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Autore: Rozen Kokoro    04/01/2012    3 recensioni
Cara Kokoro,
riceverai tantissime lettere da ragazze disperate che cercano consigli da un’esperta come te. Quindi mi chiedo… Perché scegliere proprio me? Beh, mi chiamo Lucinda e sono una comune adolescente di sedici anni, con una abnorme cotta per un ragazzo.
Ti prego, ho bisogno di te!
Lucinda.

[Presenza di OC]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucinda, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Capitolo Due.




Se non fosse stato per quella pioggia, forse Kokoro sarebbe rimasta ad aspettare la sua protetta sulla panchina di fronte all’entrata, invece di gironzolare per il liceo senza una meta precisa. Anzi, una meta l’aveva, ma non aveva detto nulla alla cara Lucinda. Perché? Semplice, perché l’avrebbe sicuramente uccisa. Ma la bruna non aveva di certo paura dell’ira funesta della giovane dai capelli blu, né delle sgridate dei professori. Aveva pur sempre vent’anni, che diamine! Aveva aspettato tanto per conseguire quel traguardo che è la maggiore età; ora non poteva farsi spaventare da quattro professori stressati e da una giovane lunatica. Quindi accelerò il passo verso l’aula dove si trovata la classe Quarta D. Arrivata a destinazione, esitò un po’ prima di bussare con energia. Appena scorse un Avanti dall’altra parte della porta, entrò con estrema tranquillità all’interno dell’aula. Guardò bene il professore; era scuro di carnagione, alto con occhi fini e taglienti come un rasoio. Il professor Brock la guardò con un misto di sorpresa, arrossendo leggermente. In fondo, aveva solo tre anni in più di lei. “Sì?” Disse dopo un po’. La ragazza chiuse gli occhi, inspirando quell’odore di gesso dannatamente fastidioso (di cui, per giunta, era allergica), per poi proclamare “Sono qui in veste di controllore! Per controllare come si svolgono le lezioni!” Urlò.
I ragazzi rimasero perplessi di fronte a tale dichiarazione, guardando il loro amato prof di storia. Questo si alzò e disse “Oh, ti ha mandato il preside Oak?”
“No, ovviamente. Sono qui a rappresentare lo stato di… di Sinnoh; anzi, a rappresentare la scuola! E ora, prego, continuate.” Detto questo, prese una sedia libera e si mise seduta vicino al professore. Con un po’ di difficoltà, la lezione riprese normalmente; peccato per Paul Shinji, il ragazzo più gettonato della classe, che aveva la strana impressione di sentirsi osservato.
Infatti la scaltra Kokoro lo stava letteralmente fissando, squadrando dalla testa ai piedi. E aveva riservato quel trattamento anche alla sua compagna di banco, Zoey. Una ragazza alta, dai capelli rossi e ribelli. “Questa cosa mi puzza un po’…” sussurrò Kokoro, vedendo come la ragazza sorrideva imbarazzata al viola. “Ha una cotta per lui, questo è poco ma sicuro…”
Paul si accorse che la ragazza che si trovava là dentro era la stessa che aveva incontrato la settimana scorsa, e che vedeva sempre fuori scuola. E, cosa più importante, che si trovava sempre e inspiegabilmente con Lucinda. Ma non ci fece caso, anzi si girò a guardare fuori dalla finestra.
Passarono così minuti su minuti di noia mortale, fino a quando non suonò la campanella. Kokoro scattò letteralmente verso la porta, ringraziando il professore e chiudendo la porta con energia. Tirò un sospiro di sollievo quando, in lontananza scorse Lucinda mentre era intenta a osservare il suo amato Paul.
 
