Mi
chiamo Draco Malfoy.
(…)
Voi
sapete chi sono, vero?
Voi
pensate di sapere chi sono, vero?
In
realtà voi non sapete un accidente di me, non sapete
quello che ho passato, quello che ancora continuo a passare.
(…)
Dopo
aver letto della mia vita, forse alcuni di voi, e credo in pochi, mi ameranno,
certi mi compatiranno, altri mi odieranno per aver ucciso…distrutto… la mia
unica ancora di salvezza.
Il
mio amore.
Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Note: La
storia è ambientata durante il sesto anno, e ci sono riferimenti al sesto
libro. Più precisamente, alcuni avvenimenti accaduti rientrano anche nella mia fanfiction, anche se un pochino sconvolti.
In
conclusione ci possono essere degli spoiler.
Note
personali: Prima di tutto questa storia si basa
principalmente sui sentimenti di Draco Malfoy, sulla sua vita, le sue decisioni, i suoi problemi;
questa
storia è nata con l’intento di essere una one shot,
ma alla fine è diventata una fanfiction a più
capitoli.
L’ho
scritta quasi tutta di getto, l’ho ricorretta poco non perché non ce n’era
bisogno, ma perché avevo paura che rileggendola più volte l’avrei odiata. Anche
adesso non la amo alla follia, ma ne sono affezionata,
perché sto vivendo un particolare momento della mia vita in cui la penso
esattamente come Draco Malfoy.
Spero
che voi l’apprezziate ma se così non fosse, non me ne rammaricherò di certo.
I
commenti sono sempre accettati e graditi.
Dediche
Dedico
questa fanfiction alle mie sisters,
che non sento da una vita.
Vi
voglio bene!
LadyDepp
MI CHIAMO DRACO MALFOY
Mi
chiamo Draco Malfoy.
E
questa è la mia storia…anzi “parte” della mia storia. La parte forse…forse quella più emozionante, più importante ma allo
stesso tempo quella distruttiva, passionale, della mia vita.
Voi
sapete chi sono, vero?
Voi
pensate di sapere chi sono, vero?
In
realtà voi non sapete un accidente di me, non sapete
quello che ho passato, quello che ancora continuo a passare. Non sapete perché
sono così. Non sapete niente. Nulla. Siete solo degli sciocchi so-tutto-io e non avete cervello,
ecco tutto.
Dopo aver letto della mia vita, forse alcuni di voi, e credo in pochi, mi
ameranno, certi mi compatiranno, altri mi odieranno per aver ucciso…distrutto…
la mia unica ancora di salvezza. Il mio amore.
Era
il mio sesto anno a Hogwarts, e sapevo che sarebbe
stato l’ultimo.
Avevo
una missione. Non vi spiegherò nei minimi dettagli in cosa consisteva.
Anzi, non vi spiegherò niente, non voglio perdere il mio tempo a raccontare
altre cose della mia vita a delle persone come voi…idiote. O
non vi sarete offesi, vero? Voglio solo dirvi cosa penso. Perché
io ho ammirato solo una persona, la stessa persona che ho amato.
L’unica. E non sarete di certo voi a farmi cambiare
idea. Siete degli idioti e basta.
Ma tralasciando questo, vi racconterò cosa è successo quel
giorno… e dopo. E ora zittitevi e ascoltate. E promettetemi di non urlare.
E di non piangere.
“Ehi Draco…”
Mi girai
scocciato e fissai quello che era il volto di Goyle.
“Che c’è?” chiesi facendo una smorfia.
“Io e Vincent andiamo a farci un giro…” rispose il gorilla
pregustando già l’abbuffata che avrebbe fatto di li a
poco nella sala grande.
“Andate
pure a rimpinzarvi. Ci vediamo direttamente a lezione”
risposi io disgustato.
Li
guardai andarmene nauseato e poi presi la mia borsa coi
libri, e scesi in sala comune.
I miei
compagni di serpeverde si girarono a guardarmi
compiaciuti e io ghignai tra me e me. Ero il loro idolo, il loro
dio. Mi amavano, mi adoravano.
Salutai
con un cenno Pansy che mi si appiccicò subito come
una piovra e insieme a lei uscii dalla sala.
