Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Flami Destrangis    04/01/2012    9 recensioni
Ai ha finalmente completato l'antidoto contro l'APTX. Ma, come tutti i farmaci, quella piccola pillola, all'apparenza innocua, potrebbe rivelarsi una medicina o un veleno. Che fare, dunque? Provarla significa due cose: morire o tornare ad essere Shiho. E' davvero ciò che vuole?
Ma ben presto, quando gli Uomini in Nero torneranno a farsi vivi, non ci sarà più tempo per riflettere, e i dubbi lasceranno spazio ad un'unica certezza: non c'è vita senza libertà. Ed è per essa che bisogna lottare, ad ogni costo.
Genere: Azione, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gocce di Sherry

 

DIVERSI

Bevvero tutto d’un sorso l’acqua della provetta e ingoiarono la capsula. Era andata, non si poteva più tornare indietro. Si guardarono entrambi negli occhi, prima di sentire un dolore lancinante al petto. La testa girava a più non posso, sembrava di stare sulle montagne russe. Ai fu la prima a cadere riversa indietro sul pavimento, gli occhi sbarrati, qualche urlo soffocato. Conan tentò di avvicinarsi, di chiamarla, ma non sentiva  più nulla. Gli mancava il respiro, non riusciva a capire dove fosse. Tutto il corpo gli faceva male, come se le ossa si stessero rompendo ad una ad una. Non riusciva più a parlare, tratteneva a stento le urla. Tentò di gattonare fino alla bambina distesa sul pavimento, in preda alle convulsioni. Ma le gambe non si muovevano.

 Cadde a terra. Poi, il buio.

 

Quando riaprì gli occhi, si sentiva decisamente meglio. Le gambe e le braccia erano ancora leggermente indolenzite, ma almeno poteva respirare. Si mise a sedere, la testa girava ancora a tratti. Guardò le sue mani: non erano quelle di un bambino. Con uno sforzo immane, si alzò e camminò a piccoli passi fino allo specchio. L’immagine che questo gli restituì lo fece quasi saltare dalla gioia: era tornato Shinichi Kudo. Ai ce l’aveva fatta! Era stata grandiosa.. ma, piuttosto, come stava lei?

Si girò. Sul pavimento della stanza, accanto a una provetta rotta e ad una bottiglia d’acqua rovesciata, era distesa una ragazza. Shinichi le si avvicinò.

“Ai..” bisbigliò, notando il pallore della sua amica. No, non poteva essere. Anche lei doveva farcela. Controllò il polso: il cuore batteva. Appoggiò poi una mano sul ventre di lei, per controllare che respirasse. Il movimento lento e regolare lo tranquillizzò. Era tutto apposto, per fortuna.

“Ai!” la chiamò, scuotendola, “Ai, ce l’abbiamo fatta! Svegliati! Ehi, Ai!”

La ragazza sembrava non sentirlo. Shinichi, non ottenendo risposta, appoggiò il capo sul petto di lei. Il cuore batteva, lo sentiva.

“Si può sapere cosa stai facendo?” gli chiese una voce che non riconobbe subito. Era la voce di Shiho Miyano.

Shinichi si rizzò a sedere. La ragazza aveva appena aperto gli occhi, e lo guardava un po’ stranita. Il ragazzo arrossì, affrettandosi a spiegare che stava solo controllando che il cuore di lei battesse. La giovane sorrise, e tentò di alzarsi.

“Ehi, Ai, ce la fai?” le chiese lui, cercando di aiutarla.

La ragazza, ormai in piedi, gli rivolse uno sguardo velato dalla malinconia: “Ai non esiste più. Io sono Shiho.”

“Non è vero. Per me tu sarai sempre Ai. E’ così che continuerò a chiamarti.”

“Fa’ come vuoi.”

Shinichi la guardò allontanarsi verso lo specchio. Non era cambiata per niente, era sempre la solita persona fredda e impassibile.  Ora, Ai, o meglio Shiho, si stava osservando incredula. Passava una mano sulla sua guancia, per controllare che tutto fosse vero, che non fosse soltanto un sogno.

