Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Empress    05/04/2004    0 recensioni
"Nella Notte dei Tempi è stato scritto; al Tempo dell'Accordo è stato letto; nei Tempi più Bui si è avverato." "... solo Lui può decidere per l'eterno buio o per l'eterna luce..." E' il quinto anno per Harry, Ron ed Hermione ma bisogna stare attenti e tenere gli occhi aperti perché il nemico colpisce dove non ti aspetti, o meglio, è qualcosa che non ti aspetti... e si prospetta più duro, più complicato ed è difficile tenere fuori i sentimenti e rimanere a mente lucida…e il passato… la cosa più dolorosa… tenta inesorabilmente di avvolgerti tra le sue spire…e la tentazione di mollare tutto è, forse, troppo forte…
Genere: Avventura, Azione, Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo sesto: Conoscenze e conversazioni.

Dopo aver fatto trasfigurazione, lezione nella quale i Grifondoro del quinto anno si erano concentrati a trasfigurare piccoli topi di Norvegia in comodini, Ron, Harry ed Hermione si diressero in Sala Grande per il ricco banchetto, anche noto come pranzo.

Appena arrivati, i tre ragazzi guardarono il tavolo degli insegnanti: per primo, videro Hagrid, ovviamente impossibile da non notare data la sua stazza, che li salutava con un gesto della gigantesca mano e i tre amici ricambiarono; più in là, videro Roberta e Silente chiacchierare amichevolmente mentre pranzavano.

Poi, i tre amici guardarono il loro tavolo in cerca di un posto dove sedersi e videro dei posti liberi proprio accanto a Lee e ai due gemelli; così decisero di sedervici per tentare di estorcere loro qualche informazione riguardante la punizione che dovevano scontare e cosa era successo quando avevano spinto il rospo sulla scala d’oro.

Dopo essersi seduti, Harry, molto cautamente e con molto tatto, chiese:

" Che cosa è successo sulla scala?". Stranamente, i tre ragazzi non mandarono al diavolo Harry e gli altri e invece Fred incominciò a spiegare:

" Avevamo deciso di scoprire dove portava quella scala d’oro e perché gli insegnanti e Roberta non volevano che nessun alunno ci salisse. Subito, avevamo compreso, che l’accesso ad essa era protetto da un incantesimo anche se non sapevamo dire di quale tipo.

Così, per accertarci di quale incantesimo fosse, abbiamo preso un rospo che c’era in riva al lago e abbiamo deciso che sarebbe stata la nostra cavia.

Abbiamo aspettato che tutti fossero a mangiare per non farci vedere e poi abbiamo fatto salire il rospo sulla scala e allora…allora…"

Era come se Fred non riuscisse a continuare perché non sapeva cosa dire.

"Io… non riesco a ricordare cosa è successo…" disse il ragazzo evidentemente imbarazzato.

" Neanche… neanche io… " disse il suo gemello con le orecchie ormai in fiamme.

" Non lo ricordo nemmeno io…" disse Lee, notevolmente perplesso.

I tre ragazzi erano osservati con occhi sbarrati sia da Hermione, da Ron e da Harry. "Come… come possono non ricordarsi di una cosa tanto importante?" si chiese mentalmente Harry. Per qualche minuto tutti rimasero immobili, come soggetti a un incantesimo della pastoia applicato a tutto il corpo compreso il viso. A rompere il silenzio fu Hermione che disse

" Non importa. Piuttosto ditemi che punizione vi è stata assegnata" Era evidente che la ragazza, anche se sbalordita dalla notizia, non voleva mettere in imbarazzo, più di quanto già non fossero, i tre combinaguai. Era evidente per tutti, tranne che per Ron, che aveva la delicatezza di un elefante in una cristalleria e che non capiva le cose al volo troppo bene. Infatti, stava già dicendo:

" Come sarebbe a dire "non importa"? Importa eccome! In…" ma si interruppe per via della gomitata nelle costole da parte di Harry e dall’occhiata inceneritrice di Hermione. Intanto, i gemelli guardavano loro fratello con uno sguardo del tipo

-e–lui–dovrebbe–essere–nostro–fratello-?–ma–per–favore-!, che, fra l’altro, era molto simile allo sguardo di Lee.

Poi, George incominciò a parlare:

" La punizione dovremmo scontarla oggi pomeriggio, dopo le lezioni. Consiste nel riordinare cinque stanze che Pix sta mandando all’aria e pulire i vari barattoli contenenti schifezze di Piton".

