e adesso non si troverebbe in questo letto! E ora vattene. Non puoi stare qui! » abbassò la  voce, pentendosi di aver urlato poiché avrebbe potuto svegliare la sorella.
Sentiva la mano che si avvicinava ancora di più alla spada « Smettila! Io ho il diritto di stare qui come tu hai quello di vivere! » 
« Stai forse paragonando il tuo amore malsano alla mia esistenza? » 
« Si, lo sto facendo! » 
« Taci! Non hai nessuna ragione di dire questo! Se qualcuno se ne deve andare quello sei tu! » 
Caspian scosse la testa « No! Tu non mi priverai di…»
« Ohoho! Di cosa? Ti divertirai con lei per poi lasciarla andare? Vattene! »
« Se c’è qualcuno che se ne va, quella sono io! » a quanto pareva Susan aveva sentito tutto e fece anche per alzarsi ma il dolore alla gamba era insopportabile.
« Susan! Caspian è venuto a disturbarti…gli ho detto che volevi me… no? » gli occhi azzurri si guardarono per un secondo e Susan non seppe che dire « Peter…cerca di capire… » ma il fratello non capì. Prese la sua spada e il mantello ed uscì dalla stanza. La ragazza, tremendamente presa dai sensi di colpa, si strinse a Caspian in un tenero abbraccio.
« Calmati…i medici hanno detto che non ti devi sforzare…» le sistemò le coperte con dolcezza e si stese accanto a lei « Sai…io…»
Lei però non aveva voglia di parlare: appena si era steso accanto a lei aveva sentito il suo calore sulla pelle e sentiva che tutto quello di cui aveva bisogno erano le sue labbra « Oh…stai zitto » lo baciò sulle labbra, assaporando il suo profumo così familiare, così bello. Si abbracciarono e si baciarono per moltissimo tempo e solo quando la fame insaziabile di baci fu leggermente sazia, Susan iniziò a raccontare al ragazzo cos’era successo quella notte. « Edmund…»
Le accarezzò le guance « Non ci pensare... »
« Caspian…non mi lasciare mai più, ti prego » le lacrime le scesero lungo il volto.
« Oh, Susan! » la strinse con più vigore « Tutto quello che voglio è stare con te. Non importa dove, quando, perché. Se lascerai Narnia io verrò con te. Se rimarrai io starò con te. Se dovessi morire, sarò comunque accanto a te. Per sempre. Noi siamo fatti per stare insieme. Abbiamo provato, seppur costretti, a dimenticarci e a cercare qualcun altro. Ma solo io riesco a guardare nel tuo cuore: è profondo, senza fine, prova mille emozioni contemporaneamente. E ogni momento cambiano. Ma un’emozione che non cambierà mai sarà il tuo amore per me. E’ qualcosa di  non specifico ma di naturale. Prendi il mio amore. Sarà per sempre tuo » si guardarono fisso negli occhi e suggellarono quel momento di assoluta perfezione con un bacio. Stettero ancora un po’ uniti poi Caspian disse « Devo andare, » un bacio sulla fronte « ci vediamo stasera » 
« Ma… tra quanto potrò tornare a combattere? » non si era affatto dimenticata di Edmund.
Il ragazzo si morse il labbro « Non so…hai ricevuto un brutto colpo alla schiena…la gamba è ridotta maluccio e la testa anche… forse hanno detto i medici una quarantina di giorni… » 
« Quaranta giorni? » il grido di Susan venne amplificato nella stanza « Dimmi la verità Caspian! » lui però se n’era già andato, lasciandola lì a guardarsi furiosamente intorno.
Passò qualche minuto ed entrò Lucy nella stanza « Oh, bene. Lucy! » si abbracciarono affettuosamente e formulò anche a lei la domanda. La sorella le riferì la verità « Hanno detto che tra qualche giorno, al massimo cinque giorni e potrai tornare a scagliare frecce e a saltare come una cerbiatta » 
Susan rise di gusto per l’espressione buffa della bambina « Oh, Lu…ah….ma… Peter? E’ arrabbiato? » 
« Arrabbiato è dir poco…» 
« Perché? » 
« Diciamo che considera il fatto che preferisci Caspian come un tradimento »
Sospirò « Vorrei tanto che capisse cosa c’è tra noi… »
« Già…ora più che mai l’importante è rimanere uniti…» 
 