-Altro che sogno- pensò, -sembra piuttosto un incubo.-

Dallo specchio poteva vedere che Shinichi la stava osservando. Non si erano mai trovati così, faccia a faccia, entrambi nei loro veri corpi. Erano sempre loro, ma erano diversi. A conti fatti, erano due perfetti estranei.

“Che c’è?” gli chiese, voltandosi.

Shinichi non rispose subito. La sua amica aveva diciotto anni, uno in più di lui, ma sembrava una donna in tutto e per tutto: nel modo di atteggiarsi, nel modo di parlare. La sua voce non era quella di una ragazza ingenua delle superiori: era la voce di chi, nella propria vita, ne aveva già passate tante e non aveva più la forza di credere realmente in niente. Guardandola così, con quei capelli castani tendenti al biondo che le ricadevano sul viso in ciocche disordinate, e con dei vestiti troppo grandi per lei, Shinichi dovette ammettere a se stesso che era una gran bella ragazza.

“Niente.” Rispose alla fine, girandosi.

Shiho si sedette sullo sgabello, quello che fino ad un’ora prima era troppo alto e che ora era terribilmente basso.

“Allora, qual è il tuo piano a questo punto? Appena gli uomini dell’Organizzazione ti vedranno, stai pur certo che non ti lasceranno andare finché non sarai sottoterra.”

L’espressione di Shinichi diventò sconsolata: con l’aumentare dell’età, era aumentato anche il pessimismo cronico della sua amica.

“Almeno ora sappiamo che il tuo antidoto funziona. Cercherò di non farmi vedere e terrò questi.” Rispose, aggiustandosi gli occhiali sul naso. Niente da fare, erano troppo stretti. Li riappoggiò sul tavolino, abbandonando quell’ultimo accessorio che lo legava alla sua identità di bambino delle elementari.

“E il tuo piano?” insistette la ragazza.

Shinichi si lasciò sprofondare sul divano. Diede un’occhiata ai vestiti sparpagliati per terra, i vestiti di Conan. Gli tornò in mente la promessa fatta a Ran: Conan non sarebbe mai più tornato, probabilmente. Ma Shinichi sì, lui avrebbe vinto quella guerra. Il come era per ora un dettaglio non analizzato.

Sorrise alla sua amica.

“Devo ammettere che, questa volta, non ho la più pallida idea di come agire.”

Shiho lo guardò torva, per poi cacciare un sospiro di frustrazione: “Insomma! Ma ti rendi conto che non stiamo giocando? Di sicuro hai già pensato a qualcosa. Avanti, sputa il rospo.”

“Ti ho detto la verità. Non ho ancora abbastanza elementi  a disposizione per capire come dobbiamo agire. Ma tra una mezz’oretta saprò dirti qualcosa di più.” Disse, notando che erano le undici e mezza.

“E se in questo momento ci stessero ascoltando?” chiese lei, spaventata. Aveva iniziato a tremare.

Shinichi le si avvicinò e, poggiandole le mani sulle spalle, la costrinse a guardarlo.

“Sono intelligenti, ma non sono dei maghi. Nessuno è entrato nel laboratorio a parte me, te e il dottor Agasa. Non possono aver piazzato alcun microfono, sta tranquilla. Per assicurarmi che il dottore fosse davvero Agasa, prima gli ho anche rifilato un bel pizzicotto.” Disse ridendo.

Shiho sorrise. Il suo amico sembrava così tranquillo mentre lei.. sì, lei aveva paura. Sapeva che questa volta avrebbe dovuto rincontrarli, faccia a faccia.

Cercò di restare calma e accese il computer. La mezzanotte era vicina. Dal piano di sopra potevano sentire la tv a tutto volume che il dottor Agasa stava fingendo di guardare. Doveva essere un documentario sulla vita degli animali, a giudicare da quanto potevano capire. Povero dottor Agasa! Lo immaginavano seduto sul divano, curioso come non mai di sapere cosa loro due stessero combinando in laboratorio. Ma, per ora , non dovevano destare sospetti: il dottor Agasa doveva restare in bella vista vicino alla finestra.