Il trio guardò con compassione i diciassettenni perché ,probabilmente, non esisteva una punizione più sgradevole e imbarazzante di quella. Passare un magnifico pomeriggio di sole a pulire barattoli contenenti code di viscidi serpenti, schifose zampe di ragni pelosi, occhi e intestini di giganti libellule carnivore del sud Africa e altre parti del corpo di esseri incredibilmente orripilanti nei gelati sotterranei della scuola sotto lo sguardo attento e maligno di Severus Piton, probabilmente il più antipatico professore che ci sia mai stato a Hogwarts e che detesta in modo quasi ossessivo tutti gli alunni che non sono della sua Casa, specialmente i Grifondoro; il tutto seguito dal riordinare ben cinque stanze che dovevano essere in uno stato pietoso dato che Pix, l’antipatico Poltergeist, aveva avuto l’espresso ordine di metterle a soqquadro, cosa che adorava, e che doveva aver fatto con particolare" cura" dato che la punizione era stata assegnata ad i suoi alunni " preferiti".

"Però, nonostante tutto, Roberta è stata molto gentile" disse Lee. Herm, Harry e Ron guardarono sbigottiti il ragazzo. Tutto si sarebbero aspettati tranne questo. Come poteva affermare ciò con le punizioni che gli aveva assegnato?

" Non penso che qualche altro professore ci avrebbe assegnato una punizione così… così… leggera per quello che abbiamo fatto. Doveva essere una cosa piuttosto grave e in ogni caso, quando Roberta stava discutendo con Piton per la punizione, ha tentato di ridurci la " pena" il più possibile." I gemelli annuirono e se ne andarono insieme a Lee.

" Io non ci capisco più niente" affermò Ron

" A parte il fatto che di solito sono i professori che assegnano le punizioni, come fanno quei tre a non ricordarsi quello che è successo? E come fa quella ragazza a sapere tutto di noi?"." A parte il fatto che "quella ragazza", come la chiami tu, a un nome, " disse Hermione irritata" e comunque potremmo scoprire qualcosa oggi pomeriggio. In caso ciò non ci soddisfi, potremmo chiedere tutto al professor Lupin più tardi" finì con aria sapiente." Secondo me, scopriremo ben poco. Del resto se Roberta non avesse qualcosa da tenerci nascosto, Silente avrebbe potuto spiegarci i misteri che la circondano e sinceramente dubito che i professori sappiano molto." disse Harry "Avete notato che quando Roberta ha ricevuto la… ehm…visita, diciamo così, dei fantasmi tutti i professori erano stupiti quanto noi?". Gli altri due ragazzi annuirono silenziosi.

I tre ragazzi decisero di rimandare il tutto a più tardi e incominciarono a mangiare chiacchierando del più e del meno, anche se era piuttosto complicato non parlare di ciò che occupava la maggior parte dei loro pensieri.

Quando finirono di mangiare, i tre grifondoro, si alzarono per andare a prendere i libri di Pozione nel loro dormitorio ma incontrarono Roberta che aveva appena finito di discorrere con alcuni corvonero." Ciao Roberta, senti noi staremmo andando a prendere il materiale di pozioni, ti va di accompagnarci?" chiese allegramente Harry " Certo, mi farebbe molto piacere" rispose la ragazza con un sorriso" Ehm… veramente tu non potresti venire, sono le regole. Non appartenendo alla Casa di Grifondoro tu non puoi vedere dove si trovano la nostra sala comune e i dormitori, non devi sapere la parola d’ordine e non puoi entrare." disse Hermione piuttosto sconsolata" Queste regole non hanno effetto su di me" i tre grifondoro strabuzzarono gli occhi." Non hanno effetto? Ma sono applicate su ogni studente di Hogwarts…" disse Ron guardandola come fosse un alieno" Se non mi credete, potete andare da Silente e domandarglielo" fece calmissima Roberta. I tre grifondoro fecero segno di dinnego con la testa perché la ragazza non si sarebbe mai sbilanciata lasciandoli andare da Silente a indagare se non avesse detto il vero." Se volete non vengo ma io conosco già la collocazione della Casa di Grifondoro ovvero settimo piano e l’ingresso è protetto da un quadro raffigurante una signora grassa vestita di rosa" I ragazzi avevano gli occhi che gli uscivano dalle orbite" è … è esatto…"disse un Ron stupitissimo.

Rimasero lì per un po’ di secondi e poi Roberta disse" Cosa vogliamo fare? Andiamo o andate? E poi dopo aver deciso rimaniamo ancora fermi qui? Ehi, c’è qualcuno o momentaneamente i cervelli, seguiti all’istante dai sensi, hanno deciso che questi corpi non erano adatti ai loro gusti e se ne sono andati?" i grifondoro si " risvegliarono" tutt’al tratto e Harry rispose" Si, scusaci. Giunti ha questa conclusione direi che possiamo andare tutti insieme", gli altri due annuirono ancora leggermente stupiti e tutti e quattro insieme si diressero verso la sala comune di Grifondoro.

