CAPITOLO 1: ENNESIMA LITIGATA
Lunedì mattina. La sveglia suonava alla solita ora e io facevo fatica ad alzarmi. Per fortuna mancavano due mesi e poi università. Finalmente. Anche se .. be si quel presuntuoso del cavolo veniva li. Appena l’abbiamo saputo è partita una litigata immensa. Basta io e lui non ci sopportiamo. Siamo molto diversi. Lui è un superficiale, pensa solo hai soldi, alle cose di lusso, a ubriacarsi e a farsi qualche prostituta. Io no invece, vengo da una famiglia non ricca, ma ne poveraccia. Io mi accontento delle cose comprate a qualche mercato, amo leggere libri, uscire con la mia migliore amica Kate, che diciamo è un po’ come lui, ricca, viziata, però non è superficiale, si veste di marca, non ha una cosa fuori posto, è una maniaca dell’ordine, ma lei non disprezza la gente che non è ricca sfondata anzi c’è pure amica.
Tornando a noi, mi alzai dal letto. Vivo da sola da 4 anni, visto che poi dovrò andare all’università e anche perché volevo essere un po’ indipendente. I miei abitano un po’ fuori da New York e grazie a soldi di mia nonna Meredith, ho potuto comprarmi una casa in centro, lei se lo può permettere. Bevetti un caffè, mi vestii, maglia a maniche corte, gialla, jeans chiari e converse gialle. Andai in bagno, mi passai un filo di matita, mi pettinai, presi la mia borsa e libri ed uscii. Chiami un taxi e mi diressi al liceo.
Arrivata trovo Kate che scende dalla sua limousine e poi mi corre incontro.
- Ciao stellina, ancora in taxi? – mi chiese cingendomi in un abbraccio
- Be si, vuoi che venga a piedi?
- No, però basta che me lo dici e ti vengo a prendere – disse prendendomi sotto braccio e ci incamminammo all’ingresso
- No, lo sai che non mi va e poi non voglio disturbare
- Che scema! Non disturbi mai – disse pizzicandomi un guancia
- Oh si invece, disturba come se fosse una zanzara che ti gira in torno – disse una voce alle mie spalle
La sua voce. Era ancora più odiosa sentirla di mattina
- Nessuno ti ha chiesto niente, cretino e poi zanzara sarà tua nonna – dissi continuando a camminare
- Lo sai che è maleducazione non guardare le persone, finché si parla?
- Appunto tu non sei una persona sei un cretino che è diverso – dissi e mi girai per guardarlo
Mi guardò con quel ghigno odioso sul viso, dio come lo odio!
- Sempre gentile vedo – disse avvicinandosi di più
- Non me ne frega un emerito cazzo di essere gentile con te ! – ecco stavo iniziando ad agitarmi
Intanto Kate, assistette per la milionesima volta a una nostra litigata e si mise in disparte con la testa fra le mani, come per dire “ci risiamo”.
- Un po’ agitata vedo, da quant’è che non ti fai una bella scopata per rilassarti un po’?
- SENTI, CRETINO DEI MIEI STIVALI, TE NON SAI NIENTE DI’ ME PER CUI, TACI E LASCIAMI IN PACE – gli urlai addosso
- COMUNQUE HO UN NOME SAI! E TE NON HA GLI STIVALI!– mi prese in giro lui
- Si ed è cretino, dovresti andare all’anagrafe per cambiarlo e comunque è un modo di dire, cretino! – dissi sfottendolo a mia volta
- SENTI BAMBINA, TORNATENE A GIOCARE CON LE BARBIE E LASCIA STARE LE PERSONE ADULTE! – mi urlò addosso
- Tu adulto? No, dico, ti sei visto? Sembri un bambino di cinque anni che vuole tutto. Hai chiesto alla mamma di comprarti l’ultima macchinetta? – dissi incrociando le braccia e sfottendolo
- No, io per lo meno chiedo una limousine, non una cavolo di macchinina, poveraccia!