“TU…. COSA?” Urlò la ragazza di fronte a lei.
“Io sono andata nell’aula di Paul a vedere quello che combina durante le lezioni.” Disse con leggerezza, limandosi le unghie.
Lucinda sussultò, diventando completamente rossa. “Perché????”
“Perché dovevo vedere se c’era qualcuna che gli faceva il filo.”
“E…?”
“E sì, c’è una ragazza. Si chiama Zoey. Piuttosto carina.”
Lucinda inarcò le sopracciglia, facendo una smorfia. “Quella… quella odiosa! La odio! È sempre stata una delle mie rivali più agguerrite. Ed ha sempre avuto una cotta per Paul. La sua unica fortuna? Di essere la sua compagna di banco.”
Kokoro la guardò e sorrise, cercando di tirarla su di morale. “Suvvia, scherzavo prima.  Quella non può assolutamente gareggiare conto di te. Guardati! Giuro, avrei dato oro per essere così splendente come te a sedici anni (invece di una Dark con problemi di autostima)!” Sdrammatizzò la bruna.
Lucinda sorrise a sua volta, cercando di indirizzare i suoi pensieri verso qualcosa di più radioso.
“Ma lo sai cosa facciamo ora? – tirò fuori il suo cellulare – Ho rimediato il suo numero, sorpresa sorpesuccia!” Esclamò eccitata.
“Cosa???”
“E adesso lo chiamo…” Sorrise sornione.
“Non ci provare…! KOKORO NO FERMA ASPFF-!!” La piccola mano di Kokoro andò a tappare la bocca di Lucinda. “NPFOOOO!” Provò a urlare la blunetta.
“Pronto? Paul? Ciao caro! Chi sono? Pff, sono Kokoro! Senti, una ragazza vorrebbe uscire con te, è qui vicino… - le urla di Lucinda la bloccarono - … non so se la senti. Beh, che ne dici di uscire con lei? … Chi è? E no, non te lo posso dire. Sennò che appuntamento al buio sarebbe! … Tra una settimana. Ok? …. No non è uno scherzo!! Ti giuro, caro Paul, che di scherzi telefonici non ne ho mai fatti, scoppierei subito a ridere! Allora ti chiamo poi per più info. Ok, a presto!” E riattaccò.
Lucinda rimase a bocca aperta, così sorpresa da non riuscire a respirare. “Cosa…? Perché lo hai fatto!?” Urlò dopo pochi secondi.
“Per smuovere un po’ le acque, carina. Da quanto ti piace? DA DUE ANNI!” Esclamò Kokoro.
“Ma … neanche so se ricambia …”
Kokoro si alzò, cominciando ad allontanarsi. “Mia cara, se non fosse stato interessato, avrebbe scritto il tuo nome sul suo diario?” Concluse, sorridendo.
 
 
Naturalmente a Kokoro spettava il compito di informarsi sui gusti di Paul. E cosa c’è di meglio di Facebook per queste cose? Entrò così nel suo account, cambiando nome in “Misaki Ota” e inviando l’amicizia al viola. Aspettò qualche manciata di secondi prima di ricevere la notifica di accettazione di amicizia da parte sua. “E ora… inizia lo stalking!” Urlò.
L’unico problema? Il profilo di Paul era completamente vuoto. Un buco nell’acqua, per dire.
“Ma che ragazzo dannatamente monotono, non pubblica mai una cicca!” Si buttò sullo schienale della sedia.
Tutto il contrario era il profilo di Lucinda. Pieno di foto, link, video… e tanta roba da otaku. “Come si suol dire, gli opposti si attraggono!” Sentenziò soddisfatta, prima di leggere l’ennesima cavolata di Lucinda…
Lucinda è passata da ‘single’ a ‘relazione complicata’ con Vocabolario di Latino.
“Dopo questa, ti giuro l’ammazzo…!” Concluse, chiudendo lo schermo del pc portatile.
 



Ce l'ho fatta a finirlo! Ci ho meso un'ora, che diamine! E in più, non mi pubblicava il capitolo! L'ho dovuto riscrivere, che nervi.
Allora, volevo informarvi che questa non è tutta farina del mio sacco; mi sono ispirata al programma di Mtv Plane Jane(che mia madre adoooora...) Quindi non date tutti i meriti alla sottoscritta v_v
E poi volevo rigraziarvi, rigraziare chi ha letto e commentato il capitolo precendente e chi ha letto questo **
Grazie <3
Ora vi lascio!
Un bacio,
Vostra Kohchan!
   
 
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