Shinichi.”

“Dimmi.”

“Dovrò rispondere, quando Gin mi scriverà?”

“Credo che sia importante sapere cosa vogliono.”

“Potrebbe essere una trappola. Vogliono semplicemente farmi fuori.”

“Io credo ci sia dell’altro. Non avrebbero avuto bisogno di tutta questa sceneggiata per eliminare una bambina.” Disse lui, pensieroso. Aveva usato il termine eliminare. Non voleva usare la parola uccidere, per niente al mondo.

“Vorrà dire che dovrò fidarmi del tuo intuito.”

Mezzanotte meno dieci. Ci fu qualche minuto di silenzio, poi, Shiho riprese a parlare.

“E’ strano, sai.”

“Cosa?”

“Se quella volta al Luna Park tu fossi stato solo un po’ meno curioso, ora avresti una vita normale. E non saresti qui. E io probabilmente non ci sarei più.”

“Se mi togli la curiosità, non sono più io. Non credo che le cose sarebbero potute andare diversamente.”

Mezzanotte meno cinque.

“Mi dispiace per tutto, Shinichi. Ci tenevo a dirtelo.”

Non lo guardava negli occhi, non ne aveva la forza.

“Non è il momento di pensarci, ora.”

Mezzanotte meno quattro.

“Mi è venuta in mente Ayumi. Era affezionata a me. E Ai se n’è andata, senza nemmeno salutarla.”

“Ai sarai sempre tu. Anche se qualcuno non lo saprà.”

Mezzanotte meno due.

“Dovresti telefonare a Ran quando qui avremo finito.”

Shinichi annuì: sapeva perché Shiho gli stava dicendo quello. C’era la possibilità di non tornare più indietro, quella volta.

Mezzanotte.                                                                                                                                                                                   

Lo schermo del computer tornò ad annerirsi. Comparvero le prime parole.

Ci risentiamo, Sherry. Spero che tu abbia avuto modo di prendere la giusta decisione.

La ragazza lanciò uno sguardo veloce a Shinichi, che annuì. Era il momento.

E così, alla fine mi hai trovata.

L’uomo dall’altra parte non rispose subito. Ai lo immaginava. Immaginava il volto di Gin preda della soddisfazione. Le venne da vomitare.

Non avevo dubbi a riguardo.

-Cos’è, si sta divertendo a giocare?- pensò Shiho, tendendo gli occhi fissi sullo schermo. Aveva quasi dimenticato la presenza di Shinichi accanto a lei. Sentiva la rabbia crescerle dentro, mentre l’assassino di sua sorella se la spassava a braccarla.

Cosa vuoi da me?

Premeva con rabbia i tasti. Avrebbe voluto ucciderlo. Era sempre così. Ne era terrorizzata, ma poi, quando lo scontro diretto iniziava, al posto della paura aveva dentro una gran rabbia. Già, proprio come quella volta, sul tetto dell’hotel, quando avevano tentato di ucciderla.

Ho bisogno di parlarti. Ma prima, devo assicurarmi che chi sta scrivendo sia davvero la mia Sherry.

La sua Sherry? Lo detestava, quando le parlava così. E lui lo sapeva bene. Si divertiva a farla arrabbiare. Non ebbe il tempo di scrivere nulla, che sullo schermo apparvero delle parole.

Rispondi alla mia domanda. In fretta.

-E va bene, stiamo al suo gioco.- pensò la ragazza, mentre aspettava la fatidica domanda. Il ragazzo accanto a lei non fiatava. Era assorto come non mai, mentre fissava a sua volta lo schermo.

Dimmi. Quando ci siamo incontrati per la prima volta?

Shiho sgranò gli occhi. Che razza di domanda era? Poteva aver raccontato a qualcuno del loro primo incontro. Gin le avrebbe chiesto di sicuro dell’altro. Comunque, rispose velocemente.

