Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: virgily    04/01/2012    3 recensioni
"Ci vediamo dunque costretti a sguinzagliare le tre ombre della Regina: il fedele Cane; l’abile Ragno e la nobile Perla. Speriamo che la collaborazione di questi grandi enti della sicurezza inglese possano rendere sua Altezza fiera di voi, come sempre è stato.
Cordiali saluti.
Sua maestà, la Regina."
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dolci, profondi e vellutati i respiri delle duchessa sfioravano l’udito del demone, che al suo fianco, vegliava sulla bella addormentata affinché dormisse sogni tranquilli. I suoi candidi guanti sostavano poggiati sopra il comodino che fiancheggiava il letto, e con il contratto ben in vista il mero maggiordomo sfiorava la pelle della fanciulla facendo su e giù lungo il perimetro del suo avanbraccio scoperto. Sebastian era rimasto in quella posizione per ore, fissandola intensamente ogni qual volta che sussultava nel sonno, coprendole le spalle con le coperte quando la sentiva fremere dal freddo, scostando le ciocche ribelli che scivolavano sulle sue guance bloccandogli la splendida visuale. Nelle sue iridi cremisi si rispecchiava la docile figura di donna dalle labbra carnose e teneramente dischiuse, rannicchiata al suo fianco in posizione fetale, raccolta in una spessa e calda trapunta bluastra. Miseri raggi diurni s’insinuavano nella camera attraversando i tendaggi scuri, per poi scagliarsi sui dettagli in filo d’oro ricamati sulla spessa coperta, i quali successivamente rifrangevano il loro sinuoso disegno sul soffitto. Sulle labbra del diavolo si dipinse un famelico sorriso mentre la piccola perla, che sostava racchiusa nello scollo della camicia da notte, emanava la sua candida luce. Carezzò nuovamente il braccio della giovane lady, facendolo scorrere  sino alla spalla, arrampicandosi sul collo e infine al viso. Con la punta delle dita sfiorò la morbida rotondità della sua gote. A quel piacevole contatto, timido e caldo, gli occhi stanchi ed assonnati della giovane si aprirono piano, osservando lentamente ogni particolare di quel viso che aveva raggiunto il suo in un battito di ciglia: i capelli corvini si accostavano con il pallore del suo viso illuminato dall’inaspettato candore dei raggi del sole; i suoi occhi brillavano come due rubini mentre la fissavano con tono languido
-S-Sebastian...- sussurrò piano sbadigliando il suo nome, poggiandosi una mano sulle labbra  mentre con l’altra si stropicciava sgraziatamente l’occhio destro
-My lady...?- domandò a sua volta osservandola mentre, sollevandosi appena, poggiava la schiena contro la testiera del letto, lasciando che le lenzuola scivolassero sul suo grembo, scoprendo i pregiati ricami in pizzo sull’orlo del sottile scollo della camicetta
-Sei rimasto, alla fine...- bofonchiò quasi timidamente abbassando violentemente lo sguardo, cominciando a giocherellare con un nastrino che si era slegato dal piccolo fiocco che stava graziosamente annodato sul fianco della veste. Fulminee, le dita del maggiordomo, dopo averle accarezzato il viso, le fece insinuare tra i suoi morbidi capelli, sollevandole il viso. La fronte del diavolo combaciò con quella della giovane, mentre i loro occhi si guardavano l’un l’altra, e le loro labbra erano distanti un misero respiro
-Me lo avevate chiesto voi, my lady...- affermò in seguito strusciando dolcemente la punta tiepida del suo naso contro quella della duchessa, toccandole le labbra con un movimento impercettibile delle labbra che tuttavia la fece tremare come una foglia inerme nel gelido turbinio dell’inverno
-Credevo che non appena mi fossi addormentata te ne saresti andato...- confessò con occhi tanto dolci e docili che Sebastian quasi a stento riusciva a trattenere la foga e l’oscurità che gli ruggivano nel petto. Tuttavia sorrise, e penetrandola con lo sguardo domandò
-Avrei dovuto?-
-Dimmelo tu, diavolo di un maggiordomo...- sorrise la duchessa legandogli le braccia al collo. Quella domanda retorica aveva rassicurato il cuore della piccola Viola, e con tutto il suo stupore si rese conto che quel calore, quell’odore... Quella sensazione di protezione, in fondo, non era altro che tutto quello che aveva sempre desiderato ma che le era stato negato da sempre, e che aveva soffocato dietro cumuli e cumuli di orgoglio e odio contro il mondo e contro ciò che era
