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Autore: mikilily    04/01/2012    3 recensioni
Questa storia parla della triste vita di Narcissa Black, è la prima volta che scrivo su di lei, come protagonista. spero vi piaccia, anche se devo ammettere che la storia è veramente triste.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La vita della bellissima e tristissima Narcissa Black

In Malfoy.

 

Che strano uomo avevo io
con gli occhi dolci quanto basta
per farmi dire sempre
sono ancora tua
.

Avevo compiuto da poco quindici anni quando vidi per la prima volta quello che solo due anni dopo sarebbe diventato mio marito. Capelli biondi, quasi albini e lunghi, più lunghi dei miei. Lucidi e setosi alla vista, morbidi al tatto, ma quello lo scoprii solo col tempo. Alto e fiero, ma quello che più mi colpì di quel ragazzo di bell’aspetto, erano i suoi occhi.

Due gemme ghiacciate che mostravano il suo cuore, la sua anima, fredda, distaccata, cattiva, ma da ragazzina ingenua quale ero non seppi interpretare quello che i miei occhi mi mostravano. Lo vidi bello e me ne innamorai all’istante, fantasticando sulla prossima vita al suo fianco.

Non ebbi modo di avvicinarlo, il giorno in cui suo padre e il mio, stipularono il contratto matrimoniale, lo vidi di sfuggita nascosta dietro una vecchia statua di pietra raffigurante un vecchio avo che aveva ricoperto il nome dei Black di lustro e riconoscimenti in tutto il mondo magico e che in quei giorni lontani abbelliva la villa in cui ero cresciuta, lo sfarzoso e inquietante Manor dei Black.

Mio padre, m’ aveva offerto in sposa al giovane Lucius Malfoy per compensare lo sgarbo che mia sorella Andromeda fece a tutti noi. Andromeda, era scappata con un babbano, Tonks era il suo nome, annullando con quel gesto folle il suo contratto matrimoniale con Lucius Malfoy, l’uomo che io, Narcissa, la più piccola delle Black avrebbe sposato.

Pensavo, sbagliando, che quel ragazzo dovesse essere orrendo per spingere mia sorella ha scappare per non sposarlo, ma sbagliavo da ingenua quale ero. Quello non era il motivo reale per cui Meda, questo era il diminutivo con cui io e Bella la chiamavamo, era scappata.

No lei scappò per amore, l’amore che provava per un nato babbano e che la mia famiglia, ancorata agli ideali di purezza di sangue non comprese.

 Ideali che segnarono la mia vita nel bene ma soprattutto nel male.

 


e mi mancava il terreno
quando si addormentava
sul mio seno
E lo scaldavo al fuoco umano
della gelosia.

Erano passati due anni e quel ragazzo che un tempo vidi nascosta dietro una grande statua nella vecchia casa di famiglia, era diventato mio marito.

L’avevo sposato in una cerimonia ricca di sfarzo e gente importante, avvolta in un abito bianco che fasciava il corpo mostrandomi per la prima volta come una donna e non più una bambina come Lucius mi considerava fino a quel momento. L’ingenua Narcissa.

 Avevo sposato uno dei rampolli più ambiti di tutto il mondo magico, un ragazzo bello quanto algido e fiero, che mi fece palpitare il cuore appena posò i suoi occhi grigi come il metallo su di me.

Sentivo il mio corpo fremere, come scosso da piccoli tremolii quando per la prima volta la sua mano si posò sulla mia, ma il contatto fu breve e mai più guardò il mio viso. L’etichetta non prevedeva il romanticismo e lui non contraddiceva mai la ligia etichetta dei purosangue.

In pubblico, teneva la mia mano con fare distaccato, mai un sorriso o un ammiccamento complice tra di noi quando tutta l’élite era schierata davanti ai nostri occhi e solo in circostanze speciali avvicinò la sua bocca alla mia guancia per baciarmi. Un casto bacio per augurarmi Buon Natale.

Il rigore e il suo buon nome venivano prima di tutto, prima di una carezza che mostrasse affetto per quella che ora era sua moglie.

Ma non era solo delle carezze che Lucius mi privava, vivevo in una villa immensa, circondata da servitù e dame che veneravano il suolo che i miei piedi calpestavano quando stavano davanti  a me ed aspiravano ad una notte di passione con mio marito non appena giravo loro le spalle.

Lucius era un don Giovanni della peggior specie, lo capii fin dalla prima notte di nozze, quando incamminatami verso le mie stanze per prepararmi per la notte lo sentii ansimare tra le cosce di un’altra donna, più matura ed esperta di me. Quella scena per me, ingenua ragazzina fu un duro colpo.

Dividere l’uomo che già amavo con altre donne, tantissime alte donne mi fece male, ma ancora più male, mi fece sentirmi irridere da mio marito quando lo affrontai.

Per lui, non ero niente, solo una che presto li avrebbe dato un erede, una di cui non gli importava affatto, perché a Lucius Malfoy non importava niente di nessun essere umano fuorché se stesso.