Mentre percorrevano i corridoi e le scale Hermione tramutò in parole ciò che occupava i pensieri del trio" Perché non sono applicate anche su di te quelle regole?…cioè, non è che mi dispiaccia ma perché?" Roberta fece un sorriso sentendo quella domanda e rispose in modo molto ambiguo" I Grifondoro… la loro indole li porta molto spesso a cacciarsi nei guai e ad infrangere le regole…" e facendo un altro sorriso fu come se avesse chiuso il discorso. Ci fu un altro momento di smarrimento da parte dei grifondoro ma subito Ron si riprese" Che cosa…" "Siamo arrivati" disse Roberta con un riso represso; il giovane Weasley guardò il ritratto con uno sbuffo e fece uno sguardo esasperato. Sembrava che il caso favorisse Roberta…

" Parola d’ordine?" chiese la Signora Grassa" Drago volante" disse Harry accingendosi ad entrare" Sbagliato!" disse il ritratto.

I tre grifondoro si guardarono stupiti" Ma… la parola d’ordine era questa sino a questa mattina…" allora la Signora Grassa li guardò dicendo" Temo che dovrete bussare, la parola d’ordine è stata cambiata poco fa e molti altri ragazzi sono incappati in questa sorta di… tranello" ma qualcuno dietro i tre amici disse" Non c’è ne sarà bisogno Signora Grassa, la parola d’ordine è fiori incantati"" è… esatto…ma, sai cara, non ti ho mai vista passare… ed è strano perché di solito mi ricordo i visi dei miei piccoli Grifondoro… e poi, uno carino come il tuo…" disse il ritratto spostandosi per lasciar passare colei che aveva pronunciato la parola d’ordine. I tre ragazzi temevano di sapere chi era stata ha pronunciare la parola d’ordine e si girarono lentamente per poi avere la conferma dei loro dubbi. Dietro di loro c’era solamente Roberta ed era stata proprio lei ha pronunciare la parola d’ordine lasciando molta perplessità." Roberta, ci devi delle spiegazioni" disse Harry insolitamente serio" Bhe… stamattina un corvonero aveva sentito la parola d’ordine e allora l’hanno dovuta cambiare e…""No, hai capito benissimo cosa intendo. Come facevi tu a conoscere la nuova parola d’ordine?" Roberta fece un piccolo sorriso colpevole. Era evidente che quella di prima era cercata di essere solo una piccola manovra per saltare la spiegazione che ora, comunque, avrebbe dovuto dare. Poco dopo la ragazza disse" Conosci già la risposta" Harry era piuttosto confuso ma anche un po’ stufo di tutti quei misteri" Cosa diavolo significa " conosci già la risposta"?".

Roberta guardò il ragazzo dai capelli corvini e disse" Ti ricordi questa mattina quando ti dissi che sapevo sempre cosa succedeva a Hogwarts? Questa è la mia risposta"" Ma…" stava cercando di replicare Hermione" IO credo che sia meglio che voi prendiate la vostra roba altrimenti, Piton, vi toglierà parecchi punti" disse Roberta in tono definitivo ma con uno sguardo che pregava di non fare altre domande. I tre grifondoro guardarono i loro orologi e costatarono che la ragazza aveva ragione: se non si fossero mossi sarebbero arrivati in ritardo a Pozioni e già si sentivano nelle orecchie le battutine sarcastiche di Piton se ciò si fosse avverato." Va bene" disse Harry e lui insieme ai due amici entrarono per prendere le cose. Oramai in Sala comune, Harry si accorse che Roberta non li aveva seguiti e attraverso il buco del ritratto della Signora Grassa, che era ancora aperto, disse a Roberta con tono un po’ incredulo" Tu non vieni?"" Vi aspetto qui, ma fate veloci!" rispose la strega. Il ritratto si chiuse e Harry rivolse uno sguardo incredulo ai due compagni" Forse è meglio parlarne con Sir…ehm Tartufo" disse Ron" Potrebbe essere una spia"" Non è possibile, Silente non l’avrebbe mai accettata" disse infuriata Herm" Silente è già stato beffato da Tu-Sai-Chi. Raptor, per esempio…" stava contro- ribattendo Ron. Era evidente che stava per iniziare un altro scontro fra i due ma Harry disse" Aspettiamo oggi pomeriggio. Dopo averle parlato, vedremo se è il caso di riferire tutto ciò a Tartufo" I due amici si lanciarono un’occhiata di fuoco ma annuirono; era la soluzione migliore. Così, i tre presero il materiale e uscirono; fuori, c’era Roberta appoggiata al muro che si guardava intorno. I quattro si diressero verso la Scala d’oro poiché Roberta doveva prendere a sua volta il materiale ma tra loro regnava il freddo; all’inizio fu difficile continuare a parlare normalmente ma grazie al carattere espansivo di Roberta e alla comprensione dei tre essi, presto fu tutto risolto.

Arrivati alla scala a cui erano destinati, Roberta disse" Penso che sia meglio che vi avviate. Non ci dovrei mettere molto ma se io arrivo in ritardo, Piton non mi può togliere punti cosa che invece può fare a voi." I grifondoro annuirono e si avviarono ai sotterranei mentre Roberta saliva la Scala.

