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Autore: Alexiel94    04/01/2012    7 recensioni
Mi rigirai per l'ennesima volta nel mio letto, guardando le mie compagne di stanza che erano beatamente fra le braccia di Morfeo, Dio, quanto le invidiavo, loro non avevano l'ombra di una preoccupazione, mentre io invece dovevo affrontare una situazione molto più grande di me.
Una ragazza deve affrontare un problema troppo grande per la sua età, sola e senza sapere cosa fare, come riuscirà a cavarsela?
[Capitolo 3]
-Calmati- disse lei in un tono che mi sembrava piuttosto offeso -c'è modo e modo di dire le cose-.
-Scusa- mormorai affondando la testa nel cuscino -ma ultimamente...-
-Hai improvvisi sbalzi d'umore?- completò lei per me. Ok, ora ne ero certa: aveva capito tutto.

[Thiago/Mar, Simon/Mar, Rama/Valeria, Rama/Mar, Luca/Tefy, Nacho/Tefy]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Rama, Tefi, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei dedicare il capitolo a tre persone: le prime sono Marciu96 (che ora ha cambiato nickname, e non ricordo quello nuovo ^^'''') e Flaqui, perchè seguono ogni delirio fanfiction che io scriva, e la terza è LORENA4EVER1, grazie alla quale ho raggiunto le 50 recensioni :D