Mentre
ero diretto in sala grande, delle risate mi fecero voltare. Infastidito fissai
Harry Potter ed Hermione- La mezzosangue- Granger ridere a causa del rosso Weasley
che era appena caduto dalla scale.
Mi
avvicinai a
loro con nonchalance e ghignai “Che c’è Weasley? Non riesci neanche a tenerti in piedi?”
Accanto
a me Pansy scoppiò in una risatina acuta.
La Granger mi fissò alzando un sopracciglio e Potter avanzò
verso di me lentamente
“ Credo
che anche tu non ti regga in piedi Malfoy” sorrise
ironico. E prima che potessi fare niente, mi diede una spinta
e io caddi a terra come un salame.
Weasley
rise, la Granger un po’ meno e Pansy
fece una smorfia preoccupata “Dracuccio, stai bene?”
chiese appollaiandosi accanto a me.
Io non
l’ascoltai e guardai Potter che aveva stampato un sorriso sulle labbra.
“Come ti
sei permesso! La pagherai Potter!” feci rabbioso. Poi mi alzai velocemente e
gli sferrai un pugno nello stomaco. Potter cadde a terra con un gemito e mentre
Pansy mi incitava e Weasley faceva lo stesso con l’amico, la Granger scappò a chiamare un professore.
Io
fissai Potter a terra con un sorrisetto maligno, ma
non avevo previsto il suo contrattacco.
Mi
sferrò un calcio facendomi cadere su di lui, e io ne approfittai
per infilargli una mano sotto la maglia e graffiargli la schiena.
Potter
di divincolò mentre la schiena iniziava a bruciargli e
mi tirò un pugno in faccia ma non molto potente così io potei bloccargli le
braccia. E mentre Weasley
cercava di tirarmi via dall’amico e Pansy cercava di
tirare via lui, io ghignai.
Ma
non avrei mai immaginato che da quel momento, tutto sarebbe cambiato.
Incrociai
lo sguardo con il moretto e in quel istante mi persi
nei suoi occhi. Erano bellissimi. Ed erano così…non
saprei spiegarlo. Diciamo… magnetici. Non riuscii più a fare niente. Anche perché in quel momento arrivò la mezzosangue seguita dalla McGranitt.
“Che diamine volevate fare? Eh? Potter! Malfoy!
In piedi, subito! Siete impazziti?” urlò sconvolta.
Io mi
alzai dal corpo di Potter e Weasley aiutò l’amico a
mettersi in piedi.
“Weasley, Granger, Parkinson…in sala grande a fare colazione!!Filate!
E voi due…con me, subito!!” esclamò accigliata la
professoressa, rossa in volto.
Io e
Potter seguimmo la donna fino al suo ufficio e mentre
camminavamo, guardavo furtivamente il grifondoro, ma
lui sembrava tranquillo.
Dopo
alcuni minuti di silenzio, Potter sbottò “ Malfoy!”
.“Si?”
risposi un po’ troppo acido.
“Perché continui a fissarmi? Me ne accorgo
sai?”
Io mi
bloccai. “non ti fisso!” replicai velocemente.
“Invece
si. Finiscila, mi dai fastidio” disse Potter un po’
irritato.
“Guarda
che-”
Fui
interrotto dalla voce della McGranitt “Anche quando
state per avere una punizione litigate?”
“Una
punizione?” esclamai io.
“Si. Una
punizione. Così la finirete di creare caos” disse la
professoressa-bastarda entrando nel suo ufficio.
“Prima
di tutto tolgo 20 punti a testa. Poi pulirete la sala dei trofei ogni sabato
per un mese. Infine…” abbozzò un sorriso pericoloso. “Per tutto il resto
dell’anno sarete seduti insieme in tutte le ore” finì con un ghigno che non era
da lei.
Potter
non replicò e neanche io.
Non me
ne fregava un accidente delle sue punizioni. Volevo solo scoprire perché gli
occhi di Potter mi avevano colpito così tanto.
E
perché erano più belli dei miei.
Adesso
sicuramente penserete che durante queste punizioni nella sala dei trofei, ci fu un riavvicinamento da Potter e me.
Invece no. Passammo quelle ore litigando
e basta.
Ma
effettivamente, solo l’ultima sera qualcosa cambiò.
