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Autore: Onlyna    04/01/2012    3 recensioni
«Sai, Scorpius, penso che non avresti potuto scegliere settimana peggiore per venire a stare qui,» commentò, voltandosi verso il compagno. «Credo che questa sia la tempesta di neve più violenta che abbia mai visto.»
Ha partecipato al contest "La raccolta dei 10", classificandosi seconda con tutta la raccolta.
Partecipa alla "Winter Challenge" di visbs88.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Fever

Albus osservò con occhio critico fuori dalla finestra: la pioggia batteva impetuosa contro il vetro, il vento ululava feroce e scuoteva i pini secolari, la neve mulinava ed imbiancava tutto il paesaggio.
«Sai, Scorpius, penso che non avresti potuto scegliere settimana peggiore per venire a stare qui,» commentò, voltandosi verso il compagno. «Credo che questa sia la tempesta di neve più violenta che abbia mai visto.»
Malfoy sbuffò, avvolgendosi più stretto nella spessa coperta di lana che aveva trovato in uno degli armadi; non era certo colpa sua se le previsioni del tempo avevano sbagliato clamorosamente.
«Non lamentarti,» disse, sollevando un sopracciglio con aria saputa e ironica. «Quella è una mia prerogativa, lo sai.»
Albus roteò gli occhi, sorridendo appena, e tornò ad osservare il paesaggio.
Quando avevano deciso di trascorrere una settimana in quella baita, chiesa in prestito per l'occasione ad un amico di Scorpius, non immaginavano certo che una bufera come quella potesse abbattersi sulle Alpi italiane, tanto più che le previsioni avevano dato tempo stabile; non era colpa di nessuno dei due, in effetti, ma per una volta che Albus aveva la possibilità di rinfacciare qualcosa al compagno sicuramente non se la sarebbe lasciata scappare.
Fissò per qualche minuto ancora la neve che cadeva e i pini che si muovevano minacciosamente, poi si allontanò dalla finestra, dirigendosi invece verso il caminetto acceso.
Si sedette sul tappeto, ai piedi della poltrona imbottita dove stava Scorpius, e si appoggiò con la schiena al bracciolo, per poi allungare le mani verso la fiamma. Dentro la baita non c'era freddo, merito dei numerosi incantesimi con cui il proprietario l'aveva stregata, ma il calore del camino era molto più avvolgente di quello magico.
Albus rimase incantato, fissando il fuoco, fin quando Scorpius non allungò una mano sfiorandogli i capelli in una carezza.
«Sei arrabbiato?» chiese con voce un po' insicura, cambiando posizione sulla poltrona fino ad appoggiare il mento contro la spalla del compagno; doveva essere davvero scomodo, pensò il ragazzo con un lieve sorriso divertito sulle labbra. «Possiamo tornare a casa quando vuoi, non dobbiamo stare per forza qui se non ti piace.»
La sorpresa portò Albus a non dire nulla per qualche minuto; non era mai successo che Scorpius gli dicesse una cosa simile, con quel tono poi. In genere, se vedeva che qualcosa non gli piaceva, lo punzecchiava soltanto fino a farlo scoppiare. Con le labbra schiuse, voltò il capo quanto bastava per incrociare gli occhi grigi del compagno: erano lucidi alla luce del fuoco, caldi. Aggrottò le sopracciglia, notando quant'era appannato il suo sguardo, e senza dire una parola si allungò fino ad appoggiare le labbra sulla sua fronte. Era
bollente.
Ridacchiò tra sé, allontanandosi e prendendogli il volto tra le mani, fissandolo divertito.
«Mi sembrava strano che potessi parlarmi così,» commentò con dolcezza, baciandogli teneramente l'angolo della bocca ed alzandosi dal tappeto; lo costrinse a fare lo stesso, prendendolo poi in braccio come quando lo prendeva in giro per la sua magrezza. «Hai la febbre, tesoro.»
Tra le proteste poco convinte di Scorpius, Albus lo portò nella camera da letto, lo spogliò e lo infilò sotto le coperte di flanella, rimboccandogli poi il piumone come fosse un bambino.
Gli baciò nuovamente la fronte, accarezzandogli una guancia con amore, prima di sedersi sulla poltrona fatta comparire magicamente accanto al letto.
«Dormi un po', adesso, non fare i capricci. Più tardi ti preparo qualcosa da mangiare,» gli disse, sfiorandogli il viso con le dita. «Nonna Molly mi ha insegnato dei rimedi contro la febbre che nemmeno un Medimago come te conosce.»
Scorpius sbuffò qualcosa, sfregando il volto contro il suo palmo, prima di raggomitolarsi su se stesso ed addormentarsi.

   
 
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