CAPITOLO 7 - UN'ALTRA COSA CHE HO PERSO



Dopo la dichiarazione Melody non si fece più viva alla Casa Magica, con mia somma gioia, ma ora ogni volta che mi avvicinavo a Simon mi tornavano in mente le parole della bionda e mi sentivo schiacciare da ulteriori sensi di colpa. Anche se odiavo Melody stare col ragazzo che amava (sì, avevo fatto caso al fatto che aveva usato il verbo "amo" invece di "mi piace" o "sono innamorata") mi sembrava una cosa profondamente sbagliata e scorretta nei suoi confronti. La cosa che mi faceva sentire ancora peggio era che Simon sembrava ancora innamorato di me, e odiavo il fatto che per questo la ragazza dovesse soffrire. -Non puoi colpevolizzarti se lui ti ama ancora- mi disse Rama appena gli confidai i miei tormenti.
-Lo so, ma mi sento male comunque- replicai guardando il pavimento. Lui sospirò esasperato, si alzò dalla sedia sulla quale stava seduto di fronte a me e si sedette al mio fianco. Mi avvolse in un caldo abbraccio che mi fece sentire protetta e voluta bene, e ricambiai. Sperai vivamente che Valeria non entrasse in camera in quel momento, ultimamente era un po' isterica. Bastava che mi avvicinassi a Rama più di mezzo metro e subito mi attaccava con la sua gelosia asfissiante, eppure io non ero minimamente interessata a Rama. I sentimenti per Thiago non erano più quelli di un tempo, e ora sentivo di provare quasi una specie di attrazione per Simon. Dio, non mi faceva battere il cuore come Thiago e quando lo vedevo non provavo la stessa piacevole morsa allo stomaco o la scossa quando toccavo toccavo il Bedoya, ma quando lo vedevo volevo stare accanto a lui e speravo che i momenti con lui non finissero mai. Mi separai dolcemente dall'abbraccio di Rama, e lo guardai negli occhi azzurri colmi di sincero affetto, e pensai che avrei sempre avuto al mio fianco il mio migliore amico. -RAGAZZI! CHI É DI TURNO PER LE PULIZIE OGGI?- chiese Nico dal piano di sotto. Bhe, il giorno prima era toccato a Jaz e Tacho, quindi chi erano le vittime di oggi? -Mi sa che è il nostro turno- sussurrò Rama. Io per poco non imprecai, era vero che avevo il turno dopo quello di Jaz. Come avevo potuto scordarlo? Andai in salotto ancora incredula di aver dimenticato che era il mio turno, seguita da Rama, e quando ci arrivai scoprii che Nico voleva che lavassimo tutto il pavimento del salotto, pulizia del divano e spolveramento dei mobili incluso. -Ma ci metteremo anni!- protestai -Oggi devo uscire con Jaz, Vale e Cari!-.
-Pensa positivo: prima cominci a lavare, prima esci con le tue amiche- replicò Nico con un sorrisetto sarcastico. Sorrisi anch'io, mentre mentalmente lo maledicevo in tutte le lingue del mondo. Che ingiustizia, era da una settimana che programmavo un'uscita a quattro con le mie amiche, e ora stava praticamente saltando in aria. Sospirai irritata e delusa, e feci per afferrare lo straccio e lo scopino, ma Rama mi precedette. -Non dovresti fare sforzi nelle tue condizioni- mi disse. Sorrisi alla sua premura, e mi portai istintivamente una mano al ventre. Ero a metà del mio quarto mese di gravidanza, e la pancia stava cominciando a notarsi sempre di più, rendendomi bersaglio di frecciatine da parte di Tefy e la sua amica. Sentii un mal di testa e un peso sul cuore al pensiero che presto non avrei potuto più nascondere la gravidanza, ma scacciai in fretta il pensiero. Ci avrei pensato quando sarebbe giunto il momento. Per non sentirmi in colpa a lasciare il mio amico a pulire da solo il salotto cominciai a spolverare il mobile dov'era sistemata la televisione, e per non annoiarmi accesi la radio. Trasmetteva una canzone che conoscevo e che mi piaceva ballare, ma che purtroppo non potevo fare. Passarono un paio di minuti, e Rama esordì con -Ehm...Mar, posso chiederti una cosa?-.
-Chiedi pure-.
-Come ti sentiresti se una persona che ami è follemente innamorata di un'altra persona?- mi chiese. Rimasi spiazzata dalla domanda, e non risposi subito. Che pensasse seriamente che Valeria non lo amava più? Come poteva solamente immaginare una cosa del genere? La mia amica era evidente che lo amava, a lui non sarebbe mai potuto venire il dubbio. Credo. -Perchè me lo domandi?- chiesi.
-Ecco...- esitò -volevo sapere semplicemente cosa avresti fatto se fossi stata al posto di Melody-. Mi sentii come se un peso fosse sprofondato dove prima c'era il mio cuore. Probabilmente se fossi stata al suo posto anche io avrei odiato me stessa, la ragazza che gli stava rubando il ragazzo che amava. E di certo non potevo biasimarla se mi lanciava occhiatacce e insulti. Mi sentii male, un misto di senso di colpa e dolore, che per soffocare alzai il volume della radio.
-Sei un'altra cosa che ho perso, che mi è scivolata, che mi è caduta
io c'ho provato ma non ti ho tenuta,
vabbè pazienza credimi posso farne senza sei già un ricordo in dissolvenza e non fai differenza
con tutto quello che ho perso senza rendermene conto
come ogni volta che perdo un tramonto il giorno dopo affronto lo stesso
-. Mi bloccai, spiazzata dalle parole della canzone, che descrivevano come mi sentivo io. Thiago era improvvisamente scivolato via dalla mia vita, e nonostante i miei sforzi non ero riuscita a fare nulla per tenerlo stretto a me e impedirgli di andarsene. Ma ora a distanza di tre mesi da quando mi aveva mollata lui non mi sembrava più molto importante, riuscivo a pensare a lui ogni giorno con maggiore indifferenza.
-Magari piove come adesso e ho perso l'ombrello ed il cappello ma il bello è quello,
è il duello che ogni minuto ho fatto con la vita
e quando la sorte mi si è accanita contro e pronto dovevo trovare veloce una via d'uscita procurandomi qualche ferita
che non si chiude e ancora brucia
-. Avevo dovuto cercare in fretta una soluzione alla mia situazione, che avevo più o meno trovato cominciando ad uscire con Simon. Eppure mi addolorava ancora pensare che il padre di mio figlio mi aveva ripudiata così, sebbene il dolore fosse drasticamente diminuto dal giorno in cui se n'era andato.
-Ma fa niente, è solo un'altra cosa persa
o qualche volta un'altra cosa data e dopo tolta all'improvviso,
senza preavviso,
che rende inferno ciò che era paradiso
-. Già, ora anche se il ricordo di tutto ciò che avevamo passato insieme faceva male avevo capito cosa avrei dovuto fare: sarei andata da Simon a confessargli della gravidanza.

