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Autore: bik90    04/01/2012    2 recensioni
Natsuki è una studentessa arrivata da poco, Shizuru è la presidentessa del consiglio studentesco. Si conosceranno e il loro destino sarà l'uno legato a quello dell'altra nonostante il preciso compito di Natsuki. Sarà mai possibile per Shizuru restarle accanto?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il sole splendeva alto nel cielo quella mattina, non una nuvola oscurava l’orizzonte. Natsuki guardò per un attimo l’azzurro limpido della volta e sorrise mentre saltava in sella alla sua moto. Sistemò meglio che poté la borsa che aveva a tracolla e lo zaino sulle spalle. Quello era il suo primo giorno nella nuova scuola e voleva renderlo memorabile anche ai suoi futuri compagni. Infilò il casco integrale e partì con un rombo possente. L’alta velocità, quella che le scompigliava i capelli e la faceva sentire al settimo cielo per l’euforia, non l’aveva mai spaventata; anzi l’amava. Ricordava che sua madre spesso l’aveva portata con sé in moto quando non lavorava insegnandole che spesso le cose più belle erano le più semplici. Avrebbe voluto godere ancora della sua presenza e bearsi, se le fosse stato concesso, della consapevolezza della di essere importante per qualcuno non solo per il proprio compito. Si fermò ad un semaforo e con la mano libera cercò sotto il giubbotto che indossava, il ciondolo appeso al petto. Trovandolo, lo strinse forte nel palmo respirando profondamente mentre il volto della madre le attraversava la mente. Vedrai mamma, pensò, Ti renderò fiera di me. La luce che da rossa diventava verde le diede il permesso di riprendere la sua corsa. Accelerò impennando la moto con entrambe le mani e si portò avanti a tutti. In quel momento la sua nuova scuola si profilò all’orizzonte. Sorrise nuovamente pregustando quello che aveva intenzione di fare. I primi studenti che camminavano in gruppo ridendo e scherzando le si pararono davanti gli occhi. Mollò il volante con la mano destra e cercò nella borsa che aveva a tracolla. Quando la uscì, stringeva un palloncino colorato pieno d’acqua fredda. Lo tenne tra le dita prima per qualche secondo prima di lanciarlo contro gli studenti più vicini che aveva. Prese il secondo e fece lo stesso; poi un altro e un altro ancora. In poco tempo il piazzale con l’entrata principale della scuola fu invaso da urla e grida di ragazzi bagnati che correvano senza una meta precisa alla ricerca di un riparo. Natsuki, di fronte a quella scena rise di gusto. Non c’era niente di meglio per iniziare la giornata. Sapeva che poteva essere riconosciuta nonostante il casco integrale; la sua uniforme la caratterizzava come appartenente all’istituto ma non le importava. Nella sua vita tutto era sempre un rischio, correrne qualcuno in più non faceva differenza per lei. E poi cosa avrebbero potuto farle, cacciarla? Era già successo e non era cambiato niente. Nuova scuola, nuova classe, nuovi compagni. Poteva ricominciare quando voleva, tanto non c’era nessuno d’importante nella sua vita. Era sola, sola con se stessa, sola con la sua missione. Nemmeno Mai poteva comprenderla a fondo nonostante quello che le univa. La solitudine era la sua compagna da dieci anni ormai e avrebbe continuato ad esserlo per tutto il resto della sua vita. I normali problemi delle studentesse della sua età, non la riguardavano. Sua madre le aveva affidato una missione e lei intendeva portarla a termine. A qualunque costo. Osservò ancora per qualche attimo i ragazzi all’incirca della sua età e subito dopo corse via cercando rifugio tra gli alberi poco distanti. Come inizio poteva dirsi soddisfatta. Natsuki Kuga, sedici anni. Furono queste le prime parole che lesse Shizuru Fujino quando le arrivò tra le mani il fascicolo della ragazza che si era da poco trasferita nella loro scuola. Scorse senza troppa importanza i vari dati e solo uno la colpì veramente ma prontamente celò la sua sorpresa dietro la sua maschera di calma imperturbabile. Osservò la foto della nuova studentessa e sospirò posando i vari fogli spillati insieme sulla cattedra. «Per cosa mi avete convocato?» domandò alzando gli occhi sul coordinatore dell’istituto. «Shizuru» rispose l’uomo che era rimasto in piedi accanto alla finestra «Tu sei la presidentessa del consiglio studentesco, è normale essere convocata quando un nuovo studente si iscrive al nostro istituto». Shizuru annuì. «Ma mai in modo così urgente. E poi per quale motivo dovrei essere io a darle il benvenuto?». Il coordinatore sorrise guardandola negli occhi. Quella che le stava di fronte era davvero una ragazza sveglia. «Mettiamola in questo modo» rispose con calma «Natsuki Kuga è una ragazza problematica, la lista che si porta dietro la dice lunga sul suo conto e nessuno vuole farle commettere altri… errori. Tutti i professori sono concordi che, se tu le darai una mano ad ambientarsi, potrebbe evitare di mettersi in casini che potrebbero costarle l’espulsione». A quelle parole anche la studentessa sorrise. «In parole povere mi state dicendo di farle da balia». L’altro agitò la mano per cercare di sminuire la cosa. «Per una come te, cosa vuoi che sia cercare di aiutarla a prendere dei voti soddisfacenti e tenerla d’occhio per un po’?». Shizuru si concesse un silenzio che all’uomo sembrò infinito prima di reclinare il capo e annuire lentamente. «D’accordo, lo farò» rispose con la sua solita calma. In effetti doveva ammettere che quella ragazzina che nella sua giovane età si era cacciata in tutti quei guai, la stuzzicava non poco. Chinò lo sguardo nuovamente verso la sua fotografia e la stava ancora osservando quando dal cortile della scuola sentì provenire delle urla. Allarmata si alzò per controllare e quello che vide la fece involontariamente sorridere. Natsuki Kuga, mi darai parecchio filo da torcere.
  
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