-My lady, detto da voi ha un suono decisamente più gradevole...- ridacchiò il moro posando le mani attorno ai fianchi e alla schiena della sua bella dama, portandola al petto mentre accorciava sempre più le distanze tra le loro labbra. Ma rapida e dispettosa la duchessa riuscì a posare l’indice della mano destra sulla bocca del maggiordomo prima che questo potesse saggiare il sapore delle sue labbra, lasciandolo basito e divertito al tempo stesso
-Viola...- sussurrò la ragazza sollevando gli angoli delle labbra
-Prego?-
-Non bacio uomini o demoni che mi chiamano “my lady”...- fece notare inarcando beffarda il sopracciglio destro, sfidandolo con quegli occhi che da timidi e quasi indifesi ora parevano bruciare dall’audacia e dalla sicurezza. Un ghigno birichino si disegnò sulla bocca di Sebastian, che prendendola per un attimo alla sprovvista, la baciò assaporando nel loro breve contatto tutto il sapore dolce di quella carne morbida e calda che si scioglieva nella sua. Poi, staccandosi appena un millimetro, soffiò sulle sue labbra il suo nome
-Viola... Viola...- e continuava pronunciare il suo nome mentre la sua bocca scendeva stampandole baci su tutta la guancia, sgusciando sino al collo, ove i sussurri, enfatici e sublimi, mescolati alla passione e all’ardore di quella bocca rovente sulla sua pelle, mandavano in estasi la povera duchessa, che inarcando la schiena contro il suo amante demoniaco, veniva rapita e torturata dalla marea di brividi che turbavano il suo debole corpo umano
-S-Se-Seba.... SEBASTIAN!- ridacchiò la donna alla sensazione solleticosa che la lingua del maggiordomo le procurava in quel punto ove la sua candida pelle, a causa dell’avida bocca del demone, presentava una piccola chiazza purpurea dovuta alla rottura dei capillari sotto pelle. Infilandogli la mano tra i capelli, Viola li tirò con forza riuscendo infine a staccare il volto dell’uomo dal suo collo
-Voi diavoli siete proprio delle bestie- per la prima volta, lady Killarney lo aveva detto con il sorriso sulle labbra, con quel tono giocoso e spiritoso con cui solitamente trattava tutto il resto. Un ennesimo bacio schioccò tra le loro labbra, e successivamente Sebastian si sollevò dal merlettato giaciglio e s’infilò elegantemente i guanti che, per quella notte, aveva abbandonato a loro stessi. Dal canto suo Viola si stese nuovamente sul suo letto, osservando l’uomo che si rivestiva del suo fidato frac nero, allacciandolo lentamente sotto il suo sguardo attento ed euforico
-Vado a cominciare i preparativi per la colazione. Desiderate qualcosa in particolare my lady?- domandò con compostezza raffinata e consona alla sua figura di maggiordomo. Come se avesse riacquistato di colpo tutte le doti mansuete e distaccate che qualche minuto prima erano state sbaragliate da sentimenti tutt’altro che miti
-Mhh... No. Ma sono sicura che sarai in grado di preparare ugualmente qualcosa di soddisfacente...- rispose sorridendogli prima di fare un lieve e tenero sbadiglio, che prontamente nascose non la mano destra
-Vi consiglio di riposare ancora qualche ora...- Cominciò il demone fiancheggiandola per rimboccarle le coperte mentre la giovane si apprestava a trovare una posizione comoda e vantaggiosa per la sua vista, rapita ormai da quegli occhi che quasi l’avevano manipolata come soffice creta
-E io credo che seguirò il tuo consiglio, Sebastian...- bisbigliò immergendo la testa nel cuscino. Non nascondeva il fatto che era al quanto stanca... E sebbene le sue palpebre si stavano pesantemente chiudendo, tutto quello che al momento voleva era guardarlo,  osservarlo soltanto in tutto il suo splendore dannato
-My lady...- affermò cortesemente inchinandosi appena con una mano al petto. Subito dopo si chinò sulla fanciulla, inoltrando il naso tra i suoi soffici capelli color nocciola, assaporandone appena il sottile odore di pioggia e lavanda che essi emanavano
-Dormi bene, Viola- e baciandole la tempia il mero maggiordomo del casato Phantomhive si diresse verso l’uscio, chiudendosi la porta alle spalle. Purtroppo la giovane duchessa non aveva fatto in tempo a rispondergli poiché era caduta molto presto in un sonno profondo.