Così condividevo con quelle donne esperte tra le lenzuola, mio marito e lo feci anche dopo la nascita di mio figlio.

Il nostro unico figlio ed erede Draco.


che strano uomo avevo io
mi teneva sotto braccio
E se cercavo di essere seria
per lui ero solo un pagliaccio

 

Lucius dopo la nascita di Draco, non cambiò di una virgola anzi peggiorò, il nostro rapporto divenne sempre meno intimo e fui rimpiazzata da diverse concubine che spesso si portava anche nei viaggi di lavoro, spacciandole per la signora Malfoy. Questo lo seppi per via delle malelingue che godevano nel ferirmi e deridermi alle spalle, temendo però di dichiarare queste cose a viso aperto.

 Col tempo però cambiai, la dolce Narcissa scomparve e affilò le unghie, padroneggiando il potere che solo una Lady Malfoy poteva avere. Riuscii a farmi rispettare anche da lui, costringendolo a considerami come donna e moglie, avevo dalla mia parte la cosa che più teneva al mondo il buon nome del suo casato e se avesse continuato a mancarmi di rispetto sarei andata senza riserbo alla Gazzetta del profeta e lì, avrei confessato a tutto il mondo magico con chi  il potente Lucius Malfoy passasse le sue belle nottate.

Lo minacciai e ne fui veramente soddisfatta.

Da qualche tempo, infatti, aveva preso a frequentare una donna che conoscevo molto bene, in quanto, la sua amante altro non era che la giovane moglie di un suo caro amico, questo mio affronto lo toccò nel profondo e quasi venimmo ad uno scontro di bacchette, ma alla fine vinsi.

Poiché né quella donnaccia che temeva che rivelassi tutto al marito né il caro Lucius, che non voleva far finire il suo prezioso casato nel fango, continuarono la torbida relazione.

Finalmente, dopo anni di matrimonio e un figlio di quasi tre anni ebbi mio marito.


E poi mi diceva sempre
non vali che un po' più di niente

Il nostro rapporto nel tempo non crebbe, vedevo nel suo volto il disprezzo nei miei confronti. Per lui non valevo niente e il suo sguardo non faceva che ricordarmelo. Dopo che i suoi tradimenti cessarono, era rimasto solo il mio corpo a dargli appagamento, ma non riuscii mai più a restare incinta .

-Forse è una cosa mentale-, disse il medimago a Lucius, mentre stavo esanime, riversa nel letto dopo la perdita dell’ennesimo bambino.

E il suo sguardo non cambiò mai, fino a quando ci portò nel baratro più profondo.

Conducendo me e suo figlio al cospetto con il male.

Conducendoci al cospetto di Lord Voldemort, l’Oscuro Signore, costringendoci così a servire quell’essere ripugnante venerandolo come un Dio.

Da quel momento iniziò il nostro declino, iniziò il declino dei Grande casato dei Malfoy che ancora oggi viene accompagnato da smorfie di disgusto in tutto il mondo magico.


Io mi vestivo di ricordi
per affrontare il presente

Di quella che un tempo, era una gioiosa ragazzina, ora non vi era più traccia.

Aveva, da qualche tempo, lasciato il posto ad una donna matura che aveva vissuto una vita fatta di sofferenze, inganni e dolore. L’unica luce di quella tormentata esistenza era stata la nascita di suo figlio Draco, solo per lui aveva lottato, solo per lui continuava a lottare.

Riguardando indietro, Narcissa Malfoy, non poté fare altro che schifarsi del marciume in cui Lucius, L’uomo che un tempo venerava li aveva condotti e malediva il giorno in cui suo padre stipulò quel contratto matrimoniale.

Ricordava alla perfezione gli anni dell’innocenza, quando sognava attraverso i libri, il suo matrimonio da fiaba immaginandolo come quello romantico che era trascritto sulle pagine più volte sfogliate. Ma nulla dei suoi sogni si avverò, il suo matrimonio stava in piedi solo grazie alle leggi magiche, inscindibili e quell’uomo che un tempo era alto, bello, fiero e che la faceva rabbrividire al solo sguardo non c’era più.

Ora di Lucius Malfoy non era rimasto che un involucro vuoto, privato della ragione a causa del male che aveva fatto, a causa della sua follia e venerazione per l’oscuro signore aveva ricevuto il bacio del dissennatore come pena massima.

Narcissa non riusciva ad essere dispiaciuta per lui, non poteva esserlo, quell’uomo le aveva rovinato la vita e se non l’avesse fermato, avrebbe rovinato anche l’esistenza di Draco.

Alla fine, nella guerra in cui vennero coinvolti, lei Narcissa giocò un ruolo importante passo con il nemico, passò nelle file del bene per salvare suo figlio infischiandosene di tutto il resto. Quella ragazzina che un tempo cercava l’amore e sognava una vita serena aveva cambiato il destino del mondo magico ma in pochi la ricordavano per questo, per tutti era solo la bellissima e triste Moglie di Lucius Malfoy.

   
 
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