Arrivati di fronte alla classe di Piton, i tre trovarono tutti i loro compagni di casa radunati davanti alla porta di quercia e, poco dopo arrivarono anche i serpeverde capitanati da Draco Malfoy che portava il solito ghigno ma ancora più ampio.

Harry, essendo dietro ai compagni, non poteva vedere cosa aveva fatto spalancare gli occhi a tutti quelli davanti e a Ron, che era molto alto e che perciò riusciva a vedere sopra le teste altrui; aveva notato solamente uno scintillio d’argento sul petto del biondino. Allora decise di farsi avanti ma solo davanti a Malfoy capì cosa aveva attirato tanto l’attenzione dei grifondoro; appuntato sulla veste, esattamente sotto il simbolo della Casa di Serpeverde brillava… il distintivo di Prefetto. Harry era incredulo." Ti piace il mio distintivo, Potter?" fece Malfoy sprezzante. Harry digrignò i denti e disse" Certo che no, ti è stato donato da Piton" Il serpeverde non si curò delle parole del ragazzo e continuò" è strano che tu, il paladino degli sfigati," disse rivolgendo un occhiata a Neville che diventò rosso come un pomodoro" dei pezzenti," disse rivolgendo uno sguardo sprezzante a Ron che diventò color fiamma" e dei babbanofili," disse rivolgendo uno sguardo schifato ai grifondoro in generale che gli rilanciarono a loro volta occhiate furiose "tu, il cocco di Silente, non sia diventato un prefetto. Ma certo, dimenticavo che il tuo cervello è così piccolo e i tuoi voti così bassi che se passi gli anni è solamente perché ti vogliono sbattere fuori" I serpeverde incominciarono a ridere e Malfoy ghignò soddisfatto." Tu, invece, sei stato nominato Prefetto solamente per il fatto che tuo padre passa un sacco di soldi a Piton" disse Harry. Il " bello dei Serpeverde", come Malfoy era chiamato da molte ragazze, fece finta di niente e continuò" Ovviamente, non va dimenticata la cocca della McGranitt, in altre parole la mezzosangue Granger, che non sa fare altro che studiare." Ron era tenuto da quattro grifondoro dato il fatto che nell’estate si era fatto molto piu’ forte; Harry si tratteneva soltanto perché altrimenti Malfoy gli avrebbe tolto dei punti, ora che era prefetto poteva farlo; infine, Hermione, era molto combattuta: poteva togliere dei punti a Serpeverde ma non sapeva se era il caso dato che lei non era imparziale poiché coinvolta e anche perché Malfoy avrebbe tolto il doppio dei punti a loro giustificandosi con il comportamento di Ron.

I due schieramenti si fronteggiavano, come pronti ad una battaglia: se la minima battuta fosse stata lanciata da qualcuno si sarebbe scatenata una zuffa e non ci sarebbero stati solo incantesimi ma anche pugni e calci.

Tutt’un tratto si sentirono dei passi provenire dal corridoio e tutti si girarono per vedere chi fosse. Roberta si stava dirigendo a passo spedito verso la classe di Piton e, guardando i ragazzi con stampata in faccia la voglia di picchiarsi, non poté fare a meno di reprimere un sorriso.

In un momento tutti si ripresero ma accadde una cosa molto singolare: Draco Malfoy era noto per disprezzare tutti coloro che non appartenevano al Serpeverde e Harry, vedendo una luce maligna lampeggiare negli occhi del ragazzo, pensò che volesse prendere in giro Roberta, così si preparò a difendere la nuova amica ma il biondino ebbe tutt’altra reazione. Si avvicinò a Roberta, che era tra i due schieramenti, si inginocchiò davanti a lei, le prese una mano e gliela baciò.

Tutti coloro che avevano visto la scena allargarono gli occhi per lo stupore.

Draco Malfoy…Draco Malfoyche si inginocchiava davanti a una ragazza?… Che… che le baciava la mano?

C’erano tre possibilità, pensò Harry: o sto dormendo e sto facendo questo sogno perché ho mangiato troppo o il mondo si è appena capovolto senza che io me ne accorgessi oppure è tutto reale. Parecchi ragazzi dovevano aver avuto anche loro l’impressione di star dormendo perché incominciarono a tirarsi parecchi pizzicotti senza motivo per chiunque non avesse visto la scena. Pansy, invece, doveva aver optato per il mondo capovolto perché aveva incominciato a guardare tutto in modo molto strano ma, dato che come tutti non riusciva a staccare gli occhi da due ragazzi di fronte a lei, dava l’impressione di essere un incrocio tra un cane e un rinoceronte con occhi dotati di una propria volontà che guardavano da lati opposti del corridoio.