- POVERACCIA A CHI? – dissi e mi avvicinai per picchiarlo
- OK, OK! Basta calmatevi! Ciao Chuck, ora noi andiamo – fummo interrotti da Kate che mi prese di nuovo sotto braccio
- Aspetta Kate. Volevo invitarti al party di domani sera, a casa mia, accetto solo gente chic, non delle sfigate – disse indicando me
- Se per questo non ci sarei venuta lo stesso, per vedere la tua faccia di merda! Sai, la notte non voglio fare gli incubi! – gli urlai addosso
Stava per ribattere, quando Kate mi trascinò via e gli disse che gli faceva sapere.
- Te verrai con me – disse entrando nell’edificio
- No dico, stai scherzando? Al party del cretino? Manco morta – dissi prendendo la chiave dell’armadietto e aprendolo
- Senza discutere! Me lo devi, visto che io devo assistere ad ogni tua litigata con quello li!
- Nessuno te l’ha chiesto – dissi guardandola male
- No certo, ma ti ricordo che è sempre un maschio e tu sei una femmina. Cosa vuoi fare, la hulk girl? – disse chiudendo il suo armadietto
- Bè credi non ne sia capace – dissi raggiungendola in classe
- Non si discute, te verrai al party! – e cosi ci sedemmo nei banchi per la lezione
Era stata giornata pesante! Due ore letteratura e poi storia, almeno poi ci fu geografia. Kate era scappata via, perché doveva andare a casa subito, arrivava sua cugina da Londra. Presi le miei cose e mi incamminai fuori dall’istituto.
- Oh, chi si rivede! Poveraccia – mi si parò davanti quel cretino di Chuck
- Si ok, ciao – dissi cercando di superarlo, ma lui mi trattene per un braccio
- Sai se vuoi venire alla festa puoi, non ti caccio via, cerchiamo una nuova cameriera a casa, se ha bisogno – disse sfottendomi
- Per carità, per te non lavorerei, neanche sotto tortura – dissi – e lasciami il braccio, sai non vorrei essere infettata – mi tolsi la sua mano e chiamai il taxi.
Ne arrivò subito uno e salii, lasciandolo li. Mamma mia pensare che me lo ritrovo all’università, mi veniva da piangere! Arrivata a casa salii e mi rilassai. Ero molto stanca.
KATE
ANGOLO AUTRICE:
Ecco ci al primo capitolo! Abbiamo conosciuto la new entry Kate, io l'adoro! *-* capirete ... Anne è partita all'attacco *coro da stadio: vai Anne!*. Vi starete domandando che problemi abbia (tanti xD), ma siccome sono nella famosa settimana Ketcup (scusate se ho sbagliato a scriverlo e se non capite sono le mestruazioni -.- e mi danno alla testa xD e la pancia mi fa anche un male cane ;( tralasciamo!) Bene abbiamo visto che Chuck come sempre, la stuzzica e le offre un posto come cameriera, ma vedremo che accadrà, ma sopratutto che succederà sul prossimo capitolo? Andrà o no al party? ;D bene non mi prolungo troppo anche perchè vi starete rompendo le palle leggendo il mio monologo.
ATTENZIONE: PER LA PUBBLICAZIONE DEI PROSSIMI CAPITOLI NON VI GARANTISCO LA REGOLARITà A CAUSA DI MOTIVI SCOLASTICI E VARI. MI DISPIACE MA VI AVVISO GIà (so quando si freme dalla voglia di leggere il continuato di una storia, ma magari nemmeno calcolerete la mia). PUBBLICHERò UN CAPITOLO A SETTIMANA E SE NE HO TEMPO DUE, MA NON ASSICURO NIENTE.
Bene dopo le raccomandazioni e avervi incuriosito o stressato con il mio monologo-sfogo. Vi lascio e un ultima cosa SCUSATE TANTO SE TROVATE ERRORI DI GRAMMATICA NON DOVREBBERO ESSERCI MA IN OGNI CASO PARDON!
Vi saluto e spero passiate questi ultimi giorni di vacanze in totale relax
Un bacio
AntoBill