Dopo la morte dei miei genitori. Sei venuto a prendermi a casa. Eri da solo.

Era andata davvero così. Poteva sentire su di sé gli occhi di Shinichi. Ora, il suo amico la stava guardando con non poca curiosità. Già, lei non aveva mai raccontato a nessuno, nemmeno a lui, del suo primo incontro con gli uomini dell’Organizzazione.

Risposta esatta. Ho un vuoto di memoria, cara Sherry. Aiutami a ricordare. Cosa ti dissi in quell’occasione?

La stava prendendo in giro. Accidenti, che rabbia. Avrebbe voluto prendere a pugni lo schermo del computer. Ma ormai, era in ballo e doveva ballare.

Mi dicesti che avrei dovuto completare da sola le ricerche su l’APTX4869. E che, se mi fossi rifiutata, avreste ucciso mia sorella.

Era la verità. Era andata proprio così. Quei ricordi erano nitidi come non mai nella sua mente.

Sei sempre la stessa, Sherry. Ricordi i momenti più freddi, e basta. Raccontami cosa ti dissi poi.

Shiho si sentì gelare il sangue nelle vene. Odiava ricordare il contatto di quella mano sulla sua pelle. Ma doveva rispondere, e in fretta, se non voleva che Gin si insospettisse.

Mi hai accarezzato i capelli, dicendomi che non avevi mai visto un colore così particolare. E poi mi dicesti che ero più bella di mia sorella, e sarebbe stato un peccato non avermi fra voi.

Ora poteva vedere Shinichi strabuzzare gli occhi. Sorrise. Già, il suo amico di sicuro non si sarebbe mai immaginato una scena simile.

Mi hai quasi convinto. Cosa ti diedi, poi?

Shiho continuava a scrivere, senza dire una sola parola.

Una rosa rossa.

“Devo dire che il vostro primo incontro me lo immaginavo diverso.” Le disse Shinichi, senza staccare gli occhi dallo schermo.

“Anche io non vorrei avere un simile ricordo.”

Sullo schermo comparvero nuove parole.

E cosa facemmo, per suggellare il nostro patto?

Il primo pensiero di Shinichi fu che Gin avesse baciato Shiho. Non sapeva perché, ma aveva quell’immagine fissa in testa. Che assurdità, pensava, mentre non riusciva più a scacciarla dai suoi pensieri. Strinse i denti, una simile scena gli faceva venire il voltastomaco.  No, non poteva essere andata così. Doveva di sicuro essere successo dell’altro. Come aveva fatto a pensare una cosa simile? Intanto, Ai aveva iniziato a scrivere la sua risposta.

 

 

 

 

Ecco qui il sesto capitolo, con il primo scontro diretto Shiho/Gin! Che dire? Spero vi sia piaciuto =)

Passo subito a ringraziare coloro che hanno commentato il quinto capitolo, cioè izumi_curtis (anche per la recensione al quarto capitolo!) , Kishra, Alesaphi24 (grazie per aver recensito tutti i capitoli in un solo colpo!), shinichi e ran amore, floravik, Ran Mouri, Yume98 e _Neutron star collision_! Grazie davvero, mi date sempre un grandissimo sostegno!

Grazie a shinichi e ran amore, floravik e _Neutron star collision_ che hanno la storia tra le preferite, e Lilla95 che l’ha inserita tra le ricordate!! Grazie poi a chi ha la storia tra le seguite, cioè infernapenergy  izumi_curtis  Kuroshiro  Leak_kaeL  Lilla95  Sweet96 ciachan  Yume98 e YukariKudo2000 !!

Piccolo post per Alesaphi24: spero che la storia ti piaccia lo stesso anche se ora Conan e Ai sono tornati ad essere Shiho e Shinichi! =)

Infine, grazie anche solo a chi legge!

A presto con il settimo capitolo!

_Flami_

 

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Flami Destrangis