Gli altri dovevano essere così stupiti da non riuscire a formulare un solo pensiero che fosse degno ti tale nome e, decisamente, Ron doveva essere tra questi data la sua espressione di completo smarrimento, gli occhi praticamente fuori dalle orbite e la bocca talmente aperta che avrebbe potuto mangiarsi un bufalo.

Roberta era l’unica che non sembrava stupita, sembrava solo un attimino perplessa; sinceramente, Harry, la credeva l’ultima persona che avrebbe potuto conservare il senno ma si rammentò che la ragazza non sapeva niente sulla vera personalità di Malfoy. Poco dopo il baciamano, il serpeverde si alzò e incominciò a parlare con Roberta" è un grande piacere conoscerti Roberta, io sono…" "Draco Malfoy" disse la ragazza con naturalezza ma suscitando ancora di piu’ lo stupore" figlio di Lucius Malfoy. Io e tuo padre ci conosciamo. Effettivamente…"disse la ragazza aggrottando le sopracciglia" non lo vedo da parecchio tempo ma è in ottimi rapporti con la mia famiglia". Il viso di Draco, da stupito che era diventò l’immagine della felicità sempre che, pensò Harry, un tipo arcigno e disgustoso come lui sia capace di provarla." Sono molto contento che tu conosca mio padre" disse il serpeverde ghignando" Non ne dubito" rispose la ragazza con un sorriso malevolo che assomigliava molto a quello di Malfoy ma, allo stesso tempo, ne era incredibilmente diverso. Allora, il ragazzo dai bellissimi capelli biondi le disse" Immagino che, dato che se qui da così poco tempo, non avrai ancora potuto visitare il parco; conosco dei bellissimi posti dove sono sicuro che potremmo goderci l’atmosfera che vi regna. Ti andrebbe di venirci con me, oggi pomeriggio? " finendo con un sorriso malizioso e malandrino allo stesso tempo. La ragazza lo guardò intensamente negli occhi e con un sorriso altrettanto malizioso che le spuntava sulle labbra disse" Ne sarei onorata, giovane Malfoy ma purtroppo ho già un impegno oggi pomeriggio. Devo uscire per il parco con Harry, Ron e Hermione" così dicendo indicò i tre amici.

Il serpeverde era chiaramente irritato" Pensavo preferissi me a loro" disse indicando col capo il trio e rivolgendogli un’occhiata malevola," Non ho detto se preferisco te a loro o loro a te perché siete su due mondi talmente distanti che sono praticamente impossibili da paragonare ma ho detto che devo uscire con loro invece che con te e ciò e determinato solamente dal fatto che mi hanno chiesto prima loro se volevo fare una passeggiata. E io faccio sempre ciò che dico."" finì la ragazza. Draco sembrava ancora arrabbiato ma non con Roberta, piuttosto, tanto per cambiare, con i tre grifondoro." Certo, sono d’accordo" disse il serpeverde guardando la giovane strega davanti a lui con convinzione e la ragazza, decisamente soddisfatta, disse" Comunque, non mi dispiacerebbe vedere i luoghi di cui mi hai parlato e per il resto della settimana non ho impegni". I due ragazzi si guardarono con una luce complice negli occhi per un po’; almeno finché una voce arcigna risuonò nelle orecchie di tutti coloro che si trovavano nel sotterraneo" Perché non siete ancora entrati? Forza, muoversi!" La gelida voce apparteneva all’altrettanto gelido professor Piton che, con la sua durezza, li risvegliò dalla semi- trance in cui tutti erano caduti nel vedere il baciamano e che era continuata durante la conversazione avvenuta successivamente, tanto da credere che non ci fosse nessuno tranne Roberta e Draco.

Tutti entrarono velocemente in classe perché non era il caso di irritare Piton piu’ di quanto già egli non lo fosse e per di piu’ il primo giorno di lezione.

"Oggi preparerete una pozione…"stava dicendo Piton ma Harry non lo ascoltava già piu’; era tutto così maledettamente strano…" Potter! Stiamo facendo lezione e lei non sta attento. Ma forse ha passato tutta la notte a rispondere ai suoi ammiratori e pensa bene di rifarsi del sonno durante le mie ore. Comunque, 25 punti in meno per Grifondoro" disse il professore col suo solito ghigno e diventando un po’ piu’ allegro. Harry digrignò i denti ma non disse nulla. sapeva che Piton aspettava solamente l’occasione buona per toglierli altri punti ed era proprio ciò che non voleva.

Così tentò di rimanere attento e impassibile alle frecciatine del professore di Pozioni anche se avrebbe voluto solamente strozzarlo e buttarlo ad Azkaban. Quando l’insegnante ebbe finito di spiegare come preparare la pozione li mise al lavoro; come sempre cercava gli errori nei grifondoro e li commentava aspramente mentre cercava di aiutare il piu’ possibile i serpeverde. Anche nel lavoro di Roberta cercava imperfezioni ma sembrava che non c’è ne fossero e ciò lo rendeva ancora piu’ nervoso, così si scaricava sui grifondoro con maggior foga e togliendo loro sempre piu’ punti per delle sciocchezze.