 


Caspian non riusciva ancora a dormire. Per la seconda volta. Si rigirava nel letto da circa un’ora. Prima aveva freddo quindi si copriva poi però gli veniva caldo e toglieva le coperte.
Infine rinunciò e, con le braccia dietro la testa si mise a pensare a Susan. Quando l’aveva vista in balia del Minotauro non aveva pensato, ma agito. Cornelius l’aveva più volte rimproverato di quel difetto. Doveva riflettere e soppesare tutte le possibilità prima di far qualcosa e mettere a repentaglio la sua vita. Ma il professore non poteva pretendere che il ragazzo, alla vista dell’amata, si potesse mettere a pensare ai numeri, alle probabilità di riuscita, al materiale di cui era composta la spada.
La sua piccola Susan non poteva correre pericoli, era la sua ragione di vita ed era deciso a tutto per non farla rischiare un’altra volta. Per fortuna si era appostato vicino alla porta e aveva sentito Lucy che le diceva la verità sui giorni di convalescenza. Aveva subito ordinato ad una guardia di  sorvegliare la regina affinché non se ne andasse gironzolando ancora una volta. Si voltò per sistemarsi e tentare di dormire ma una figura in ombra lo spaventò e prese subito la spada.
« Caspian. Sono Aslan. » il ragazzo però non abbassò la spada « Devi svegliarti » Il ragazzo si guardò: era sveglio e lo disse al leone, che però rispose « No. Siamo in un sogno. Ci sono cose importanti di cui ti devo parlare. Una persona di cui ti fidi e di cui tutti si fidano è un traditore. Dovrai ucciderlo per salvare ciò a cui tieni quando lo avrai scoperto. Non attendere. Fallo e basta. Ha combattuto con te prendendo onore e gloria. Fai attenzione. Ora, parlando di altre cose… un re che pensa alla sorte di una ragazza non è un buon re. Un re che pensa al futuro del suo amore e lo desidera più di ogni altra cosa non è un giusto re. Tu fai molte domande, sul futuro, non è vero?  » Annuì « Bene, per permetterti di concentrarti di più sulla battaglia ti posso assicurare che lei rimarrà qui a meno che…»
« A meno che? » sudava freddo.
Il leone svanì e Caspian aprì gli occhi. Il sole traspariva dalle tende, facendo facilmente immaginare una giornata bella. Per lui però non si prospettava nulla di buono: doveva scendere nelle segrete per interrogare la creatura malefica e accertarsi che Susan non si fosse accorta della guardia. Si vestì in fretta e furia e, senza nemmeno fare colazione, andò dalla sentinella « Allora? »
« La regina Lucy è uscita qualche minuto e mi ha sorriso…come se avesse capito cosa ci facessi lì » 
« Susan non è uscita, vero? » guardò la porta con sospetto ma la guardia gli assicurò che non era uscito nessuno « E non si è accorta della tua presenza, vero? » l’altro scosse la tasta « Bene, semmai volesse uscire tu ti piazzi davanti e le dici che per mio ordine non deve assolutamente alzarsi. Se dovesse opporre resistenza, ti autorizzo a prenderla e rimetterla a letto » si era ancora più preoccupato dopo le parole del grande leone e giurò di chiudere Susan nella stanza e buttare la chiave se fosse voluta andare a combattere. Silenziosamente scese nelle segrete con il generale Kums accanto e si diresse nella cella della bestia. Ci vollero parecchie ore prima che il Minotauro confessasse qualcosa.
Riuscirono a scoprire che Jadis era tornata da circa due settimane e aveva creato un esercito di moltissimi Kegar e altre creature che in passato l’avevano aiutata. Il suo scopo era chiaro: voleva riprendersi il suo regno dopo tanti anni di assenza. Caspian, che non era affatto soddisfatto, lascio lì il suo uomo a continuare con l’interrogatorio. Come avevano fatto a non accorgersi di un intero esercito nel regno? Inoltre, se i Kegar fossero stati molti, avevano pochissime speranze di cavarsela. Tornò nella sala del trono e non vi trovò nessuno se non due o tre servitori che però caccio. Doveva riflettere da solo. Sapeva dove si nascondeva Jadis e conosceva il suo scopo e la formazione del suo esercito.
Ma gli mancavano ancora molti particolari importanti: da quanti era composta la forza di Jadis, com’era strutturata la grotta in cui si nascondeva, quale sarebbe stata la sua prossima mossa? Infine, cosa voleva dire Aslan parlando del traditore? Non sapeva cosa fare così convocò ancora il consiglio per il pomeriggio, per decidere assieme. I ruoli si erano invertiti: quando aveva dovuto sconfiggere suo zio si era nascosto e aveva agito di soppiatto. Ora era lui che doveva proteggere Telmar.
« Vostra maestà! » un servitore arrivò nella stanza correndo « Il re Edmund è tornato! » subito il giovane andò nella stanza dov’era ricoverato e lì vi trovò il re, ferito e svenuto. Il medico gli disse che era arrivato a piedi e, poco prima di entrare a palazzo, aveva perso i sensi « Gli altri re lo sanno? » annuì e riferì che il re Peter stava per arrivare. Appena finì di parlare infatti, si spalancò la porta della stanza ed entrarono il maggiore e la minore.
« Vi prego di non stringerlo, potreste fargli del male » 
« Si rimetterà, vero? » gli occhi di Lucy ritornarono ad essere quelli di una bambina impaurita.
Il medico la guardò con tenerezza « Mia regina, non è in pericolo e le ferite guariranno. Starà bene anche se non potrà combattere…diciamo che tra due o tre giorni potrà camminare. Caspian rifletté
: com’era possibile che non fosse morto per salvare Susan il giorno prima e poi com’era scappato? Con gli occhi lo squadrò: conosceva bene la sua storia, sapeva che aveva tradito i tre fratelli per aiutare Jadis. Si era riscattato infine ma comunque li aveva traditi. E se Aslan parlasse di lui? « Susan? » domandò la più piccola « Forse è il caso di…» abbassò la voce « liberarla…» Fece un piccolo sorriso e si scusò con i presenti per andare a prendere la ragazza.