-Ne sei sicura?- mi chiese Rama. Ero davanti casa di Simon, e mi reggevo davanti al cancello tutta tremante. Il cuore mi martellava nel petto al pensiero di confessargli finalmente di essere incinta, ma dovevo farlo. Non potevo continuare la nostra pseudo relazione tenendogli nascosto un segreto così importante. -Sì- risposi, e suonai al citofono. Non rispose nessuno, e immaginai che doveva essere fuori casa. Rama sospirò e si poggiò al cancello, e per poco non cadde all'indietro quando questo si aprì. Io entrai timidamente nel viale, mentre il mio amico diceva -Ehm...io ti aspetto qui, se vuoi...-
-No!- mi opposi istintivamente. Gli afferrai la mano e aggiunsi -Ho bisogno di tutto l'appoggio possibile-. Ci avviammo insieme verso la villa degli Arrechavaleta, mentre il cuore iniziava a battermi sempre più velocemente e le mani iniziavano a sudare. Rama percepì il mio terrore, e mi strinse la mano con calore. Quel contatto mi diede coraggio e mi avviai con passo più deciso verso la casa di Simon. Entrata in casa chiamai -Ehm...Simon?-, ma nessuno mi rispose.
-Forse è in camera sua e non ti sente- suggerì Rama. Annuii e iniziai a salire le scale che portavano al piano di sopra. Appena giunta nel corridoio che portava nella camera del mio quasi ragazzo sentii degli starni gemiti provenire da questa. Mi bloccai, non sapendo che cosa fare. -Andiamo?- mi chiese Rama, notando la mia indecisione.
-No- dissi improvvisamente ferma -voglio scoprire cosa combina alle mie spalle-. Sempre col mio amico al mio fianco mi avvicinai alla porta della camera, trassi un profondo respiro e spalancai la porta. Vi trovai Simon, intento a fare l'amore con Melody. Quella visione non mi fece quasi alcun effetto, ma lo stesso non si può dire di lui. Quando mi notò impallidì improvvisamente e gridò -Mar!-. Io mi voltai con assoluta freddezza e scesi le scale con Rama, che anche se non aveva detto una parola doveva essere furioso a giudicare dai lampi d'odio che lanciava a Simon. Scendemmo le scale, ma sentii dei passi affrettati alle spalle e ai piedi delle scale fummo raggiunti da Simon, che indossava solo un paio di jeans. -Mar posso spiegarti...-
-E come?- chiesi sarcastica -Sono io che ho le allucinazioni?-. Io e lui non stavamo insieme, per cui non si poteva considerare un tradimento quello a cui avevo assistito, ma ero comunque infastidita dal fatto che non fosse stato corretto nei miei confronti, eppure sapevo di piacergli. La cosa che però mi colpì di più fu però la mia reazione: pensavo che avrei provato rabbia, dolore, delusione, o che come minimo mi sentissi tradita, e invece provavo solo fastidio.
-Mar...io amo te...-.
-E così mi hai usata per dimenticare lei- disse una voce alle nostre spalle. Melody scese dalle scale perfettamente vestita, andò contro a Simon e sibilò -Bastardo-. Gli rifilò uno schiaffone e uscì di casa furiosa, anche se giurai di aver visto una lacrima rigarle il volto quando mi era passata affianco.


Fine.
Scusate se il capitolo è corto, ma se lo allungavo ancora mi rovinava la suspance >.<
La canzone è quella degli Articolo 31, Un'altra cosa che ho perso.
E...il prossimo sarà il capitolo bomba della fic! Che ovviamente sarà molto più lungo di questo...
Spero che nonostante la lunghezza il capitolo vi piaccia
Alla prossima
Alexiel94
   
 
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