Poco dopo sembrò calmarsi e solo allora notò che Pansy Parkinson non riusciva a combinare nulla, sbagliando continuamente gli ingredienti. Se fosse stata una grifondoro, Piton le avrebbe già tolto una cinquantina di punti ma dato che era una delle "sue" serpeverde, come le chiamava Calì per indicare il fatto che era nella cerchia delle serpeverde preferite dall’insegnante, Piton le chiese" Signorina Parkinson, lei mi sembra sconvolta. Mi dica cosa è accaduto per ridurla in questo" finì con la solita voce melliflua. La ragazza sembrava indecisa se dire o no ciò che l’aveva conciata in quello stato; Harry e tutto il resto della classe sapeva esattamente perché Pansy era così a pezzi: il baciamano e l’invito da parte di Malfoy per Roberta avevano avuto un gravoso ascendente su di lei. Del resto tutta la scuola era a conoscenza della cotta che aveva la ragazza per Draco e vedere quest’ultimo rivolgersi in quel modo ad un’altra non le aveva fatto certo bene. Pansy rivolse un’occhiata d’odio puro a Roberta che era con il banco e il calderone di fronte alla cattedra ma questa non la colse perché, a differenza del resto della scolaresca che era concentrata sulla risposta che lei avrebbe dato a Piton, stava preparando la pozione assegnatale con molta cura. Poi rivolse uno sguardo supplicante a Malfoy che però la guardò con un misto di superiorità e di disgusto. Allora la ragazza, sconsolata piu’ che mai, riuscì a biascicare" è… è… che, sa professore… il primo giorno di lezioni… lo stress…e…""Ma certo, signorina. È lo stress da primo giorno. Vada in dormitorio a riposarsi e se qualcuno la ferma gli dica di venire da me." disse il professore. La ragazza mormorò un ringraziamento e praticamente scappò dall’aula.

Piton sbraitò" Tornate alle vostre pozioni, forza" e con un piccolo trambusto tutti ritornarono a concentrarsi sui propri calderoni; prima di rincominciare a lavorare però, Harry diede un’occhiata a Piton e poté notare che il professore stava osservando sia Malfoy sia Roberta. Evidentemente, il professore aveva notato gli sguardi di Pansy e ora voleva scoprire il vero motivo per cui la ragazza era quasi pronta a collassare; Piton non era così stupido da credere allo stress da primo giorno e Harry lo sapeva benissimo.

Nonostante ciò, il professore non fece domande a nessuno dei due e la lezione continuò nel piu’ tranquillo e normale dei modi.

***

" Finalmente è finita" si disse Harry mentalmente mentre si stiracchiava; la lezione di Pozioni era volta al termine e tutti stavano mettendo a posto le proprie cose.

Non che fosse andata poi tanto male; la pozione di Harry era giusta e anche quella della maggior parte dei grifondoro e proprio per questo motivo Piton aveva potuto sottrarre ben pochi punti alla loro casa rispetto a prima. Ovviamente le pozioni dei serpeverde erano esatte poiché un aiuto considerevole era arrivato dal direttore della loro Casa e anche la pozione di Roberta era risultata esatta, con grande disappunto del professore.

Il moro, che non vedeva l’ora di togliersi dai piedi Piton, uscì come un razzo dalla classe seguito immediatamente da tutti gli altri grifondoro che volevano togliersi di dosso la terribile sensazione di disagio che il professore metteva alla maggior parte degli alunni. Appena fuori dalla classe, il trio si mise ad aspettare Roberta; tempo due minuti e la ragazza fece capolinea fuori dall’aula parlando con Malfoy. I tre si irrigidirono ma appena la strega li scorse salutò il biondino e si diresse verso di loro.