« Sire, ha tentato di uscire e ha opposto resistenza. L’ho rimessa a letto senza farle del male, ovviamente… » riferì il soldato.
« Fammi entrare, per favore » aprì la porta e trovò Susan vestita  e con l’arco in mano « Eh, no! Ferma, cosa fai? » 
La ragazza lo guardò con astio « Bugiardo. Vattene. » provò ad avvicinarsi ma Susan si diresse verso la porta « Vado a vedere mio fratello, perché mi ha salvato la vita, chiaro? Non ti permettere mai più di chiudermi qua dentro. Sto bene e tu sei solo un brutto bugiardo mentitore! » non sopportava di vederla urlare contro di lui così provò ad abbracciarla ma lei si sottrasse « No! Mi hai chiuso qui dentro! » 
« Ohhh, vieni qua! » fulmineamente la prese in braccio e le baciò le labbra « Tenta di capire, lo facevo per il tuo bene! Cosa faresti tu al posto mio se dovessi proteggere una testarda come te? »
Arricciò il naso « Di sicuro non la chiuderei in camera » 
Strinse più forte il petto della ragazza « Ti amo, Susan. Ti amo tantissimo » la rabbia della ragazza si sciolse e anche lei abbracciò Caspian « Anche io, brutto bugiardo mentitore » si baciarono a lungo, dimentichi di Edmund e di tutto il mondo. Lui però non ce la fece più a tenerla in braccio e la posò sul letto con dolcezza. Fu lei la prima a sentire il bisogno del calore della sua pelle così iniziò a sbottonargli la camicia e a togliergli la corona. Si sentiva intimorita perché stava per fare qualcosa di nuovo e spaventoso ma non si fermò. Voleva solo continuare a baciarlo. Caspian, dal canto suo, iniziò a toglierle il vestito e a stendersi accanto a lei. Fece tutto con estrema cautela, pensando di essere troppo invadente e poco rispettoso. Si infilarono sotto le coperte e i due corpi si toccarono, finalmente completi.


N.d.A. Salve! Lo so, era parecchio tempo che non aggiornavo ma non riscuote ancora tanto successo questa storia. Comunque, visto che ci sono state delle anime buone che hanno commentato, eccomi qui con il settimo capitolo. Bhè, che ne dite? Su, fatemelo sapere, sono curiosa :3
Alla prossima!
Luna

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: _Luna_