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Autore: Katara Hira    04/01/2012    2 recensioni
Una storia che parla di 6 nuovi dei del monte olimpo! Questi sono figli due semidei e ciò fa di loro dei completo. Sono tutti e sei delle specie di orfani e devono sconfiggere il dio Ares che si è impadronito dell'olimpo sconfiggendo e pietrificando i loro nonni dei, e i loro genitori semidei. Nelle loro date di nascita sono presenti numeri primi che li identificano.
spero vi piaccia i personaggi hanno caratteristiche diverse che spesso entrano in contrasto ma con l'arrivo della protagonista, Ludmilla, il gruppo diventerà molto più unito fino ad un finale inaspettato!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un’insolita cliente

 
Quando Ludmilla varcò la porta del Ratava Gnaa, ormai aveva finito di piovere e fuori era comparso uno splendido arcobaleno. Quel locale a Lud era sempre piaciuto, quando andava li si sentiva sempre libera di essere se stessa senza i suoi odiosi genitori tra i piedi, quel posto, per lei, era diventato una specie di rifugio.
Appeso il giubbotto all’appendino, si guardò intorno per cercare il suo capo, ma non lo trovò da nessuna parte. Allora entrò nel ripostiglio e si mise l’uniforme molto bizzarra di quel bar. Era tutta grigia e nera e le calze erano tagliate a metà nella parte in cui si infilava la gamba sinistra lasciando scoperta una parte di gamba. Indossava un vestito molto rigido che terminava con una gonna stile scozzese e c’era un fiocco bianco che separava questa parte da quella superiore. I guanti in tessuto grigio e le scarpe nere, dello stesso colore della tiara che aveva in testa. Ma d’altronde a lei quei colori piacevano e quel completo non era niente in confronto a quello che le volevano fare indossare i suoi “genitori”.
Una volta pronta, uscì dallo sgabuzzino e appena trovò Margaret , la capo-cameriera, le chiese che fine avesse fatto il loro direttore.
-Oh, sta aiutando una ragazza cieca che è arrivata qui già da mezz’ora che…stava cercando te- disse Margaret.
-Me?- perché una cieca avrebbe dovuto cercare lei… e non le sembrava nemmeno di aver mai conosciuto qualcuno che soffrisse di problemi alla vista.
-Si te! Ma che, non ci senti? Comunque dovresti vedere come è vestita… ha un abito lungo stile 700. Si…è davvero un’insolita cliente!
Ludmilla le avrebbe voluto chiedere ancora qualcosa ma una voce alle sue spalle non glielo permise. –Ah, finalmente signorina Anderson è in ritardo sa? E poi c’è una cliente che la cerca- Lud voleva scusarsi per la sua mancanza ma una voce femminile la chiamò dalla stanza accanto- Ludmilla Anderson…ti prego raggiungimi.-
-È lei?- domandò Lud al proprietario del bar. Lui annuì. –e come diavolo fa a sapere che sono qui?-
-ho letto che i ciechi hanno sensi molto sviluppati… Ma questo che c'entra ora vai-
Mille domande popolavano le popolavano la testa, ma uno strano sesto senso le diceva che quella ragazza le avrebbe dato tutte le risposte che cercava. Arrivata difronte alla sua cliente fu percorsa da uno strano senso allo stomaco. Non era agitazione, non era ribrezzo…nemmeno lei sapeva dire cos’era, ma per la prima volta, difronte a questa ragazza, si sentì a casa, anche se quest’ultima era vestita in quella maniera balorda. Un corpetto attillato e una lunga gonna piena di pieghe e sbuffi; ma la cosa che la colpì di più fu il suo orologio fatto da uno strano minarle che dava sul blu, orologio molto affascinante e che incuteva uno starno senso di rispetto.
 -Come posso aiutarl…-
-mi presento- disse la ragazza guardandola negli occhi come se sapesse esattamente dove questi si trovassero- il mio nome è Xeni!-
Ludmilla strabuzzò gli occhi… che razza di nome è Xeni? Ma la ragazza continuò- non ti preoccupare per avermi fatto attendere così a lungo. Ero perfettamente consapevole del tuo ritardo… Ma volevo venire un po’ prima per apprendere meglio i nuovi modi di esprimersi, i nuovi costumi e le nuove usanze, sai a me piace molto la conoscenza…- disse quest’ultima frase come se volesse trasmettere qualcosa a Lud, che però sembrò non capire, e allora Xeni continuò – finalmente ti abbiamo trovata è da stamattina che io e le mie amiche ti stiamo tenendo d’occhio.
I tasselli nella testa di Ludmilla cominciavano a mettersi apposto- vuoi dire che…-
-si eravamo noi quell’ombra che ti seguiva-
-be’ è perché mi seguivate? Perché mi cercate da stamattina?- Lud lanciò un’occhiataccia a Xeni per farla spaventare, ma poi si sentì una stupida, infondo era cieca.
-quanti perché… anche a te piace conoscere le cose come me allora?- usò di nuovo quel tono strano ma Lud non capì ancora- e comunque ti stiamo cercando da molto più tempo di questa mattina, direi quasi due secoli-
-due che?!?! Senti, tu stai più fuori dei miei genitori hippy, quindi se non ti spiace…- Lud stava per girare i tacchi e per andarsene, quando sentì una pressione sul suo braccio. La ragazza l’aveva afferrato e le stava facendo anche male.
-no, tu non puoi…tu sei cieca- ora Ludmilla era spaventata, spaventata per la prima volta nella sua vita.
-su vieni con me-
-il mio capo non mi farà di sicuro uscire…soprattutto ora che sono arrivata in ritardo- disse Ludmilla in un disperato tentativo di levarsela davanti.
- a lui ci penserò io e non comportarti come quella codarda di tua nonna-
Sua nonna? Era la prima volta che Ludmilla sentiva parlare della sua vera famiglia. Allora smise di porre resistenza e la seguì verso l’uscita senza ulteriori indugi.
Quando passarono davanti al direttore del bar questo fece per fermarle ma Xeni mosse la mano e disse- tu vuoi farla uscire!- e così lui ripeté –Io voglio farla uscire-. Margaret rimase sbigottita dalla scena e Ludmilla diede l’ultimo saluto a quel posto come se già sapesse che non lo avrebbe mai più rivisto…
Xeni stava ancora stringendo il braccio di Ludmilla ma quest’ultima era troppo spaventata e scossa per reagire. Troppi fatti strani in un solo giorno, e perché sentiva che in qualche modo quella ragazza che tanto le stava accanto le sembrava così uguale a lei… Anche se era spaventata, nemmeno con Marizza e con Duncan era mai stata così bene. E poi lei sapeva qualcosa sulla sua famiglia e su di lei che lei non avrebbe mai nemmeno sognato di poter conoscere, ma d’altronde tutti sapevano più cose di lei sulla sua vita e sul suo passato…
 Afrodite… le tornò in mente quel nome, sentiva che aveva qualcosa a che fare con lei…ma cosa…
-eccoci qui- disse Xeni riscuotendola dai suoi pensieri. Davanti a lei c’erano tre ragazze tutte vestite in maniera strana e ognuna di loro aveva… Ei! Aspettate un momento… come aveva fatto una cieca a guidarla per le strade tenendola anche per braccio?

 
  
Spero vi piaccia da qui in poi inizierà la vera storia. vi prego mettete una recensione anche se negativa(dove mi consigliate cosa cambiare)
  
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