I ragazzi si avviarono verso il parco e una volta lì i grifondoro incominciarono a mettere in guardia la loro amica sul conto di Malfoy" Devi stare attenta! Oggi con te si è dimostrato un ragazzo gentile ma è tutt’altro!" " è solamente un figlio di papà di cui peraltro è il burattino e l’ombra!" " è solo un insensibile ed è molto crudele!" Tutte queste frasi arrivarono alle orecchie di Roberta come delle bombe e la ragazza ci mise un attimo a capire di chi stessero parlando e a comprendere il loro significato" Ehm, ragazzi, forse state un po’ esagerando… " " NO!" fu la secca risposta dei tre amici. Poi, vedendo lo sguardo smarrito di Roberta , Hermione disse" Devi capire che noi abbiamo vissuto con lui per quattro anni e sappiamo bene che tipo è" Un po’ a sorpresa, Roberta disse" Di certo è molto ambizioso e sa dove trovare il potere. Come suo padre" A Harry venne in mente una parte della conversazione della ragazza con Draco"… io e tuo padre ci conosciamo…" "Come mai conosci Lucius Malfoy ?" chiese Harry con fare leggermente sospettoso. Durante la lezione di Pozioni, il quindicenne ci stava pensando ma le continue scorrettezze di Piton gli avevano fatto passare di mente l’argomento" Lui era un…un amico di un mio parente" Roberta fece una smorfia nel dire " amico": evidentemente non lo considerava tale." Che cosa intendi con "sa dove trovare il potere" ?" chiese Ron incuriosito. La ragazza fece un sorrisino e disse" Perché credete che Draco abbia fatto tutta quella scena?"" Mah…Forse per il tuo aspetto esteriore?" chiese Harry" Non è possibile. Non avrebbe fatto così solo per una ragazza" disse Hermione decisa" Perché?" chiese Ron spinoso" Perché così facendo a perso anche una piccola parte del suo onore. Si è dimostrato disposto ad abbassarsi per qualcuno." Poi vedendo lo sguardo un po’ scettico del rosso, disse semplicemente" Psicologia"" Diciamo che in parte hai ragione" disse Roberta" Non avrebbe mai fatto tutto quello che ha fatto solamente per ottenere una ragazza; ma di fondo anche il mio aspetto fisico collaborava e lo convinceva a fare il tutto. E ora, riflettete. In che casa è finito Malfoy?"" Serpeverde" dissero Harry e Ron senza capire. Hermione, invece, sembrava stesse vedendo la luce alla fine del tunnel del dubbio che era sorto." E chi va a finire in quella casa?" " Gli esseri più schifosi e viscidi del mondo" disse Ron disgustato pensando a coloro che componevano quella Casa. Roberta abbassò la testa e la scuotè sorridendo" Gli ambiziosi e i furbi" disse Harry" Esatto!" disse la strega" E per che cosa Draco farebbe di tut…" " Per il potere! Ma certo!" stava dicendo Hermione" Lui ha visto in te la possibilità di ampliare il suo potere e sta cercando di fare ciò che gli è possibile per far si che la cosa si avveri!" Roberta annuì e disse" Avrete notato che i miei poteri sono un po’…ehm…più sviluppati dei vostri. Inutile non dirlo. E così… Draco ha fatto ciò che gli era possibile per trarre vantaggio da questo fatto." E vedendo i tre grifondoro annuire schifati capendo il comportamento, per loro ignominioso, di Malfoy, Roberta disse" Come avrebbe fatto ogni altra persona ambiziosa" Harry e Ron sbuffarono." Comunque sia, stai attenta!" le disse Hermione e Roberta fece una faccia da innocentina.

" Roberta, cosa facevi prima di venire a Hogwarts? In quale scuola studiavi?" chiese Harry cambiando discorso" Non andavo ad una scuola. Sono un’autodidatta. Ovviamente sarei potuta venire qui ma per una serie di motivi ho deciso di studiare da sola. È per questo che i miei poteri sono più sviluppati dei vostri; ho avuto la possibilità di esercitarmi in modo maggiore rispetto a voi e comunque io sono avanti rispetto al programma del quinto anno." disse Roberta in modo asettico. Hermione venne incuriosita dal tono della ragazza e chiese" E i motivi, quali sono?" " Famiglia" rispose semplicemente la ragazza ma non cambiò tono.

" E come mai hai deciso di venire a Hogwarts proprio ora? "chiese Ron in modo serio. I tre lo guardarono con uno sguardo a metà tra il compassionevole e l’incredulo" Cosa c’è da fissare in quel modo?" chiese ancora il rosso. Hermione si accinse alla spiegazione con uno sguardo esasperato e disse" Ron, il Signore Oscuro è appena risorto e anche se uno è purosangue non è il caso che rimanga solo con la protezione che la famiglia può offrirgli. Se uno può avere maggiore protezione in un altro luogo va lì, non sei d’accordo?" Anche se leggermente rosso per il fatto che la spiegazione fosse così semplice, Ron annuì.

" Roberta, una curiosità." disse Harry" Perché gli insegnanti ti chiamano per nome?" la ragazza fece un sorrisino pensando qualcosa fra sé e sé e poi, rivolse un sorriso a Harry ma non proferì parola. I tre ragazzi rimasero piuttosto stupiti." Perché sorridi?" chiese Herm piuttosto confusa. Ma prima che la ragazza potessi dire qualcosa, anche se non ne aveva l’aria, Harry disse" Non lo possiamo sapere, vero?" "Esattamente " disse Roberta con uno sguardo furbo ma al tempo stesso dispiaciuto.