Quella
notte Potter non era Potter. Era diverso, sembrava
strano. Non volle continuare a pulire così fissava me,
assorto. Quando ormai mi ero stancato anche io, mi
sedetti accanto a lui sul pavimento gelido.
“Allora,
che c’è?” chiesi guardandolo.
Lui si
girò “ Non credo che ti interessi saperlo..”
“Non mi interessa infatti. Solo che anche io mi sono rotto e
quindi cercavo di fare conversazione visto che la porta si aprirà esattamente
tra un quarto d’ora..”
Potter
sospirò “Non mi va di parlare con te, Malfoy.”
“Vuoi
che ti tiri un pugno?” dissi ironico. In effetti ero
molto tentato.
Lui alzò
un sopracciglio. “No”
“Vuoi
che ti uccida?”
“No,
grazie” fece lui accigliato
“Vuoi
che ti faccia un massaggio anche se sai che non lo
farò?” dissi abbozzando un sorriso sarcastico.
“Si,
dopo quello che hai fatto alla mia schiena” rispose lui,
serio.
“Che ho fatto?” chiesi noncurante.
“Mi hai
lasciato i segni con quei graffi” fece Potter accigliato.
“Davvero?
Fa vedere!” esclamai curioso, cercando di alzargli la
maglietta.
Lui si allontanò “Non mi toccare Malfoy!” sbottò
arrabbiato.
“Ehi..quanto
sei suscettibile..non volevo mica violentarti”
risposi io corrucciato.
“Non mi
va che mi tocchi, va bene?” ribattè
lui scontroso.
“Che diamine c’è Potter? Fino a poco tempo fa potevo toccarti
per darti un pugno! Ora cosa è cambiato?”chiesi un po’
sorpreso e irritato.
“Non è
cambiato niente. Siamo gli stessi no? Era quello che volevi, giusto?” sibilò
lui alzandosi.
“Eh? Ma
che cazzo dici?” sbottai
perplesso.
Forse
Potter era davvero un po’ tocco dopotutto.
“ Voglio
dire… mangiamorte bastardo che non sei altro…” iniziò
lui, ma lo fermai. “Cos- ehi aspetta! Mangiamorte? Ma com-” feci spaventato.
Lui
sapeva. Come diamine faceva a saperlo?
“Come lo
so? Lo so. Stai cercando di eseguire un piano..peccato che io ti
ostacolerò a tutti i costi. Speravo che fosse solo uno
scherzo…insomma, sei ancora un ragazzino…invece no! Sei un mangiamorte! Mi attendevo che cambiassi,
ma sei sempre lo stesso! Speravo che potessi ragionare con la tua testa invece
che con quella di tuo padre o di Voldemort!” esclamò
Potter stringendo i pugni.
“ Non
sono cazzi tuoi di quello che faccio della mia vita,
Potter! Non sono cresciuto come te! Non ho il tuo coraggio! E soprattutto non
sono te!! Non ho scelta!” risposi
furiosamente.
“
Neanche io ho una scelta!! Che ne sai
di me???” urlò lui avvicinandosi.
“ TU che
ne sai di me!? Io so che sei Harry Potter, il fottuto maledetto sopravvissuto, che ha la mania di fare
l’eroe!Ecco tutto! Il tuo quadro credo che sia
completo, no??!” replicai fissandolo arrabbiato.
“Mettici
anche che posso scegliere se diventare un assassino o morire per una dannata
profezia!! Aggiungici questo al mio quadro!” gridò Potter, mentre i suoi occhi s’inumidirono.
Io
rimasi per un attimo in silenzio, mentre ascoltavo i leggeri singhiozzi del grifondoro.
Poco
dopo la porta si aprì e senza dire niente, Potter scappò dalla sala,
lasciandomi lì, solo.
FINE
PRIMO CAPITOLO
So che
non è lungo, ma ho deciso che deve essere così. Comunque
sia aggiornerò ogni giorno o ogni due giorni al massimo.
Spero che questo primo capitolo (che non è il massimo della bellezza,
anzi è uno dei capitoli peggiori della fanfiction) vi piaccia almeno un po’. La storia dovrebbe concludersi tra 15 capitoli se tutto va come previsto.
Un bacio
a tutti quelli che leggeranno la storia e a quelli che commenteranno.
Alla
prossima.