***
Qualche ora più tardi, a colazione conclusa, si ritrovarono tutti nel salottino a bere tè allungato con qualche goccia di latte. Cecily, seduta all’angolo della sala era intenta a ricamare un centrino; La duchessa, elegantemente seduta sulla seggiola di stoffa imbottita blu, osservava in silenzio dalla finestra il cielo limpido e il sole che aveva deciso di deliziare l’umida Londra con i suoi caldi raggi vellutati. Ciel, seduto innanzi a lei la guardava con curioso incanto. Se non fosse stato per il bel tempo giurò di aver avuto un deja vu. I capelli raccolti su un lato, il collo inarcato che disegnava una linea e sottile sulla sua pelle; lo sguardo enigmatico e pensatore perso nel vuoto. Proprio come la prima volta che era entrata nella sua vita, Viola appariva per la splendida duchessa Killarney, un nome, un mistero ancora non svelato
-Vi siete ripresa... Vi trovo molto meglio oggi...- affermò il giovane annullando quel profondo silenzio in cui l’intero salottino era avvolto, acquistando l’attenzione della donna su di se. Questa sorrise dolcemente prima di rispondere
-Si. Colgo l’occasione per ringraziarvi, Ciel. Avete fatto molto per me... Non saprò mai come sdebitarmi- i due giovani nobili si sorrisero a vicenda con sguardi teneri e sereni mentre lo schiocco della mano del maggiordomo contro la porta di legno scuro annunciava il suo ingresso. Con un vassoio tra le mani, Sebastian trasportava con se una piccola lettera ben sigillata.
Alla duchessa Viola Killarney
Questo era scritto sulla curiosa busta
-My lady. È arrivata questa per voi...- affermò porgendogliela cortesemente . sollevando appena il capo lo sguardo di Viola si scontrò contro quello ammaliante e seducente del demone. La duchessa ricambiò volentieri afferrando prontamente la lettera, concedendosi qualche minuto per leggerla. Questa riportava un invito a prendere un tè, che si sarebbe certamente prolungato anche per la cena, presso una modesta dimora poco al difuori della capitale. Sul fondo, un nome curioso

“Cordiali saluti. Daisy Sunset”


Un ghigno beffardo si dipinse sulle labbra della giovane, facendo trasalire dalla curiosità anche il piccolo lord
-Buone notizie my lady?- domandò Ciel, poggiando il mento sul suo pugno chiuso
-Si, un invito. Dalla nostra possibile prossima vittima...- rispose richiudendola, sollevando appena l’angolo destro delle labbra. Quella donna aveva qualcosa di strano, e Viola avrebbe fatto luce su quella spessa aria di mistero
-La signorina Sunset? Quella donna è molto strana non trovate?-
-È proprio per questo che ho intenzione di andarci. A cercare di caprie cosa ci nasconde...- affermò la donna sollevandosi dal suo seggio, facendo alla sua cameriera cenno di seguirla, quando improvvisamente la voce seria e gelida del piccolo lord la inchiodò al proprio posto
-Verremo anche io e Sebastian. Non possiamo correre altri rischi my lady- il sopracciglio sinistro della donna s’ inarcò verso l’alto, divertita dalla sua presa di posizione. Era tenero da parte sua preoccuparsi per lei, ma lady Viola sapeva quello che faceva, e non voleva alcun aiuto... Non stavolta
-Siete molto gentile Ciel, ma l’ invito specifica che devo esserci io ed io soltanto...- cominciò avviandosi lentamente al fianco del piccolo conte, chinandosi, appena quanto bastava giusto per stampargli un tenero bacio sulla guancia, facendolo irrigidire dalla testa ai piedi
-Andrà bene Ciel. Fidati di me...- fu tutto quello che Ciel udì dalle sue labbra prima che la duchessa gli voltasse le spalle, avviandosi verso l’uscita del salotto con Cecily al fianco. Ambedue passarono accanto al mero maggiordomo, e quando Viola intravide lo sguardo truce ed enigmatico di Sebastian, immediatamente capì che non aveva affatto finito di dare spiegazioni.