Poi, Ron affrontò l’argomento forse piu’ interessante, piu’ spinoso e di cui tutti gli alunni di Hogwarts avrebbero voluto avere una spiegazione: un argomento che riguardava Roberta direttamente; e lo affrontò chiedendo semplicemente" Come mai non sei stata smistata?". Tutti i tre grifondoro guardarono la loro amica; la ragazza guardava davanti a sé ma senza vedere cosa c’era in realtà; sembrava stesse guardando il passato. Poi, scosse la testa e sorrise ai tre. A Harry sembrava un sorriso autentico ma non era sicuro che lo fosse. Anzi, era convinto che non lo fosse. La strega sembrava non volesse toccare per nulla quell’argomento e così il trio si rassegnò a guardare il sorriso della ragazza e fare a meno della sua spiegazione. Ma, contro ogni previsione, Roberta abbasso lo sguardo mormorando" Il Cappello Parlante non può violare ciò che è già stato segnato…" Quella piccola, semplice frase scatenò il putiferio nella mente dei tre grifondoro; almeno a giudicare dagli occhi spalancati e le bocche aperte" Cosa cavolo vuol dire?" pensò Harry; ma, senza nemmeno rendersene conto, sentì la propria voce pronunciare quelle parole. Roberta si stava accingendo a fargli un sorriso quando, di scatto, si girò verso il castello. Forse per riflesso condizionato, i tre amici guardarono l’edificio a loro volta ma non notarono niente di nuovo o di particolare. La loro amica invece, ne sembrava rapita; continuava a guardare fisso un punto nel castello. Poi, velocemente disse" Mi dispiace ragazzi devo andare. Ci vediamo a cena" e detto questo, incominciò a correre verso il castello. I tre amici la guardarono piuttosto stupiti e sbalorditi mentre attraversava il parco ed arrivava al portone di quercia. Poco dopo, Hermione disse con un filo di voce" Non penso ci sia bisogno di chiedere informazioni a Lupin. Avvertiamo direttamente Tartufo". I due ragazzi, che stavano ancora osservando il portone entro il quale Roberta era passata per entrare nel castello, annuirono. Tutti e tre sapevano che Remus non doveva sapere molto piu’ di loro al riguardo di Roberta e anche se lo avesse saputo, difficilmente glielo avrebbe detto.

***

Dall’altra parte del castello, qualcuno ricordava una sera dell’estate appena trascorsa.

Un uomo piuttosto basso dai capelli un po’ scombinati stava dicendo, o meglio, gridando" Non l’ha fatto!" mentre l’uomo cui si rivolgeva lo guardava impassibile. Stava continuando così da mezz’ora e probabilmente avrebbe continuato così tutta la sera se, improvvisamente, qualcuno non fosse entrato nell’ufficio. I due spostarono i loro sguardi sulla porta e colui che continuava a parlare chiese, con aria stupita "Cosa ci fai tu qui ?" "è un caso particolare, è… ospite qui". Allora l’uomo l’uomo dai capelli spettinati disse, in modo un po’ scocciato" Torna piu’ tardi, ora il professore non può ricevere"" Ma io non sono qui per parlare con lui" disse la figura indicando l’uomo taciturno con un cenno del capo" ma con lei"" Me?!" chiese piuttosto stupito l’uomo, indicandosi." Esattamente" " Ho chiesto io a lui" disse rindicando l’uomo silenzioso" di non fare ciò che lei gli ha detto" " Senti… Capisco benissimo che tu sia… che tu… tieni al tuo professore ma vedi… ci sono… questioni che…"stava dicendo piuttosto imbarazzato quando, all’improvviso, attorno alla figura sulla porta, si sprigionò dell’energia" In teoria, un mago del suo rango dovrebbe saper riconoscere le aure, ma a quanto pare non è così" disse con un sorriso malevolo osservando lo sguardo incredulo dell’uomo dai capelli spettinati" Ma…ma… t-tu…non do- do- dovresti es-essere co-così po-potente da… da fa-fare un’au-aura… io non –ca-capisco…" Poi, l’uomo portò il suo sguardo spaventato dalla figura ancora sulla porta all’uomo con cui prima stava parlando" Co-cosa… co-sa sta-sta suc-succedendo?" Allora si sentì una risata rimbombare per lo studio " Lei non ha nemmeno la minima idea di chi sia io!" un’altra risata" lei che è…questa si che è una barzelletta!" Ma mentre la figura continuava a ridere, l’uomo dai capelli scombinati si fece coraggio" Non ti permetto di prenderti gioco di me" Le risate cessarono. E allora la figura si avvicinò all’uomo" LEI non permette A ME?" disse con uno sguardo glaciale. Poi riprese a ridere in modo decisamente strafottente." Chi sei?" chiese l’uomo basso" Chi sono?" con un sorriso che assomigliava molto a un ghigno la figura si rivolse all’uomo taciturno" Sentito, vuole sapere chi sono". Poi, in un secondo i suoi occhi cambiarono; l’aria strafottente sparì e essi furono attraversati da lampi d’ira." Ecco chi sono." Detto questo si senti un rumore di qualcosa che si lacerava e gli occhi dell’uomo che aveva fatto la domanda si allargarono immensamente per lo stupore…

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Empress