A passo svelto e deciso Sebastian Michaelis si avviava a grandi falcate verso le stanze della giovane duchessa. Mancavano pochi metri e già riusciva a sentire le soffici risa delle due giovani che, probabilmente, stavano scegliendo l’abito più adatto per la serata. Scortesemente, quasi dimenticandosi delle buone maniere questo fece irruzione nella camera da letto. Proprio come immaginava, Cecily era piegata al suolo, cercando un abito all’interno del grande baule. Lady Killarney, al contrario, era seduta sulla sedia, e sul suo viso vi era un’espressione tutt’altro che sorpresa, anzi aveva già intuito che il diavolo di maggiordomo si sarebbe presentato presto
-È consuetudine bussare alla porta della di una lady prima di entrare sapete? O ve ne siete dimenticato, Sebastian?- domandò beffarda e altezzosa senza minimamente scomporsi, al contrario del povero diavolo, che dopo aver ripreso fiato, strinse i pugni
-Sono venuto a chiedervi perché vi siete rifiutata di farvi scortare da me e dal mio bocchan...-
-Perché?- domandò la ragazza trattenendo appena un risolino arrogante. Poi sollevandosi dal suo poggio, questa si avvicinò all’uomo, incrociando le braccia al petto sfidandolo con lo sguardo
-Da quando devo delle spiegazioni a voi? E ora per favore vai, per tua informazione stavo per prepararmi...- e quasi con stizza lo congedò dandogli le spalle. Ma il demone non era tipo da cedere facilmente, soprattutto se si trattava dell’incolumità del suo padroncino e dell’unica donna che avesse  stregato il suo animo dannato, dopo secoli in cui credeva di non avere emozioni
-Ascoltatemi, my lady...- affermò con un tono quasi spietato mentre afferrava il braccio della donna, facendola volteggiare contro il suo petto, tenendola stretta a se per le spalle
-Non ho la minima intenzione di permettere ad un altro demone, o umano che sia, di toccarti...- era forte, deciso e ardente lo sguardo con cui Sebastian la stava guardando, penetrandola quasi con cattiveria. Il fiato le si mozzò in gola mentre sentiva le labbra tremanti. Cos’era quel fuoco che sentiva divamparle nel petto?
-Demone?- Cecily, che con occhi sbarrati assisteva speventata e incuriosita allo stesso tempo alla scena, aveva posto una domanda al quanto pericolosa. Tuttavia, di una cosa la giovane cameriera era del tutto certa: lo sguardo con cui Sebastian stava guardando la sua padrona trasudava una passione che neanche nel loro unico momento d’ intimità non era mai riuscita a scorgere in lui
-Cecily lasciaci soli per un momento. Per favore...- chiese gentilmente la duchessa senza distogliere gli occhi da quelli furibondi del maggiordomo
-Si signorina-rispose la moretta filando al di là della porta, chiudendosela alle spalle. Un breve attimo di silenzio colse i due. E Viola si sentiva terrorizzata, braccata dalla marea di sensazioni che provava in quel medesimo istante, soffocata da quel sentimento così nuovo e sconosciuto che avidamente le toglieva l’aria e le negava quella libertà che aveva un tempo. Forse per puro orgoglio, o per il desiderio di non sentirsi le ali tarpate così bruscamente dall’uomo, la giovane lady si discostò da lui, e senza neanche pensarci disse:
-Il fatto che mi hai baciata non significa che io, adesso, ti appartenga. Sono stata chiara? Io non sono TUA- s’irrigidì tutto d’un tratto il corpo del mero maggiordomo. Lui, così abile nello schivare i colpi, era stato trapassato da parte a parte da un solo periodo. Viola a stento riusciva a respirare mentre sentiva il cuore che le batteva forte nel petto. Un sorriso, seppur amaro, si era disegnato sulle labbra del diavolo. Sebastian s’inchinò elegantemente, portandosi la mano destra sul cuore leso e giusto qualche istante prima di congedarsi le sue ultime parole furono:
-Si, my lady. Ma sappiate che mai vi avrei considerato mia se non per vostro volere-
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: virgily